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Autore: LorasWeasley    31/07/2021    2 recensioni
AU [Daisuga | Kuroken | Bokuaka | Iwaoi | Tsukkiyama]
[Accenni: Matsuhana | Tanakiyo | Kagehina | Sakuatsu | Osasuna | Ushiten | Semishira etc..]
Il racconto di un'estate tra relazioni, litigi, partite di Beach e scommesse.
Faranno la loro comparsa quasi tutti i personaggi e quasi tutte le coppie più amate.
Con Mattsun e Makki che si ritroveranno ad occuparsi di un Oikawa che non vuole far altro che dare fastidio a Iwaizumi.
Daichi che verrà intetterroto ogni volta che proverà a chiedere un appuntamento a Suga.
Kuro e Kenma che dovranno gestire i loro gatti e Bokuto, il quale non vuole altro che ottenere un pó di attenzione da Akaashi.
Tsukishima che dovrà venire a patti con i suoi sentimenti e molto altro...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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37. Quella volta che Tanaka trovò l'erba di sua sorella (parte2)

Kenma era davanti la porta di casa sua, le braccia incrociate e il cipiglio infuriato per essere stato disturbato dal proprio lavoro.
-In che senso hanno mangiato dei biscotti fatti con l’erba?- chiese poi incredulo ai due ragazzi che aveva di fronte.
Yamaguchi e Tsukishima avevano riaccompagnato Bokuto e Kuro a casa, affrettandosi quando si resero conto che i biscotti stavano iniziando a fare effetto.
I due interessati si erano subito precipitati dentro, mentre Kenma ascoltava le spiegazioni degli ospiti davanti la porta.
-Bè, non erano diretti a loro- rispose Yamaguchi imbarazzato.
-E comunque è quello che si meritano nel mangiare le cose a casa di altri senza chiedere- continuò Tsukishima, anche se il suo volto sembrava particolarmente divertito, soprattutto quando notò qualcosa alle spalle del finto biondo.
-Kenma- Akaashi lo chiamò.
Quando questo si voltò non poté fare a meno di sospirare afflitto. Bokuto e Kuro erano sdraiati a terra, il secondo aveva le mani attaccate alle caviglie dell’altro, come a formare un lungo verme, poi Bokuto disse “ciuf ciuf” e Kuro lo seguì a ruota.
Akaashi concluse –Sarà una lunga notte.
 
Iwaizumi era appena uscito dalla doccia quando sentì il suo telefono squillare.
Era un numero che non aveva salvato in rubrica ma decise comunque di accettare.
-Iwaizumi? Ciao, sono Akaashi.
-Oh ciao, come mai questa chiamata?- rimase sorpreso mettendo il vivavoce, in modo che potesse asciugarsi e vestirsi nel mentre.
-Sei per caso con Oikawa?
Corrugò la fronte –No, è uscito prima e non è ancora tornato. Perché?
-Ecco, non chiedere come… ma lui e quei due cretini di Bokuto e Kuro hanno mangiato dei biscotti fatti con dell’erba e… insomma… forse dovresti cercarlo, considerando in che situazione si trovano adesso quei due.
Iwaizumi non poté fare a meno di sospirare, ad Akaashi ricordò molto quello che Kenma aveva fatto negli ultimi 20 minuti.
-Va bene grazie.
In realtà non fu difficile trovare Oikawa, Iwaizumi si era vestito in fretta per poi uscire di casa pronto a cercarlo per tutto il villaggio, ma lo trovò subito.
Perché Oikawa era proprio di fronte casa di Iwaizumi che cercava di scavalcare il muretto di casa di Ushijima.
Hajime gli si avvicinò con le mani sui fianchi, con voce dura poi chiese –Oikawa, che stai facendo?
Oikawa sussultò mentre aveva già una gamba dall’altra parte della recisione, si girò a fissare con sguardo torvo il suo ragazzo mentre borbottava –Stai zitto Iwa-chan, o si accorgeranno di me!
Iwaizumi lanciò uno sguardo confuso all’interno della casa, dalla staccionata poteva benissimo vedere i ragazzi nel cortile a soli pochi metri da loro.
C’era Shirabu seduto al tavolo esterno con un libro davanti, l’evidenziatore che aveva tra le mani faceva subito comprendere che stava studiando anche se sembrava ormai aver abbandonato l’impresa da diverso tempo a favore di quel nuovo spettacolo. Semi era accanto a lui, confuso quanto il suo ragazzo. Tendou rideva e si godeva la scena dalla sua amaca e Goshiki era appena uscito di casa, corrugando la fronte chiese –Ma che sta facendo?
Tendo lo zittì –Sssh, sembra che non si sia accorto di noi.
Oikawa era ormai quasi tutto dentro la casa ed era impossibile per Iwaizumi tirarlo via senza fargli male. Sospirando chiese aiuto con lo sguardo a chiunque fosse lì dentro.
Semi capì e andò ad aprirgli il cancelletto per permettergli di recuperare il suo ragazzo, questo ringraziò con un profondo inchino prima di urlare il nome di Oikawa e rincorrerlo e placcarlo.
I video che Tendo aveva fatto l’avrebbero potuto ricattare per sempre.
 
