Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Teo5Astor    25/08/2021    9 recensioni
Quanto può essere labile il confine che separa sogno e realtà, sanità mentale e pazzia, amore e odio?
Quanto può far male il non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo? Quanto può renderci fragili e allo stesso tempo forti il rincorrere un amore che sembra impossibile?
E quanto può essere forte il bisogno di evadere? La necessità di sentirsi davvero liberi, per una volta? Di fregarsene di tutto?
Quante domande ci poniamo? Quanti dubbi ci bloccano?
Lazuli Eighteen cercherà le sue risposte, ritrovandosi catapultata in un mondo incantato dove ogni cosa sembra essere possibile e dove tutto appare assurdo e allo stesso tempo perfetto.
Un viaggio nel Paese delle Meraviglie, in mezzo a personaggi straordinari, ma, soprattutto, un viaggio dentro sé stessa.
Alla ricerca di sé stessa.
Un viaggio nell'amore e nell'amicizia, nelle gioie e nei dolori che la vita ci mette davanti.
Una sfida ai sentimenti e alle paure.
Con un ragazzo un po' matto con un cappello calcato sulla testa pronto ad aiutarla, a indicarle la via e a regalarle quel sorriso di cui tutti, in fondo, avremmo bisogno nei momenti difficili.
Benvenuti a "Lazuli in Wonderland", rivisitazione libera di "Alice in Wonderland"
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
7 - L'Essere Piuccheperfetto
 
 
 
