Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: Duchessa712    02/08/2021    1 recensioni
-La canzone dell'amore perduto, che parla soprattutto di promesse infrante e sogni spezzati, di un tradimento così grande da portare quasi alla follia-
-No, mia signora, non la conosco-.

Ad Approdo del Re, Sansa è sola, senza famiglia, senza amici, ostaggio dal valore inestimabile, il giocattolo preferito di Re Joffrey.
Ma cosa succede quando trova un'improbabile alleata proprio in Cersei, che nasconde più di un segreto e possiede ancora un cuore e una coscienza?
Cosa succede quando nessuna delle due è più capace di prevedere cosa accadrà, proprio nel momento in cui c'è il rischio di perdere tutto?
Fino a che punto saranno disposte a spingersi la Lupa e la Leonessa per proteggere se stesse e lo strano sentimento (pietà? comprensione? amicizia? amore?) che nasce, prepotente ed esplosivo e pericoloso tra di loro e sembra legarle sempre di più l'una all'altra?
(La storia, eccetto il primo capitolo, inizia dopo la morte di Ned e prima che Myrcella parta per Dorne.
Come penso si sia capito da questa introduzione i personaggi, Cersei in particolare saranno OC).
(Sansa/Cersei)
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Cersei Lannister, Sansa Stark
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
XIX atto

Durante il cammino verso il Castello Nero, Sansa pensò più volte che non ce l'avrebbe fatta, che sarebbe morta di freddo o di fatica, che si sarebbe sdraiata e non si sarebbe più rialzata, che era comunque un destino migliore che tornare da Ramsay.
Così quando le porte si aprirono davanti a lei, quando Jon le corse incontro e la strinse tra le braccia, pianse, più per la fatica che per il sollievo. Pianse e nascose la testa nella sua spalla, assorbendo quanto più possibile il suo calore, perché si sentiva congelare e Jon, invece, era caldo. Pianse e gli chiese perdono, perché la paura di essere rifiutata persiste ancora, perché era la sorella che lo aveva disprezzato e insultato e chiamato bastardo, non Arya, che lo amava e lo ammirava e lui amava e ammirava e lo sapeva, Sansa, lo sapeva come si sa che il sole sorge ogni mattina, che Jon avrebbe preferito lei.
La accolse, le diede abiti asciutti e da mangiare, ascoltò la sua storia, promise di proteggerla, ma non di vendicarla, non di aiutarla a riconquistare la loro casa. Sansa pensò a Theon, che non era del tutto tornato in sé, ma aveva deciso di solcare il mare e andare in aiuto alla sorella.
Non permise alla rabbia di sopraffarla e provò a perorare la sua causa e alla fine vinse, o meglio, Rickon la fece vincere, il fratellino che aveva pianto, che le mancava come l'aria, che non aveva visto crescere.
Ramsay aveva Rickon e Rickon andava salvato, perché era il figlio di Ned Stark, l'erede di Grande Inverno, e loro si misero a cercare un esercito tra i Lord che avevano giurato di servirli e poi li avevano traditi. Jon provava con la pietà e si arrendeva troppo presto. Sansa alzò la voce, ricordò i tradimenti e le mancanze. Quando la giovane Lady Mormont, così sicura e arrogante e sprezzante, che la guardava dall'alto del suo seggio, giudicandola e disprezzandola, osò chiedere chi fosse uno Strak tra loro poveri disperati, provò il desiderio di urlare, di svestirsi e mostrarle le cicatrici, i doni di Ramsay e Bolton. Lei era una Stark. Lei aveva sanguinato per il Nord e nessuno aveva il diritto di toglierle il suo nome. Si morse la lingua e lasciò che fosse Ser Davos a parlare. Jon le aveva raccontato della povera Shireen, la Principessa bruciata e si chiese se Lady Mormont le somigliasse. Radunarono un esercito, uomini divisi e litigiosi che non si fidavano gli uni degli altri. Non avevano alcuna speranza, Sansa lo sapeva, così come sapeva a chi chiedere un favore.

Davanti a Petyr Baelish per la prima volta senza parole, senza stratagemmi e senza possibilità di manipolarla, si sentí potente come non mai.
Avrebbe voluto giustizia in quel momento.
Avrebbe voluto tanto ordinare a Brienne di ucciderlo, vendicarsi di una delle persone colpevole della morte della sua infanzia.
Avrebbe tanto tanto voluto vederlo morto davanti ai suoi occhi.
Fu spaventata da tanto desiderio, dalla sete di giustizia e vendetta che la animava. La temprò, la nascose. Ditocorto le serviva vivo. Le servivano i Cavalieri della Valle. Le serviva riconquistare Grande Inverno e purificarla dalle ombre dei Bolton. Le serviva stringere Rickon tra le braccia.
Non disse nulla a Jon, non avrebbe capito, non avrebbe approvato e aveva paura della sua reazione, di distruggere il fragilissimo equilibrio su cui si basava la loro relazione. Costrinse al silenzio anche Brienne e se inizialmente il senso di colpa fu un compagno terribile, le bastò vedere lo stato in cui si trovava l'esercito per metterlo a tacere definitivamente.
Doveva vincere: Ramsay doveva pagare.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Duchessa712