Quella sera, prima che i biscotti di Yamaguchi avessero creato tutto quello scompiglio, si erano organizzati per una specie di festa a casa di Daichi.
In realtà doveva essere un semplice ritrovo tra amici, poi però si erano aggiunte sempre più persone e in molti avevano proposto di portare alcool e quant’altro, quindi era diventata una festa a tutti gli effetti.
Kenma non aveva nessuna intenzione di andarci a prescindere, figurarsi con Kuro in quelle condizioni che, stranamente, fu d’accordo con il suo ragazzo nel restare a casa.
Bokuto non era dello stesso avviso e di punto in bianco uscì di casa per andare a divertirsi, quello che poté fare Akaashi fu solo seguirlo.
Kenma e Kuro rimasero così a casa da soli. Il primo era appena andato in bagno, facendo tutto il più in fretta possibile per non lasciare l’altro da solo troppo tempo. Insomma, ci teneva all’incolumità della sua casa.
Quando uscì dalla stanza si bloccò confuso notando quello che stava succedendo.
C’era Kuro seduto a terra a gambe incrociate, accanto a lui era seduto Yaku, tutti e due fissavano davanti a loro il muro con un vecchio quadro di un paesaggio.
-Lo so, anche io ho fame- stava dicendo il corvino –ma dobbiamo aspettare che finisca.
-Meow.
-Non essere un ingordo! Ho detto che mangiamo dopo!
-Meow.
-Mh, sì, anche io vorrei un panino con il gelato.
-Meow, meow.
Kuro storse la bocca –No, non mi piace quel gusto.
-Meow.
-Dici che sono così buone le tue scatolette? Me ne fai provare una?
-Meow!
-SEI UN EGOISTA YAKU, LE COSE SI CONDIVIDONO!
Kenma soffocò una risata dietro la mano, aveva ripreso un po' della conversazione con il telefono, staccando il video infine si avvicinò –Kuro, che fai?
-Oh Kenma!- il corvino si illuminò –Stiamo vedendo un film, ma sembra si sia bloccato da un po'.
Kenma annuì solennemente, come se non avessero davanti un quadro ma una vera tv –Sì, dicono che continua domani perché hanno avuto problemi a trasmetterlo, non hai sentito?
-Oh- Kuro corrugò la fronte cercando di ricordare, Yaku miagolò.
Kenma allungò una mano verso di lui –Vieni, andiamo a cenare.
 
Akaashi aveva perso di vista Bokuto.
Qualcuno l’aveva chiamato per salutarlo, Akaashi si era girato un solo secondo e l’attimo dopo Bokuto era sparito.
Stava imprecando sottovoce quando notò i suoi capelli argentati tra la folla, si avvicinò talmente in fretta che si scontrò con qualcuno che stava andando nella stessa direzione.
Si scusò leggermente stordito, quando si accorse che suddetta persona era Iwaizumi. Il ragazzo con la sua stessa preoccupazione stava raggiungendo Oikawa.
Quest’ultimo era seduto nei divanetti insieme a Bokuto, i due ragazzi stavano cliccando qualcosa sullo schermo del cellulare del secondo.
Mentre si avvicinarono sentirono dire Oikawa –No! Devi cambiare indirizzo e farlo arrivare da Kenma, altrimenti non li avremo in tempo!
Bokuto sembrò riflettere per poi annuire in modo solenne.
-Che state facendo?- domandò Akaashi leggermente preoccupato.
Entrambi i ragazzi alzarono lo sguardo, Oikawa si illuminò saltando addossò al suo ragazzo –Iwa-chan, mi sei mancato!
-Ma se sei scappato tu da me- si offese l’altro.
Oikawa rispose con una semplice linguaccia.
Akaashi distolse lo sguardo da loro per concentrarsi sul suo ragazzo –Bè, che fate?
Bokuto lasciò andare il telefono –Nulla di importante- si alzò in fretta prendendolo per mano –Andiamo a ballare!
Akaashi avrebbe continuato a protestare, voleva davvero sapere cosa l’altro stesse facendo con il cellulare. Ma quando si ritrovò ammassato tra quei corpi sudati e ubriachi le sue preoccupazioni divennero altre.
 
