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Autore: oscuro_errante    16/08/2021    2 recensioni
[AUTORE: martini_agitato] / [Dax/Kahn: A Trill Story] Di ritorno da una missione di guerra, il Capitano Sisko apprende che il cardassiano Dukat si è introdotto sulla stazione ed ha causato il collasso del Tunnel Bajoriano, uccidendo anche la Dottoressa Lenara Kahn. Affranta dal dolore, Jadzia cerca in tuti i modi di salvare almeno il simbionte della sua compagna ma si scontra con le leggi Trill. Sisko cerca disperatamente di riaprire il Tempio Celeste bajoriano, ma si rende conto che l'unica persona che avrebbe potuto aiutarlo era proprio Lenara.
Genere: Malinconico, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Benjamin Sisko, Jadzia Dax, Julian Bashir
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dax/Kahn: A Trill Story'
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Il mattino seguente il Maggiore Kira decise di prendere servizio in anticipo. Il Capitano Sisko si era assegnato alcuni giorni di permesso per poter analizzare i documenti forniti dal Dottor Bejal Yor e da Jadzia Dax senza distrazioni, e a lei spettava assolvere tutta una serie di pratiche amministrative richieste dalla Flotta Stellare a cui, solitamente, provvedeva il Capitano.
Lasciati i suoi alloggi, percorrendo il tratto di passeggiata che costeggiava il bar di Quark, notò amaramente che il tavolo dove il Comandante Dax e la Dottoressa Kahn erano solite fare colazione assieme era vuoto. Il loro cenno di saluto, che riceveva quasi ogni mattina, era diventato una piacevole abitudine.
La Dottoressa Kahn non si era fatta strada solo nel cuore di Dax; aveva legato con tutti ed era amata da molti bajoriani per il rispetto che aveva dimostrato in più occasioni per la loro fede. Il Maggiore si trovò a constatare quanto quel semplice gesto, quel saluto, le mancasse. Incrociò accidentalmente lo sguardo di Quark, intento a lustrare un bicchiere dietro al bancone del bar. Il Ferengi inclinò leggermente il capo e sollevò appena il bicchiere, e Kira interpretò quel cenno come un gesto malinconico. Forse anche lui sentiva la mancanza delle due clienti, e non per un semplice motivo economico.
Ancora in preda ai pensieri entrò nel turbo ascensore.

Con le due mani ben serrate sulla balaustra, il Maggiore stava per giungere in Sala Comando. Prima ancora che le porte della piattaforma si aprissero percepì un’animata discussione: la voce di Dax, segnata da un velo di disperazione, stava raggiungendo vette di volume degne di un Klingon in battaglia. «E’ una condanna a morte!»
Appena uscita dal turbo ascensore Kira notò l’assembramento davanti alle porte dell’ufficio del Capitano, mentre il personale operativo di turno guardò a lei con l’evidente speranza che potesse risolvere la situazione e riportare l’ordine in plancia.
Jadzia e il Dottor Bashir fronteggiavano il rigido Capitano della U.S.S. Destiny, un’altezzosa donna sulla quarantina, dai capelli biondi malamente raccolti sulla testa e gli occhi di ghiaccio.
Il Dottor Bashir cercava di calmare Jadzia, ma tutta la sua concentrazione era volta a cercare di spiegare l’urgenza della situazione al Capitano Shelby: «Si tratta di un viaggio di meno di tre giorni. Il simbionte Kahn va riportato sul suo pianeta».
«Su Trill non lo lasceranno morire, Julian.» Jadzia era consapevole del destino a cui il simbionte andava incontro. Una delle conseguenze dell’aver rinsaldato un rapporto sentimentale nato con ospiti precedenti, era anche quella di dover lasciar morire il simbionte alla morte dell’ultimo ospite; ma la Trill non aveva ancora deciso di arrendersi a questa sentenza e sperava che, riportandolo sul suo pianeta natale, il suo popolo lo avrebbe perdonato e gli avrebbe permesso di unirsi nuovamente a un ospite.
«Non deve nemmeno tornare su Trill», disse asciutta Shelby, fissando ormai scocciata i due, «la Commissione Simbiosi si rifiuta di accoglierlo...»
Jadzia rivolse le sue parole a Julian, appoggiandogli una mano sulla spalla: «Non permetterlo, per favore».
