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Autore: LadyNorin    07/09/2021    1 recensioni
John Watson si era allontanato quanto più possibile da Baker Street. La decisione che lo aveva spinto a fare le valigie era molto semplice: Sherlock Holmes.
Dopo la morte di sua moglie Mary, John decide di allontanarsi da coloro che lo hanno fatto soffrire e iniziare una nuova vita. Ma forse il destino prende le sue decisioni, e nemmeno un uomo razionale come John può contrastarle.
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Rosamund Mary Watson, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 34:





***



Il viaggio in elicottero, fu molto più breve. Per arrivare a Londra ci sarebbero volute almeno dalle sei alle otto ore con un automobile. Quindi almeno in quel senso Sherlock era grato che quella tortura fosse durata così brevemente.
Quando atterrarono il sole stava già tramontando, e si trovavano in un posto che il detective non riusciva a riconoscere.
Una volta che l’elicottero si posò a terra, e le pale delle eliche rallentarono il ritmo, sganciò la cintura, e poi fece lo stesso con quella di Rosie, le tolse anche le cuffie.
Stai bene?”
Lei annuì.
E’ stato divertente!”
A si? Non è esattamente il termine che avrei usato.”
A te non è piaciuto?”
Uhm, ecco, io sono un po’ cresciuto per divertirmi.”
Rosie rise. Il suo tono gioioso e squillante bastò a farlo sorridere.
Sherlock scese per primo, ed allungò le braccia. Rosie si era subito tuffata tra di esse, aggrappandosi con una mano alla spalla dell’uomo.
Dove siamo?” chiese Rosie incuriosita. Sherlock scostò delle ciocche di biondi capelli che le erano finite davanti al volto.
Non lo so tesoro.”
Non lo sai?- Mycroft era sopraggiunto alle spalle di Sherlock e si era messo al fianco del fratello minore. -Che vergogna, non riconosci nemmeno più casa tua.”
Il volto di Sherlock a quelle parole si era contratto. La mascella stretta, e gli occhi sgranati.
Rosie vedendo Sherlock in quello stato, si era subito preoccupata. Accarezzò l’uomo sulla guancia, si avvicinò al suo orecchio sussurrandogli qualcosa.
Credevo dovessimo andare a Londra…” Sherlock lo sibilò tra i denti.
Il tuo affetto verso i nostri genitori mi sorprende Sherlock. Sei sparito per anni, dovresti solo ringraziare che ti abbia portato qui. Non hai la minima idea dei salti mortali che ho dovuto fare per convincerli del perché tu fossi sparito.”
Oh sono sicuro che ti sarai inventato della grandi storie.”
Mycroft raddrizzò la schiena, assumendo un'aria imponente, solitamente lo faceva quando doveva terrorizzare qualcuno, e funzionava sempre. Tranne con Sherlock, ovviamente.
Stammi a sentire piccolo ingrato, non hai la più pallida idea di quello che è stato qui. Ho dovuto consolare mamma che era perennemente disperata per la tua assenza. Mi sono dovuto inventare una missione segreta in un paese lontano. Ho perfino fatto scrivere ad un falsario delle lettere. Quindi tu ora entri e ti comporti da bravo figlio a cui mancano mamma e papà, chiaro?”
La mascella di Sherlock si strinse ancora di più.
Portò una mano sull’orecchio di Rosie e la spinse delicatamente con il lato della testa contro la spalla.
Sei un bastardo.”
Buh-hu. Aspetta che me ne importi qualcosa. Non te ne frega proprio niente degli altri, ti importa solo ed esclusivamente di te stesso. Sei andato a spassartela con John, lasciando tutti nei liquami fino alle ginocchia.”
Sherlock afferrò Mycroft per il bavero del cappotto.
Io. Non. Me. La. Sono. Spassata.” il tono era duro e pieno di rabbia.
Ah no? E io mi chiedo, cosa avete fatto tutto questo tempo così isolati e soli soletti? Hm?”
Le guance di Sherlock avvamparono, e Mycroft si concesse un piccolo ghigno di vittoria.
Non sono affari tuoi!” Sherlock sorpassò il fratello, andando in verso casa Holmes.



