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Autore: Rohhh    31/07/2021    0 recensioni
Dopo qualche secondo il ragazzo poggia poi il suo palmo su quello di Ashley, lei sente qualcosa accendersi quando la loro pelle si incontra e il suo segno, apparentemente scomparso, torna a illuminarsi sotto il tocco della mano del ragazzo.
"Eccolo" dice piano Matt e una lacrima bagna la guancia di Ashley.
Non può crederci.
"Tu...tu lo vedi" mormora con la voce rotta dall'emozione.
Ha passato tanti anni a sentirsi un'aliena, non compresa, creduta bugiarda o peggio ancora pazza.
Invece lui è lì e può vedere quel marchio.
Matt le sorride e come risposta scosta la sua mano e la gira, scoprendo a sua volta il palmo e il polso.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario, Sovrannaturale
Capitoli:
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Ciao a tutte care lettrici!

Due premesse sono doverose.

La prima è per chi sta seguendo già le altre mie storie in corso "Perfettamente sbagliato" e "Come la pioggia d'estate" perciò tutte le altrei possono saltare al punto 2.

  1. Non ho abbandonato le storie anzi ho già iniziato qualche capitolo solo che ho poco tempo e devo anche aspettare la giusta ispirazione per scrivere. Questo capitolo è di una storia particolare che non ho ancora completa in testa ma ho sentito l'impulso di scriverla perché mi girava nella testa e voglio provare a vedere se può piacere, visto che si tratta di una storia romantica con i nostri Ashley e Matt che stavolta però si trovano in un contesto un po' fantasy.

  2. Questa storia è principalmente una storia romantica, il contesto fantasy c'è solo perché ho avuto un flash di qualche scena e ci stava bene e a quel punto ho sentito di dover buttare giù il primo capitolo per capire come potesse venire e se può piacere. PRECISO QUINDI CHE NON HA LA PRETESA DI ESSERE UN FANTASY, genere in cui non sono esperta e in cui cercherò di farmi aiutare per cercare di ottenere una trama credibile (spero) ma che serve sempre da filo conduttore per la storia principale che è romantica.

Non ho tutta la trama in mente ma voglio capire se può funzionare quindi pubblico questo capitolo pilota per vedere come va.

Ringrazio già da ora col cuore chi perderà del tempo a leggere e chi vorrà lasciare un apprezzamento perché ancora di più in questo caso mi serve per capire se andare avanti o mollare.

Un bacio!


CAPITOLO PILOTA 

 

La luce tenue del primo pomeriggio illumina le piastrelle colore avorio del bagno, finemente decorate con eleganti motivi dorati.

È un ordinario martedì di marzo ma per Ashley è un giorno molto importante.

Si guarda allo specchio e sistema qualche ciocca ribelle dei suoi capelli rossi e lisci dietro le orecchie, per poi bloccarle definitivamente indossando un elegante e sottile cerchietto nero che risalta sulla sua chioma accesa.

Si sfiora con le dita le punte dei capelli che le toccano le spalle e sembra finalmente soddisfatta. 

Respira profondamente e deglutisce nervosa, fissando la sua immagine riflessa con qualche incertezza.

Quel pomeriggio si appresta ad affrontare un esame universitario molto difficile per cui si è preparata duramente da mesi e vuole che tutto sia perfetto.

Rimane ferma qualche secondo, mentre cerca di rallentare i battiti del suo cuore al pensiero di doversi sedere di fronte al suo terribile professore di economia.

È sempre stata un tipo un po' ansioso nonostante la sfilza di ottimi voti che sono una certezza nella sua carriera scolastica fin dalla prima elementare.

Si dà la carica mentalmente poi sciacqua le mani e, dopo averle asciugate con cura, srotola le maniche della sua camicia candida per abbottonare i polsini.

Comincia prima con il polso sinistro, poi passa al destro ma mentre armeggia col bottone si ferma all'improvviso.

Stringe il pugno e chiude gli occhi, contraendo la fronte, un flebile gemito di dolore sfugge alle sue labbra.

Tremando passa la mano sinistra lungo il palmo della destra fino ad accarezzare delicatamente il polso, quasi come se ne avesse paura.

Riapre gli occhi e lo osserva per l'ennesima volta.

È lì, di nuovo.

Il contorno luminoso di un motivo sinuoso comincia ad apparire sulla sua pelle chiara, si snoda sul palmo fino a risalire lungo il polso e lì si ferma.

Sembra una decorazione erborea, come un ramo che forma delle onde da cui si diramano piccoli germogli.

Potrebbe quasi passare per un bel tatuaggio se non fosse per quella luce bianca e misteriosa che emana che lo rende davvero anomalo, soprannaturale.

Quel marchio assurdo e lucente appare sulla sua pelle fin da quando Ashley possa ricordare, fin da quando era una bambina, praticamente da sempre.

È strano, inspiegabile ed Ashley non ha la minima idea di cosa sia.

Sa che non è normale ma per fortuna non attirerà le attenzioni della gente in giro.

Nessuno riesce a vederlo oltre lei.

Lo ha capito dopo anni di incessanti domande ai suoi genitori e familiari per primi, e poi agli amici.

