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Autore: Nenottina    20/08/2021    2 recensioni
Se si toccano i tasti giusti, perfino il cuore più nobile può diventare corrotto. Peccato che senza Ladybug salvare Parigi risulti piuttosto complicato...
Uno spoiler? Non si tratta di Princess Justice.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando la trasformazione fu completa, l’eroe uscì dallo spogliatoio molto lentamente, con l’intento di non farsi notare. Non aveva intenzione di scappare, ma non poteva lasciare che Adrien venisse collegato in qualche modo a Chat Noir, perciò non appena fu certo di non essere visto da nessuno si spostò rapidamente all’interno della struttura e salì al primo piano, appositamente per far credere a tutti che fosse arrivato in qualche modo dall’esterno.
La sua fu una scelta ragionata, o almeno così credeva. Non aveva dubbi sul fatto che Ladybug sarebbe accorsa presto fino alla radice del problema, dunque lui poteva spendere qualche minuto per aiutare i suoi compagni.
Con un salto, raggiunse il piano terra e si piazzò esattamente alle spalle di una camicia da uomo color azzurro chiaro che aveva deciso di prendersela con Kagami, colpendola con il proprio bastone in metallo e mandandola a terra poco lontano. L’arrivo degli abiti animati era stato tanto improvviso da non consentire a nessuno di indossare le maschere, di conseguenza fu facile per lui individuare la ragazza.
« Chat Noir? Cosa ci fai qui? » chiese lei quando lo vide atterrare, abbassando il fioretto, leggermente sorpresa di trovarlo proprio nella sua palestra. La situazione non permise di intavolare una conversazione, poiché un attimo dopo la corvina iniziò a duellare contro una giacca di pelle scura, ed il ragazzo dovette fare lo stesso utilizzando il bastone, con un paio di jeans come avversario.
« Mi sembrava foste in difficoltà, così sono… Passato da una finestra al primo piano » spiegò il biondo nel mentre, snocciolando la prima scusa plausibile che gli era passata per la testa. Fortunatamente, Kagami parve credergli, perché si concentrò sulla scherma e non aggiunse altro.
Nessuno dei due ci mise molto a sopraffare i due capi, ma scoprirono presto che anche in quel caso non si sarebbero mai fermati. La camicia era tornata in piena forma, così come ogni altro vestito presente.
« Devi andare, Chat Noir » decise la giovane alla fine, mettendosi schiena contro schiena con lui « Fermate chiunque sia il burattinaio di questi vestiti, non possiamo continuare così ancora a lungo »
« Ma voi… » il ragazzo esitò, lanciandole un’occhiata in un momento di relativa calma. Sapeva quanto Kagami fosse forte, perciò si stava certamente riferendo più ai compagni che non a sé stessa.
« Ladybug ti sta aspettando, qui ce la caveremo. Siamo schermidori »
La corvina era più che convinta di quella decisione, e dopo tutto aveva ragione. Quella era la scelta più razionale, o avrebbero solamente continuato a combattere all’infinito contro quegli strani soldati immortali.
Dopo qualche istante di esitazione, Chat Noir si concesse un sorriso sincero, spingendo anche la corvina a ricambiare con la medesima espressione « Con permesso… » una volta detto ciò, regalò un affondo verso la giacca di poco prima, avanzando grazie alla sua abilità nella scherma ed allontanandosi proprio in direzione dell’ingresso. Alla fine, riuscì a colpire l’indumento mandandolo a terra con un ultimo colpo e ne approfittò per scattare, travolgendo nel mentre anche un paio di abiti che stavano puntando altri ragazzi.
Quando fu all’esterno, quasi si bloccò, non credendo ai propri occhi.
I cartelloni e gli schermi utilizzati per le pubblicità erano stati quasi tutti danneggiati, così come i negozi ed i mezzi di trasporto che stavano circolando in strada, abbandonati a loro stessi. Le persone, invece, correvano da tutte le parti in preda al panico, spaventate dai vestiti animati. Sembrava davvero un’apocalisse.
