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Autore: cartacciabianca    01/09/2009    4 recensioni
La canzone è “Breath Me” di“Sia”, con rispetto ai diritti di copyright della Ubisoft Montreal e Prince of Persia, dal cui trailer ho estrapolato la song. Trattasi di una raccolta, se vi ho incuriosito leggete, ascoltate e commentate! ^-^
Anima e corpo:
"Mi sento piccolo e insignificante di fronte alla cruda realtà: sono impotente dinnanzi l'immenso desiderio che ho di soffocare i miei peccati, consumare le mie colpe. E' troppo il sangue che ho versato, è troppa la fatica che soccombo nel tentativo di annullare da solo ciò che non mi è concesso dimenticare. Viaggio in solitario verso una redenzione che non potrò mai raggiungere se accanto a me non ci sei tu. Mi danno il tormento gli occhi vuoti degli uomini che ho ucciso, ed io uomo do il tormento a te che sembri essere l'unico mezzo che ho per raggiungere il mio scopo. Oggi combatto per difendere la mia carne, e finalmente giungo al momento che reclama la fine della mia missione: affondo la lama nel petto di quest'essere immondo. Poche ore mi separano dal nostro incontro, e già penso che ti troverò ad attendere in pena per me e la mia vita, continuamente a rischio in ogni mio gesto. Quando sono con te tra le lenzuola, stretto al tuo piccolo e fragile corpo che mi pervade del suo calore... Immagino una vita diversa. Felice."

[Personaggi: Altaïr Ibn-La'Ahad x Nuovo Personaggio]
Perdono:
“Ripercorrendo le buie strade dei ricordi hai rischiato di perderti in un bosco oscuro dal quale non si fa ritorno molto in fretta e facilmente. Il dolore che saggiamo sulla nostra pelle potrà mai essere scacciato dalle acque del perdono? Ci sarà mai un giorno in cui riuscirai a dimenticare assaporando le scuse che ti sto ancora porgendo? Un giorno in cui vedrò sorgere l’alba e guarderò il cielo senza il dubbio che anche oggi potresti trovarti nella piazza di Masyaf perdendoti nella selva oscura che è diventata il tuo tormento e la tua tortura…”
[Personaggi: Altaïr Ibn-La’Ahad + Malik Al-Sayf]
Genere: Romantico, Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Malik Al-Sayf , Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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[Help, I have done it again
I have been here many times before
Hurt myself again today
And, the worst part is there's no-one else to blame]


[Aiuto, l'ho fatto ancora
Sono stato qui già tante volte
Mi faccio del male ancora oggi
E la cosa peggiore è che non c'è nessun altro a cui dare la colpa]

"Ieri ha piovuto.
Oggi c’è il sole.
Domani… chissà."

Oggi le onde si sospingono con calma sulla spiaggia ai piedi di un pendio roccioso che risale alto fino ad un sentiero scavato nella roccia. Il vento spira attraverso la le pietre di una città che porta sulle fondamenta il peso di secoli di immenso prestigio, fama e potere. Oggi le strade sono affollate di gente che va per i mercati e passeggia tra le bancarelle. I rumori della folla si confondo a della musica che arriva da una via piccola e stretta, e scompare nelle acque della fontana che c’è nel centro. Si sentono le voci dei bambini che giocano per la piazza con una palla che rimbalza poco e riceve tanti di quei calci…


[Be my friend
Hold me, wrap me up
Unfold me
I am small
I'm needy
Warm me up
And breathe me]


[Sii mio amico
Stringimi, avvolgimi
Sfogliami
Sono piccolo
Sono bisognoso
Scaldami
E respirami]

