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Autore: Khailea    12/08/2021    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
 
 
 
 
 
 
 
 
L’indomani il gruppo si svegliò di buona lena scrivendo subito a Daimonas accertandosi stesse bene.
Chi viveva più lontano, come Seraph o Ailea, doveva accontentarsi di un semplice messaggio, mentre chi gli era vicino come Ryujin e Johanna l’andò direttamente a trovare portandogli una piccola colazione.
Milton era arrivata prima di tutti ed aprì la porta accogliendo i due con un sorriso.
-Colazione in camera!- esclamò gioiosamente Jack non appena vide i due.
-Buon giorno ragazzi, come state?- chiese Johanna alzando il sacchetto di pastine avevano comprato.
-Bene, vi ringrazio.- rispose gentilmente Daimonas, ancora accoccolato nel letto assieme a Jack.
Per l’intera notte non si erano staccati e Jack aveva continuato imperterrito a coccolarlo. Era stato molto bello, soprattutto perché avevano parlato tutto il tempo ridendo assieme, nonostante in certi momenti gli occhi di Daimonas si spostavano timorosi verso la finestra.
Qualsiasi cosa potesse esserci stata dall’altra parte almeno non era entrata.
-Vi ho portato una pasta al pistacchio e una alla crema, scegliete quella che preferite.- disse Johanna sorridendo. -Scusami Milton, non sapevo fossi già qui.-
-Non preoccuparti, ho già fatto colazione.- rispose l’altra scuotendo il capo per rassicurarla.
-Puoi avere metà della mia.- disse subito Daimonas pronto a dividerla.
-E se aggiungiamo una mia metà facciamo una pasta unica.- aggiunse Jack dando un bacio sulla guancia al ragazzo, ormai non voleva più elemosinare sui loro piccoli gesti d’affetto.
-Intanto che mangiate io andrò a svegliare Cirno, l’ho sentita sveglia per tutta la notte a fare la guardia al dormitorio.- disse Ryujin sospirando, quella ragazza era proprio incorreggibile.
-Oh, mi dispiace.- Daimonas non poté fare a meno di sentirsi un po’ in colpa per questo, ma gli altri non ci pensarono nemmeno.
-E’ fatta così, ci vediamo all’ingresso.- sorridendo Ryujin si allontanò pronto per una vera e propria battaglia con l’amica, più testarda di un mulo e difficile da svegliare.
-Sei proprio sicuro di voler andare a lezione Daimonas?- chiese nuovamente Johanna preoccupata.
-Sì, non preoccuparti.-
-Ho provato a convincerlo per tutta la notte, ma sembra le mie coccole non siano abbastanza per tenerlo a letto.- teatralmente Jack si coprì la mano con il viso, facendola sprofondare nel cuscino.
-Sono abbastanza per farmi desiderare di non staccarmi mai.- disse dolcemente Daimonas dandogli un bacio sul capo.
Sorridendo serena del fatto il suo amico sembri stare bene Milton si allontana, tornando verso la propria camera.
-Devo svegliare anche io Sammy, ci vediamo tra poco.-
-Vengo con te.- disse Johanna seguendola.
-Ciao ciao!- risponde Jack stringendo nell’ennesimo abbraccio Daimonas.
Svegliare Sammy è sicuramente più semplice rispetto ad avere a che fare con una Cirno stanca, e quando la ragazza entra nella camera trova già la bambina che si sta vestendo.
-Buongiorno!- la saluta allegra vedendola entrare. -Come sta Daimonas?-
-Bene, gli ho portato la colazione. Tu hai mangiato qualcosa?-
-Sì! La mela che mi avevi lasciato!-
-Brava piccola.- accarezzandole la testa Milton raccoglie dal letto la giacca della divisa scolastica, quando dall’esterno delle urla attirano l’attenzione delle due.
-Io voglio dormireeeeeeee!-
-Cirno così farai venire un colpo a tutti!-
 I tentativi di Ryujin di far smettere Cirno di protestare sembrano vani, perché la ragazza oltre la finestra gli sta lanciando contro pesanti palle di neve appena fatte.
-Ho sonno!-
-Questo perché sei andata a dormire tardi.-
-E allora lasciatemi riposare ancora cinque minuti!-
-MA FALLA FINITA!-
Stavolta l’urlo era di Lighneers, che come lei aveva passato buona parte della notte a pattugliare, e svegliato dalle sue urla era uscito dalla camera solo con i boxer lanciandole un cuscino in faccia, riuscendo finalmente a zittirla.
-Buongiorno anche a te Lighneers.- disse Ryujin grato, ricevendo solo un brontolio come risposta. -Siamo tutti mattinieri a quanto pare…-
La testolina scompigliata di Annabelle comparve presto oltre la porta, i suoi capelli già normalmente spettinati erano un vero disastro, ed a stento si riusciva a vedere il naso lentigginoso della ragazza.
-Va tutto bene?-
-Solita routine, abbiamo dei vicini un po’ rumorosi.- rispose Ryujin guardandola.
Proprio in quel momento la porta della camera di Yume si aprì, e ne uscì un ragazzo tutto scarmigliato e con i vestiti a malapena decenti.
