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Autore: Shadow Doom    14/08/2021    1 recensioni
Cloud, ritornato a Midgar su richiesta della cara amica Tifa, condurrà un'indagine su alcuni mostruosi omicidi che lo porterà a scoprire degli oscuri segreti capaci di cambiare radicalmente il corso della storia.
Nota: accenni di Clerith
Genere: Avventura, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aeris Gainsborough, Barett Wallace, Cloud Strife, Sephiroth, Tifa Lockheart
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Un legame che trascende lo spazio ed il tempo'
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All'interno del reattore

 

La squadra A, prima che potesse seguire l'inquietante pista lasciata dal killer, venne raggiunta da Tifa e gli altri che, vedendo ancora una volta quell'inquietante spettacolo, capirono subito che qualcosa fosse andato dannatamente storto.

Notando però che Barret, Jessie e Cloud non fossero feriti, Biggs domandò loro “ Non avete fatto in tempo ad intervenire?” “ No, abbiamo ingaggiato battaglia con l'assassino, ma purtroppo ci ha immobilizzati con della magia oscura” rispose Wallace ancora risentito per la recente sconfitta subita. “ Magia nera?! Ci mancava solo questo!” esclamò spaventato Wedge, “ Comunque state bene, giusto?” chiese preoccupata Tifa, “ Sì, ma le cose sarebbero potute finire molto peggio” “ Cosa intendi dire Jessie?” “ Il nostro obiettivo ha deciso di non attaccarci, sebbene avrebbe potuto farlo tranquillamente” “ Magari non eravate nei suoi obiettivi” “ Forse, ma credo che voglia dirci qualcosa. Vedi quelle tracce di sangue a terra Tifa?” “ Ora che me le fai notare sì” “ Le ha lasciate l'assassino prima di andarsene, sono certa che voglia essere seguito” “ Non mi piace questa storia, ho un brutto presentimento” “ Tranquilla, con quel bel fusto del tuo amico non dobbiamo temere nulla”.

 

Nel frattempo Cloud stava ancora pensando a quello che aveva sentito nella sua testa.

Quella voce era inconfondibile, apparteneva ad uomo estremamente pericoloso, decisamente più di questo assassino. Però era morto anni prima in un incidente e poi nessun'altro l'aveva avvertito, quindi doveva averlo necessariamente immaginato. Forse il ritorno a Midgar aveva avuto degli effetti curiosi sulla sua psiche, sì era certamente questa l'unica spiegazione plausibile.

Dopo essersi autoconvinto di ciò, il ragazzo si riunì al gruppo ed insieme a loro proseguì all'inseguimento del killer.

 

La striscia di sangue li condusse tra vicoli stretti e bui, luoghi perfetti per un agguanto, perciò procedettero con estrema cautela. Tuttavia non accadde nulla di quello che temevano, infatti non subirono alcun attacco.

La pista terminò nell'ingresso secondario del reattore sette, dove i ragazzi trovarono i corpi delle guardie trucidati, segno evidente del passaggio del killer.

L'Avalanche, non avendo altra scelta, entrò nella struttura, decisa a catturare quel mostro che aveva causato tante vittime.

 

Nel percorrere quei corridoi freddi ed austeri e nel sentire l'odore sempre più intenso della Mako, fecero riaffiorare molti ricordi nella mente di Cloud. Quando era un Soldier aveva trascorso diverse giornate in strutture simili in attesa di ordini, quella vita era per certi aspetti più semplice rispetto a quella che conduceva adesso: sapeva chi era e che cosa doveva fare.

Però fu proprio questo a farlo tornare sui propri passi, essere alla stregua di una delle tante macchine letali della Shinra non era per lui, soprattutto quando ciò significava portare a termine compiti dalla moralità piuttosto discutibile.

 

Più avanzavano più trovavano i corpi martoriati dei militari, l'assassino non mostrava alcun pietà, ma allora perché li aveva risparmiati?

Ad un tratto il gruppo si imbatté in alcune macchine di difesa della Shinra dotate di una coppia di mitra altamente letali.

“ Tranquilli non ci faranno niente, nel loro database ci sono le nostre informazioni” affermò sicuro Barret, il quale però venne immediatamente smentito da quelle macchine che iniziarono ad aprire il fuoco verso il gruppo. Per fortuna furono abbastanza rapidi da mettersi al riparo dietro ad un muro lì vicino.

 

“ Ma che diavolo?!” esclamò perplesso Wallace, “ Forse è stato il killer a resettarli, è possibile Jessie?” “ Teoricamente sì Tifa, ma per farlo ci sarebbe stato bisogno di una speciale chiave magnetica posseduta solo dai dirigenti della Shinra” affermò Jessie suscitando un dubbio negli altri: che il killer fosse un'alta carica della Shinra? Questo spiegherebbe molto cose, come la conoscenza della squadra segreta di soldati.

 

Comunque adesso avrebbero dovuto occuparsi di quei robot, le teorie potevano aspettare.

Per cui Cloud diede al gruppo delle importanti informazioni “ I nostri nemici sono dei torturatori, hanno una corazza molto resistente e possono generare del fuoco dal corpo centrale, tuttavia sono estremamente deboli contro il fulmine quindi usate una materia galvanica”.

L'Avalanche, seguendo il suggerimento di Strife, fu in grado di gestire lo scontro in modo piuttosto semplice: dopo aver messo in tensione e quindi rese vulnerabili l'avversarie, l'ex Soldier mise a segno un triplice colpo di spada distruggendo rapidamente una macchina. Invece la seconda venne messa fuori gioco da una possente combinazione di calci e pugni di Tifa.

Suddetta azione della ragazza impressionò l'amico, spingendolo a farle dei complimenti ” Notevole Tifa, non mi aspettavo che fossi diventata tanta forte” “ Ho imparato a difendermi negli ultimi anni, comunque anche tu Cloud sei stato incredibile” “ Restiamo concentrati sulla missione, soprattutto adesso che si è complicata: non dovremo vedercela solo col killer, ma anche con le difese del reattore” concluse Barret intuendo che le cose stavano per diventare ancora più dure.

 

L'Avalanche proseguì, ma Cloud in quell'istante provò ancora una volta quel mal di testa, a cui seguì la vista di una piuma nera cadere lentamente a terra con un fare inquietante, la quale scomparve non appena toccò terra.

Strife attribuì l'evento alla vicinanza alla Mako ed alla conseguente intossicazione a cui era soggetto, ma forse c'era qualcosa di più dietro quelle strane visioni.

   
 
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