Sorrido: ti vedo.
Oggi sei qui.
Sei qui su questa piazza che è diventato il campo da gioco di tutti questi bambini. Oggi sei qui, come sempre, come tutte le mattine, e anche tu sorridi guardando quei fanciulli: si divertono in quel buffo modo che anch’io osavo quando avevo la loro età.
Ricordi quando giocavamo insieme con una palla come quella, la vedi, Malik? Proprio come quella. Oggi siamo cresciuti, oggi non siamo più noi i bambini che giocano su questa piazza. Oggi siamo diversi, siamo le persone che quand’eravamo piccoli non immaginavamo saremmo mai diventate.
Oggi sono anch’io in questa piazza, e riesco a vederti oltre la polvere che sollevano i piedi dei ragazzini che corrono da una parte all’altra. C’è quella fontana nel centro, con quell’ulivo dai rami bassi e attorcigliati su cui ci arrampicavamo per sfuggire a l’uomo al quale avevamo rubato il pane caldo che ci minacciava con un pugno chiuso ordinandoci di scendere.
So che ricordi ogni cosa di quello che abbiamo passato, e so anche che la passeggiata che abbiamo fatto oggi ti ha riportato dei ricordi dolci, felici per entrambi…

[Ouch, I have lost myself again
Lost myself and I am nowhere to be found,
Yeah I think that I might break
I've lost myself again and I feel unsafe]


[Ouch, Mi sono perso ancora
Perso e sono dove non mi possono trovare
Sì, penso che potrei mollare
Mi sono perso ancora e non mi sento al sicuro]

I nostri ricordi.
E anche quelli di Kadar.
So che stai pensando a lui. So che pensi continuamente a lui tutte le volte che vieni in questo luogo, il luogo che hai scelto per gustarti gli unici ricordi che ti restano di tuo fratello, ma anche di una vita che hai vissuto e non potrai mai più avere indietro.
Oggi sono venuto in questa piazza per dimostrarti che tutte quelle volte che tu venivi qui, c’ero anch’io a guardarti da lontano dietro il muro di questa casa.
Ma oggi ho bisogno anche di qualcos’altro per andare avanti.
Oggi ho deciso di avvicinarmi a te e chiederti il tuo perdono.
Oggi esco dall’ombra di questa casa e muovo due passi in avanti, perdendomi nel mare di folla che va verso la salita che conduce alla fortezza. Oggi devio il mio cammino, oggi porto i miei passi misurati e calmi al tuo fianco. Mi sento così piccolo dinnanzi a te che, nonostante tu sappia della mia presenza, ancora non ti sei voltato. Ti ostini a fissare il vuoto davanti ai tuoi occhi che alla luce del sole assumono un color miele quasi fluido. Stai rigido, composto; stringi l’unico pugno che ti resta lungo il fianco. Ma ancora il tuo sguardo vaga tra le giovani vite che animano questa piazza.
Oggi hai visto me, e hai compreso il motivo per il quale sono venuto a darti il tormento.
Te lo sto chiedendo non in ginocchio ma quasi, umile davanti a te e tutta questa gente che non si cura di noi che siamo qui oggi, e vaga per la città sbrigando le proprie faccende.


[Be my friend
Hold me, wrap me up
Unfold me
I am small
I'm needy
Warm me up
And breathe me]


[Sii mio amico
Stringimi, avvolgimi
Sfogliami
Sono piccolo
Sono bisognoso
Scaldami
E respirami]

La folla ci cammina ai lati incurante di te e del tuo unico braccio, della tua veste diversa e scura che porti. Incurante di me, del mio volto scoperto e conosciuto che scruta il tuo altrettanto ben noto in questa città. Anche loro, le persone che vanno tranquille per la loro strada, sanno e ricordano cos’è successo.
E sanno anche che sono solo io la causa di tutto questo, del dolore che stanno provando.
C’è stata una battaglia su questa piazza, ricordi? Ed è stato proprio qui dove i bambini ora giocano col loro pallone che decine dei nostri fratelli sono stati trucidati da lame Templari che la mia assurda ragione ha portato fino a questo luogo. Me ne assumo ogni colpa, ogni responsabilità, ma forse è tardi per rendersi conto della gravità dei miei gesti. E lo vedo nel tuo modo di rifiutarmi, di darmi le spalle e allontanarti a passo serrato sul sentiero che sale e conduce alla fortezza.
La tua schiena si perde tra quelle della gente che va e che viene, ed io resto lì immobile ad ammirarla fin quando non scompare del tutto assieme alla tua ombra di tristezza, rabbia e desiderio di vendetta che ti trascini addietro.