Con un sorriso tronfio diede un ultimo bacio a mezz’aria alla ragazza, che dall’ingresso della porta lo salutò mentre se ne andava.
-A presto tesoro.- sembrava molto rilassata, ma appena vide i due il sonno sparì sostituito da un allegro sorriso. -Buongiorno ragazzi!-
-Buongiorno Yume…- salutò Ryujin coprendosi gli occhi con una mano; il pigiama della ragazza sembrava scopriva più che coprirla adeguatamente.
-Non è una giornata fantastica? Non vedo l’ora di vedere cosa avrà in serbo per noi!-
-Sei proprio allegra stamattina.- commentò Annabelle senza malignità, ma lo sguardo dell’amica non appena questa notò i suoi capelli la portò a rintanarsi dietro la porta.
-Oh Annabelle ti prego! Fatti pettinare!-
-Meglio di no, ci staremmo per ore.-
-Appunto! Hai dei capelli così belli, e lunghi! Saresti bellissima con una sistematina!-
-Magari un’altra volta, ora vado a mettermi l’uniforme. Ciao!-
Rapidamente come era arrivata la ragazza tornò in camera, e solo a quel punto Ryujin si rese conto dell’eccessivo silenzio.
Cirno si era riaddormentata appoggiata al cuscino di Lighneers.
Sospirando Ryujin si avvicinò cercando ancora di svegliarla. -Cirno…-
A passo felpato nel frattempo Zell era uscito dalla sua stanza, sbadigliando e tenendo tra le mani un grosso bicchiere di caffè, che si assicurò di nascondere davanti ai due.
-Lasciala perdere, non si sveglierà mai.-
-Magari con il bacio di un principe potrebbe.- disse Yume facendo l’occhiolino ai due, e subito Zell si allontanò a passo ancor più svelto, Ryujin invece forse aveva trovato la soluzione.
-Forse la nostra cara Cirno non è abbastanza forte da resistere al sonno.-
Far leva sul suo ego era il modo migliore per convincerla a fare qualcosa, e difatti la ragazza spalancò immediatamente gli occhi mettendo i piedi sul cuscino.
-La grandiosissima Cirno è instancabile!-
-Bene, perché è il momento di andare.- disse il ragazzo soddisfatto di essere riuscita a svegliarla appena in tempo.
Mancavano ancora una decina di minuti o poco meno all’apertura dei cancelli, ma era sempre una buona cosa arriva prima, soprattutto perché quella mattina anche chi viveva più distante aveva fatto di tutto per arrivare presto e vedere come stava Daimonas.
Lacie in particolare non appena lo vide gli saltò addosso stritolandolo in un abbraccio.
-Daimonas nyaaaa! Buongiorno nya!-
-Buongiorno Lacie.- rispose il ragazzo con il fiato mozzato.
-Ehi non rompermelo! Sono io quello smontabile tra di noi!- protestò subito Jack cerando di staccarla.
-Lascia perdere, è peggio della colla quando fa così.- disse Astral scuotendo il capo, tenendo una mano sulla vita di Seraph.
-E’ bello vedervi così energici di prima mattina.- disse la ragazza rivolta soprattutto all’amico.
-Qualcuno deve pur esserlo.- commentò Ailea sbadigliando, appoggiando la guancia alla spalla di Khal.
-Anche tu sei rimasta sveglia tutta la notte?- chiese Daimonas preoccupato l’avesse fatto per lui, ma il sorriso di Khal diceva ben altro.
-E’ stata una piacevole nottata.-
-Nessuno vuole sentirlo nya.- disse Lacie facendogli la linguaccia, e grazie al cielo Astral indossava la maschera perché in questo modo poteva nascondere la risatina gli era venuta.
-Buon giorno ragazzi!- Hope salutò raggiante il gruppo, accompagnata da Alexander e Grace.
-Non fate caso a lei, ha mangiato troppo zucchero.- la prese in giro Grace vista la sua allegria.
-Andiamo, ci meritiamo un po’ di energia no?-
-Sì ma non alle otto del mattino.- commentò Vladimir alle loro spalle.
Era lì fin dall’inizio ma non aveva proferito parola, con due grosse occhiaie ed uno sbadiglio da elefanti.
-Ma cos’è tutti avete fatto un pigiama party?- chiese Jack allibito dal fatto così tanti non si reggevano in piedi dal sonno.
-Nah, questo è normale.- rispose Vladimir scuotendo il capo. -E’ lunedì.-
-In realtà è venerdì.- ribatté Seraph.
-Wow passa in fretta il tempo.-
-Non abbastanza, quanto manca per entrare?- chiese Ailea sbuffando impaziente.
-Tre minuti.- rispose prontamente Khal accarezzandole la testa.
Ormai la maggior parte dei loro amici era già arrivata, chi più assonnata di altri, poco prima del suono della campanella però un altro fastidioso rumore portò quasi tutti gli studenti a tapparti le orecchie.
-Lighuuuucciooooooo!-
-Oh no…-
Ayame non aveva perso tempo a fare un’entrata trionfale, a bordo di una limousine, o meglio sul tettuccio, si era fatta largo tra gli studenti e individuato il ragazzo saltò giù tra le sue braccia.
