Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Undomiel Hufflepuff    05/08/2021    0 recensioni
"Severus non aveva idea di chi fosse questa regina ma aveva proprio una voce formidabile e doveva ammettere che la canzone e la musica non erano proprio niente male. La chioma di Lily si muoveva in ogni direzione possibile e la sua padrona non pareva avere intenzione di legarsela, più di una volta gli fini dritta in faccia ma Lily parve non accorgersene, rideva ed era felice, non sarebbe stato certo lui a spezzare quell’incanto. Tenendolo per le mani lo fece ballare e roteare come se fosse una bambola di pezza, stringendola Severus non poteva fare a meno di arrossire e sognare." Lily e Severus passano un pomeriggio insieme a "studiare" e a divertirsi!
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

BORING AFTERNOON

 

Severus squadrò dubbioso la sua figura allo specchio della sua camera da letto per l’ennesima volta e, sempre per l’ennesima volta, si domandò se con quegli abiti fosse ridicolo o no. Aveva optato per dei semplici abiti babbani come da esplicita richiesta di Lily affinché non disturbasse troppo la sorella, fosse stato per lui avrebbe volentieri indossato abiti da mago con tanto di cappello a punta e mantello svolazzante, tanto per far innervosire Petunia ma voleva accontentare Lily, la quale ci teneva tanto alla sorella, nonostante questa ormai fingesse che lei non esisteva, e desiderava ripristinare i rapporti di un tempo. “Quanto è buona e gentile!” Pensò Severus sospirando sognate, la sua Lily era così brava e magnanima, un modello per tutte le ragazze, nessuna avrebbe potuto eguagliarla. E per fortuna, come Lily ce ne era una ed era sua! Sicuramente quando sarebbero stati più grandi sarebbero stati molto più che semplici amici, alla faccia di quel coglione di Potter che sarebbe morto di invidia! Severus ghignò al pensiero e mise in mostra i suoi denti bianchi tanto quanto il viso incolore e pallido che risalvata sulla maglia nera a maniche corte e i pantaloni grigi strappati alla moda, o almeno così diceva sua madre. Afferro libri e quaderni di aritmazia, trasfigurazione e divinazione e li infilò alla rinfusa nella sua borsa che usava anche ad Hogwarts con tanto di stemma, si fermò un attimo ad osservarlo indeciso poi lo coprì con una felpa babbana e si infilò le scarpe. Si precipitò giù per le scale felice come non mai, superò sua madre che come sempre era impegnata in un accesa ed animata discussione con suo padre e dopo aver gridato un “io vado!” si avviò giù per la strada lastricata per raggiungere la casa degli Evans dove la sua cara, carissima e bellissima Lily lo attendeva. Se le persone che affollavano la via si fossero fermati a guardarlo avrebbero visto il ragazzo più felice del mondo, con un sorriso schietto sul viso arrossato dal caldo opprimente di quel pomeriggio estivo, con la borsa stretta al petto che trotterellava lungo il marciapiede e si scansava saltellando per far passare le persone. Sembrava che persino il mondo fosse partecipe della sua gioia, il cielo era terso, il sole caldo e splendente si abbassava pian piano sulle montagne (magari sarebbero riusciti a vedere un tramonto romantico, Severus ci sperava, se fossero rimasti soli in casa a fissarlo dalla finestra sarebbe stato tutto perfetto) e gli uccellini canticchiavano allegri accompagnati dal frinire delle cicale e i grilli. Finalmente giunse alla rustica ed elegante casa di Lily, il cancelletto era ricoperto di rose rampicanti intorno alle quali ronzavano numerose api e farfalle, busso al campanello e attese con non molta pazienza che qualcuno venisse ad aprire. Il cancelletto con tutte quelle rose e l’inferriata non gli permetteva di vedere chi si stesse dirigendo vero di lui, ma sentiva dei passetti sulla ghiaia, sperò fosse Lily ma rimase piuttosto deluso quando ad aprirgli e ad accoglierlo fu la faccia cavallina e il collo lungo di Petunia. I due ragazzi si scambiarono uno sguardo carico di disgusto, sicuramente non erano interessati a nascondere il ripudio e l’odio reciproco, aveva i capelli biondi sciolti sulle spalle e doveva averli tagliati da poco in un’acconciatura alla moda, o almeno Severus credeva lo fosse, da un po’ di tempo tutte le ragazze del vicinato li portavano così, aveva un vestiti a fiori ed era pronta ad uscire, “che sei venuto a fare qui, idiota!” sibilò infastidita dalla sua presenza la ragazza, trasudava antipatia da tutti i pori, Severus storse il naso seccato “sono venuto per Lily, mi ha invitato lei, oggi studiamo insieme”
“studiate? Quella roba lì non è normale, dovreste pensare a leggere e studiare roba più importante come Chaucer o Freud” disse superba alzando il naso e il mento come se gli fosse superiore in tutto “ma dubito che uno svampito idiota sappia solo chi sono o come si scrivono i loro nomi!” terminò arrogante
“molto simpatica Petunia, come sempre sei il ritratto della gentilezza, ora potresti farmi passare gentilmente? Avrei un appuntamento con tua sorella!”
