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Autore: Duchessa712    01/09/2021    1 recensioni
-La canzone dell'amore perduto, che parla soprattutto di promesse infrante e sogni spezzati, di un tradimento così grande da portare quasi alla follia-
-No, mia signora, non la conosco-.

Ad Approdo del Re, Sansa è sola, senza famiglia, senza amici, ostaggio dal valore inestimabile, il giocattolo preferito di Re Joffrey.
Ma cosa succede quando trova un'improbabile alleata proprio in Cersei, che nasconde più di un segreto e possiede ancora un cuore e una coscienza?
Cosa succede quando nessuna delle due è più capace di prevedere cosa accadrà, proprio nel momento in cui c'è il rischio di perdere tutto?
Fino a che punto saranno disposte a spingersi la Lupa e la Leonessa per proteggere se stesse e lo strano sentimento (pietà? comprensione? amicizia? amore?) che nasce, prepotente ed esplosivo e pericoloso tra di loro e sembra legarle sempre di più l'una all'altra?
(La storia, eccetto il primo capitolo, inizia dopo la morte di Ned e prima che Myrcella parta per Dorne.
Come penso si sia capito da questa introduzione i personaggi, Cersei in particolare saranno OC).
(Sansa/Cersei)
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Cersei Lannister, Sansa Stark
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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XXIII atto

Daenerys Targaryen era poco più che una bambina, pensò Cersei, vedendola.
Una bambina con due Draghi, però. Una bambina che aveva attraversato il mare insieme ai Dotraki.
Una bambina più giovane e più bella.
Una Regina più giovane e più bella che voleva il suo trono e la sua corona.
Forse si era davvero sbagliata. Forse la profezia non aveva mai riguardato Sansa. Quanto sarebbe stato meglio, però, se lo avesse fatto.
Questi i pensieri che affollarono la mente di Cersei a Fossa del Drago, mentre Jon Snow, il bastardo dell'onorevole Ned Stark, parlava di mostri e della necessità di unirsi. Parlava bene, il ragazzino, peccato che fosse ipocrita, che fosse il primo a non voler rinunciare a schierarsi.
Che peccato che la dolce Sansa non avesse accettato il suo invito! Si sarebbe divertita e si sarebbe sentita umiliata.
Non aveva più pensato molto a lei, nei mesi precedenti, ma adesso tornava prepotente, chiusa in quella stanza a vedere chi sarebbe stato il prossimo sciocco mandato a farle cambiare idea.
Non si aspettava Tyrion, anche se, effettivamente, era la scelta più logica. O la più stupida. Poteva, ad ogni modo, sfruttarla a suo vantaggio.
Sorrise, Cersei, sorseggiando il vino.
Promise, Cersei, e nessuno, nemmeno Jaime, vide lo scintillio nei suoi occhi.
Quella megera non avrebbe vinto. Nessuna Regina le avrebbe portato via nulla.

-Abbiamo fatto una promessa- protestò Jaime e Cersei sapeva di doverselo aspettare, perché il suo gemello era leale e sciocco e onorevole, nonostante le chiacchiere della gente.
Quindi sì, non la sorpresero le proteste di Jaime, ma quando le trasformò in atti, quando la lasciò sola per andare da tutti coloro che li odiavano, allora si sorprese, allora ebbe paura.
Perché sembrava essere completamente disgustato da lei, la guardava come, era sicura, una volta aveva guardato il Re Folle, e Cersei si chiese se l'avrebbe uccisa, se, data l'occasione, avrebbe seguito il cuore o la coscienza.
La neve iniziava a cadere quando Jaime Lannister raggiunse Grande Inverno, nella mente lo sguardo furioso di Cersei, nelle orecchie tutte le sue menzogne.
   
 
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