Lo ha mostrato a molte delle persone di cui si fidava ma nessuno lo hai mai visto.

Si è rassegnata prima che qualcuno potesse pensare che fosse pazza.

Non lo vedono, è un dato di fatto ma lei sa che c'è, che non è frutto della sua immaginazione e che è sempre con lei anche quando non brilla e va via.

Appare e scompare a tratti ed Ashley non ha ancora capito in base a cosa lo faccia.

Quel giorno le sembra persino che bruci un po', per questo si è bloccata di colpo mentre si abbottonava.

Ha sentito chiaramente una fitta dolorosa che però è passata subito via.

Scuote la testa e in fretta chiude il bottone del polsino.

Non è il momento di farsi distrarre da quel coso.

Infila la camicia dentro la gonna blu scuro che le arriva poco sopra il ginocchio, la sistema bene sui fianchi e indossa la giacca abbinata, con sopra ricamato lo stemma della sua prestigiosissima università.

La sua famiglia è molto benestante e per questo motivo Ashley ha il privilegio di poter frequentare la migliore università della città, una scuola antica e rinomata che tiene all'immagine e alle tradizioni a tal punto da fare indossare una uniforme ai propri studenti durante le lezioni e gli esami, un po' come si usa in alcuni licei.

Non le dispiace in fondo, in questo modo almeno si sente parte di qualcosa, uguale agli altri e non così...diversa e strana come quando si guarda il polso.

Esce finalmente dal bagno e una sagoma che sfreccia veloce si frappone fra lei e le scale.

"Allora? Pronta per spaccare tutto e fare il culo a quello stronzo del professore Fisher?" esclama in maniera davvero poco raffinata sua sorella Eleine.

Ashley sorride.

Eleine è totalmente il suo opposto e, anche se frequenta la sua stessa università, tollera molto meno di lei tutte quelle rigidità e lo studio duro e rigoroso.

"Cercherò di fare del mio meglio" risponde pacata, anche se dentro di sé concorda con la sorella.

"Ah, non fare la modesta, sappiamo tutti qui che tornerai con l'ennesimo voto altissimo...come vorrei essere brava come te per una volta, chissà che si prova a non avere il papà che ti brontola dietro, dipingendo scenari catastrofici sul tuo futuro da povera studentessa sull'orlo del fallimento!" Si lamenta Eleine, spingendo i suoi grandi occhiali sul naso e aggiustando i lunghi capelli castani e ondulati, raccolti in una sgangherata coda alta.

"Dai non essere così esagerata, papà lo fa per il nostro bene. E poi guarda il lato positivo, in questo momento sei più fortunata sul lato amoroso. Hai un fidanzato che ti ama alla follia!" cerca di consolarla Ashley, carezzandole una guancia.

Il broncio della sorella si scioglie immediatamente.

Sono legatissime Ashley ed Eleine, praticamente sono come due gemelle e non solo perché molto unite tra loro ma perché hanno quasi la stessa età, sono nate solo a un mese e dieci giorni di differenza l'una dall'altra.

Sì, facendo qualche conto potrebbe sembrare impossibile ma in realtà la spiegazione c'è ed è piuttosto ovvia.

Non sono sorelle di sangue ma solo adottive, i loro genitori le hanno adottate insieme quando avevano circa sei mesi, da un orfonotrofio della città.

Non potevano avere figli e desideravano averne più di uno e così hanno deciso di prenderne due in un solo colpo.

Sia Ashley che Eleine non sanno chi siano i rispettivi genitori biologici ma ciò di cui sono sicure è di non essere sorelle tra loro, anche se quasi coetanee.

La verità è stata loro raccontata gradualmente quando hanno avuto l'età giusta per capire e questo non ha impedito loro di amarsi davvero come sorelle.

Eleine con uno slancio abbraccia Ashley.

"Non hai tutti i torti in effetti, ma stasera di sicuro festeggeremo per il tuo esame e chissà che non ci sia anche una certa persona in giro…" le sussurra all'orecchio con tono malizioso, facendola avvampare.

Ashley diventa rossa come un peperone e si irrigidisce.

Eleine si riferisce a Spencer, la sua cotta del momento.

Ha 21 anni ormai ma quando lo vede si sente come una quindicenne alle prese con gli scombussolamenti dei primi amori.

"Non dire sciocchezze, Ely...e comunque devo restare concentrata sull'esame adesso" balbetta con la testa in confusione, tra le risate della sorella.

Ashley si ricompone in fretta, schiarendo la voce ma il suo sguardo diventa cupo per un attimo.

Di nuovo il marchio si fa sentire, proprio strano.

La sfumatura nei suoi occhi non sfugge ad Eleine, che la fissa preoccupata. Il suo sguardo corre sulla mano destra della sorella.

"Va tutto bene?" Chiede, facendosi seria e prendendole la mano.

Il tocco amorevole di Eleine ridesta Ashley dai suoi pensieri e la ragazza si affretta ad annuire.

"Si... è tutto ok, solo che oggi...il polso sembra farmi male...non è mai successo" le confida, senza paura di essere giudicata.