“Tu non hai nessun appuntamento” si indispettì lei “Lily finge di essere tua amica solo perché gli fai pena” detto questo lo spintonò e si avviò lungo il marciapiede sempre altezzosa e altera, Severus le fece la linguaccia e poi entrò nel piccolo giardino. Quando bussò alla porta questa volta ad aprirgli fu la signora Evans che lo accolse tutta allegra e chiamò la figlia a gran voce “Lily il tuo amico è qui, divertitevi e studiate” disse rivolgendosi poi a lui, lo lasciò da solo vicino alle scale ed entrò in salotto a finire di vedere la tv. Dal piano superiore provenivano vari rumori, poi un passo aggraziato e un saluto gentile fatto da una voce melodiosa. Lily camminava a passo leggero e scalza sul pavimento, aveva le movenze di una ballerina, portava una maglietta viola a maniche corte e un paio di pantaloncini beige stretti da una cintura, Lily non aveva bisogno di seguire le mode per essere bella lei lo era sempre, infatti aveva i lunghi e fluenti capelli setosi sciolti sulle spalle che svolazzavano ad ogni suo elegante movimento. Severus arrossi e con un sussurro imbarazzato ricambiò allegramente il saluto.
“Vieni su Severus” lo invitò la ragazza avviandosi di sopra, non se lo fece ripetere due volte e la seguì.
La camera da letto di Lily era ordinata, le pareti erano giallo accese e da una finestra aperta entrava il sole e i raggi si riflettevano sulle pareti e una specchiera contribuendo ad illuminare ulteriormente la stanza, per terra vi erano un giradischi inceppato ma nuovo di zecca e vari vinili sparsi qua e la ma rigorosamente tutti nelle loro confezioni, Lily lo invitò ad entrare e si accomodarono su dei cuscini per terra sul grande tappeto circolare che capeggiava al centro della stanza, “stavo provando questo nuovo giradischi, papà me lo ha comprato l’altro ieri” disse allegramente, poi gli fece l’occhiolino “ti va di ascoltare della bella musica? Altro che radio magiche e Celestina Warbeck” Severus ridacchiò, se sua madre l’avesse sentita si sarebbe indignata “d’accordo, mi piacerebbe conoscere i tuoi gusti musicali babbani” disse il ragazzo togliendosi di dosso la borsa e poggiandosela accanto. Lily esordì entusiasta “fantastico, tieniti forte perché ora ne sentirai delle belle” afferrò uno dei vinili che aveva vicino e lo trasse fuori dalla confezione di carta con estrema cura ed attenzione, poi lo inserì nel giradischi e vi poggiò sopra la puntina sempre con delicatezza “rifatti le orecchie” disse gioiosa facendogli di nuovo l’occhiolino. Severus era venuto li per studiare in sua compagnia ma cominciava a dubitare che avrebbero studiato poi molto, Lily cominciò a ballare scatenandosi e saltellando sul posto agitandosi a ritmo di musica divertita con la sua folta chioma che si muoveva come scossa da un impetuoso vento, afferro Severus per le mani e lo costrinse ad alzarsi “forza Severus, questa è roba forte, i Queen mica scemenze!”