Questo almeno era l’intenzione, perché gli finì più che altro sulla schiena, schiacciandolo assieme al peso della motosega.
-Ti dispiace?- chiese ironicamente Lighneers a terra, con una vena della tempia che gli pulsava.
-Molto amoruccio, voglio starti attaccata. Mi sento in calore!-
-Un altro motivo per levarti di torno.- affermò lui spingendola via, rialzandosi di tutta fretta.
La campanella e il cancello che si aprì gli diedero modo di sfuggire alle grinfie della ragazza, quando però arrivarono davanti all’ingresso principale notarono al lato un enorme bus azzurro, davanti al quale nervosamente era ferma la signorina Megami Mustang, che avrebbe dovuto tenere la prima lezione della giornata.
-Ooh qui c’è roba grossa.- sussurrò Vladimir mentre le si avvicinarono, facendo attenzione a non urtare i suoi nervi già sensibili, inutilmente visto i risultati.
-Pensavate di metterci molto?!- sbraitò non appena li vide. -Avete dieci minuti per salire!-
-Ma dove andiamo?- chiese Hope confusa alzando la mano.
-Dove credi che andiamo?! In gita!-
Urla eccitate si levarono per l’intera classe mentre gli studenti erano già pronti a precipitarsi al loro posto, ma una grossa padella si schiantò sul naso del primo che provò a salire, rompendoglielo.
-Non così in fretta ragazzi. Prima bisogna scegliere i posti.- il professor Zero comparve dal bus muovendo ritmicamente l’indice, la sua assistente Reika lo seguì poco dopo.
Gli animi dei ragazzi si spensero immediatamente all’idea l’uomo potesse essere presente durante la gita.
-Ehi autrice! Guarda che io sono l’anima delle feste!- protestò Zero irritato, lasciando gli studenti perplessi di fronte alla sua esclamazione. -Bene, come stavamo dicendo bisogna scegliere i posti, due per sedile. Ma visto mi diverte vedere come le coppiettine se vengono separate anche solo per cinque minuti hanno una crisi di nervi lasceremo sia il caso a decidere!-
Con un gesto elegante della mano fece apparire un cappello dal nulla. Muovendolo si sentiva il fruscio di carte. -Pescate un nome e chi vi capita l’avrete per un bel viaggettino di quattro ore. Spero siate fortunati.-
-Un momento! Un momento! Ci sono anch’io!-
Ad urlare in lontananza era stata Nadeshiko, arrivata solo un paio di minuti di ritardo rispetto al solito, ma vedendo il bus con tutti i suoi compagni aveva subito cominciato a correre intuendo sarebbero andati da qualche parte.
Con il fiato corto riuscì a presentarsi prima il professor Zero cominciasse ad assegnare i posti, che fortunatamente non disse nulla a riguardo.
I posti vennero rapidamente scelti, anche se qualcuno infilando la mano nel cappello vi trovò una trappola per topi che gli schiacciò le dita, ma nel giro di
-Astral-Cirno;
-Ayame-Seraph;
-Zell-Samantha;
-Daimonas-Yume;
-Ailea-Lacie;
-Milton-Johanna;
-Khal-Hope;
-Lighneers-Nadeshiko;
-Vladimir-Jack;
-Grace-Ryujin;
-Annabelle-Alexander;
Ad uno ad uno tutti si prepararono a salire, notando con la coda dell’occhio il professore ed infermiere Koshi al volante del bus, che non appena furono pronti fece retromarcia per prepararsi ad uscire dal cancello.
Durante la prima mezz’ora gli studenti erano ancora carichi di euforia immaginandosi dove sarebbero andati, ma presto la snervante quanto lenta guida dell’infermiere ebbe un effetto soporifero sui loro animi, e molti si limitarono a tenere la faccia schiacciata contro il finestrino nell’attesa di arrivare.
Annabelle era forse tra i pochi ancora che teneva uno sguardo attento ed eccitato, anche se il suo compagno di posto non era il massimo delle conversazioni.
Alexander se ne stava rigido schiacciato sul sedile con la mano artigliata sul bracciolo, osservando dall’altro capo del bus le teste di Hope e Khal.
Era stato uno scherzo del destino o era stato tutto organizzato dal fratello? E se era così significava Hope era in pericolo?
L’idea era talmente realistica da fargli venire da vomitare.
-Tutto bene?-
A malapena la voce di Annabelle gli fece distogliere lo sguardo, al massimo sbatté le ciglia, lei però insistette.
-Hai il mal d’auto?- vedeva nel suo colorito pallido un chiaro segno del fastidio, anche se non era la reale causa. Sapeva bene il ragazzo assieme al fratello erano dei tipi piuttosto schivi, o almeno così diceva mezza scuola, per la maggior parte ragazze ammaliate dal loro fascino, ma pensava che con il giusto approccio avrebbe potuto parlarci.
-All’incirca…- borbottò semplicemente lui sperando stesse zitta.
-Vuoi venire al mio posto?-
-No.-
Dal finestrino non avrebbe più potuto vederli bene, perciò non intendeva muoversi.
-Vuoi lo apro un po’?- continuò comunque lei cercando di aiutare, ricevendo soltanto un’altra risposta secca.