«Conto che, una volta su Trill, capiscano e non lascino morire il simbionte. Io non posso tenerlo in vita a lungo. Servono le vasche di Mak’ala, serve un Guardiano.» Bashir, supportato dall’etica della sua professione, era convinto che una vita non potesse essere abbandonata in quel modo.
«Non farò rinunciare alla franchigia il mio equipaggio. Non per contravvenire a una disposizione di un mondo membro della Federazione.» le parole di Shelby risuonarono come una condanna.
«Mi scusi», il Maggiore Kira si fece largo tra Jadzia e Bashir, «cosa sta succedendo?»
«Lei è?» Shelby non si lasciò intimidire dal piglio deciso del Maggiore.
«Maggiore Kira Nerys, sono al comando della stazione.»
I sensori posti davanti all’ufficio del Capitano riconobbero il Maggiore e, rispondendo alla sua autorità, ne aprirono le porte. «Entrate.»
Prima che qualcuno si accomodasse sul divano, posto davanti alla scrivania stracolma di PADD, Kira si spostò davanti ad esso, come ad ostacolare chiunque volesse avvicinarsi. Shelby era già un passo avanti rispetto a Jadzia e Bashir, ma questo non impedì a Kira di interpellare prima i suoi colleghi: «Spiegatemi».
Bashir intervenne prima che Jadzia si lasciasse trascinare dalle emozioni e la tacciò con un cenno della mano.
«Il simbionte Khan non può sopravvivere a lungo senza un ospite e...»
Tenere a bada Jadzia non era mai stata cosa facile, e ora che in ballo c’era la vita del simbionte della sua amata lo era ancora meno. La Trill non potè trattenersi: «Questo Capitano», e indicò Shelby senza troppa deferenza per il grado, «si rifiuta di portare Lenara», si corresse, «Kahn su Trill».
Bashir continuò il discorso iniziato prima che Jadzia lo interrompesse: «…ha bisogno di attenzioni mediche che qui non possiamo fornire. Lo posso tenere in stasi ancora per alcuni giorni, ma si tratta di un simbionte impiantato. O torna nelle vasche nelle grotte su Trill, ammesso che sia possibile, o torna in un corpo ospite».
Il Capitano Shelby decise che aveva atteso fin troppo. «Maggiore Kira», si rivolse all'ufficiale al comando, ignorando gli altri due dietro di lei, «il suo dottore ha contattato privatamente il mio ufficiale medico, per concordare un trasporto su Trill.»
Kira gelò Bashir. Il medico distolse lo sguardo ammettendo implicitamente le sue azioni.
«E immagino che il Comandante Dax ne fosse al corrente.» concluse il Capitano.
«E lei è qui, di persona, per...?» chiese Kira perplessa.
«Per segnalare la cosa al suo Capitano.» sentenziò Shelby.
«Dovrà accontentarsi di me. Il Capitano Sisko non è disponibile, se non per le emergenze di carattere bellico. E questa non è un’emergenza bellica.»
Kira odiava trovarsi in mezzo a queste scaramucce da ufficiali della Flotta Stellare. Continuava a pensare che la Milizia Bajoriana fosse molto più risoluta e pratica in queste situazioni. «In ogni caso», continuò spostandosi verso la scrivania, dalla quale potè prendere uno specifico PADD, «credo lei possa - e sottolineò possa -  accondiscendere alla richiesta dei miei colleghi.»
Jadzia lanciò uno sguardo a Bashir, mentre sul suo viso si delineava un sorriso compiaciuto.
Kira non aveva ancora terminato, e dopo una veloce occhiata ai dati sul dispositivo che aveva appena preso in mano si concedette un’ulteriore stoccata al Capitano Shelby: «Soprattutto considerando che la sua rotta, una volta lasciata la stazione, dovrebbe proprio portarla nei pressi del settore di Trill. E la franchigia su Deep Space 9 concessa al suo equipaggio potrebbe - e sottolineò potrebbe - essere improvvisamente abbreviata di due giorni» e digitò alcuni comandi sul PADD.
Shelby digrignò i denti prima di parlare: «Esigo di conferire col suo Capitano».
Kira sollevò le spalle, mentre Bashir e Jadzia la guardarono soddisfatti. Nessuno avrebbe abbandonato Lenara Kahn.
   
 
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