Nemmeno Eleine riesce a vedere il segno sulla sua pelle ma a differenza degli altri lei non ha mai dubitato di ciò che ha sempre raccontato sua sorella.

Crede fermamente in Ashley e inoltre la sua passione per i misteri e le cose inspiegabili tipo  ufo e viaggi nel tempo la rende aperta a ogni possibile spiegazione, razionale e non.

"Ashley…-mormora affranta, rendendosi conto di non avere la minima idea su come aiutare la sorella a risolvere quell' enigma - sono sicura che un giorno troverai le risposte che cerchi" prova a consolarla, sorridendole.

Ashley in passato ha tentato di risalire alle sue origini, convinta che in qualche modo il mistero sulla sua mano potesse trovare una spiegazione nei suoi genitori ma le ricerche sono state difficoltose a causa di tutta la burocrazia e il segreto che per legge avvolge le adozioni.

In base a ciò che ha scoperto i suoi genitori l'hanno letteralmente abbandonata facendo sparire le loro tracce.

Ha sofferto molto per un periodo, quando nessuno a parte Eleine le credeva, così come i suoi genitori, amici e persino i suoi ex ragazzi e ha odiato con tutta se stessa quel disegno luminoso che la tormentava.

Crescendo ci ha fatto l'abitudine e non ne parla più con nessun altro.

"Grazie, tesoro" si rivolge alla sorella prima di darle un bacio sulla guancia.

Eleine si sporge dalla ringhiera della scala che porta al piano di sotto e le mostra le sue dita delle mani incrociate per portarle fortuna.

"In bocca al lupo! A più tardi!" urla, affacciandosi un po' troppo, avvolta da una felpa bianca extra large che la fa sembrare minuscola.

Ashley la saluta poi scende e passa dall'ampio salone della sua enorme casa.

La sua famiglia non ha di certo problemi economici e la loro abitazione rispecchia appieno la situazione finanziaria di certo più che agiata.

Quasi in punta di piedi fa capolino nella stanza.

Suo padre la sente subito e abbassa il giornale, sorridendo da sotto i suoi baffi. 

È un uomo serio e abbastanza rigido quando si parla di studi ma ama lei ed Eleine come fossero davvero loro figlie e farebbe di tutto per vederle felici.

"Beh, io vado! Spero di superare l'esame!" dice soltanto Ashley, suo padre annuisce.

"Di sicuro andrà così. Vuoi che ti accompagni io in macchina?" le propone subito ma Ashley scuote la testa.

"Non c'è bisogno, grazie! Vado a piedi!" 

Ha bisogno di camminare prima di un esame,la aiuta a smaltire l'ansia e lo stress accumulati.

"Come vuoi tesoro, a dopo! Chiama pure se hai bisogno"

Ashley sorride al padre.

Sua madre non c'è, a quell'ora è ancora in ufficio.

Svelta si dirige alla porta, infila il cappotto nero e un paio di stivaletti al polpaccio e spalanca il portone di casa.

Il cielo è coperto da alcune nuvole ma c'è ancora una discreta luce fuori visto che le giornate ormai si sono allungate e la primavera è alle porte.

Si sente bene e decisa.

Supererà l'esame come tutte le altre volte e tornerà a casa felice e soddisfatta.

È una giornata normale, ordinaria, niente di diverso dal solito.

In fondo cosa può andare storto?


Tra circa un centinaio di metri Ashley sarà arrivata a destinazione.

La sua università si trova proprio in fondo a un grande viale alberato al quale accederà dopo aver svoltato l'angolo di quella stradina laterale un po' più defilata che usa sempre come scorciatoia per arrivare prima.

Non ci sono tante persone in giro a quell'ora né molto traffico in strada.

L'atmosfera è piuttosto tranquilla in città, Ashley dà un'occhiata all'orario e affretta il passo in prossimità dell'angolo.

Nella sua testa ripete in silenzio qualche capitolo più ostico della materia, è ormai completamente immersa in modalità esame e quasi non fa caso a ciò che la circonda.

Conosce a memoria quella strada l'avrà percorsa centinaia di volte da quando va in quella università e potrebbe farla persino a occhi chiusi.

Sta per svoltare finalmente l'angolo e si prepara a scorgere con lo sguardo il profilo austero dell'enorme edificio della sua universitá che appare in lontananza.

Fa l'ultimo passo prima di girare quando una specie di contraccolpo la colpisce e disorienta.

Chiude gli occhi di riflesso e si protegge il viso con le braccia, ha sentito una specie di forte folata di vento, come se qualcosa di molto veloce e grosso le sia passato davanti.

Ha forse rischiato di essere investita da qualche macchina sconsiderata che non ha fatto in tempo a vedere?

Eppure le era sembrato di non sentire nessun rombo di motore, solo un forte spostamento d'aria, qualcosa che l'ha spinta, quasi risucchiata.

Riapre subito gli occhi e per poco non le viene un infarto.

Intorno a lei la città che conosce è di colpo sparita e ciò che riesce a vedere è solo un paesaggio brullo e scuro che incute terrore e angoscia.

È sola, non si sente un rumore e comincia a guardarsi in giro freneticamente.