Insomma, non c’era tempo da perdere.
 
Con l’aiuto del bastone, Chat Noir aveva iniziato a vigilare sulla città dall’alto, in cerca della famigliare figura rossa a pois neri e della persona akumizzata.
Purtroppo, notò solo la seconda.
Madame Mode si era spostata durante l’attesa, procedendo lungo le vie del centro a passo lesto, senza preoccuparsi dei danni causati dalle proprie creazioni, e fu proprio ad un incrocio che decise di fermarsi, dopo che l’eroe di Parigi le fu saltato davanti a pochi metri di distanza.
Se Ladybug non si era ancora fatta viva, allora il ragazzo avrebbe preso tempo fino al suo arrivo.
« Se solo rendessi i tuoi manichini meno aggressivi potrebbero quasi venire apprezzati… »
L’intenzione era quella di uscirsene con una battuta di spirito, come suo solito, ma quando riconobbe l’identità dell’akumizzata tutto l’entusiasmo appena mostrato si smorzò in un attimo.
« Era ora che ti facessi vedere, Chat Noir » esordì la ragazza con un largo sorriso, ed in quel momento davanti al viso le comparve la maschera bordata di rosa di Papillon.
« È la tua occasione, sarà più semplice prendergli il Miraculous ora che è solo »
Per tutta risposta, Madame Mode accennò un sorriso divertito « Sono già a metà dell’opera »
Il biondo esitò, affinando i sensi per controllare che non ci fosse qualcosa in agguato. Era intenzionato a non farsi cogliere di sorpresa, ma la sua nemica non aveva in programma di attaccarlo in modo diretto, per il momento.
Con una lentezza quasi esasperante, la giovane akumizzata portò il blocco da disegno sottobraccio e sollevò la mano finalmente libera verso i lobi delle orecchie, sfilandosi gli orecchini uno alla volta. Fatto ciò, li mise in bella mostra sul palmo della mano, puntando gli occhi chiari nascosti dalle lenti colorate in quelli verdi del nemico.
« Il Miraculous della coccinella era mio fin dall’inizio »
La sola vista dei piccoli orecchini neri bastò per spiazzare completamente Chat Noir, che rizzò le orecchie da gatto e per poco non si lasciò scivolare il bastone di mano. La consapevolezza di aver scoperto l’identità segreta dell’eroina lo investì solo dopo alcuni secondi di silenzio, lasciandolo con il fiato sospeso a chiedersi come avesse fatto a non rendersene conto prima. Marinette, la sua compagna di classe che vedeva praticamente tutti i giorni, aveva appena rivelato di essere anche la famosissima Ladybug nonché ragazza di cui lui si era innamorato.
« Marinette… Tu… Sei Ladybug? » tutta la sua incredulità venne mostrata con quella semplice domanda, spingendo il gatto nero a stringere la propria arma con entrambe le mani pur di darsi un contegno e non mostrarsi così apertamente turbato.
Tuttavia, fu solo quando quelle parole gli uscirono dalle labbra che la gravità di ciò che era successo gli precipitò addosso come un macigno, facendogli tornare le orecchie basse per la preoccupazione. Se si fosse impegnato, forse sarebbe anche stato in grado di liberare l’akuma e la sua compagna, ma di certo non poteva purificarla come faceva l’eroina a pois, e lasciare quella farfalla libera di svolazzare una volta terminato lo scontro era fuori discussione.
Sul volto della ragazza akumizzata il sogghigno si fece più marcato. Aveva constatato che la reazione del nemico era proprio quella che voleva ottenere. Destabilizzarlo in quel modo fin dall’inizio era stata una mossa calcolata, che evidentemente aveva funzionato.