La casa era esattamente come se la ricordava. Negli anni in cui era stato via non era cambiato nulla. I mattoni rossi erano sempre al loro esatto posto, anche il giardino era esattamente come lo aveva visto l’ultima volta.
Tutto intorno campagna aperta. Di tanto in tanto si sentiva il suono di qualche insetto, che ancora non aveva intenzione di andarsene in letargo.
Era stato bello crescere in quel posto.
Pensò che in fondo era felice che anche Rosie potesse crescere in una bella casa come quella in cui erano ora.
Sherlock amava la casa sulla scogliera. Non l’avrebbe lasciata per nessuna ragione al mondo. Niente e nessuno lo avrebbe convinto o costretto a tornare a Londra, o alla vita che aveva prima. Mai.
Le luci dentro casa Holmes erano tutte accese e si capiva che gli abitanti al suo interno fossero ancora ben svegli.
Sherlock poteva già percepire il calore che si trovava all’interno, stando sulla soglia di casa.
Che posto è?” Rosie glielo aveva sussurrato all’orecchio.
E’ un bel posto vedrai, io sono cresciuto qui.”
Trovò molto buffa l’espressione di stupore sul volto della bambina.
Davvero? Pensavo fossi cresciuto con papà.”
Sherlock a quelle parole scoppiò in una sonora risata. Diede un bacio sulla tempia a Rosie.
Avrei tanto voluto, ma purtroppo sono cresciuto con questo qui.”
Si voltò ad indicare Mycroft, che nel frattempo gli aveva raggiunti ed era rimasto un passo indietro.
Ora l’espressione di Rosie era ancora più stupita, e molto confusa.
Ti prometto che ti spiegherò tutto, presto, ok?”
Lei annuì. In quel momento si aprì la porta, senza che nessuno avesse bussato.
Difronte a loro comparse una donna, con gli occhi incredibilmente azzurri e i capelli bianchi raccolti dietro la testa, senza nemmeno un capello fuori posto. Era vestita in modo molto semplice, con una camicetta bianca e dei pantaloni di stoffa, blu.
Sherlock!” la donna quasi urlò dalla sorpresa, e in un secondo Sherlock si ritrovò stritolato in una morsa e riempito di baci ovunque sul viso.
No… Mad…” ma per quanto cercasse di svicolare e allontanarsi, era intrappolato, stretto in quell’abbraccio materno.
Madre…”
Il mio bambino!” la donna sembrava non ci sentisse nemmeno, continuava a lasciare baci a stampo sul viso del figlio.
La signora Holmes prese il volto del figlio tra le mani, in modo da poterlo guardare meglio.
Santo cielo sei ancora più bello dell’ultima volta che ti ho visto! E sei anche ringiovanito!”
Sherlock sentì le guance scottare.
Non mi sembra il caso di esagerare…”
Ma quale esagerare! Sono solo fatti!”
La signora Holmes stritolò il figlio nell’ennesimo abbraccio.
Possiamo entrare madre, o dobbiamo stare qua fuori tutta la notte?”
La voce piccata di Mycroft interruppe l’idillio di quell’incontro famigliare.
Oh Mycroft, sei sempre il solito geloso! Forza entrate.”
Il primo ad entrare in casa Holmes, fu proprio Sherlock.
E comunque, io non sono geloso.” il tono lamentoso del maggiore dei fratelli Holmes lasciava intendere tutto il contrario, ma la donna gli diede un piccolo buffetto sulla spalla.
Sei stato qui anche domenica, mentre mio figlio non lo vedo da anni.” lamentò la signora Holmes.
Sono anche io tuo figlio.”
Cara, smettila di bisticciare con Mycroft.” per fortuna c’era sempre il signor Holmes a fare da paciere. Purtroppo, per sua grande sfortuna, a detta dell’uomo, i suoi due preziosi figli, avevano preso tutto il carattere della madre.
Il signor Holmes infatti preferiva stare fuori da qualsiasi questione o litigio; amava la sua amata poltrona più di ogni altra cosa, ovviamente veniva solo dopo moglie e figli, anche se spesso e volentieri ne dubitavano. Ma comunque, niente lo avrebbe fatto desistere dal passarci le ore; rilassato a leggere giornali vari o qualche grosso libro, sorseggiando tè, o un bicchiere di Brandy la sera.
Ciao papà.” Sherlock salutò quasi timidamente il genitore, che solo per un momento staccò gli occhi dal tomo che stava leggendo.
Ciao figlio. Ti trovo bene. Tu stai bene?”
Si, alla grande.” annuì semplicemente.
Anche il genitore si limitò ad annuire.
Ne sono molto felice. Ci sei mancato.”
Anche voi.”
Soprattutto a tua madre.”
Si, me lo ha fatto notare.”
Scusami e tu chi sei?” Era stata la signora Holmes a parlare, e presi dalla confusione di quella domanda, padre e figliorivolsero lo sguardo verso la donna, senza capire con chi stesse parlando.
Sherlock capì un attimo dopo, perché lo sguardo di lei era rivolto verso il basso.
Rosie si era nascosta dietro le gambe del detective.