Lazuli guardava Cell con aria di sfida, per nulla intimorita all'idea che quell'essere che si trovava davanti altri non era che il suo capo, il proprietario dell'azienda per cui lavorava. Quello stronzo del suo capo, precisamente.
Non sapeva perché avesse assunto quelle mostruose sembianze insettoidi e cosa ci facesse lì, ma la sua voce e i suoi atteggiamenti le avevano tolto ogni dubbio.
Aveva davanti a sé il signor Cell, uno degli uomini più ricchi e potenti del paese, colui che le rovinava l'umore ogni giorno o quasi col suo sminuirla al lavoro, coi suoi modi di fare, le sue battutine che le facevano ribollire il sangue nelle vene e col suo metterla sempre in secondo piano solo perché donna. Ma non avrebbe avuto riguardi per lui, non in quel mondo assurdo. Non era il suo capo lì, era solo un insetto troppo cresciuto al quale voleva estorcere le informazioni che le servivano.
"Molto bene, vedo che non c'è bisogno di fingere con te, hai già capito tutto" accennò un sorriso Cell. "Del resto hai sempre dimostrato molta intelligenza, se non fossi una donna avrei potuto darti un ruolo più importante al lavoro. E uno stipendio migliore, magari".
Lazuli cercò di non lasciarsi provocare. Non voleva fare il suo gioco. Anche se le costava sempre una fatica immane seppellire l'orgoglio e il senso di ingiustizia, oltre alla rabbia.
"Io ero la solita Lazuli Eighteen quando mi sono svegliata questa mattina, ma credo di essere cambiata molte volte da allora" disse, sicura di sé.
"Che cosa intendi dire con questo?" ribatté Cell, con tono severo. "Spiegati".
Sembrava stupito, almeno un po'. Di sicuro scocciato da quelle parole.
"Non ho molto da spiegare" rispose Lazuli, indicandosi, come a voler sottolineare quanto fossero cambiate le sue dimensioni, decidendo al contempo di dare del tu al suo capo, cosa che non faceva nel mondo da cui entrambi provenivano. "Sono questa, adesso, come vedi".
"Io non vedo" si limitò a dire Cell.
"Spiacente, non ho tempo né voglia per essere più chiara" ribadì lei. "Ritrovarsi ad assumere tante dimensioni diverse nell'arco di una sola giornata genera molta confusione. E sei fortunato che ora non sono più alta tre metri, non trovi?"
"Io non trovo" la provocò di nuovo l'essere.
Avrebbe voluto davvero tornare ad essere una gigante per calpestarlo. Tre metri di altezza non le bastavano, forse sei o sette sarebbero stati più adeguati per fargliela pagare ad un verme come quello che si trovava davanti.
"Eppure anche tu sei cambiato molto ultimamente. Ho visto il tuo uovo e la tua crisalide" insistette Lazuli. "E ora sei così. Ti ricordavo più... umano. Non ti senti strano in quel corpo? Non ti senti in colpa ad aver trafitto tutta quella gente?" aggiunse, indicando la scia di vestiti abbandonati sul prato alle sue spalle.
"Nemmeno un po'" rispose l'essere, beffardo.
"A quanto pare le tue sensazioni sono diverse dalle mie" replicò la ragazza. "Io mi sento strana ad essere così cambiata".
"Tu ti senti così perché sei tu!" disse Cell con una punta di disprezzo. "Ma chi sei tu?"
Il che li riportò all'inizio di quella conversazione surreale, suscitando una certa irritazione in Lazuli, che si drizzò in tutti i suoi trenta centimetri di altezza e fulminò il suo interlocutore con uno sguardo glaciale.
"Io te l'ho detto. E penso che dovresti dirmi chi sei tu davvero è che cosa stai facendo qui, tanto per cominciare".
"Perché?" si mostrò indifferente Cell.
"Perché voglio sapere che fine hanno fatto tutte le persone che indossavano quei vestiti. Dove li hai portati? Li hai uccisi?" indagò Lazuli.
Cell afferrò di nuovo il boccaglio del narghilè e riprese a fumare, assorto nei suoi pensieri per alcuni secondi che a Lazuli parvero interminabili e che fecero montare di nuovo in lei una buona dose di rabbia che faticava a nascondere.
"Sono diventati parte di un progetto più grande" rispose finalmente Cell. "Dovrebbero sentirsi onorati di aver dato un senso alla loro altrimenti inutile esistenza".
"Non puoi giudicare inutile la vita di qualcuno. E te lo dico io che non ho nessuna fiducia nel genere umano" replicò Lazuli.
"Sì che posso" disse sprezzante Cell, accennando un ghigno.
"Hai fatto del male ai miei amici?"
"Non posso saperlo. E poi tu non hai amici. Una col tuo carattere non sarà mai benvoluta da nessuno" rise l'essere.
Lazuli si sentì ferita da quelle parole, ma cercò di non darlo a vedere.
"Tu non sai niente di me. Me ne bastano pochi di amici, ma veri" rispose a denti stretti.
"So però che nessuno potrebbe mai amare davvero la Regina delle Nevi" la provocò nuovamente. "Sì, lo ammetto, hai un aspetto che attira su di sé le attenzioni della gente, ma chi potrebbe mai amare una persona come te?!"
Lazuli distolse lo sguardo, stavolta ferita sul serio. Qualcuno poteva amarla? Qualcuno poteva capirla? Volse lo sguardo verso il cuore del bosco, pensando a Radish. Lui la amava? Cosa pensava davvero di lei? La vedeva solo come un'amica?
"Hai ucciso anche Radish?" chiese a bruciapelo, facendo smettere di ridere Cell.
"Radish? Intendi forse quel mentecatto del Cappellaio?!" esclamò l'essere, prima di scoppiare di nuovo a ridere. "Questa è bella! Pensi che lui ti ami?!"
"Rispondi alla mia domanda. L'hai ucciso?" insistette Lazuli, risoluta, cercando di ignorare le provocazioni.
Non si era soffermata molto sul fatto che l'avesse definito "Cappellaio". Si stava prendendo gioco di lei, era evidente.
"Avrei potuto, ma perché ucciderlo? È più divertente per me sapere che lui e i suoi amici sono diventati pazzi dopo quello che ho fatto!"
"Cosa hai fatto?!" indagò Lazuli, sgranando leggermente gli occhi, mentre la paura cominciava ad assalirla. Temeva il peggio.
"Questo non riguarda te, ma il Re e la Regina di Cuori" ghignò Cell. "Il Cappellaio è andato fuori di testa, il Principe di Cuori è diventato una lepre e quell'altro babbeo un gatto" aggiunse, facendo roteare il dito indice accanto alla tempia, come a voler dire che erano ormai diventati tutti matti.
"So che mio fratello è in pericolo. L'hai ucciso? Dov'é?" domandò Lazuli.
"Oh, non potrei mai uccidere i tuoi fratelli! Loro sono pedine fondamentali per il mio progetto, come te, del resto!" si illuminò Cell.
Sembrava improvvisamente famelico. Quasi lussurioso.
Lazuli provò un forte senso di repulsione. Disgusto allo stato puro.
"Ho un solo fratello, io. E ti assicuro che mi basta e avanza".
"Oh, ti sbagli, si vede che sei cambiata così tanto da stamattina da aver dimenticato alcune cose".
Gli occhi sottili e malvagi di Cell squadravano Lazuli con un'intensità che metteva i brividi. Sembrava davvero famelico.
"Uno è già da me, nel castello che ho conquistato, l'altro è qui da qualche parte. E poi ci sei tu, la ciliegina sulla torta. Mi sto preparando per voi. Sono quasi pronto".
"A cosa ti serviamo?" chiese Lazuli, sostenendo il suo sguardo e decidendo di non dargli retta sulla storia dei due fratelli.
Le bastava sapere che anche Lapis fosse ancora vivo.
"Poco fa ti ho chiesto di dirmi chi sei, ma tu non mi hai ancora risposto" replicò Cell, deciso a sfidarla di nuovo. "Ti credi intelligente, bella e migliore degli altri, ti illudi che un Cappellaio Matto possa amarti dimostrando così di accontentarti di poco, pur non potendo ambire nemmeno a quelle briciole. Sperare di essere amata da un Cappellaio incapace equivale ad accontentarsi delle briciole. E le briciole te le può portare via anche una stupida oca, più veloce e decisa di te!"
"Non mi interessa il tuo parere. E non ti permetto di giudicare Radish" rispose Lazuli, stringendo i pugni così forte da farsi male. "Sai cosa ti direbbe lui? Di infilarti quel narghilè su per il... non ti dico dove perché sono una signora".
Stava soffrendo, ma si ricordava anche di una cosa che le ripeteva sempre Radish, un insegnamento che aveva cercato di far suo in ogni momento difficile della sua vita: mai sanguinare davanti agli squali.
"Ah, ma allora un po' di grinta la sai tirare fuori, almeno qui! Al lavoro stai sempre sulle tue e non ribatti mai!" rise Cell.
"Qui non siamo al lavoro. Non sei tu a darmi lo stipendio che mi serve per vivere. Non sei niente, qui, solo un insetto troppo cresciuto" replicò stizzita Lazuli.
"Si vede che non hai capito né chi sono io, né chi sei tu..." sospirò Cell. "Tu sei solo un mezzo. Sei nata per me, per darmi la possibilità di diventare l'Essere Piuccheperfetto!"
"Stai farneticando" sibilò la ragazza.
"Oh, ci sono molte cose con non sai. Grazie ai tuoi fratelli diventerò l'Essere Perfetto, ma è solo con te che raggiungerò la mia forma finale! Mi sono preparato a questo, ti stavo aspettando" sorrise orribilmente l'essere.
Saltò giù dal fungo e si posizionò davanti a Lazuli, imponente, cominciando a far oscillare la coda nell'aria.
"Vuoi uccidermi?" chiese lei, sforzandosi di non tremare e cercando di guardarsi intorno in cerca di una possibile via di fuga.
"Non mi servi morta. E non mi servi neanche con questa statura" rispose enigmatico l'essere. "Un lato ti farà diventare più alta, un lato ti farà diventare più bassa" aggiunse, passandole sopra con un passo che sembrava quello di un gigante.
Lazuli rabbrividì nel vedere così da vicino quelle enormi zampe artigliate a tre dita, ma si voltò per seguirlo con lo sguardo mentre si allontanava.
Non sembrava più interessato a lei.
O forse non lo era ancora. Perché non era ancora il momento per lui di interessarsi a lei. Ma, arrivata a quel punto, per Lazuli contava essere sopravvissuta e poter proseguire nel suo viaggio. Avrebbe avuto modo più tardi per pensare alle strane e inquietanti parole che aveva ascoltato, se fosse riuscita ad allontanarsi da lui.
"Un lato di cosa?" gli domandò.
"Del fungo".
"Non sembra un fungo commestibile".
"Vuoi restare così piccola per sempre?"
"No".
"Allora non pensare a troppe cose in una volta sola. Concentrati su quanto sei inutile ridotta in quello stato. Inutile per i miei fini, intendo. Nella tua vita, invece, sei sempre stata inutile fino ad ora, lo sai anche tu".
"Non ho ancora capito quali siano i tuoi fini" indagò Lazuli, cercando di ignorare l'ennesima provocazione.
"Non ti serve capirlo. E non sei nelle condizioni di poterti permettere di farmi arrabbiare".
"Posso eccome. Hai detto che ti servo viva".
Cell si mise a ridere, senza voltarsi. Camminava tra i vestiti abbandonati nel bosco. Tra le anime di chi aveva ucciso.
"Sei più intelligente e spregiudicata di quanto pensassi. Sei cambiata davvero!"
"Non hai ancora risposto alla mia domanda".
"Il mio fine è diventare Piuccheperfetto, il tuo dev'essere quello di cambiare ancora. E fidati che anche io cambierò, fino a raggiungere la mia forma definitiva e invincibile. Quando ci rivedremo io sarò pronto, cambiato rispetto ad ora, vedi di esserlo anche tu".
"Dove vai?"
"Al mio castello. E poi al ring" gli rispose, voltando leggermente il capo per regalarle un ghigno sinistro mentre la guardava negli occhi. "Ma non devi badare a me per ora, pensa piuttosto a qual è attualmente la tua paura più grande".
 