Perfino Papillon inizialmente rimase sorpreso da quella rivelazione, ma poi si lasciò andare ad una ghigno divertito « Questa sì che è una svolta davvero inaspettata… »
« Marinette non esiste più ormai, e tanto meno Ladybug. Io sono Madame Mode » affermò la ragazza in risposta a Chat Noir, lasciando scivolare gli orecchini nella borsetta che aveva a tracolla « E adesso che le presentazioni sono state fatte, da bravo, gattino… Consegnami il Miraculous »
Uno scarponcino nero colpì il ragazzo alle caviglie di sorpresa, facendolo vacillare, ed un attimo dopo la scarpa gemella lo attaccò alla schiena, spingendolo con la suola con l’intento di mandarlo a terra. Il biondo non riuscì ad evitare quegli attacchi, ancora troppo scosso, ma fu quanto meno in grado di rotolare in avanti ed allungare il proprio bastone, finendo per mandare le due calzature a terra poco lontano.
 
Nel frattempo, c’era qualcuno che aveva temerariamente deciso di seguire da vicino la battaglia tra eroe ed akumizzata, scattando delle foto e riprendendo con il proprio cellulare ogni cosa. Alya si era appostata dietro ad una macchina abbandonata sul ciglio della strada, e di conseguenza aveva assistito a tutto dall’inizio, benché avesse dovuto anche stare attenta a non farsi cogliere di sorpresa da qualche maglia o qualche pantalone troppo furbi. In quanto blogger del Lady Blog, la ragazza non perdeva occasione per cercare di osservare gli eroi più da vicino, ma era rimasta a bocca aperta esattamente come Chat Noir nello scoprire che l’eroina di Parigi era niente meno che la sua migliore amica, che tra l’altro era stata akumizzata da Papillon.
Stranamente, nessuno si era accorto di lei, né tra gli esseri umani né tra gli abiti che avevano ottenuto vita propria, ma probabilmente era solo perché lì vicino si stava svolgendo una scena ben più interessante.
Chat Noir aveva appena finito di occuparsi degli scarponcini, ma fu nel momento in cui alzò gli occhi verso l’akumizzata che notò la piccola kwami di Ladybug che le si stava avvicinando, svolazzando furtivamente alle spalle di Madame Mode e chiaramente intenzionata a raggiungere la borsetta con gli orecchini. Il gatto nero aveva appena deciso che l’avrebbe aiutata in quella breve missione, quando un maglione a collo alto color grigio fumo si lanciò verso di lui nel tentativo di placcarlo ed il ragazzo fu costretto a difendersi.
La ragazza trasformata dall’akuma era ancora ferma nella sua posizione quando Tikki si infilò nella borsetta aperta, recuperando gli orecchini, ma proprio mentre stava per uscire di nuovo ed allontanarsi con il bottino, la cerniera della pochette si richiuse sopra di lei, bloccandola all’interno.
Per un attimo, sembrava quasi che Madame Mode non si fosse accorta di nulla, ma evidentemente la kwami doveva aver urtato la sua borsa, attirandone l’attenzione.
« Non pensare di scappare via con il Miraculous, coccinella. Vattene via se vuoi, ma quelli li tengo io »
Consapevole dell’abilità dei kwami di poter passare anche attraverso oggetti solidi, sapeva di non poterle impedire di scappare, ma sapeva anche che, così facendo, la coccinella non avrebbe potuto portare con sé gli orecchini, anche se avesse deciso di mettersi al riparo.
Comunque fosse, conoscendo Tikki era certa che non avrebbe mai lasciato il Miraculous a Papillon, a costo di proteggere i gioielli lei stessa, e difatti quest’ultima non si mosse dall’interno della pochette, ma si limitò a replicare, supplichevole « Torna in te, Marinette! Non lasciarti influenzare così da Papillon! »
Madame Mode per tutta risposta la ignorò semplicemente e tornò a concentrarsi sullo scontro di Chat Noir con un sorriso sul volto. La situazione stava decisamente sfuggendo di mano, e per il biondo non era certamente un bene.
   
 
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