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Autore: LadyOfMischief    14/08/2021    7 recensioni
Dopo gli eventi di Crait le misteriose connessioni tra Rey e Ben continuano, nonostante la morte di Snoke, nessuno dei due è in grado di controllarle e diventano sempre più intense. Ignorarsi non porterà a nulla, i due dovranno imparare a fidarsi l'uno dell'altra per imparare a controllare quel legame e confrontarsi su ciò che è successo tra loro esplorando i propri sentimenti.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La riunione che aveva coinvolto i generali e alcuni ufficiali si era appena conclusa in maniera a dir poco disastrosa, ma era un'eventualità a cui Ben si era preparato. I cambiamenti che stava apportando lentamente alla linea di condotta del Primo Ordine non erano visti di buon occhio da tutti, che si aspettavano di continuare ad operare nello stesso modo in cui avevano fatto sotto la guida di Snoke. In particolar modo il malcontento - neppure troppo velato - proveniva dal Generale Hux e dal Generale Pryde, ancora troppo attaccati alle ideologie dell'Impero, che speravano fossero portate avanti dal Primo Ordine.
La riunione era cominciata male, con la notizia di diserzione da parte di un'intera divisione di assaltatori durante una battaglia, avvenuta due giorni prima, e di cui se n'erano perse le tracce a Batuu. Stando al rapporto che aveva presentato l'ufficiale presente sul posto, la divisione aveva preso il controllo del trasporto con cui erano arrivati ed erano fuggiti, localizzare il trasporto non era stato un problema, ma quando si erano recati a Batuu non avevano trovato alcuna traccia degli assaltatori. L'ipotesi più plausibile era che avessero abbandonato il trasporto, poiché era stato rinvenuto nei pressi dell'avamposto della Guglia Nera, e che avessero successivamente rubato una nave per lasciare il sistema.
A giudicare dallo sguardo furente che Hux aveva rivolto all'ufficiale Ben aveva intuito che il generale ne fosse già al corrente e avesse taciuto a riguardo di proposito, probabilmente sperando di riuscire ad occuparsene prima che si venisse a sapere. Dopotutto era sua la responsabilità delle truppe, dopo la morte del Capitano Phasma si era assunto personalmente la responsabilità  delle operazioni militari, appellandosi al fatto che il suo defunto padre avesse creato il programma d'addestramento attuale. 
Ben aveva colto l'occasione per dare al Generale Hux la notizia che lo aveva mandato su tutte le furie: il programma d'indottrinamento sarebbe cessato nel giro di qualche settimana per ritornare all'utilizzo di cloni, com'era stato fatto durante la Guerra dei Cloni. Non era stata una decisione che Ben aveva preso alla leggera, e ci aveva riflettuto su per giorni prima di giungere a quella conclusione. Aveva valutato i pro e i contro di quel cambio di direzione drastico, il costo sarebbe stato decisamente più elevato rispetto al semplice sostentamento delle truppe, ma i tempi sarebbero stati più rapidi. Inoltre aveva sempre detestato il metodo di "reclutamento" dei soldati, che non differiva così tanto da quello adottato dai Jedi in passato. Strappare via bambini alle famiglie e plagiare le loro menti per renderli obbedienti era troppo, neppure l'Impero era arrivato a tanto, e non era quella il modo giusto per ottenere consenso e lealtà dalla galassia.
Il resto dei presenti aveva accolto la notizia in silenzio, ma Ben aveva percepito dubbio e confusione, perché a parte Hux nessun altro aveva il coraggio di contraddire o criticare le sue decisioni. La scenata a dir poco drammatica del Generale Hux, e la relativa uscita furibonda dalla sala riunioni aveva costretto Ben a porre fine a quella riunione in anticipo. Per quanto il Generale dalla chioma ramata lo facesse innervosire con i suoi atteggiamenti altezzosi, e i continui tentativi di scavalcare l'autorità del proprio Leader, era ancora una valida risorsa di cui Ben aveva bisogno. Oggettivamente Hux era un bravo stratega e, anche se gli costava ammetterlo, era decisamente più diplomatico di lui in situazioni che potevano offrire dei vantaggi al Primo Ordine.
A Ben occorreva che il Generale Hux rigasse dritto ed eseguisse i propri ordini senza metterli in dubbio, gli ufficiali e gli altri generali nutrivano una grande stima nei suoi confronti e perciò la sua obbedienza sarebbe stata d'esempio. Per tale motivo aveva posto fine alla riunione in anticipo, sapeva che le ulteriori comunicazioni che aveva da fare avrebbero soltanto reso la situazione più tesa. I cambiamenti richiedevano tempo e dovevano avvenire in maniera progressiva, chiudere il programma d'addestramento era un buon punto di partenza e rimettere in moto la produzione dei cloni non sarebbe stato facile. 
L'Impero, qualche anno dopo la sua creazione, aveva fatto chiudere ogni struttura di clonazione che aveva finanziato su Kamino, i cui abitanti erano sempre stati in disparte in ambito politico. Da allora i kaminoani erano diventati ancora più riservati e si erano isolati dal resto della comunità galattica, tanto che in molti credevano si fossero estinti. Per poter riallacciare i rapporti commerciali e politici con i kaminoani bisognava offrire loro qualcosa che nessun altro avrebbe potuto fornirgli e Ben sapeva esattamente cosa, in fin dei conti erano un popolo che credeva nella scienza più qualunque altra cosa e offrire loro l'accesso a tecnologie più avanzate e costose avrebbe certamente attirato la loro attenzione.
Ben aveva delegato il Generale Vykaar di occuparsi delle trattative con il Primo Ministro di Kamino e di tenerlo aggiornato a riguardo, il giovane aveva accettato l'incarico con un certo stupore, dal momento che era stato promosso poco prima della morte di Snoke, e con un certo timore gli aveva assicurato che non avrebbe fallito. 
 