-No.-
Serrando le labbra Annabelle lasciò vagare gli occhi da una parte all’altra del soffitto, come se d’un tratto fosse la cosa più interessante del mondo.
Un’altra persona probabilmente si sarebbe arresa lì, ma non era il suo caso.
-Sai son felice della gita a sorpresa, però se ci avessero avvertiti prima almeno avremmo potuto portare da mangiare per il viaggio.-
Alexander serrò la mandibola senza rispondere, voleva solo il silenzio ma a quanto pare il fratello aveva avuto ben altro in mente facendolo mettere vicino a lei.
-Chissà se le palle di neve di Cirno possono diventare acqua potabile in caso.- si chiese Annabelle appoggiando la testa al finestrino. -Sarebbe comodo.-
Quanto sarebbe stata in grado di andare avanti con una conversazione fatta solo da lei?
Alexander cominciava a temere per tutta la durata del viaggio.
-Te sei riuscito a dormire bene? Noi non moltissimo. Diciamo eravamo tutti un po’ tesi al dormitorio in più alcuni hanno fatto una ronda fuori e ogni tanto si sentivano dei suoni. Era veramente inquietante ahaha.-
Esasperato il ragazzo socchiuse leggermente gli occhi quasi sofferente, appoggiando una mano al mento per sostenersi, solo a quel punto sembrò vedere un barlume di speranza da parte della ragazza.
-Oh scusa, stai molto male? Ti lascio un po’ in pace, se hai bisogno dimmi pure.-
Era tutto quello che chiedeva, letteralmente non avrebbe potuto dirgli una cosa migliore.
Forse l’unico dettaglio avrebbe potuto rendergli il viaggio perfetto sarebbe stato avere Hope accanto a sé.
Contrariamente a quanto temesse però la situazione più avanti era piuttosto tranquilla, la ragazza infatti pur dispiaciuta di non essergli vicino non aveva alcun problema a stare vicino a Khal, e lui era totalmente indifferente alla situazione.
Ailea era poco distante e soprattutto vicino a Lacie, che nonostante la trovasse irritante ed ignorante era perlomeno una ragazza, perciò sopportava la momentanea distanza.
Tutto ciò rimaneva da fare era mantenere una falsa facciata tranquilla ed allegra.
-Allora, come stanno andando le cose con mio fratello? Si sta comportando bene?-
-Oh è fantastico! E’ dolce, premuroso, sto veramente bene con lui.- sorrise Hope girandosi verso Alexander, mandandogli un piccolo bacio che lo sorprese.
-Bene mi fa piacere, per qualsiasi cosa dimmi pure che lo metterò in riga. E’ pur sempre il mio fratellino.-
-Grazie, e ti prometto te lo tratterò bene.- sorrise lei guardandolo.
-Ah di questo ne sono sicuro. Tra tutte le relazioni ha avuto tu lo rendi decisamente più felice.-
La notizia di altre relazioni passate fu un po’ brusca, ma non così inaspettata infondo.
Alexander era un bel ragazzo ed aveva tutto il diritto di avere delle ex, la cosa importante era che ora c’era lei.
-Ci tengo sia felice.- rispose quindi Hope senza fare commenti.
-Direi sei l’unica ha mai amato.-
Se prima si era irrigidita bastò una semplice parola per farla sciogliere, e far comparire un rossore sulle sue guance.
Ormai stavano insieme da abbastanza tempo da poter dire era una cosa seria, e non una semplice cottarella, ed anche se ancora non se lo dicevano spesso ci teneva le cose cambiassero.
Aveva però frainteso il vero significato dell’affermazione di Khal. Non stava indicando il fatto Alexander era semplicemente innamorato di lei, ma che la loro relazione rappresentava una crepa nella sottomissione del fratello.
Dalle sue labbra era quasi un insulto.
-Tu e Ailea invece come state?- chiese Hope ignorando completamente tutto il resto.
-Oh è fantastico, la amo più della mia vita.-
Lo diceva con una semplicità tale da rendere evidente lo pensasse veramente, era una delle poche cose su cui era sincero.
-Caspita, siete proprio dolcissimi.- sospirò addolcita la ragazza.
-Ora che l’ho trovata non la lascerò più andare, la amo troppo. Noi Moore siamo fatti così.- sorrise angelicamente Khal, osservando da lontano la sua amata.
Questa al contrario degli altri stava avendo più difficoltà del previsto a rilassarsi, visto Lacie eccitata dal viaggio non voleva stare ferma un secondo, trovando ogni scusa per giocare.
-Macchina gialla nya!- urlò non appena ne vide una fuori dal finestrino, tirando un pugnetto al braccio dell’amica. -Forza Ailea nya, sto vincendo io nyahaha!-
-Ti lascerei volentieri vincere, ma ho paura per il nostro arrivo sarò piena di lividi.- sorrise stanca l’altra, voltando la testa guardando Astral, bello beato senza la responsabilità della sorella.
-Andiamo nya se non giochi non mi diverto!-
-Possiamo fare il gioco del silenzio.-
-Non ci casco nya, anche Astry ci prova sempre nya.-
-Forse perché sei bravissima a quel gioco.- tentò ancora Ailea.