La serata non stava di certo andando meglio per Kenma.
Kuro aveva mangiato tantissimo e in modo disgustoso. Kenma si era distratto un attimo per vedere cosa avevano in frigo da poter preparare per cena e quando era tornato a fissarlo Kuro aveva trovato una scatola di biscotti e li stava immergendo in un barattolo di sugo per pasta.
Inutile dire che dopo mezz’ora il corvino aveva urlato un “SONO FORTISSIMO”, per poi correre in bagno e vomitare.
Passarono metà della serata in quella stanza, con Kenma che gli accarezzava la schiena e gli passava una pezza bagnata sul volto.
Si fecero le undici quando riuscirono a mettersi finalmente  a letto.
Kenma era seduto mentre Kuro era sdraiato appoggiato alle sue gambe e lo stringeva come se ne valesse della sua vita. Anche i gatti si erano messi intorno a loro.
-Non voglio morire- sussurrò poi il corvino.
Kenma lo fissò sorpreso abbassando lo sguardo, la mano che stava passando tra i suoi capelli scuri si strinse di più.
-Non stai morendo, Kuro.
-Mi sembra come se stessi morendo.
-Non succederà.
Kuro alzò su di lui uno sguardo disperato –Me lo prometti?
-Te lo prometto- un piccolo sorriso spuntò sulle sue labbra.
Kuro sembrò soddisfatto di quella risposta, si accoccolò meglio abbracciando le cosce dell’altro e sospirò felice, pronto a dormire.
Kenma passò tutta la notte a vegliare su di lui.
 
Per Iwaizumi invece la notte andò anche peggio.
Solo alle due convinse Oikawa a tornare a casa da quella festa, complice il fatto che il suo “grande amico”, ovvero Bokuto, era stato portato via da Akaashi quando aveva iniziato a sentirsi male.
Poi le cose andarono solamente a peggiorare.
Oikawa sembrava super allegro e felice, in effetti era difficile farlo stare zitto e non svegliare tutto il vicinato, Hajime ringraziò silenziosamente che la casa di Makki fosse proprio di fronte quella di Daichi.
Poi però, quando arrivarono a casa ed entrarono nella sua camera, Oikawa sembrò sgonfiarsi.
Si tolse i vestiti e si lavò con lentezza, come se avesse scaricato tutte le batterie. Non era solo stanchezza, perché anche il suo volto si era fatto cupo.
Finalmente riuscirono a mettersi a letto, Iwaizumi aveva appena spento la luce quando sentì un singhiozzo da parte del suo ragazzo.
Sospirò afflitto, immaginava una svolta del genere.
Si stese al suo fianco e a tentoni lo cercò, non fu difficile stringerlo tra le braccia, perché Oikawa si gettò su di lui, come se avesse paura di vederlo sparire.
-Perché piangi?- sussurrò piano l’altro asciugandogli le guancie.
-Perché ti amo- rispose in un singhiozzo.
Il cuore di Iwaizumi accelerò, era la prima volta che Oikawa lo diceva.
Un piccolo sorriso gli spuntò sulle labbra, ringraziò la mancanza di luce che gli permise di nascondere il suo rossore.
-Anche io ti amo- rispose –non dovresti piangere per questo, è una cosa bella.
Se possibile i singhiozzi di Oikawa si fecero più forti.
Passarono interi minuti prima che Hajime riuscisse leggermente a calmarlo, non fece molto in realtà, Tooru era solo stremato da tutto quanto.
Stava per addormentarsi, ma prima di farlo si strinse di più al suo ragazzo e cacciò fuori la bomba.
-Non mi amerai più quando andrò in Argentina fra qualche settimana.
  
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