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Autore: BeautyLovegood    06/09/2021    1 recensioni
Questa è una WHAT IF ambientata dopo il settimo capitolo di MAGIC
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Sono a casa!”, esclamò Aziraphale, ma nessuno venne a salutarlo.

“C’è nessuno?”.

Magic sbucò dietro la porta aperta della cucina. Era completamente sporca di bianco e marrone e questo preoccupò il papà angelo.

“Vai da Papà Cro! È in camera con Darcy!”, ordinò lei, ma Aziraphale la ignorò.

“Che cosa stai fac…”.

Non ebbe modo di finire la frase, perché quello che trovò in cucina fu un completo disastro. Il tavolo e il pavimento erano completamente sporchi di farina, polvere di cacao, lievito, latte e gusci di uova.

E Magic scoppiò in lacrime.

“Volevo fare una torta per il compleanno di Darcy senza battere le mani…”, spiegò tra i singhiozzi.

Aziraphale schioccò le dita per pulire la cucina e la figlia e la prese in braccio per consolarla.

“Non piangere, amore. Non sono arrabbiato, tutt’altro. Mi fa piacere che tu abbia voluto provare a fare qualcosa per tuo fratello senza usare i miracoli. Ricordati che è il pensiero che conta”.

Magic si asciugò le lacrime e fece gli occhi dolci a suo padre.

“Puoi darmi una mano, per favore, papà Azi?”.

Gli diede persino un bacio sulla guancia per convincerlo.

“Ma certo, principessina mia. Ti sei rivolta all’angelo giusto”.

“Ma non dire niente a papà Cro”, lo raccomandò Magic a voce bassa. Lui annuì e finse di chiudersi le labbra con una cerniera.

 

*

 

“Darcy, stai fermo!”, disse Magic al piccolo che cercava di allungarsi dal seggiolino per prendere una grande scatola bianca che lei teneva tra le mani come se contenesse qualcosa di delicato, cosa in parte vera.

“Dai, angelo, dimmi che cosa c’è là dentro”, disse Crowley al suo compagno mentre aspettava con impazienza che un semaforo diventasse verde.

“È una sorpresa talmente grande che dovrai aspettare anche tu per vederla”, disse lui con un sorriso stampato sulle labbra.

Arrivati a St. James’s Park, Crowley parcheggiò, infilò Darcy nello stesso marsupio nero che aveva usato anche quando Magic era più piccola ma rimesso a nuovo e prese il cestino del picnic, mentre Aziraphale aiutava la figlia a portare la scatola misteriosa.

Si sistemarono in un punto tranquillo vicino alla Duck Island vicino ad un albero e Magic fece la guardia alla scatola per tutto il tempo del picnic, persino quando Darcy si addormentò con la testa appoggiata sulla pancia di Aziraphale e lei dava da mangiare il pane avanzato alle anatre insieme a Crowley.

Un’ora dopo, il pisolino dei quattro Crowley-Fell venne interrotto dall’arrivo di Anatema e Newt, che li svegliarono imitando due galli stonati.

“Zia Anatema! Zio Newt!”, esclamò Magic appena li vide e si alzò per abbracciarli.

“Eccovi qua! Aspettavamo solo voi per iniziare la vera e propria festa”, li salutò Aziraphale e lasciò che Anatema prendesse in braccio il bambino.

“Buon compleanno, Darcy. Diventi sempre più bello ogni volta che ti vedo”, disse mentre lui cercava di prenderle gli occhiali.

“E io, zia?”, chiese Magic, gelosa persino della sua amata madrina.

“Vale anche per te, tesoro”, disse Anatema e abbracciò entrambi i suoi figliocci.

“Direi che è arrivato il momento di dare inizio alla festa”, disse il demone e fece apparire una coroncina blu sulla testa del piccolo festeggiato.

La strega e l’imbranato ingegnere si sedettero sul pezzo di tovaglia che Aziraphale aveva fatto apparire apposta per loro e tirarono fuori da un enorme sacchetto tre regali, uno piccolo e due grandi.

“Abbiamo pensato di farne uno anche per te, Magic”, disse Newt e Magic sorrise.

“Prima apriamo quelli del festeggiato”, ricordò Aziraphale e Anatema gli porse il regalo piccolo.

“Oh, guarda che carino!”, esclamò entusiasta alla vista di un pigiamino di tartan azzurro e bianco.

“Almeno non hai preso anche un papillon”, disse Crowley ad Anatema, ma lei gli fece la linguaccia e gli porse il grande regalo con la carta blu.

“Bru bru!”, esclamò Darcy appena vide la macchinina cavalcabile nera, bianca e rossa su una grande scatola di cartone bianca.

“Era proprio quella che volevi, campione, ma la proveremo a casa”, disse Crowley.

“Ora tocca al mio regalo”, intervenne Magic.

“Il nostro regalo”, la corresse Aziraphale e l’aiutò a mettere la scatola bianca al centro della tovaglia, mentre Darcy osservava il tutto in braccio a Crowley.

“A te l’onore, Magic”, disse l’angelo e Magic aprì la scatola con delicatezza, mostrando un’enorme torta al cioccolato coperta di confetti colorati e con un buco al centro per fare spazio all’orsacchiotto di peluche che catturò subito l’attenzione di Darcy. Il pelo era dello stesso colore dei suoi capelli e indossava un maglione blu con sopra ricamata una grande D dorata.

“L’orsetto l’ho preso io e papà Azi si è occupato del maglione”, spiegò Crowley a suo figlio, pur sapendo di non essere veramente ascoltato, e gli consegnò il morbido regalo.

“E la torta l’ho fatta io”, disse Magic e fece l’occhiolino ad Aziraphale di nascosto, che ricambiò sorridente, poi attaccò sulla torta una candela azzurra a forma di uno e batté le mani per accenderla.

Cantarono tutti insieme e, pur non capendo la situazione, Darcy riuscì a spegnere la candela da solo, guadagnandosi un meritato applauso persino dai passanti che gioirono per lui.

Darcy aveva già sorriso, soprattutto quando giocava con Magic e i suoi papà gli facevano le coccole e le facce buffe, ma in quel momento, rise per la prima volta e di gusto.

“Oh, Darcy!”, esclamò Aziraphale felice e Anatema propose un altro applauso per far ridere ancora il piccolo, ma si fermò quando si accorse che il suo amico angelo stava piangendo.

“Aziraphale, che succede?”, gli chiese Crowley dopo aver consegnato suo figlio alla strega per potersi avvicinare al compagno che si stava asciugando le lacrime.

“Scusami, Crowley. Va tutto bene, sono solo… molto felice. È tutto così… perfetto. Questo posto, questa festa, noi due, i nostri amici e… i nostri figli. Non potrei chiedere di meglio”.

Crowley gli sorrise e lo baciò sulle labbra.

“Mi hai letto nel pensiero, angelo mio”.

“Toa! Toa!”, intervenne Darcy agitando le braccia.

Alla fine della festa, rimase un solo pezzo di torta che Aziraphale permise ad Anatema e Newt di portarsi a casa. Magic aveva fatto un ottimo lavoro e n’era molto orgogliosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa volta ero più ispirata del solito! Al prossimo capitolo!

  
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