Severus non aveva idea di chi fosse questa regina ma aveva proprio una voce formidabile e doveva ammettere che la canzone e la musica non erano proprio niente male. La chioma di Lily si muoveva in ogni direzione possibile e la sua padrona non pareva avere intenzione di legarsela, più di una volta gli fini dritta in faccia ma Lily parve non accorgersene, rideva ed era felice, non sarebbe stato certo lui a spezzare quell’incanto. Tenendolo per le mani lo fece ballare e roteare come se fosse una bambola di pezza, stringendola Severus non poteva fare a meno di arrossire e sognare. Il rumore dei loro piedi scalzi produceva dei tonfi così forti che sembrava di sentire dei cavalli in carica, Lily lo lasciò e cominciò a fare varie piroette prima di saltargli addosso e gettarlo a terra, rotolarono sul tappetto e sui libri, la ragazza scoppiò a ridere contagiando anche Severus che ridacchiò divertito prima che le grida della madre di lei gli imponessero di tacere “sembra di avere una mandria di buoi in casa!” Gridò la donna suscitando l’ilarità dei giovani che afferrarono i cuscini e tentarono di soffocare le risa. Riprendendo fiato e lucidità Severus si raddrizzò e afferrò i suoi libri “che ne dici se iniziamo?” Domandò con un sorriso lieve, Lily annuì e prese i suoi quaderni e le matite, abbasso il volume della musica ma non la spense, si sedettero sul tappeto a gambe incrociate e presero a farsi domande a vicenda “molto bene Lily, vediamo, che ne dici di ripassare pozioni?” domandò sfogliando velocemente il grosso tomo che aveva sulle ginocchia e che era grande due volte la sua faccia, a Lumacorno piacevano i libri grossi ma inesatti
“d’accordo!” Acconsentì lei
“benissimo, elencami gli effetti del Veritaserum” gli disse
“ti fa dire la verità” ridacchiò lei
Severus alzò le sopracciglia e aspetto che proseguisse ma Lily non sembrava voler aggiungere altro
“approfondisci” le consigliò, Lily rise in risposta “Severus se uno ti invita in pieno agosto a casa sua per studiare non vuol dire che vuole davvero studiare.” Severus rimase un attimo destabilizzato senza capire cosa volesse dirgli “ma in che senso, scusa? Hai detto che volevi studiare con me”
“Sì ma quella era una scusa per vederci, i miei genitori mi stanno col fiato sul collo dicendomi che devo studiare, ma io voglio godermi l’estate e le vacanze, fingiamo di studiare ma divertiamoci invece!”
Poi rialzò il volume del giradischi “facciamo così, scendiamo giù in giardino a giocare a palla, tu mi fai le domande e io rispondo e viceversa, così studiamo e ci divertiamo anche ci stai?”
Severus annui e scesero al piano di sotto, lui carico di libri lei trasportando il suo giradischi e i vinili, poi prese una palla e si sistemarono nel giardino interno della casa, il signore Evans portò loro limonata fresca traboccante di ghiaccio e gelato alla fragola, dopo essersi rimpinzati allegramente e rinfrescati alla faccia del caldo presero a giocare a palla con Led Zeppelin in sottofondo, Severus ci mise un po’ a capire quello strano gioco babbano inventato da Lily giusto in quei pochi minuti, lui lanciava il pallone facendo la domanda e lei doveva rispondere, se rispondeva correttamente dopo toccava a lei fargliene una e cosi via, fu molto divertente ma il caldo li fece stancare quasi subito e dovettero ritirarsi e si dissetarono scolandosi l’intera brocca di limonata ghiacciata poi si piazzarono davanti al ventilatore parlandogli vicino e distorcendo le loro voci.
Poco dopo Lily si precipitò al piano di sopra e ne discese con in mano due scope da volo “sono un po’ vecchiotte ma funzionano ancora bene. Perché non facciamo due tiri con la palla?”
Severus la guardò dubbioso “ai tuoi andrà bene? Non li potrebbe spaventare a morte vederci volare in aria con la possibilità di cadere? E come la mettiamo coi vicini babbani?”