[Be my friend
Hold me, wrap me up
Unfold me
I am small
I'm needy
Warm me up
And breathe me]


[Sii mio amico
Stringimi, avvolgimi
Sfogliami
Sono piccolo
Sono bisognoso
Scaldami
E respirami]

Porto su di me il peso della vita di quell’uomo e mi dirigo spedito sulle scale, salendo gradino dopo grandino col costante pensiero, col costante ricordo di quei morsi che ci siamo dati come bestie nel nostro incontro a Gerusalemme, dove tu sei diventato Rafiq. Sono chiare le immagini della collera sul tuo viso al solo vedermi entrare, varcare quella soglia. Sono vividi in me i dolori che ho provato sentendomi dilaniare dal tuo sguardo ostinato a non concedermi il perdono che ti sto implorando in ginocchio.
E anche quando il orgoglio e il mio vigore ti portano una piuma sporca di sangue che ti mostro, tu, scontento e sdegnato della mia presenza, infastidito dalla mia ombra che compare sul pavimento troppo vicina alla tua…
Mi mandi via: la tua unica mano m’indica l’uscita.


[Instrumental part]

[Parte Strumentale]

Il pensiero di averti sottratto tutto ciò a cui tenevi di più, di averti rubato un fratello e un braccio, mi tormenta continuamente, troppo. Farei qualsiasi cosa pur di riuscire nell’unico obbiettivo che mi sono imposto di raggiungere: tornare ad essere tuo amico.
Amici come una volta, quando scappavamo insieme per le strade di Gerusalemme mentre orde di soldati abbaianti come cani da caccia ci venivano dietro con le lame sguainate. E i gesti, i sorrisi che ci facevamo da lontano per indicarci un luogo dove nasconderci a vicenda, un luogo, una strada dove fuggire. Da sotto il cappuccio i nostri sguardi sempre attenti e incrociati contro quelli del nemico anche in battaglia.
Amici come una volta, quando schiena a schiena le nostre armi cozzavano contro quelle dei nostri avversari. E ancora i nostri scatti, e le nostre corse folli lungo i muri, sui tetti dei palazzi.
Le nostre simili ombre che danzavano sulle pareti di castelli e lungo le mura: quando i nostri coltellini da lancio arrivavano alla nuca di un soldato passando tra una freccia e l’altra della sua faretra. La precisione che c’era in ogni nostra azione, in ogni nostra mossa metteva paura ai nostri nemici e questi fuggivano a gambe levate dopo pochi affondi.
E i nostri salti che ci sospendevano in aria per interminabili secondi, quando il tempo sembrava fermarsi solo perché il vento potesse giocare con le nostre vesti mentre noi galleggiavamo nell’aria.

"Ieri eravamo tutto questo.
Oggi siamo sulla piazza.
Domani… chissà"






















Il link alla song l’ho messo direttamente sotto al titolo, sotto forma di scritta, ma lo ripropongo con piacere.
Dovuto rispetto ai diritti di copyright che appartengono sempre alla Ubisoft, dopotutto si tratta della canzone che accompagna il trailer musicale d’annuncio di Prince of Persia, e qui allego link anche al trailer.
Allora, spero che oltre alla magnifica canzone che ho scelto per questa song-fic vi sia piaciuto anche il contesto in cui l’ho posta che, ora che ci penso, mi sembra del tutto inappropriato. Ma vabbé: dopotutto il nostro unico obbiettivo è arrivare alle 50 storie e di conseguenza alla lista di personaggi.
Forza che ci mancano una dozzina di storie per arrivare a quella lista, datevi da fare gente! ^^
Elik.

   
 
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