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Autore: Spensieratezza    19/08/2021    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se la famosa scena di sesso con Ruby non ci fosse mai stata?
Come sarebbero andate le cose se Sam avesse scelto il fratello?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Quarta stagione
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“Dean…ma ti sembra il momento?”

“Il trickster vuole che giochiamo al gioco..quindi giochiamo. “ disse Dean, vestito con il camice da dottore.

“E se dovesse vederci??” disse Sam, guardando con panico lo stetoscopio di Dean che si adagiava sulle sue parti basse scoperte, mentre era steso su un lettino.

“Mmm..vedo che qui è tutto a posto.”
“Sei uno stronzo.”

“E anche qui.” disse Dean, posandolo sul suo cuore. “E qui.” disse baciandolo profondamente, spalmandosi su di lui.

“Mmmm..mmmm..” disse Sam, toccandolo e accarezzandolo sotto la camicia.
In quel momento i fratelli scomparvero e riapparvero in uno scenario diverso.
 
Dean e Sam erano in una sorta di gioco a premi televisivo intitolato lo schiaccianoci.


La prima domanda era “Qual è il demone che ha cercato di portarti via da tuo fratello?”
La risposta corretta era Ruby ma Sam non capì la domanda e ricevette la punizione. Una botta nelle sue parti basse da una palla meccanica.

Castiel cercò di intervenire, ma il presentatore cinese intervenne.
“No, no, no, al signor trickster, i belli angioletti piacciono solo nel suo letto.”
Dean e Sam si guardarono scioccati.
“Sammy, cosa intendeva dire?”

“Credo che sia meglio non saperlo., Dean." disse Sam scioccato.
 


*

Dean”
“Cosa?”

“Ti confesso che sono un po’ nervoso.”
“Non è come se non ti sei mai trovato in questa condizione.” Disse Dean chiudendo il cofano della macchina che in quel momento era il sedere di Sam.

“Pensi a quello perfino in questo momento?”
“Sempre. È l’unica cosa che mi frena dal non impazzire.”
“Sei insaziabile!”



*
“Dove avete preso l’olio santo?”
“Dal culo di Sam se proprio vuoi saperlo.”
Sam lo guardò male.

“Sì, hai gran confidenza con quella parte del suo corpo, vero?”
Sam lo guardò basito.

“Questi non sono affari tuoi. Torniamo al punto focale della questione.”
“Dove ho sbagliato?”

“Non hai sbagliato, ma nessuno frega Castiel come hai fatto tu.” Disse Sam.
“E poi ti sei fregato parlando dell’Armageddon.” Disse Dean.
“E cioè?”

“Beh, parlo per esperienza personale. Uno non se la prende tanto, a meno che non si parli della sua famiglia.”
“Come ti chiami? Brontolo? Eolo?” chiese Sam.
“Gabriel.”

"L'arcangelo?" chiese Sam.

“Perché un arcangelo si trasforma in un trickster?”chiese Dean.

“Sono scappato dal paradiso, mi sono ritagliato un angoletto di mondo, fino a che voi due non avete mandato tutto a puttane.”

“Che ha detto Dio quando sei fuggito per giocare a fare il giullare di corte?” chiese Dean.
“Paparino osserva tutto ma non dice mai niente.”

“Perchè sei scappato?”chiese Sam.

“Io lo capisco, i suoi fratelli sono pesi massimi della coglioneria.” Disse Dean.

“Sta zitto, tu non sai un bel niente della mia famiglia.” Disse Gabriel. “Io amavo mio padre e amavo i miei fratelli, ma vederli litigare continuamente e prendersi per la gola..non potevo sopportarlo! Così me ne sono andato ma ora hanno ricominciato, ricominciano un’altra volta!”

“Se è vero che sei stufo, allora, aiutaci a fermarli.” Disse Sam.
Io voglio solo che questa storia finisca!! Paradiso o inferno, mi importa solo che questa storia finisca, “

“Quindi non ti importa se i tuoi fratelli muoiano in questa faida.”

“Non mi importa niente di questi figli di puttana.”