Ah… Lei è Rosie.”
Rosie?” chiese la signora Holmes con tono sorpreso ed incuriosito.
La figlia… La figlia di John….”
Sul volto della donna si dipinse un espressione quasi di sollievo, e a Sherlock la cosa fece male.
Ma certo! Santo cielo ma guarda quanto sei grande! Lo sai, quando ti ho visto eri ancora dentro la pancia della tua mam-”
Sherlock diede un forte colpo di tosse, e rifilò un occhiataccia alla propria madre, che per fortuna, da donna sveglia ed intelligente qual’era, capì subito.
Eri molto, molto piccola. Ma come sta John?”
Questa volta la domanda fu rivolta direttamente al figlio.
Bene.”
Sono così contenta, dopo tutto quello che ha passato.”
Già, poverino.” il tono di Mycroft nel dire quella frase era stato spruzzato con una punta di acidità, e mal celata ironia.
Anche la signora Holmes rifilò un occhiataccia al figlio maggiore.
Su toglietevi i cappotti e mettetevi comodi.”
Sherlock obbedì e si sfilò il lungo cappotto nero, per poi chinarsi ad aiutare la bambina.
Santo cielo!”
Persino Sherlock sobbalzò sentendo il tono così sconvolto della madre.
Perché siete in pigiama!”
Sherlock si mise in piedi, tenendo sul braccio il proprio cappotto e quello di Rosie.
Chiedilo al tuo primogenito.”
La signora Holmes si rivolse con sguardo di fuoco verso Mycroft.
Mycroft Holmes! Hai una valida scusa per questo? Perché mio figlio è uscito di casa in pigiama! E poi non ti vergogni, anche una bambina piccola! Non ti ho cresciuto così!”
Madre…”
Silenzio! Non ti ho dato diritto di replicare!”
Mycroft diventò rosso in faccia dalladalla frustrazione, ma ovviamente non osò ribattere. Nessuno contraddiceva la signora Holmes.
Il mio povero bambino.” la signora Holmes tornò a stritolare di abbracci Sherlock, che proprio non ne poteva più di tutto quel contatto non richiesto.
Hai preso freddo?”
No, avevo il cappotto…”
E tu tesoro? Senti freddo? Vuoi una coperta?”
Sherlock sentì Rosie al suo fianco che ridacchiava.
Lo vuoi un bel biscotto?” la signora Holmes allungò la mano, ma Rosie prima alzò la testa e guardò Sherlock, lui le accennò un sì con la testa, così la bambina prese la mano della donna.
Sei davvero una brava bambina. Dai ora andiamo di là in cucina così ti do il biscotto.” le due si allontanarono.
Sherlock andò a sedersi su di una delle poltrone.
Rosie tornò un minuto dopo trotterellando felice, tenendo tra le mani un grande biscotto tondo con grosse gocce di cioccolato.
Si avvicinò alle gambe di Sherlock, e si mise seduta a terra, sul tappeto. Sherlock le accarezzò dolcemente i capelli.
La signora Holmes ovviamente non si perse nulla di quella toccante scena, e dentro la sua testa stava già frullando qualcosa.
Cosa fa di bello John? Come mai non è con voi?” l’aveva fatta come una normalissima domanda disinteressata, ma in realtà era interessata e come.
Sta lavorando. Lui lavora in una clinica.”
Ah quindi ha continuato con il lavoro da dottore. Ne sono molto felice. E’ uno dei migliori che abbia mai conosciuto. Ci sono di quegli incompetenti in giro, se solo fossero tutti come John, potremmo avere tutti le cure migliori.”
Immagino che sia così…”
E tu invece cosa fai?”
Sherlock avrebbe dovuto aspettarsi una domanda del genere, invece era arrivato impreparato, non pensando minimamente che tutti glielo avrebbero chiesto prima o poi.
Io… Niente di che…”
Te l’ho detto madre, non ti posso dire quello che ha fatto Sherlock in questi anni.” per fortuna Mycroft aveva deciso di venire in soccorso del fratello, anche se lo aveva fatto solo per portare avanti la farsa che si era inventato.
Oh tu e i tuoi segreti da spia. Ora hai coinvolto anche una famiglia intera!”
Non è così…”
E com’è?”
Non posso dirtelo.”
Più Mycroft insisteva sul riserbo, e più la signora Holmes si infuriava perché voleva sapere, ma per loro fortuna non poteva farci nulla, si sarebbe dovuta mettere il cuore in pace.
E comunque John ha liberamente scelto di seguire Sherlock.”
E’ davvero molto eroico da parte sua, sono sicura che seguirebbe Sherlock ovunque.”
Il diretto interessato si schiarì la gola.
Non parlate di me come se non ci fossi.”
Scusa tesoro hai perfettamente ragione. Però merito di sapere quello che avete fatto in questi anni di lontananza.” la donna sapeva come colpire basso perché aveva assunto quell’aria imbronciata, che sapeva perfettamente funzionare per ottenere qualunque cosa volesse, dal signor Holmes.
Madre… Vale lo stesso discorso di prima. Non può dirti nulla. E ad ogni modo, ha fatto quello che fa sempre. Ovvero il suo lavoro.”