Lazuli osservò Cell finché sparì dalla sua vista, e insieme a lui se ne andò anche quella fastidiosa morsa allo stomaco che l'aveva attanagliata durante tutta quella surreale conversazione. C'era qualcosa di vero in quello che le aveva detto? In ogni caso le era sembrato sincero quando le aveva confermato che Radish e Lapis erano ancora vivi,anche se c'erano molte questioni rimaste irrisolte dopo le parole che aveva ascoltato.
Tornò ad osservare il fungo, con in cima l'ormai abbandonato narghilè. Si avvicinò a un'estremità del cappello e ne strappò un pezzetto, ripetendo poi la stessa operazione dall'altra parte.
Fissava le parti di fungo tra le sue mani e si chiedeva se era davvero il caso di rischiare. E se fosse stato velenoso? E, in ogni caso, quale doveva mangiare per tornare della sua statura? Il pezzo nella mano destra o quello della mano sinistra?
E se Cell le avesse mentito per far sì che si uccidesse da sola in un modo tanto stupido?
Per la prima volta non c'era nessun biglietto o avviso di qualche genere con la scritta "Eat me"... avrebbe avuto effetti diversi quel fungo anche se fosse sopravvissuta dopo averlo ingerito?
"Ah... 'fanculo, come direbbe Rad..." accennò un sorriso Lazuli, stupendosi di sé stessa.
Si rese conto che stava pensando troppo, come al solito. E che, in quel luogo e in quella situazione, non aveva tempo per rimuginare.
Così, senza indugiare oltre, si portò la mano destra alla bocca e addentò un pezzo del fungo.
 