****
 

La sala riunioni si era completamente svuotata, lasciando Ben da solo con i suoi pensieri e con nuove preoccupazioni. Quante altre insubordinazioni gli aveva tenuto nascosto il Generale Hux? Quanti ufficiali non condividevano la nuova linea di condotta che Ben si stava impegnando di adottare? Certo aveva soltanto fatto qualche piccolo cambiamento all'interno del Primo Ordine, ma non si sarebbe limitato a quello. L'Impero e la Nuova Repubblica avevano entrambi commesso degli errori, tagliando fuori e abbandonando a se stessi interi sistemi o settori - generalmente i più poveri - perché non rientravano nei loro interessi. Il Primo Ordine non avrebbe abbandonato nessuno sotto la sua guida, non avrebbe commesso lo stesso errore delle generazioni precedenti e non avrebbe neppure portato avanti l'ideologia di Snoke.
Il fatto che la Resistenza al momento fosse impegnata a riorganizzarsi e a reclutare potenziali nuovi alleati era un vantaggio, ma allo stesso tempo uno svantaggio. Il conflitto tra le due fazioni era temporaneamente in una fase di una tregua non dichiarata, il che aveva concesso alle forze del Primo Ordine di impiegare le proprie risorse altrove - e per scopi più pacifici - anziché dare la caccia ai ribelli. Tuttavia la nuova propaganda adottata dalla Resistenza per convincere quante più persone a supportare la propria causa rendeva più difficile riabilitare l'organizzazione agli occhi della galassia, ormai si era sparsa la voce che tra le fila dei ribelli ci fosse una Jedi e questi ultimi facevano leva proprio su questo. I Jedi erano da sempre un simbolo di speranza per la galassia, ignara del fatto che fossero tutt'altro che perfetti e pacifici, e tanto bastava a convincere coloro ancora credevano a quel mito ad appoggiare ciecamente la Resistenza. 
Sulle prime Ben aveva fatto fatica a crederci, sua madre non sarebbe mai ricorsa a una strategia del genere o si stava, forse, sbagliando? L'ultima volta che aveva visto sua madre aveva soltanto dieci anni, e la loro interazione più recente si era limitata ad una semplice percezione attraverso la Forza, perciò poteva davvero affermare di conoscere così bene Leia? Negli ultimi sette anni della sua vita Ben si era sforzato di non rivolgere alcun pensiero ai suoi genitori, ma tutto era cambiato nel giorno in cui aveva rivisto suo padre e, spinto dalla convinzione di dover dimostrare qualcosa al suo maestro, l'aveva ucciso. Quel gesto aveva soltanto alimentato il suo conflitto interiore e continuava a tormentare i suoi incubi - nelle rare occasioni in cui riusciva a dormire - facendogli rivivere all'infinito quel momento. Quel gesto era la ragione per cui aveva  scelto di non far fuoco sull'incrociatore a bordo del quale stava viaggiando sua madre mesi prima, il senso di colpa per aver ucciso Han era riuscito ad impedirgli di commettere nuovamente lo stesso imperdonabile errore. 
Ma adesso Ben non poteva fare a meno di chiedersi se la donna a cui aveva salvato la vita fosse la stessa madre che ricordava o se fosse diventata una leader calcolatrice, al punto tale da far leva sulla presenza di Rey tra i ribelli per convincere le persone a stare dalla loro parte. 
