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Autore: Shily    28/08/2021    1 recensioni
1977
È il 24 Dicembre. James, Sirius, Remus e Lily sono in fuga dal professor Lumacorno e dalla McGranitt.
Corrono nei corridoi dei sotterranei, aprono una porta e si ritrovano in una stanza completamente vuota.
Una sfida, un gioco e un boato.
Poi il buio.
--
2023
"Ma che è successo?" chiede Sirius, tentando di alzarsi con difficoltà dal pavimento.
Un grugnito alla sua sinistra gli indica che anche James sta riscontrando i suoi stessi problemi.
"Coraggio, andiamo," li esorta un dolorante Remus. "Sembra non esserci più nessuno fuori. Usciamo, andiamo a dormire e dimentichiamo questa storia."
I quattro ragazzi si avviano velocemente verso l'uscita.
"Ragazzi," James si guarda intorno, una volta uscito dalla stanza. "Non sembra anche a voi che ci sia qualcosa di diverso?"
Gli altri si stringono nelle spalle, e si dirigono a passo spedito verso la torre di Grifondoro.
Genere: Angst, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, I Malandrini, James Sirius Potter, Lily Evans, Lily Luna Potter | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Nuova generazione
Capitoli:
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1. La macchina da scrivere 

James Potter ha diciassette anni e nulla da desiderare.

Ha due genitori fantastici; tre amici della miglior specie, di quelli a cui affideresti la tua vita a occhi chiusi; un notevole e innato talento nel Quidditch - non si tratta di mancata modestia, davvero!, semplicemente è sempre stato molto sicuro delle sue capacità; può vantare alle sue spalle ben due relazioni - la prima, a quattordici anni, con Mary di Tassorosso. Sono stati insieme ben tre mesi, sufficienti a fargli capire che preferiva ancora passare delle tempo con i suoi Malandrini. E la seconda con Julie, una Grifondoro di un anno più piccola di lui e con cui è quasi arrivato in terza base, salvo poi litigare a causa di Madame Piediburro dopo quasi sei mesi di relazione ininterrotta.

In più, come ci tiene sempre a ricordare a sè stesso quando si fa mentamente dei discorsi motivazionali: James può vantare una brillante capacità di apprendimento, che gli permette di applicare allo studio solo il sessanta per cento delle sue possibilità, e - soprattutto - di essere stato il primo tra i suoi amici ad aver baciato una ragazza. E non una ragazza qualsiasi, ci tiene sempre a precisare, ma Katie qualcosa, di ben un anno più grande di lui.

Se non sono queste le cose per cui vale la pena vantarsi, allora proprio non sa per cosa.

Insomma, James Potter ha diciassette anni e una vita pressoché invidiabile, nulla di cui potersi lamentare. Se solo non fosse per quel leggero fastidio all'altezza della bocca dello stomaco che lo prende ogni volta che una certa Grifondlro si avvicina a lui.

Ovvero sempre, dato che ha la fortuna - o sfortuna, a dir si voglia - di condividere con Lily Evans gran parte delle sue giornata da sette anni a quella parte.

Ed è proprio per colpa di Lily che James sta per ficcarsi in un grosso, immenso, catastrofico guaio. Uno di quelli da cui non se ne esce, per il quale Remus potrebbe toglierli il saluto a vita e Sirius prenderlo a pugni alla Babbana.

Ma James, in fondo, ha solo diciassette anni, una vita pressochè perfetta e tanta sconsideratezza quanto coraggio.

⚡️

"Andiamo, Prongs, io ho fame," si lamenta per l'ennesima volta Sirius.

James alza gli occhi al cielo e torna a concentrarsi sulla Mappa del Malandrino aperta tra le sue mani.

"James," chiama con cautela Remus, anche lui un passo più indietro, "Il banchetto di Natale è iniziato da un pezzo. Ancora un po' e rimarremo senza cena."

In risposta, il ragazzo agita una mano per aria e continua a camminare imperterrito.

C'è un breve momento di silenzio, dopodiché Sirius decide di appendersi al mantello di Remus e ululare: "Io ho davvero fame."

"Volete stare zitti?" sbotta finalmente colui che fa da apri fila. "Ancora un po' e vi sentiranno fino alla torre di Astronomia."

