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Autore: Calendula    30/08/2021    0 recensioni
Volevo scrivere una GregxPearl.
Mi sono ritrovata a scrivere un what if con baby Steven e accenni GregxPearl (Accenni praticamente trasparenti).
Contro ogni aspettativa, la one shot è diventata davvero una mini long, in cui gli accenni alla ship si sono fatti un po' più marcati.
I capitoli sono brevi, uniti tra di loro da un filo conduttore, ma non seguono un preciso ordine cronologico: il capitolo quarto segue idealmente il capitolo primo, il capitolo terzo riassume i pensieri di Greg e forse non verrà mai più ripreso, ma non è detto.
Una storia piuttosto soffice e tranquilla, nata per divertimento e che si è trasformata in una long (non ci avrei mai creduto) e che ho scritto così, in una giornata, perché mi andava, ispirata da una bellissima fanArt.
Scrivo per divertirmi, se mi lasciate un commentino per chiacchierare sono contenta, ma risparmiatevi le grandi recensioni: molte cose avrebbero potuto essere raccontate meglio, lo so, ma avevo solo voglia di rilassarmi.
Quindi: domande, commenti, dirmi voi con chi pensate dovrebbe uscire Perla SÌ, polemiche NO.
AVVISO: Perla è lesbica e ne sono più che consapevole. Ma la storia è mia, e sono liberissima di shippare chi voglio con chi mi pare e piace.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Greg Universe, Pearl/Perla, Steven Universe
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Beach city, casa Universe, ore 23:30 di sabato sera.

-"cosa c'è ometto, hai fatto un brutto sogno?"-
Steven annuì, il suo orsacchiotto stretto in pugno e la fronte corrucciata. Ultimamente aveva dormito spesso male, ma né lui né Perla erano riuscivano a capirne il perché. L'uomo, allora, continuò:
-" vuoi dormire con me?"-
-" noou"- mugugnò il piccolo. Greg ripovò
-" con Perla?"-
-" nooou"-
Strano, in genere quella era una cosa che gli faceva piacere, una delle sue cose da fare preferite in assoluto: Perla non era soffice, ma era davvero davvero calda e, quando Steven non riusciva a dormire, era solita cantare per lui tutta la notte. Greg finiva sempre con il passare quelle ore di ninnananne in bianco, impedito nel sonno non tanto dalla voce sottile e melodiosa della donna quanto dalla dolcezza che gli ispirava l'immagine di suo figlio tra le sue braccia. Fu quella stessa voce a riscuoterlo dai suoi pensieri
-" vuoi uno spuntino?"-
Era bella -maglietta con i cuori e pantofole con i fiocchetti compresi- e così tenera mentre parlava... eppure Steven non sembrava trovare pace
-" nooou"-
-" cosa vorresti, tesoro?"- tentò di nuovo lei, accarezzandogli i capelli ricciuti.
Il bimbo sembrò pensarci per qualche secondo, prima di afferrare la mano del padre con un piccolo balzo e strillare
-" intieme!"-
-" tu e papa?"- rise Perla. Steven fece un sorriso grande più della sua faccia, mollò l'orsacchiotto che cadde a terra e, svelto come una lepre -i bambini umani potevano essere così svelti?- afferrò una mano anche a lei
-" ... e mama"-
Oh geez pensò Greg ora come glielo spiego che a mama la cosa non farebbe per nulla piacere?
Guardò Perla, in cerca di aiuto: sicuramente lei avrebbe saputo cosa fare!
-" non saprei ometto... Perla forse ha da fare... che ne pensi?"-
Il piccolo girò la testolina verso di lei
-" tesoro, penso che..."-
-" mama?"- chiese Steven con voce implorante, il labbro già tremante e gli occhioni lucidi.
Perla si morse la lingua, ben sapendo che avrebbe dovuto spiegargli che non era una buona idea - ormai lei e Greg convivevano in quell'appartamento da diversi mesi, ed era chiaro che non si trovavano a dormire nello stesso posto, riportava ad entrambi pessimi ricordi di momenti meravigliosi. Steven ovviamente però non lo poteva sapere e ora la guardava con quegli occhi, con quello sguardo a cui non avrebbe mai potuto dire di no, a cui aveva già detto ogni sì possibile più di sei millenni fa...
-" penso che... sia una magnifica idea!"- sospirò, sconfitta
-"siiii"- trillò Steven, cominciando a saltellare ovunque. Bene, almeno è felice
Greg anche la stava fissando, decisamente perplesso
-" beh... come siete soliti dire voi umani? Pigiama party?"- provò lei a sdrammatizzare, in faccia un sorriso tiratissimo.
Sarebbe stata una luuungaaa notte.

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-"oh beh, almeno si è addormentato"- sbadigliò Greg, circa un'ora dopo
-" somiglia tantissimo a Rose, anche a  lei piaceva guardare le stelle"-
-" e adorava ballare con te"-
-" mai quanto amava le tue canzoni. O te"-
Seguì un silenzio imbarazzante
-" scusa. È stato scortese."-
-" no, figurati... capisco. E mi dispiace"-
-" per cosa? Non sei stato tu a farla..."-
-"non intendevo questo!"- strillò Greg -" mi dispiace per non essere mai stato con te come tu sei stata con me. Mi vergogno"-
-" ma cosa dici? La tua antipatia me la meritavo tutta"-
-" però, quando io e Steven abbiamo avuto bisogno, tu ci sei stata vicina, mentre io... io non mi sono mai davvero preoccupato di come tu ti sentissi, allora. Avrei dovuto parlare con Rose, cercare di chiarire... chissà, forse avrebbe fatto scelte diverse"-
-" ma ora non avremmo Steven... io non penso che saprei più vivere senza di lui"-
-"neppure io"- sospirò Greg. -" ironico, vero? Abbiamo passato giorni a cercare di conquistare Rose e adesso..."-
-" adesso tutto ciò che abbiamo è l'un l'altra e questo piccoletto"-
Seguì un breve silenzio
-" sai che, a conti fatti, sono contento così?"-
Gli sorrise, mesta
-" sai che, a conti fatti, io forse sono felice per la prima volta?"-

   
 
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