-Nyahah sei buffa. Dai dai cambiamo gioco nya! Io spio con il mio occhietto… una cosa alta e grigia nya!-
-I lampioni?- tanto valeva tentare e farla felice se non poteva dormire durante il viaggio.
-No nya.-
-I palazzi?-
-Esatto nya! Tocca a te!- rispose Lacie tutta allegra.
-Mmh… io spio con il mio occhietto… tre occhi colorati.-
-Il semaforo nya!-
-Wow sei stata veloce.-
-Sei tu che l’hai fatta facile, riprova nya!-
-Ok, vediamo…- non era facile scegliere mentre tutto era in movimento. -Qualcosa di brontolone e…-
-La prof nya!-
-Ma non mi hai fatta finire!-
-Era facile nyahah! Ancora ancora!-
Ormai il suo spirito competitivo l’aveva contagiata, e così Ailea cercò di pensare ad un oggetto più difficile da indovinare. -Ok… sono rosso…-
-Il mio fiocco nya!- urlò subito l’altra muovendo la coda alla quale era legato il suo adorabile fiocco rosa.
-Mi arrendo!-
-Non puoi nya! Giochiamo giochiamo nya!-
-Astral aiutooo!-
Il ragazzo era praticamente dall’altra parte del bus, ma alle urla di Ailea si nascose comunque per evitare la vedesse.
Amava Lacie, ma una piccola pausa dalla sua energia ogni tanto ci voleva, ed aveva pure la fortuna che la seconda in carica fosse troppo stanca per tartassarlo.
Appena si era seduta infatti Cirno era praticamente subito crollata contro il finestrino, lasciandovi un alone ogni volta respirava.
Svegliarla era l’ultimo dei suoi desideri, per questo mettendosi delle cuffiette aveva cercato qualche video divertente da vedersi durante il viaggio, anche se la connessione non era delle migliori.
-Zzz… shono la migliore… zzz…-
Di tanto in tanto Cirno mormorava qualcosa tra sé e sé, ed Astral si immobilizzava all’istante per evitare far danni, dopo un po’ però gli fu chiaro aveva un sonno più pesante di quanto pensasse.
Confidava di poter passare l’intero viaggio in maniera rilassante quando un pugno lo colpì dritto in faccia.
-Migliore! Zzz…-
-Ma che cazzo!-
Faceva finta o cosa? Afferrandole la mano che ancora agitava per aria il ragazzo la fissò per qualche minuto cercando di capire se lo stesse prendendo in giro, ma sembrava fosse ancora addormentata.
-Calcio di Cirno!-
-Ferma!-
Il piede di lei quasi gli tolse il cappello dalla testa, e quando prese a scalciare Astral fu costretto ad alzarsi per evitare di essere colpito, peccato che anche la professoressa Mustang aveva una mira niente male, e lo beccò in fronte con un temperino.
-Seduto idiota!-
-E dove?!- protestò lui indicando Cirno.
-Per terra se devi. Ma siediti!-
Non aveva scelta, a meno che non volesse venire bersagliato da matite. Afferrando i piedi della ragazza la sollevò letteralmente in aria, sperando fosse sufficiente a svegliarla, ed invece l’unica cosa ottenne fu un pugno nello stomaco.
-Brutta…-
Perfino quando la lasciò andare e lei tirò una testata al sedile non batté ciglio, forse una camicia di forza sarebbe stata più efficace a tenerla ferma.
-Zono la miglioreeee!-
-Dacci un taglio!-
La scena era decisamente divertente da vedere, soprattutto per Ayame che aveva già filmato tutto, pronta a caricare il video sul gruppo. -Non dovresti aiutarlo?- chiese tra una risatina e l’altra a Seraph, seduta accanto a lei.
-Sa badare a se stesso.- rispose pacatamente l’altra.
-Giuuuusto, infatti non si è fatto quasi rimuovere i testicoli da Cirno.-
-Potresti non parlare dei testicoli del mio ragazzo?- chiese l’altra irritata.
-Scusa, solo tu puoi metterci bocca immagino.-
La risatina di Ayame in quel momento era quasi irritante quanto le sue parole. Seraph non si era mai trovata molto bene con lei visto alcuni modi rudi e maleducati, perciò finirle vicino la portava quasi a contare i secondi.
-E andiamo, rilassati un po’ sorella.- sbuffò Ayame notando il suo atteggiamento. -Non mordo micca, al contrario tuo.- era pronta ad una risposta o ad una frecciatina da parte dell’altra, ma quando questa rimase in silenzio fu solo un motivo per andare avanti a parlare. -Allora, Lacie vi rivolge finalmente la parola dopo la storia della vostra scappatella in camera.-
Subito le orecchie di Seraph divennero rosse dall’imbarazzo. -Non ti riguarda.-
-No, ma era scritto sul gruppo, ricordi?-
-E’ acqua passata…-
-Giusto, però questo mi porta ad un’altra domanda… com’è Astral a letto?-
Se fossero stata in una diversa situazione, con meno gente attorno, probabilmente Seraph l’avrebbe strozzata. -Perché non pensi a Lighneers invece?-
-Certo che ci penso! Costantemente!- esclamò Ayame teatralmente, passandosi una mano tra i capelli biondi. -Non fraintendere, i tipi come Astral non mi interessano, ma non avrei mai pensato interessassero a te.-
-Perché, che tipo è?- la risposta avrebbe potuto influire notevolmente sul seguito del loro viaggio.