Remus, che è ormai prossimo a esaurire la pazienza, scosta con malavoglia Sirius e avanza il passo, afferrando l'amico per un braccio e costringendolo a fermarsi.

"Si può sapere che ti prende?"

James aggrotta le sopracciglia e abbassa nuovamente lo sguardo sulla pergamena, tornando a illuminare con la bacchetta un punto preciso.

"Sul serio, Prongs?" sbotta con rabbia Sirius. "Tutto questo casino per seguire la Evans."

A questo punto, il ragazzo abbassa la testa e tenta invano di nascondere l'imbarazzo.

"Oggi," si schiarisce la voce, "Oggi Matt Thompson è venuto da noi dopo le lezioni - sapete, Lily mi stava giusto raccontando una cosa incredibile, pare che i Babbani..."

"Non me ne frega un fico secco di cosa dice la Evans. Voglio sapere perché siamo a un passo dai sotterranei invece che essere in Sala Grande a festeggiare il Natale."

"Ha fatto bene Peter," gli da manforte Remus, "A tornare a casa per le vacanze."

A onor del vero, non ci crede nemmeno lui a quelle parole. E non puó che dirsi dispiaciuto per l'amico che, a causa della troppa apprensione della madre, si è dovuto perdere l'ultimo Natale ad Hogwarts tutti insieme.

James sbuffa sonoramente e stringe con forza la bacchetta. "Matt Thompson ha chiesto a Lily se potevano vedersi prima di cena e io..."

"E tu stai morendo di gelosia," conclude per lui Sirius, rassegnato.

"Non sono geloso! È solo che trovo pericoloso vedersi da soli, in piena notte..."

"Sono solo le sette e mezza di sera."

"E con un Serpeverde," conclude, ignorando l'ultimo commento.

"Quindi sei geloso."

Remus tira una gomitata a Sirius e si concentra sull'amico: "Scusami, non potevi semplicemente chiedere a Lily se voleva compagnia?"

"Sei pazzo? E farle così capire che sono geloso o, peggio, che sono innamorato di lei?"

"Giusto, e allora seguiamola come tre depravati," Sirius gli da una spinta. "E poi scusami, non sono sette anni che le chiedi di uscire?"

"Ora è diverso. Ora siamo amici, non posso farle capire di aver già deciso quanti figli avremo - per la cronaca quattro, due maschi e due femmine, e... ahia, mi hai fatto male, Mooney."

I due ragazzi si scambiano uno sguardo arreso prima di rivolgersi nuovamente all'amico: "Va bene," sospira rassegnato Sirius, "Andiamo a cercare la Evans e poi andiamo alle
Cucine."

James regala loro un sorriso enorme, fa per rispondere ma qualcosa nello sguardo dei suoi amici lo convince a lasciar perdere.

È un vero peccato che Peter sia tornato a casa, di solito è sempre il primo ad appoggiare le sue follie.

Tuttavia, quando dieci minuti dopo i tre Grifondoro voltano l'angolo e imboccano l'ultimo corridoio prima di raggiungere la ragazza, James non si sente più cosí sicuro delle sue idee.

Piuttosto, non fa che immaginare scenari via via più disastrosi che si concludono inevitabilmente con una fattura di Lily: certe abitudini, si sa, sono lente a morire.

"James," ed é proprio lei che lo ridesta dai suoi pensieri, andandogli in contro. "Che ci fate voi qui?"

"Io," boccheggia, "Sí, ecco... io..."

"Non ti abbiamo vista arrivare e ci siamo preoccupati," intervenne Remus, posandogli una mano sulla spalla. "È tutto okay?"

Lily si apre in un sorriso dolcissimo - come lo avrebbe poi descritto James, decantandone le lodi - e ripone la bacchetta nella tasca del mantello.

"Ma così avrete perso anche voi tutta la cena," si preoccupa e no, il borbottio di Sirius non se l'è certo immaginato. "È che Matt, quello del settimo anno, lo conoscete? Thompson! Comunque il mese scorso abbiamo fatto una ricerca insieme e aveva ancora alcuni dei miei libri, così ne ha approfittato per ridarmeli."

E no, Lily é certa di non essersi immaginata neanche l'occhiata minacciosa degli amici all'indirizzo di James.