"Ma cosa...ma dove sono?" mormora fra sé e sé, mentre il respiro le si fa affannato.

Eppure non ha sbagliato strada, ne è sicura!

Come diavolo ha fatto a ritrovarsi in quel posto assurdo?

C'è decisamente qualcosa di strano, d'istinto e tremando come una foglia fruga nella sua borsa per prendere il cellulare e chiamare casa ma si accorge che l'apparecchio non funziona, è com'è andato in tilt.

Il panico la assale, non sa dove cavolo sia finita né come uscirne.

Comincia a camminare veloce in una direzione imprecisata cercando di trovare qualche indizio che le faccia capire dove si trova o qualcuno che possa aiutarla ma apparentemente non c'è anima viva.

Forse l'hanno davvero investita ed è svenuta o peggio ancora...forse è morta.

Non sa più cosa pensare ma quel posto sembra davvero reale e lei ha una fottuta paura.

Si stringe nel cappotto mentre le lacrime quasi spingono per uscire quando, come se non fosse tutto già abbastanza inspiegabile, un'ombra si materializza davanti a lei in mezzo a quell'orrendo nulla cosmico.

Non ha un volto o delle fattezze delineate ma ha vagamente forma umana.

L'ombra la punta ed Ashley capisce che quella situazione si sta facendo davvero pericolosa e sempre più assurda.

Con il cervello in panne fa l'unica cosa che l'istinto di sopravvivenza le suggerisce in quel momento, ossia correre.

Scappa, muovendo le gambe più veloce che può, ma quella cosa è molto più veloce di lei e in poco tempo la sente alle sue spalle, ne percepisce la presenza dietro di lei come se fosse un vento gelido che le intorpidisce le gambe.

"Ma chi sei? Cosa vuoi da me? Si può sapere che succede?" Grida disperata, col cuore che le sta per esplodere nel petto.

Poi ecco che un dolore forte alla mano comincia a farsi sentire.

Ashley si tocca il polso destro mentre ancora cerca di correre.

Il disegno fa un male cane ed è luminoso come mai è stato, sembra quasi magma fluido di un vulcano.

Nonostante la paura abbia annebbiato buona parte della sua razionalità, Ashley riesce a concentrarsi per un attimo e comincia a pensare che non sia tutto un caso, non può esserlo.

Quella situazione assurda deve per forza avere a che fare con il segno strano che porta sul polso e che fa male da morire adesso.

Ha l'impressione che voglia segnalare qualcosa, forse un pericolo ed Ashley si ricorda di quella mattina, quando ha cominciato a bruciare un po'.

Che volesse metterla in guardia da qualcosa di cui però lei non ha la minima idea?

Fa in tempo a elaborare quelle congetture che l'ombra ha ormai il sopravvento e la scaraventa a terra.

Ashley non capisce più niente, è mezza dolorante per la caduta e quando si volta vede quella creatura spaventosa sopra di lei.

Non riesce più a muoversi, probabilmente la sta immobilizzando.

Il simbolo sul suo braccio freme, pulsa e lei sente l'urgenza di dover fare qualcosa...ma che cosa?

Se solo lo sapesse.

Una lacrima scende giù sul volto.

Non può finire così, deve essere un incubo.

Adesso si sveglierà, ne è sicura, e si ritroverà nell'aula magna dell'università, mentre aspetta il suo turno per l'esame e scambia qualche battuta coi colleghi.

Deve essere per forza così.

Vorrebbe urlare ma la voce non esce, le sue corde vocali sono come spezzate.

L'ombra si avventa su di lei, Ashley chiude gli occhi e si prepara al peggio o comunque a qualcosa di terribile e sconosciuto.

Attende il suo destino inerme, senza il coraggio di guardare, quando di colpo un altro spostamento d'aria le sferza il viso.

Stavolta però un senso di liberazione e leggerezza la invade, spalanca gli occhi e si accorge di essere libera, l'ombra non è più su di lei.

Si mette a sedere e quando si volta alla sua destra vede un ragazzo piegato su un ginocchio, il suo sguardo è pungente e parecchio concentrato e sta fissando un punto alla sinistra di Ashley.

Allora qualcun altro c'era lì con lei!

La presenza di quel giovane misterioso e umano come lei le infonde in qualche modo un briciolo di tranquillità.

Si rialza a fatica, ha le ginocchia doloranti e i collant scuri smagliati per la caduta.

Finalmente il ragazzo distoglie lo sguardo dall'ombra, che non è sparita ma è solo stata catapultata più lontano, probabilmente proprio dalla sua azione, e lo punta su una Ashley sempre più spaesata e impaurita.

Si alza e le si avvicina, rimanendo comunque sempre all'erta. La scruta velocemente con una punta di curiosità, Ashley boccheggia, e lo fissa di rimando.

Gli occhi del ragazzo sono di un azzurro glaciale così intenso da sembrare irreale. Nonostante la situazione  al limite dell'assurdo lui sembra avere il controllo della situazione e appare perfettamente a suo agio in quel mondo.

Ashley vorrebbe chiedergli un'infinità di cose ma ancora una volta non sa cosa dire e rimane come imbambolata.