-Mmmh… alla cowboy? Non so, il suo cappello mi destabilizza.-
-Se guardi solo all’aspetto capisco allora perché sei ancora fissata con Lighneers.-
-Intendi dire lo trovi carino?- chiese Ayame con un’improvvisa fiamma di gelosia negli occhi.
-No, lo trovo maleducato ed irrispettoso nei tuoi confronti, ma se guardi solo all’esterno allora si spiega perché tu non te ne sia mai resa conto.-
L’argomento cominciava ad essere molto più serio, ed i sedili vicini cominciarono ad avvertire una certa tensione.
-Io amo Lighneers sia dentro che fuori. E’ un periodo brutto per lui, e voglio stargli vicino.- rispose Ayame sicura, stringendo di nascosto nella tasca la fotografia di loro che portava sempre con sé; gliel’aveva regalata a natale, e da allora non se n’era più separata.
Era il loro piccolo simbolo.
-Sono affari tuoi.- disse semplicemente Seraph lavandosene le mani. Perfino lei avrebbe dovuto avere un po’ più di rispetto per sé stessa, ma non intendeva forzarla o immischiarsi, anche perché c’era già chi lo faceva abbastanza.
-Allora Lighneers, ora che siamo faccia a faccia e non hai modo di scappare ho due paroline da dirti.- cominciò Nadeshiko, sistemata nel sedile accanto al corridoio in modo l’altro non si alzasse.
-Posso sempre usare il finestrino.-
-Non puoi.- asserì lei ferma. -Parliamo di Ayame.-
-Passo.-
-Non puoi.-
-C’è qualcosa che posso fare?- sbuffò Lighneers spazientito.
-Puoi trattarla meglio.-
-Lei potrebbe lasciarmi in pace.-
-E’ innamorata di te!- urlò la ragazza come se lui non l’avesse ancora capito, e come se questa verità avesse potuto cambiare ogni cosa.
-Pessima scelta, pessimo momento.-
-E perché?! Miiii voi ragazzi siete dei maiali, sempre a caccia di ragazze e spezzate loro il cuore di continuo!-
-Ma chi ha parlato di altre ragazze!- se c’era una persona che sapeva farlo uscire di testa quella era Nadeshiko, nessuna parte del discorso aveva né capo né coda e soprattutto era qualcosa di cui non voleva assolutamente parlare.
-E allora perché continui a rifiutarla!-
-Perché non ti fai gli affari tuoi invece?- ringhiò Lighneers con l’intenzione di spaventarla, ma lei era peggio di un treno.
-Perché è una delle mie migliori amiche! E ora rispondi tu!-
-Ma va al diavolo.- esasperato il ragazzo le diede le spalle schiacciando la testa contro il finestrino, sentendo presto i pugni di Nadeshiko colpirgli la schiena.
-Vedi? Anche tu sei un bastardo se fai così! Non puoi tenere il piede in due scarpe, se ti piace glielo devi dire e stessa cosa se non ti piace! Non puoi essere così vago!-
-E’ lei che ha fatto tutto questo casino.-
-Lei non ha alcuna colpa se si è innamorata!-
Con ormai un diavolo per capello Lighneers si girò lentamente, guardandola negli occhi.
-Ascoltami bene, io adesso mi girerò, e non mi importerà delle tue urla o delle tue lamentele, dormirò per il resto del viaggio. Quindi divertiti a rimuginare su cose che non ti riguardano, perché non ti risponderò più.-
Così dicendo tenne fede alla sua parola, facendo diventare la ragazza rossa dalla rabbia. -Sei proprio antipatico!-
Rispetto a loro alcuni potevano dire di essere stati decisamente più fortunati, ma anche così non erano del tutto soddisfatti.
Nell’istante in cui il professore aveva separato i loro nomi infatti Jack aveva messo il broncio, e non faceva altro che voltarsi per guardare Daimonas.
-A questo punto staccati la testa e lanciagliela, visto puoi farlo.- commentò Vladimir nel pieno di una partita al cellulare, ricevendo solo qualche brontolio in risposta.
-Mmmh…-
Alzando di tanto in tanto gli occhi verso Jack Vladimir serrò le labbra, sbuffando e spegnendo il cellulare. -Ehi, non voglio mettermi in mezzo all’amore. Va da lui.-
-Vorrei, ma cosa faccio con i professori?-
-Il professor Zero a malapena ci considera esseri viventi, la sua assistente letteralmente non ci considera, e la Mustang sta lanciando sguardi d’odio ad Astral. L’unico rimasto è Koshi, ma credi veramente ti romperà mentre sta guidando?-
La logica di Vladimir era dura da abbattere, soprattutto quando ti permetteva di fare qualcosa che desideravi. Mettendosi finalmente addosso un sorriso scivolò via dal sedile, facendo ben attenzione a non venire intercettato dalla Mustang, e scivolò fino al sedile di Daimonas, dove Yume era impegnata a rifarsi il trucco.