"Beh," fa proprio lui, improvvisamente più allegro, "Vieni alle cucine con noi?"

Lei fa per annuire, sforzandosi di non cercare troppo entusiasta dell'idea - e magari di mettere a tacere anche quella piccola euforia che l'ha colta nel vedere James preoccupato - quando viene preceduta da un'altra voce.

"Assolutamente, professoressa McGranitt. Si fidi, è certamente il miglio idromele che abbia mai assaggiato."

I quattro ragazzi, nel sentire proprio la voce del professor Lumacormo e i passi farsi sempre più vicini, si scambiano uno sguardo allarmato.

Quattro voci si levano all'unisono:

"Non dovremmo essere qui," Remus.

"Finiremo in punizione," Lily.

"Dobbiamo fare qualcosa," James.

"Io ho fame," Sirius.

Gli altri si voltano verso di lui con espressioni di biasimo prima di cominciare a guardarsi intorno.

"Prego, professoressa, da questa parte."

"Oddio," squittisce Lily.

James si guarda freneticamente intorno, stringe la Mappa nelle sue mani e si fa luce con la bacchetta alta davanti al viso. Da un ennesimo sguardo alla piantina della
Scuola e gli sembra di scorgere una via di fuga.

"Corriamo," esclama allora. Spegne la luce, afferra la ragazza per un braccio e, voltandosi un'ultima volta verso i suoi amici, inizia ad attraversare il corridoio alla velocità della luce.

"Si stanno avvicinando," esclama Remus.

James non ha tempo di rispondere. Continua a stringere le dita di Lily, beandosi egoisticamente di quel contatto, e si appiattisce contro il muro.

Viene subito imitato dagli altri e comincia a tastare ciò che lo circonda.

"... io preferisco sempre che l'idromele sia invecchiato," borbotta il professor Lumacorno.

"Eccoli," esclama Sirius.

"James!"

"Sa, professore, dovremmo proprio fare qualcosa per l'illuminazione dei corridoi."

La mano di Lily si stringe nella sua, James fa un ultimo passo e:

"Eccola," esclama finalmente in un sussurro. Abbassa la maniglia, apre la porta e ci si catapulta dentro.

"Per un pelo," soffia fuori Sirius, appoggiandosi alla porta ora chiusa dietro di lui e lasciandosi sedere per terra.

"Ottima idea, il tuo amico, farti venire fino ai Sotterranei durante l'ora di Cena," borbotta James, infastidito, preoccupato e con una sottile punta di gelosia.

"Io..." Lily apre la bocca più volte, prima di staccare bruscamente la mano e fare un passo indietro. "Nessuno ti ha chiesto di venire a cercare."

"Allora la prossima volta non lo farò."

"Bene!"

"Bene!" il ragazzo le da le spalle e incrocia le braccia al petto mentre, distanti da lui, i suoi amici si fingono disinteressati ai loro due compagni.

Li vede appoggiare l'orecchio contro la porta e scambiarsi rapide occhiate.

Sbuffa, James, e lancia uno sguardo alle sue spalle. Lily ha incurvato le spalle, perso la posa rigida e si rigira una ciocca rossa tra le dita.

Respinge il desiderio di raggiungerla e giocarci lui, con quei capelli. Di morderle lui le sue labbra e stringerla a sè. Ricaccia indietro ogni pensiero e fa un semplice passo verso, mostrandole silenzioso il mignolo alzato.

È una cosa che fanno spesso ormai, da quando Lily più precisamente gli ha raccontato di come lei e sua sorella facevano la pace. Di quel buffo gesto che usano i Babbani per mettere tutto da parte quando sono piccoli.

Lily ha sorriso e gli ha mostrato il mignolo alzato quella volta, e James da quel giorno si limita ad alzare il mignolo per farla tornare un po' bambina, per portare un po' del suo mondo in quello magico. Per farla sorridere.

Anche questa volta, lei sorride e unisce le loro dita.

"Se dovesse succedere un'altra volta," mormora lui, "Verrei a cercarti senza esitazione."

"Magari potresti accompagnarmi."

Un colpo di tosse interrompe i pensieri del Grifondoro - già impegnato a immaginarmi la ragazza al suo fianco, su una navata e con un vestito bianco. James si volta e incontra lo sguardo annoiato di Sirius.