"E così sei tu...ci incontriamo finalmente" dice lui nel frattempo, con un mezzo sorriso impertinente mentre si passa una mano tra i capelli biondi, piuttosto lunghi e scompigliati.

Ashley è sempre più confusa.

Che significano le sue parole?  

"Ma cosa...come sarebbe?" Riesce a chiedere con un soffio di voce ma il ragazzo non ha tempo per le spiegazioni perché il mostro sembra essere tornato in forma smagliante.

"Scusami, ma ho un conto da sistemare con quello stronzo - le dice indicando la creatura mentre la sorpassa rapidamente e con un balzo si piazza davanti all'ombra - allora tu, piccolo sgorbietto, non ti sei ancora stufato?" Lo provoca ed Ashley si porta le mani alla bocca.

È impazzito per caso?

Il ragazzo sembra così sicuro di sé e anche un pizzico sfacciato con quell'aria scanzonata e irriverente.

L'ombra si scaglia contro di lui ma il giovane lo scansa agilmente, allunga un braccio e dalla sua mano sgorga un getto luminoso impressionante che scaraventa il mostro lontano una seconda volta.

Ashley deve proprio essersi sbagliata, quel ragazzo non sembra per nulla umano come lei però l'ha salvata da una fine certa a quanto pare perciò non può fare altro che affidarsi a lui.

Rimane indietro, senza sapere cosa fare, con le mani giunte sul petto.

L'ombra sembra non averne ancora abbastanza, ritorna all'attacco ma stavolta il ragazzo raggiunge Ashley.

"Posso farcela da solo ma così velocizziamo il tutto e la finiamo con questa rottura - le dice con naturalezza, come se per lui occuparsi di quelle cose fosse ordinaria amministrazione, poi le si avvicina di più e continua - e poi in questo modo cominci a fare pratica...ne avrai bisogno" aggiunge col suo sorriso sicuro, mentre Ashley crede di aver sentito male.

"Pratica di cosa? Ehi, che intenzioni hai?" Domanda allarmata quando il ragazzo le si avvicina pericolosamente al viso.

"Ascoltami, fai quello che ti dico e andrà tutto bene...lo so, la prima volta non è mai entusiasmante ma dopo ci si prende gusto...fidati di me" sussurra al suo orecchio con quell'aria sicura che lo rende involontariamente sensuale e molto convincente.

E poi Ashley non ha molte alternative se vuole sperare di rivedere il mondo reale, la sua famiglia e anche Spencer.

Non può fare altro che fidarsi di lui.

Si rilassa mentre il ragazzo la prende per un braccio e contemporaneamente tiene sotto controllo il mostro che si avvicina minaccioso.

"Sta arrivando, cerca di stare calma e andrà tutto bene…- le raccomanda anche se in realtà Ashley si sente morire dentro - quando te lo dirò, cerca di concentrare tutta la tua energia sulla tua mano e poi buttala fuori"

Ashley annuisce nervosa anche se non sa di che diavolo di energia parli quel ragazzo e comincia a sudare freddo.

Non hai mai provato tanta ansia nella sua vita ed è sicura che se sopravvive a tutto quello fare un esame da quel momento in poi le sembrerà una passeggiata di salute al confronto.

Il giovane le afferra la mano, intreccia le sue dita con quella di Ashley poi solleva il braccio insieme a quello di lei.

Il mostro si catapulta su di loro, Ashley chiude gli occhi, le gambe le tremano vistosamente ma lui la stringe in un saldo abbraccio.

"Sta' tranquilla, andrà tutto bene! Adesso concentrati sulla mano destra, coraggio!" le intima, ed Ashley prova a farlo come meglio può anche se non ha idea di cosa significhi. Sente come un flusso scorrerle sotto la pelle, tra le vene, e il palmo della mano pulsare. Qualcosa preme per uscire ed è una sensazione stranissima mai provata prima.

"Bravissima, adesso buttala fuori, più che puoi!" grida il ragazzo, rilascia la sua mano e gliela fa distendere in avanti mentre la sorregge col suo corpo.

Ashley non è abituata a controllare quell'energia e potrebbe farsi male.

Lei si sforza, non l'avrebbe mai detto ma le viene tutto naturale, una forte luce si sprigiona dal palmo della mano e unita a quella molto più potente del ragazzo, riduce quell'ombra orrenda in un cumulo di polvere che si dissolve velocemente.

"Fatto, complimenti, non è andata male per essere la prima volta" commenta tranquillo il biondo, scostandosi i capelli dalla fronte leggermente sudata, come se non avesse appena affrontato una dannata creatura proveniente da chissà quale incubo.

Ashley rimane per un attimo interdetta.

Non sa cosa ha fatto né come ed è fortemente convinta di stare ancora sognando.

"Vuoi...vuoi dire che è finita? Siamo salvi?" Chiede ansimante, col cuore che le scoppia e la mano tremante e indolenzita.

"Sì, l'abbiamo sconfitto. In realtà questo qui non era nemmeno tanto potente" le fa sapere, rimettendosi il giubbotto di pelle nero che era finito spazzato via durante la lotta.