-Pssss, Yume!-
-Uh? Ehilà Jack! Sei venuto a farci visita?- chiese la ragazza facendo la finta tonta.
-In realtà speravo di poter fare a cambio di posto…-
Immediatamente alla proposta gli occhi di Daimonas si illuminavano; gli era dispiaciuto non essere vicino a Jack, anche se avrebbe potuto sopportare il viaggio, ma vederlo lì gli fece rendere conto di quanto sarebbe stato più piacevole con lui vicino.
Di fronte a quell’adorabile scenetta Yume non resistette dal giocare un altro po’. -Ooh ma non mi dire, hai voglia della mia compagnia?-
-Vorrei la compagnia del mio ragazzo.- rispose Jack con una risata.
-Mmmh capisco, effettivamente anche io sarei ben felice di trascorrere il viaggio con questo bel faccino, ma per il bene dell’amore mi farò da parte!- con molte meno cerimonie di quelle fatte da Jack la ragazza si alzò, andando verso il suo nuovo posto dando un pizzicotto alla guancia di Daimonas. -Ciao ciao!-
Finalmente vicini Jack non perse tempo a scivolare tra le gambe di Daimonas, circondandolo in un abbraccio e facendolo stendere accanto a sé vicino al finestrino. -Ti sono mancato?-
-Ahah Jack, eravamo a pochi metri di distanza.-
-Fin troppi per me.- rispose l’altro con un bacio. -Dai ammettilo che mi volevi.- disse poi sollevando le sopracciglia più volte in un buffo movimento, facendo ridere nuovamente il compagno.
-Ahaha, sì d’accordo. Ti volevo qui con me.-
-Ed infatti eccomi qui, pronto ad esaudire ogni tuo desiderio.-
Nell’ennesima risata i due si scambiarono un altro bacio, mentre dall’altra parte Vladimir e Yume potevano dirsi soddisfatti del loro operato.
-Allora, l’hai mandato tu perché volevi stare un po’ con me o perché l’ha chiesto lui?- chiese la ragazza con il suo solito fare ammiccante.
-Volevo stesse vicino a chi ama, un intero viaggio con Jack che sospirava sconsolato non sarebbe stato affatto piacevole.- rispose Vladimir continuando a giocare.
-Allora anche tu hai un lato dolce!-
-Ma certo, ne ho anche uno salato, uno pepato ed uno aromatizzato alla vodka.-
-Sempre il solito. Non sarebbe poi il caso di mettere qualcosa per quelle borse sotto agli occhi? Sminuiscono il tuo viso.- commentò lei prendendogli il mento, anche se il ragazzo continuava a guardare lo schermo.
-Ho provato con i cetrioli, ma dopo un po’ mi veniva fame, e mi sono preparato dei drink.-
-Ma i drink non si mangiano.- disse confusa Yume.
-No, però i cetriolini mi hanno ispirato.-
-Va bene lasciamo perdere, mister alcolizzato. Per il momento sorvoliamo ma se avrai bisogno di un leggero makeup saprai dove trovarmi.- così dicendo la ragazza tornò al proprio specchietto e alla cura nel trucco che stava mettendo da inizio viaggio. Non sapeva dove stessero andando ma ci sarebbe arrivata con stile!
Come lei stava allo specchietto anche Johanna era altrettanto concentrata sul cellulare, con il quale stava facendo già alcune foto a lei ed ai suoi amici, in particolare con Milton, lì vicino.
-Qui sei venuta proprio bene!- esclamò guardando l’ultima foto. -Potresti metterla come profilo.-
-Grazie, effettivamente era da un po’ volevo cambiare.- annuì Milton trovando la foto effettivamente molto bella. La tenue luce della rosa le risaltava l’acconciatura, dandole un tono ancora più dolce.
-Io lo faccio praticamente ogni settimana.- ammise Johanna imbarazzata, temendo di apparire come una fissata. -E’ che faccio talmente videochiamate con Mattia, e lui fa così tanti screen che ci sono sempre un sacco di foto.-
-E’ molto dolce facciate delle videochiamate. Lui come sta?-
-Non c’è male. E’ uno molto sportivo e poco studioso, ma si sta impegnando.- sorrise Johanna come ogni volta si parlava del suo ragazzo. -Pensa che quando andavamo a scuola insieme se non gli stavo dietro io rischiava pure di perdere le lezioni.-
-Ahah ma dai, eri il suo salvavita praticamente.
-Più salvascuola ahaha. Però almeno quando si impegna in qualcosa dà sempre il massimo, perciò nelle sue materie preferite va anche bene.-
Da quando si era trasferita il pensiero dei voti di Mattia l’aveva molto impensierita, ma erano comunque riusciti a mantenere i contatti ed a sostenersi a vicenda.