 
 
 
 
 
 
Note: ben ritrovati a tutti e grazie per aver pazientato per due settimane in un momento clou della storia, spero che questo capitolo abbia rispettato le attese! Il primo round tra Lazuli e Cell si conclude con un nulla di fatto, ma cosa mi dite di quando si incontreranno di nuovo? Ci sarà un secondo round?
Il dialogo tra i due è piuttosto surreale, ho cercato di utilizzare certe battute che si scambiano Alice e il Brucaliffo e ho aggiunto qua e là rivelazioni molto importanti fatte da Cell che non so se potete ancora decriptare del tutto, ma se volete potete provarci, sono sempre felicissimo di sentire le vostre teorie! Ad ogni modo tutto verrà spiegato al momento opportuno, lo stesso vale per le rivelazioni che aveva fatto Lunch l'ultima volta, come quando aveva accennato a una Chichi in procinto di partorire, per esempio.
 
Ringrazio voi che mi sostenete sempre e mi date la carica coi vostri messaggi e recensioni, un grazie prima di tutto a chi è tornato su questa storia dopo la pausa di queste due settimane e anche a chi legge in silenzio! Spero abbiate passato e stiate passando un bell'agosto! Il mio è stato abbastanza folle e in ottima compagnia, sono felice e ancora un po' scombussolato, ma tutto intero! Ringrazio chi l'ha vissuto al mio fianco e ringrazio Sweetlove per l'incantevole Lazuli che allego qui, col suo look dei primi capitoli della storia.
 
Bene, settimana prossima entra in scena un nuovo personaggio, anche se di lui/lei si è parlato molto un po' in tutti i capitoli. E no, vi blocco subito, non sto parlando di Rad, che spinge e strepita da dietro le quinte, ma è ancora troppo presto per lui! Se volete un aiuto posso dirvi di badare molto bene a quando Cell dice a Lazuli qualcosa a proposito della sua paura più grande...
Una prova molto importante attende la nostra Eighteen, sperando che il fungo non sia stato un inganno di Cell.
Ci vediamo mercoledì con "A tu per tu con la paura".
 
Teo
 

Lazuli-Canotta-Alice

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Teo5Astor