Ashley lo guarda sconvolta mentre il biondo toglie via la polvere dai suoi vestiti fresco come una rosa.

Avrà più o meno la sua stessa età ma sembra così maturo e impavido.

"Che...che vuoi dire...che ne esistono altri di peggiori?" Domanda con gli occhi spalancati.

"Oh certo che sì! Ma tranquilla, riusciremo a farcela, come sempre!" risponde lui, strizzando un occhio, poi prima che Ashley possa porre un' altra legittima domanda, la stringe a sé mettendole un braccio intorno alla vita e con un movimento della mano crea un fascio di luce che li trasporta in un secondo di nuovo nel loro mondo.

Ashley sente nuovamente una sferzata di aria colpirla e quando riapre gli occhi si trova nell'esatto punto in cui era iniziato tutto quel pomeriggio, proprio prima di svoltare l'angolo della strada.

Si sente scombussolata e nauseata ma scoppia dalla felicità.

"Siamo tornati! Non posso crederci! Oh, meno male!" Esclama guardandosi intorno con gli occhi increduli ma pieni di gioia, poi le domande tornano ad affollare la sua testa - ma tu...tu che ci facevi in quel posto? E soprattutto chi era quel mostro e perché esiste? Che cazzo è tutto questo? Non ci capisco più niente, puoi spiegarmi cosa sta succedendo?" chiede in preda a un flusso di parole che non riesce a fermare.

Il ragazzo le fa segno di parlare piano, poi la conduce in un vicolo poco vicino dove nessuno può vederli.

"Le tue domande sono più che lecite ma spiegare tutto adesso sarebbe impossibile. Intanto, piacere di conoscerti, io mi chiamo Matt...e tu sei?" si presenta il ragazzo, allungandole una mano.

Ashley lo osserva dubbiosa, è successo tutto così velocemente che forse avrebbe bisogno di un pizzicotto per capire che è reale ciò che ha appena vissuto. 

Matt però sembra un ragazzo vero, in carne ed ossa e pure molto carino, il suo sguardo deciso e chiarissimo le mette soggezione.

"Si può sapere cosa sta succedendo? Cosa vuoi adesso da me?" 

Matt fa una smorfia di delusione un po' buffa.

"Ehi ti ho appena salvato la vita, direi che me lo merito di sapere almeno il tuo nome, no?" Continua mentre prende dalla tasca del giubbotto un pacchetto di sigarette e se ne accende svelto una.

Ashley ci riflette però alla fine realizza che la richiesta di Matt è più che ragionevole.

Gli deve la vita.

"Mi chiamo Ashley."

"Piacere di conoscerti, Ashley. E poi da adesso sei la mia compagna di squadra, dobbiamo cercare di andare d'accordo io e te" le dice con tono scherzoso mentre appoggiato con la schiena sul muro del vicolo butta il fumo fuori dalle sue labbra.

Compagna di squadra?

Cosa blatera quel tizio e soprattutto che si aspetta da lei?

Ashley vuole solo tornare alla normalità, andare a fare quel cavolo di esame e pensare alla sua famiglia, ai suoi amici e soprattutto a Spencer.

"Che dici? Io e te non c'entriamo niente l'uno con l'altra. Tu...tu non sei umano...insomma, hai dei poteri, tutto questo è incredibile e se non fossi stata coinvolta per chissà quale motivo stenterei a crederci!" si oppone in maniera fin troppo brusca ma Matt scoppia a ridere e si avvicina a lei.

Ashley si stringe nel cappotto.

Ha paura ma allo stesso tempo sente che c'è qualcosa di strano, qualcosa che ha bisogno di sapere e sa che sta per accadere.

"Ashley...io sono umano come te, come tutti, te l'assicuro e questo è il mondo a cui appartengo. Ma...quello che hai visto, non so se te ne sei accorta, ma sei stata anche tu a sconfiggere quell'entitá" le ricorda, Ashley sobbalza e istintivamente stringe il pugno della sua mano destra.

L'aveva quasi rimosso ma Matt ha ragione.

Ha contribuito a sconfiggere quella creatura infernale e non sa nemmeno perché né come.

Matt si fa più vicino, il suo viso e i suoi capelli biondi risaltano a confronto col giubbotto nero in cui è avvolto, aspira un ultimo lungo tiro dalla sigaretta per poi gettarla via.

"Posso prenderti la mano?" Le chiede gentilmente, il suo tono ha un non so che di misterioso e attraente ed Ashley non riesce ad opporsi.

Sente che tutti i suoi dubbi e le sue domande di una vita intera forse stanno per avere una risposta in quello che doveva essere un normalissimo pomeriggio di marzo.

Gli occhi le si fanno lucidi mentre come un automa porge il braccio destro a Matt.

Lui lo prende con cura, solleva la manica del cappotto e gira la sua mano in modo che il palmo sia ben visibile.

Poi, con estrema lentezza, percorre con le dita la zona che va dal suo polso al palmo, Ashley sente mille brividi attraversarla e una sensazione strana di familiarità che le crea un nodo alla gola e un senso di benessere allo stesso tempo.