La sua scelta di recidere il loro legame avrebbe dovuto garantire anche la sicurezza di Rey, meno persone fossero state al corrente della sua identità e più sarebbe stata al sicuro, in particolare dal Primo Ordine, ma adesso la voce si era sparsa fin troppo e non ci sarebbe voluto molto prima che tutti scoprissero chi fosse. Il Generale Hux al momento era l'unico già al corrente del fatto che la cercarottami e la Jedi che, in teoria, aveva ucciso Snoke fossero la stessa persona e Ben si era assicurato che nessun altro lo scoprisse. Aveva comunicato personalmente - e con discrezione - che il precedente Leader Supremo era stato ucciso da un'allieva di Luke Skywalker dopo un lungo scontro da cui lui ne era uscito, sfortunatamente, sconfitto insieme alle guardie. Quella bugia era stata un azzardo, chi avrebbe mai creduto che una sola ragazza avesse tenuto testa a otto guardie, l'allievo di Snoke e Snoke stesso? Ma del resto gli ufficiali avevano già visto di cosa fosse capace Ben, che aveva ricevuto lo stesso addestramento da Jedi, e pertanto non era stato così difficile convincerli. 
La consueta sensazione che precedeva le connessioni interruppe quel flusso di pensieri, quel giorno Ben non era dell'umore adatto per sostenere una conversazione con Rey, ma non c'era nulla che potesse fare per impedire alla Forza di connetterli. Per uno strano scherzo del destino, o della Forza, Rey si apparve seduta sul bordo del tavolo che si trovava al centro della sala riunioni. La ragazza si guardò intorno confusa, segno che riuscisse a vedere l'ambiente in cui si trovava, non che ci fosse molto da guardare dopotutto. La sala riunioni era una semplice stanza a pianta rettangolare con pareti metalliche nere, il pavimento lucido nero, il soffitto del medesimo colore e un'unica finestra alle spalle di Ben. 
"Non ho tempo per le chiacchiere" le disse con freddezza, cosa che risultò più facile con la maschera - che ormai rimuoveva soltanto nei propri alloggi - 
"E credi che io ne abbia?" replicò lei senza neppure degnarlo di uno sguardo, continuava semplicemente ad osservare quella stanza spoglia e a starsene seduta sul tavolo.
"Immagino che essere l'ultima Jedi rimasta in tutta la galassia impieghi il tuo tempo" 
"Suppongo che lo stesso si possa dire di te, hai una galassia da sottomettere e governare" il tono di Rey non lasciava trasparire alcuna ironia, anzi percepì persino una punta di rabbia nei suoi confronti e lui non ne capiva il motivo. La loro ultima connessione risaliva alla settimana precedente ed erano riusciti ad avere una conversazione piuttosto civile. 
"È questo che pensi stia facendo? Dovresti sapere meglio di chiunque altro cosa voglio davvero" tuttavia neppure lui era troppo convinto di ciò che aveva appena detto.
"Dovrei? Mi avevi chiesto di lasciar morire ogni cosa per riportare ordine...insieme" Rey sembrò esitare un momento, poi scese dal tavolo e si avvicinò finché non si trovò a pochi centimetri da lui, tanto che Ben per un istante dimenticò che a separarli era mezza galassia "Eppure eccoti qui a guidare ciò che volevi lasciarti alle spalle"