-A me aiuta molto farmi una scaletta delle giornate. Ho un piccolo taccuino dove scrivo cosa c’è da studiare o delle commissioni in generale.- spiegò Milton mostrandole un piccolo quadernetto rosso, con dentro numerose pagine piene di scritte e parole evidenziate. -Ne ho comprato uno anche per Sammy, è una buona abitudine per lei.-
-Caspita sei molto organizzata! Ci credo vai così bene!- sospirò sorpresa Johanna. -Io con alcune materie faccio proprio fatica.-
-Anche io, credimi. Con un buon metodo però è più facile venirne a capo. E poi se ho difficoltà posso sempre chiedere a Daimonas o agli altri.-
-Vero, con i gruppi ci siamo salvati.- annuì Johanna ricordando le interminabili sessioni di studio avevano fatto tempo prima. -Chissà, forse questa gita è un premio per i voti presi.-
-Dici? Sarebbe bello, chissà dove ci stanno portando.-
-Magari al mare!- ipotizzò Johanna sorridendo eccitata.
-Dici hanno portato i costumi usiamo a ginnastica?-
-Non lo so, ma preferisco comprarne uno nuovo piuttosto che usare quello.-
Non che ci fosse qualcosa di male, era semplicemente un unico pezzo blu scuro, però non era l’ideale per prendere il sole, e non era nemmeno molto carino.
-Ti immagini fare shopping con i professori?-
-Dio no!-
-Ahahah!-
Mentre le due stavano chiacchierando pochi posti dietro di loro Zell, proprio come Cirno, stava cercando di prendere sonno, nonostante i continui sballottoli del bus gli rendessero la cosa più difficile, ed a complicarla ulteriormente c’era Sammy, che timidamente gli tirò la manica della giacca.
-Zell, mi puoi aiutare?-
-Mh? Dimmi.- rispose lui stropicciandosi gli occhi. -Certo che il prof potrebbe imparare a guidare un po’ meglio…-
-Ho dei problemi con questi esercizi di fisica, tu li sai fare?-
Ecco un tasto estremamente dolente. Fisica era una materia complicata, con un sacco di formule che anche quando le capivi sembravano non avere senso, ma di fronte allo sguardo perso di Sammy perfino lui non poteva non tentare.
-Guardiamoci assieme, magari è più facile del previsto… ehi, ma che bel quaderno hai!-
Le pagine erano tutte in ordine e ben evidenziate, con da un lato delle formule e dall’altro le spiegazioni.
-Milton dice che un quaderno in ordine è più facile da studiare.- rispose la piccola fiera del suo lavoro. -Mi sono impegnata tanto!-
-Il mio è ancora nella pellicola probabilmente.-
-Studi senza prendere appunti?- chiese lei sorpresa, aveva bisogno di rileggere più volte per imparare a memoria qualcosa.
-Diciamo di sì… se il prof è bravo e spiega bene mi basta anche solo la sua lezione.-
-Oooh ma sei bravissimo!-
Di fronte all’ammirazione negli occhi della bambina Zell provò un leggero imbarazzo. Non era tra gli studenti che eccellevano di più, se non nella ginnastica, e non sentiva di meritarsi quell’elogio.
-Credimi, c’è gente molto più brava di me…-
-Però anche tu lo sei! Io non so studiare come te.-
-E io non so prendere appunti belli come i tuoi, perciò anche tu sei bravissima.- rispose Zell accarezzandole la testa.
-Siamo entrambi bravissimi!-
Era veramente dura non essere entusiasti di fronte al carattere di Sammy, che era in grado di infondere sicurezza in una manciata di secondi.
-Coraggio, facciamo questi esercizi.-
Tutti bene o male si stavano godendo quel viaggio che iniziava a durare già da un paio d’ore. Il bus aveva superato i confini della città e procedeva ora lungo una bassa radura, con un ritmo talmente lento che perfino la professoressa Mustang ad un certo punto si era addormentata.
Grace al contrario invece stava ben dritta sul sedile, fissando il finestrino.
-Va tutto bene Grace?- chiese ad un certo punto Ryujin, notandola tesa.
-Sì sì.-
-Sicura? Sembri pensierosa.-
Lei non rispose subito, assottigliando le labbra pensando tra sé e sé. -Non mi piace molto sapere dove sto andando.-
-Sarà solo una gita, vedrai non andremo in nessun luogo pericoloso.- disse lui gentilmente sperando di rassicurarla, ma non era questo il problema.
Rookbow non aveva moltissime strade collegate all’esterno, perciò le poche che c’erano potevano condurre ovunque, e c’era un posto che lei avrebbe preferito evitare.
I professori naturalmente non potevano saperlo, e difficilmente avrebbero cambiato una gita per la lamentela di una studentessa, ma sperava non fosse proprio in quella direzione.
Quando lentamente il bus prese tutt’altra strada tirò finalmente un sospiro di sollievo, godendosi finalmente il viaggio come tutti gli altri.
Avevano cominciato a salire lungo una montagna, spostandosi tra tornanti e stradine strette, e più salivano più il freddo aumentava, cosa che rendeva le loro divise assolutamente inadatte al clima.
Quando ormai il sole aveva iniziato a tramontare i ragazzi cominciarono a notare stralci di neve lungo la strada, che presto divennero cumuli che ricoprirono ogni angolo.
L’erba, gli alberi ed i sentieri vennero completamente sepolti sotto un lucido manto innevato, e sotto lo stupore generale di tutti il bus si fermò proprio davanti ad un gigantesco chalet in mezzo a quello spettacolo ghiacciato.
   
 
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