“Hai sentito, Castiel? Ha detto che non gli importa NIENTE!” gridò Dean.
“Cosa..”

In quel momento arrivò Castiel.
“Ciao Gabriel.”
“Castiel..”
Castiel si materializzò ancora una volta davanti a lui, davanti al cerchio di fuoco sacro.

“Cosa stai facendo?”
“Se è vero che non ti importa niente di noi, uccidimi.” Gli porse la lama angelica.
Gabriel sbarrò gli occhi e lo spinse via con uno scatto nervoso, facendolo quasi cadere all'indietro, respirando con affanno.

“Guarda guarda, la questione diventa man mano sempre più interessante. Dunque ce l’hai anche tu un cuore, di pietra, però c’è.” Disse Dean sorridendo.

“Non giudicatelo troppo severamente, Gabriel agisce così perché è un’anima tormentata. Soffre più di quanto vuole dare a vedere.” Disse Castiel.

“Per adesso mi sembra solo un patetico stronzo egoista.” Disse Dean.

“Non capite. Alla fine l’apocalisse si scatenerà comunque e sarete obbligati a combattervi, così è scritto da sempre. Un fratello deve uccidere l’altro. Come in cielo, così in Terra,”

“Non deve andare così per forza. Possiamo combattere. Passa dalla nostra parte, Gabriel.” Disse Castiel.
“Oh, per favore.”
“Non lo faresti neanche per me?”

“Se magari mi supplicassi come in altre occasioni..” disse Gabriel ironizzando.
“Andiamo via, Castiel, lasciamo questo patetico angelo da SOLO, dove dice di trovarsi tanto bene.”

“Ahhh, andiamo, ragazzi. Non vorrete davvero lasciarmi qui?”

Dean si voltò, guardandolo duramente. “No, perché noi non fottiamo la gente come piace fare a te, e per la cronaca, qui non si tratta di una scazzottata tra fratelli o di un destino che non può essere fermato, qui si tratta di te CHE NON HAI PIÚ IL CORAGGIO DI LOTTARE PER LA TUA FAMIGLIA!!

Gabriel restò a guardarlo senza dire una parola.
Castiel si avvicinò ancora una volta a lui.

“Se cambiassi idea, io sono sempre qui. Non ti lascio solo.”
“Castiel, vieni qui. Lascialo solo!” gridò Dean.
“Non ti lascio solo, perché ti amo.” Sussurrò lui ancora.

“Vai dai tuoi cuccioli, Castiel, riserva a loro le tue poesie più sdolcinate. Io non ne ho bisogno.” Disse con amarezza.
 
Castiel li seguì con la pena nel cuore, guardando l’arcangelo bagnato dall’irrigazione fatta scattare dall’impianto anti incendio di Dean.
 
 


*
Gabriel era sotto la pioggia, in un punto imprecisato del mondo, quando Castiel lo raggiunse.
“Fratello..ho sentito il tuo richiamo, volevi dirmi qualcosa?”

“Sì…prima, con Sam e Dean..mi hai chiesto di fare una scelta."

"Sì."

"Non ti ho risposto."

"Sì."

"Hai anche detto che non mi avresti lasciato da solo. Eri sincero?”

 Castiel alzò le sopracciglia.
“Sì. Lo ero." un passo di Gabriel verso di lui. " Lo sono.” Ora Gabriel era vicinissimo.

Gabriel, con il volto bagnato dalla pioggia, si avvicinò a lui e gli diede un bacio appassionato. Sotto la pioggia torrenziale.
 
"Sì." sussurrò l'arcangelo.

"Come?" chiese tremante l'angelo Castiel.

" Sì, maledizione. Sì!!"  disse Gabriel e l'angelo Castiel con il cuore che gli batteva forte, lo strinse ancora più a sè, baciandolo di nuovo e in quel momento i sì dei due umani, non avevano più per gli angeli, nessuna importanza. Erano quei sì, pronunciati sotto la pioggia torrenziale, a risuonare nei loro cuori più altisonanti di un voto nuziale, a contare, per loro.
   
 
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