Matt sembra voler risvegliare qualcosa con quelle carezze che in un altro contesto sarebbero state sensuali e alquanto erotiche.

Dopo qualche secondo il ragazzo poggia poi il suo palmo su quello di Ashley, lei sente qualcosa accendersi quando la loro pelle si incontra e il suo segno, apparentemente scomparso, torna a illuminarsi sotto il tocco della mano del ragazzo.

"Eccolo" dice piano Matt e una lacrima bagna la guancia di Ashley.

Non può crederci.

"Tu...tu lo vedi" mormora con la voce rotta dall'emozione.

Ha passato tanti anni a sentirsi un'aliena, non compresa, creduta bugiarda o peggio ancora pazza. 

Invece lui è lì e può vedere quel marchio.

Matt le sorride e come risposta scosta la sua mano e la gira, scoprendo a sua volta il palmo e il polso.

Ashley raggela.

Matt ha il suo stesso identico segno nello stesso identico posto.

Le parole le muoiono in gola mentre le lacrime inondano ormai i suoi occhi castani.

Non sa cosa dire né come prenderla ma vorrebbe solo abbracciarlo anche se non sa nulla di lui.

"Noi siamo uguali, Ashley...so cosa vuol dire...so cosa hai passato. Solo chi ha il marchio può vedere quello dell'altra persona. Mi spiace che tu l'abbia dovuto scoprire in questo modo burrascoso" le spiega con un tono di voce dolcissimo, molto diverso dall'irriverenza che ha sfoggiato prima.

Ashley chiude gli occhi, sente la mano di Matt che le asciuga le lacrime in un gesto molto dolce e d'istinto la prende nella sua.

I loro simboli di nuovo a contatto, reagiscono,si illuminano di più.

"I nostri segni sono in qualche modo collegati, reagiscono a vicenda se sono vicini e se a qualcuno di noi succede qualcosa. È così che ti ho trovata oggi, lui mi ha portato da te. Evidentemente il tuo potere è stato piuttosto silente in questi anni ma adesso deve essersi risvegliato...e così ha trovato me ma anche i nostri nemici che hanno ben pensato di mandare uno scagnozzo per cercare di eliminarti. Sai, noi siamo piuttosto rari, quasi unici direi e non stiamo simpatici a tutti" prova a chiarire le sue domande sdrammatizzando  anche se sa che non può spiegarle tutto in quel breve incontro.

Ashley lascia piano la mano di Matt, la luce si indebolisce fino a sparire.

"Noi chi? Che significa? Qualcuno ci dà la caccia? Io...io sono solo una ragazza normale...non voglio tutto questo. È vero, ho sempre desiderato sapere il perché ma tu parli di lotte, di nemici e io...non voglio! È semplicemente assurdo..io voglio solo tornare alla mia vita di sempre!" 

Matt ascolta le parole sofferte di Ashley e il suo sguardo si fa triste.

La comprende, ci è passato anche lui in maniera un po' diversa e immagina che debba  essere un trauma scoprire tutto così all'improvviso ma non può farci niente, nessuno di loro può cambiare le cose.

È il loro destino e lui ne porta il peso già da alcuni anni.

Quando ha sentito il suo marchio mandargli quei segnali insistenti e ha scoperto che c'era un altro come lui, che non era più solo, nel profondo del suo cuore ha provato sollievo e gioia perché finalmente sulla terra c'era qualcuno come lui.

E poi si è trovato davanti quella ragazza vestita come un personaggio dei manga, con quel bel viso innocente e gli occhi pieni di paura e il suo cuore ha perso un battito.

"Mi dispiace davvero tanto Ashley...non l'abbiamo scelto noi. Sono stato solo tanto tempo pensando di essere l'unico. Trovarti per me oggi è... è stato bello, anche se per te rappresenta una tragedia. Nessun altro lì fuori potrà mai capirti quanto me, anche se non ci conosciamo e anche se probabilmente nella vita reale non ci saremmo mai incrociati o magari sono uno di quei tipi ai quali non avresti rivolto la la parola neanche per sbaglio" scherza, notando quanto siano diversi i loro aspetti e quanto probabilmente appartengano a realtà sociali molto distanti.

Ashley sorride a quelle parole, belle e dolci come quelle di una confessione d'amore e in fondo per entrambi è un po' come aver trovato l'anima gemella.

Sono legati per sempre da quel segreto che solo loro possono vedere e comprendere.

Matt le prende la mano, la avvicina alle labbra e la bacia dolcemente.

Ashley prova un calore altezza dello stomaco, Matt è un estraneo per lei eppure si sente di colpo come se vi fosse legata, come se le loro vite fossero intrecciate inevitabilmente.

Lo guarda in viso, il suo bellissimo sguardo, un po' coperto dai lunghi capelli chiari, appare spento, forse deluso dalla sua reazione di rifiuto.

Le dispiace ma non può pretendere che accetti quelle stranezze come se niente fosse.

Matt ha capito perfettamente come si sente, non aggiunge altro e sempre in silenzio compie un gesto con la mano attorno a lei.