Per una volta Sherlock dovette ringraziare il fratello maggiore per essersi messo in mezzo.
Bene allora visto che ci sono dei segreti in questa famiglia, andrò a vedere di combinare qualcosa di produttivo.”
Madre…”
No, va bene così.” la donna, a testa alta se ne andò, sparendo nel corridoio che portava all’altro lato della casa.
Sherlock rimase fermo immobile al suo posto, fissando il vuoto per qualche istante.
Anche Mycroft stava fissando Sherlock con intensità, probabilmente aveva già capito che nella testa del fratello più piccolo dovesse esserci un dilemma interiore, decisioni difficili dovevano essere prese.
Sherlock si alzò dalla poltrona con uno scatto.
Tesoro io devo andare un attimo di là, riesci a stare sola per qualche minuto?”
Rosie era ancora tutta intenta ad assaporare il suo biscotto con scaglie di cioccolato, quindi non diede particolare attenzione a quelle parole, si limitò ad annuire.
Allora io… Io sono di là…” Sherlock a sua volta sparì, alla ricerca della madre, che non era finita chissà dove, solo nella stanza adibita a lavanderia, e stava nervosamente caricando una lavatrice.
Mamma…”
La signora Holmes si voltò con uno scatto. Probabilmente era da quando Mycroft e Sherlock erano bambini, che non si sentiva chiamare semplicemente ‘mamma’; quindi la cosa doveva essere seria.
Sherlock se ne stava fermo sulla soglia.
Sì Sherlock cosa c’è?”
Ti… Ti posso parlare?”
La Signora Holmes lasciò andare una camicia nel cestello aperto della lavatrice.
Ma certo che puoi.”
Non sei arrabbiata vero?”
Lei parve pensarci su un attimo.
No, solo un po’ infastidita, sai che detesto i segreti.- disse, sorridendo dolcemente. -Che cosa c’è? Cosa ti preoccupa? Lo vedo che hai qualcosa che non va. L’ho capito dal momento in cui sei entrato da quella porta. Sei diverso.”
Se Sherlock era bravo dedurre, e Mycroft ad usare i suoi talenti mentali per lo spionaggio, nessuno poteva battere la signora Holmes, che, probabilmente, era davvero la persona più intelligente del mondo.
Sherlock entrò nella piccola stanza e chiuse la porta.
Io…” ma chiuse gli occhi e deglutì. Sentiva il nervosismo stringergli la gola. Non aveva idea di come fare un discorso del genere.
Che succede? Ch’è c’è che ti affligge così tanto?”
Io… Non voglio deluderti.” Sherlock non aveva nemmeno il coraggio di sollevare lo sguardo dal pavimento.
Deludermi? Non potresti deludermi nemmeno se ti ci mettessi di impegno.”
Non ne sono così sicuro.”
Si può sapere di cosa stai parlando?- ora il tono della signora Holmes era davvero apprensivo. -Non credo ci possa essere nulla di terribile che tu possa fare. Anche perché le cose più terribili non le faresti mai.”
Ho ucciso.”
Lo hai fatto per difesa.”
Messo alle strette e senza più alcuna scusa per rimandare l’inevitabile, Sherlock prese un bel respiro, infilò la mano nella tasca anteriore dei pantaloni, poi allungò il pugno chiuso verso la propria madre, che fissava quella scena, senza capire cosa stesse accadendo.
Il detective aprì la mano, girata con il palmo all’insù. Su di esso vi era posato un anello. Era di metallo, dai bordi larghi, una fascia al centro nera e con un sottile contorno di platino.
Poi prese l’anello, e se lo mise all’anulare della mano sinistra.
L’espressione sul volto della signora Holmes si trasformò in totale sbigottimento.


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Note d’autrice:
Finalmente sono a casa, ho di nuovo il wi fi, quindi non devo più piangere in aramaico antico. Mi sono giusto presa una settimana in più che avevo un casino di camera da sistemare. Vabbè questi dettagli non sono rilevanti. Questo per dire che posso tornare ad aggiornare. Yeeee.
Poi ci tengo a scusarmi se ho saltato a rispondere a qualche recensione. Sempre causa connessione che faceva letteralmente schifo. Già è tanto che sia riuscita a mettere i capitoli 32 e 33.
Un grazie anche a chi ha aggiunto la storia ai preferiti e seguiti, nell’ultimo periodo.

Per quanto riguarda questo capitolo, spero non sia troppo strambo. D’altronde i genitori di Sherlock e Mycroft si vedono pochissimo, quindi prendetela per improvvisazione. Ho inventato cercando di tenere alcune caratteristiche di base che mi ricordavo. Non odiatemi per questo.
Tranquilli che John arriva.

Il nuovo progetto a cui sto lavorando, che sta proseguendo molto bene, dovrebbe arrivare tra ottobre e novembre. Poi vi darò maggiori informazioni più avanti.



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