Lily gli fece l’occhiolino “non preoccuparti” Sussurrò a voce così bassa che Severus fece fatica a sentirla “ho detto loro che le scope hanno degli incantesimi che ti impediscono di cadere da sopra, e per i vicini non preoccuparti, sono tutti in vacanza” montarono in groppa e cominciarono a lanciarsi la palla, dovevano mantenersi bassi per evitare veramente di cadere, ma i genitori di lei non li rimproveravano, a quanto pare si erano bevuti la colossale bugia. Sfrecciando a destra e a sinistra e riflettendo sul caratterino peperino e birichino di Lily Severus penso che era raro vederla così, di solito era ligia al dovere e non mentiva mai, ma in estate sembrava scatenarsi, come se fosse una pentola a pressione di Bon Ton e galateo durante l’inverno e in estate esplodesse di gioia e malefatte che teneva dentro durante la scuola. Questo suo lato -doveva ammetterlo- gli piaceva.
“Attento!” Le gridò Lily, Severus fece una manovra avventata roteando su sé stesso a testa in giù per evitare la palla prima che lo centrasse in pieno muso e questa finì oltre il muretto che separava le villette a schiera finendo nel giardino dei vicini, Lily sospirò tristemente e la signora Evans cominciò a gridare “fine dei giochi ragazzi”
“ma mamma, con la scopa posso recuperare la palla” protestò Lily
“i signori sono fuori città” gridò la madre “non entrerai violando la loro proprietà, con o senza scopa non te lo permetto!” La rimbrotto.
Alla fine, dovettero ritirarsi in camera di lei e giocarono a vari giochi da tavolo.
Al tramonto l’aria cominciò a rinfrescarsi e i signori Evans uscirono per una passeggiata, Severus realizzò con imbarazzo che avevano la casa tutta per loro e Lily riprese a ballare. “A che ora devi ritirarti?” gli domandò la ragazza correndo in cucina seguita a ruota dall’amico, Severus fece spallucce “non ho un orario preciso” Lily prese il formaggio cremoso dal frigo e le fettine di prosciutto e cominciò a fare dei tramezzini per entrambi, al di là della finestra spalancata il sole aveva tinto di rosso il cielo che sfumava pian piano in turchese e blu notte.
Ritornarono in giardino e si misero a mangiare i tramezzini sulla panchina di legno verniciata di verde, il sole calò velocemente e se lo godettero tutto, la sera si riempi di lucciole e pipistrelli e il cielo metteva in mostra ben poche stelle e una falce di luna crescente. Severus si fece più vicino a Lily che faceva dondolare i piedi sulla panchina e gli descriveva le sue vacanze.
“Ecco…Lily…!?” sussurro Severus
“Si?!” esordì la ragazza girandosi di scatto verso di lui con gli occhi che splendevano alla luce della sera
“volevo dirti che questo è stato un bel pomeriggio, prima del tuo invito mi prospettavo un altro noiosissimo pomeriggio a studiare e a morire di caldo in mezzo ai libri ma sono felice di averlo passato qui con te!” arrossì
Lily sorrise “sono felice che tu ti sia divertito. In realtà non pensavo che sarebbe stato così semplice convincerti a spassarcela per una serata e pensavo che ci saremmo annoiati entrambi a studiare solo. Ma vedo con piacere che le mie tediose idee sono state deluse!” Lui ridacchio allietato e contento che anche Lily si era divertita quella sera, era in questi momenti di pura allegria che sapeva che Petunia era solo una sciocca che non sapeva di cosa parlava, “ehi Severus” sussurrò Lily dolcemente “sei il mio migliore amico, vorrei che tutti i pomeriggi fossero così!”
Severus si mordicchiò un labbro assonnato e infelice “Ora penso di dover andare” disse alzandosi e recuperando la sua borsa. Lily lo accompagnò alla porta canticchiando “possiamo vederci anche domani se ti fa piacere, magari questa volta studiamo per davvero” esordì allegra intrecciando le dita e sorridendo, Severus annui e si diedero la buona notte, cogliendolo di sorpresa Lily gli diede un lieve bacio sulla guancia facendolo sussultare. Severus usci da quella casa col cuore leggero, cammino sereno fino a casa senza che nulla potesse turbarlo, non lo avrebbe fatto il caldo né sua madre e suo padre che litigavano.
Era sicuro di poter affermare che quello era stato il più bel pomeriggio dell’intera estate!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Undomiel Hufflepuff