"Ti ho creato un incantesimo di protezione che ti permetterà per un po' di sfuggire ai radar del nemico. Ma se dovessi trovarti in pericolo io lo saprò, non preoccuparti e correrò in tuo soccorso, madame." la rassicura, tornando alla sua ironia e a quel sorriso spiazzante e indicandole il polso.

Se qualcuno dovesse attaccarla il simbolo sulla mano avvertirebbe anche lui, ormai Ashley l'ha capito.

"Grazie…e scusami, è tutto così assurdo. È troppo per me. Ho bisogno di pensarci" prova a spiegarsi confusa, tenendosi la testa con le mani.

"Lo so bene...voler stare lontana da questa verità è una tua scelta e posso capirlo...ma, se dovessi ripensarci, anche solo per curiosità...qui è dove puoi trovarmi" dice il biondo, poi fruga nelle tasche e le lascia un bigliettino spiegazzato che Ashley afferra un po' incerta.

"Questo è l'indirizzo del bar di mio padre e io lavoro lì. Se vorrai saperne di più sarò lieto di accontentarti. Peccato, a occhio e croce mi sembri una che impara in fretta...saresti stata...un'ottima compagna, insieme avremmo fatto scintille" commenta rapido, dando una veloce occhiata all'uniforme della sua universitá e intuendo che dovesse essere una studentessa modello molto brillante.

"È stato bello anche per me conoscerti, Matt" ci tiene a fargli sapere, è giusto così, comunque vadano le cose.

Matt sorride, le fa un cenno di saluto e volta le spalle.

Ashley lo guarda andare via e prova l'impulso di corrergli dietro e stare ancora accanto a lui.

È incredibile.

Ha sempre pensato di essere l'unica al mondo e invece Matt è proprio come lei.

Non è più sola.

Da un lato è terrorizzata ma dall'altro è così felice.

All'improvviso si ricorda che adesso è di nuovo una ragazza normale in un mondo normale.

"Oddio, l'esame! Quanto tempo sarà passato? Sarò in tremendo ritardo!" Esclama in preda al panico ma quando legge l'orario sul telefono è anche peggio del previsto. Sono le sette di sera e ormai avranno finito da un pezzo all'università.

Probabilmente il tempo scorreva in maniera diversa nelle due dimensioni o forse è stata talmente impegnata a terrorizzarsi che non si è accorta di quante ore fossero passate.

Ottimo, ha pure saltato l'esame dopo tutte le ore passate a studiare.

Le viene voglia di distruggere ogni cosa e forse adesso quel potere strambo le sarebbe tornato utile.

E ora come lo spiega a casa? 

Non può tornare e dire di essere stata risucchiata da un vortice in una dimensione parallela dove un mostro ha tentata di ucciderla per poi essere salvata da un bellissimo ragazzo che porta sulla mano lo stesso suo disegno magico che nessuno può vedere.

Immagina già suo padre che la fa visitare da uno psichiatra.

Sbuffa e cerca almeno di darsi una ripulita per non dare nell'occhio. La sua uniforme è ridotta uno schifo.

Qualcosa si inventerà. 

Ma quello che è successo difficilmente potrà fare finta di dimenticarlo.


Ashley si infila sotto le coperte.

A casa ha detto una bugia sul fatto che il professore si era sentito poco bene e aveva dovuto interrompere gli esami.

Si è sentita talmente in colpa!

Non le capita spesso di mentire, l'ha fatto ogni tanto per mascherare qualche uscita piccante con il suo ex ragazzo in una innocente passeggiata tra amiche, ma in fondo chi non ha mai detto da adolescente qualche piccola frottola per scambiare un paio di carezze bollenti col proprio amore?

Adesso però c'è qualcosa di molto più grosso dietro, qualcosa di cui sente il peso addosso.

Chissà cosa deve aver provato Matt tutti quegli anni e come ha fatto da solo.

Le dispiace per sua sorella ma per adesso ha dovuto mentire anche a lei.

Sa che Eleine non se l'è bevuta, la conosce troppo bene per farsi ingannare così.

L' ha guardata strana e le fatto capire che il giorno dopo avrebbe preteso le giuste spiegazioni.

Le dirà tutto, ha bisogno di sfogarsi con qualcuno e di lei si fida ciecamente ma adesso è troppo stanca, è mezza dolorante a causa dell'aggressione subita e ha la testa che le scoppia.

Si gira su un fianco e osserva il buio della stanza.

Ha un po' paura ma poi si ricorda dell'incantesimo di Matt che dovrebbe proteggerla.

I suoi occhi azzurri appaiono nella sua mente ed Ashley sospira.

Non è sicura di voler andare fino in fondo a quella storia.

Ha cercato per tanto tempo la verità It e adesso vorrebbe non averla mai scoperta.

Si accarezza il polso ma nessun segno compare, poi stringe il pugno.

Anche se ha mille dubbi e paure in un certo senso sta bene.

Lì fuori c'è un ragazzo uguale a lei e per la prima volta dopo 21 anni si sente meno strana, meno sola.

Chiude gli occhi e sorride prima di abbandonarsi al sonno.

Stanotte forse non sognerà Spencer ma quel ragazzo biondo col giubbotto di pelle e la sua mano che si illumina insieme alla sua.

  
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