"Cosa ti aspettavi? Che tornassi con te da Leia, dopo ciò che ho fatto, come se nulla fosse? Non credevo fossi tanto ingenua" ribatté mantenendo quel briciolo di calma che gli era rimasto dopo la riunione.
"Forse hai ragione, sono ingenua, ma soltanto perché ho creduto che tu potessi fare la scelta giusta" 
"La scelta che tu ritenevi giusta" precisò Ben "A te importava solo salvare la Resistenza, è stata l'unica ragione per cui sei venuta da me" quelle parole gli uscirono dalla bocca senza neppure rendersene conto, ma era esattamente il modo in cui si era sentito per giorni dopo quello che era successo nella sala del trono.
Rey indietreggiò di qualche passo per mettere un minimo di distanza tra loro, quasi fosse inorridita da ciò che le aveva appena detto, e forse era meglio così in fondo, allontanarla sarebbe stato più facile se lei l'avesse odiato. 
"Pensi questo di me? Mi sono rivolta a te quando ne avevo più bisogno, mi sono fidata di te, ho abbandonato la mia missione per venire da te e pensi davvero che io volessi solo usarti? Allora non mi conosci affatto" gli disse Rey amareggiata e prestando molta attenzione a mascherare le sue emozioni, stava migliorando notevolmente nell'innalzare barriere mentali nonostante il suo scarso addestramento. 
"No, e tu non conosci me" mentì Ben, o almeno era in parte in menzogna, perché Rey era l'unica persona che gli sembrava di conoscere persino meglio di se stesso. Rey era la persona più forte e coraggiosa che avesse conosciuto, era altruista e, soprattutto, era ottimista, ma era stato proprio il suo altruismo a spingerla a mettere la Resistenza al primo posto. Perciò come poteva essere sicuro che lei non avesse provato ad usarlo inconsciamente credendo di star facendo la cosa giusta per tutti? 
"Sai, forse hai ragione dopotutto… spezzare il nostro legame è la cosa migliore per entrambi" quelle furono le ultime parole che gli rivolse Rey prima che la connessione si interrompesse bruscamente, lasciando Ben a fissare il punto vuoto in cui poco prima si trovava lei. Questa volta, però, Ben sospettava che quell'interruzione non fosse stata causale, sembrava quasi che fosse stata lei a troncarla volontariamente - proprio come aveva fatto su Crait - per terminare quella conversazione.
Non si pentiva di averle detto ciò che pensava, anzi, gli sembrava di essersi tolto un peso, ma allora perché provava una sensazione opprimente che sembrava volergli togliere il respiro? Perché l'idea di averla potenzialmente ferita lo faceva stare male? Stava ottenendo esattamente ciò che voleva, la stava allontanando ed era riuscito a convincerla che recidere il legame fosse la soluzione ai loro problemi, eppure Ben non si sentiva così vittorioso o soddisfatto per l'esito di quell'incontro. 


 

 

Spazio autrice:

Lo so, sono sparita per un bel po' sia con questa raccolta che con Second Chances, ma è stato periodo abbastanza no per la scrittura. Conto di aggiornare quanto prima anche la long, nel frattempo ritorno con le crisi da (non) ex di Rey e Ben, con un nell'aggiornamento anche sulla situazione politica. 

 
   
 
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