"Questi due non hanno intenzione di andarsene," sbotta contrariato. "Stanno discutendo su quale sia il miglior idromele."

"Ragazzi, mi dispiace..."

"Tranquilla, Lily," la rassicura serenamente Remus, in netta contrapposizione con l'atteggiamento dell'amico. "Piuttosto, dov'é che siamo?"

I quattro ragazzi si guardano intorno spaesato e, quasi all'unisono, tirano fuori le bacchette.

Quattro Lumos riempiono la stanza.

"Non c'è nulla," mormora Sirius, a tratti deluso. "Io ho fame."

James alza gli occhi al cielo. Lily, al suo fianco, comincia a cercare tra le tasche: "Ecco, ho una merendina. Tieni."

"Ragazzi!" esclama Remus all'improvviso, avvicinandosi a un angolo della stanza. "Qui c'è qualcosa."

"Cosa..."

"Spostati..."

"Fa vedere..."

Il licantropo alza gli occhi al cielo e si fa da parte.

"Ma che diamine é," mugugna Sirius con la bocca occupata.

"Io lo so!" Lily sorride entusiasta sotto gli sguardi perplessi dei tre ragazzi. "È una macchina da scrivere, i Babbani la usano per... beh, scrivere."

Si morde le labbra, accorgendosi improvvisamente della banalità della sua funzione. Sí, insomma, i maghi hanno scope volanti, ingredienti magici, quadri parlanti e lei si emoziona per una macchina da scrivere.

"E cosa fa di divertente?" chiede curioso James.

"Beh, ecco... Petunia e io ci giocavamo sempre da piccole. A casa ne avevamo una rotta di quando mio padre era più giovane, e facevamo una gara. La più veloce a scrivere avrebbe vinto."

Si aspetta di vedere tre espressioni deluse alle sue parole ma, contro ogni aspettativa, lo sguardo di James e Sirius si illumina.

"Prima io," esclama il Black, fiondandosi vicino alla piccola macchina da scrivere. "Cosa devo fare?"

Lily sbuffa una risata, scambia uno sguardo complice con Remus e gli spiega brevemente cosa premere.

"Okay. Capito... che devo scrivere?"

Si voltò verso Remus, in attesa, e il ragazzo si guardò brevemente intorno. Si stringe nelle spalle e, con un James trepidante e in attesa, alza il polso all'altezza del viso, leggendo il quadrante dell'orologio: "Okay, scrivi: 'Sono uno stupido cane pulcioso - "Ehy," esclama l'altro con disappunto -, virgola, sono le venti e ventritre... e basta."

"Però, che fantasia," lo prende in giro James, appoggiandosi casualmente con un braccio sulle spalle di Lily.

"Fatto, sono stato velocissimo. E ora?"

Lily punta un dito verso Sirius, "Ora abbassa quella leva, vai a capo e tocca a James."

Il ragazzo fa come gli è stato detto ma, improvvisamente, tutto intorno a loro comincia a tremare.

"Per le mutande di Merlino," esclama lui, tentando invano di rialzarsi da terra.

"Lily, è una cosa normale?"

La ragazza scuote la testa. Ha gli occhi spalancati e si appoggia traballante contro il muro, cercando di tenere i piedi ben saldati per terra.

"Ma che diamine succede?"

Un boato sovrasta l'imprecaziome di James.






Shily's corner:
non so esattamente cosa mi abbia spinto a scrivere questa storia, nè perché esattamente io sia tornata su Efp dopo tanta latitanza.
So solo che mi sembrava il momento giusto, e
visto che ho tutta l'intenzione di rimandare gli esami di settembre, ho pensato bene di scrivere una storia che mi ha sempre affascinata: dopotutto, si dice che si deve scrivere di ciò che ci piacerebbe leggere.

E visto che io sono un po' - un po' tanto - innamorata di James Sirius, Al, Lily Luna e tutta l'allegra Nuova Generazione, ma soprattutto visto che ancora non ho perdonato la Jo per aver brutalmente ucciso tutti i Malandrini... e visto che era molto più semplice spostare quattro personaggi del 1977, piuttosto che trentaquattro del 2023: ecco che ho deciso di scrivere questa storia
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