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Autore: Juliet8198    08/09/2021    2 recensioni
Choson, 1503
La condizione di principe esiliato aveva portato Yoongi a fidarsi unicamente delle persone che vivano sotto al suo tetto. La cosa, però, in fondo non gli dispiaceva. Erano pochi quelli che tollerava e ancora meno quelli a cui concedeva confidenza. Eppure, per qualche motivo, quando Namjoon si presentò al suo cospetto con quella schiava dalle sembianze tanto inusuali, decise di andare contro i suoi stessi principi.
Il mondo di Diana era cambiato nel giro di istanti. Dall'essere così vicina a scoprire quel meraviglioso impero di cui suo padre le aveva tanto parlato, al ritrovarsi sola e in catene, venduta ad un padrone dall'attitudine fredda e scontrosa. Solo il suo intelletto e la sua conoscenza avrebbero potuto aiutarla nell'impervia strada verso la libertà, costellata di ostacoli, complotti e pericolosi intrecci politici.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il caotico grugnire e infilzare alle sue spalle non era che il ronzio di una mosca in quel momento. Yoongi, con la spada stretta in mano, non poté fare a meno di tremare impercettibilmente sotto allo sguardo del re.

 

-Fratello. 

 

Nessuno dei due si mosse. Yonsan non era cambiato molto in cinque anni. La sua carnagione lievemente abbronzata, i capelli stretti in una crocchia sulla testa e l'accenno di una barbetta appuntita sul suo mento erano ancora come li ricordava. L'unico tratto che il principe poté distinguere come un segno del tempo passato, erano le piccole rughe di espressione che avevano iniziato a evidenziarsi intorno ai suoi occhi. 

 

Quegli occhi che in quel momento lo guardavano come se fossero stati sull'orlo di un baratro. 

 

-Sei cresciuto, Yoongi- mormorò il fratello in un tono placidamente neutro, quasi trasognato. 

 

Il re piegò il capo, lasciando che sulla sua bocca si dipingesse un sorriso nostalgico, che sarebbe parso quasi gioioso se non fosse stato macchiato dalla sofferenza che si rifletteva nel suo sguardo. 

 

-Mi sei mancato, sai?- continuò, mormorando la domanda a fior di labbra. 

 

-Per così tanto tempo... ho desiderato rivederti. 

 

Yoongi deglutì, impassibile. Non aveva mosso un passo verso di lui, ma non aveva neppure abbassato la spada. Il suo petto, però, si strinse appena contro la sua volontà. 

 

La bocca di Yonsan si contorse in una smorfia tesa che ne mostrava tutti i denti, mentre una risata sibilava fuori dalla sua gola e la sua testa cadeva in avanti, atterrando sul sostegno della sua mano. 

 

-Perché... perché mi hai fatto questo? 

 

Quando suo fratello tornò a sollevare lo sguardo su di lui, i suoi occhi erano inondati di lacrime e le sue labbra erano tese nel sorriso di una persona disperata. 

 

-Perché mi hai tradito? 

 

Il principe strinse i denti, deglutendo il groppo di angoscia che sentiva salire in gola. 

 

-Perché qualcuno doveva fermarti, hyung. 

 

Le sue pupille studiarono con attenzione il volto del re accartocciarsi sempre di più, mentre la sua schiena sobbalzava leggermente per i singhiozzi. 

 

-Non tu, Yoongi... eri l'unica persona... eri l'unico di cui mi fidavo. Odiavo ogni singolo essere umano in questo palazzo, tranne te... 

 

Le lacrime scorrevano sulle sue guance come rivoli di montagna, ininterrotte e impetuose, mentre la sua bocca si contorceva in una piega indecisa tra un sorriso e un grido. 

 

-Ora sono solo. Sono solo. 

 

Yonsan si prese la testa fra le mani, abbassando il capo fino a che non fu incastrato fra le sue ginocchia e mormorando a fior di labbra. 

 

-Solo... tutta colpa tua... è colpa tua... se sono solo...

 

Yoongi piegò la bocca in una smorfia, stringendo le dita attorno al l'elsa della spada fino a che la pelle non divenne bianca dallo sforzo. 

 

-Non volevo arrivare fino a questo punto, fratello. 

 

Ma Yonsan non ascoltava. Forse, non sentiva neppure. Quando finalmente sollevò la testa, i suoi occhi erano arrossati e le sue pupille dilatate, come un cane in preda alla rabbia o una bestia dominata dalla furia più cieca. 

 

-Mia madre è morta... e nessuno ha mai detto niente! 

 

Il re allungò la mano al suo fianco, afferrando una spada appoggiata al bracciolo del trono e puntandola in avanti mentre i suoi piedi incerti lo portavano a zoppicare verso di lui. 

 

-Mia madre è morta per colpa tua e tu non hai fatto altro che ridere di me! 

 

Sollevando il braccio, suo fratello lanciò il primo, maldestro fendente, che Yoongi bloccò prontamente alzando la lama e facendola scontrare contro l'avversaria. 

 

-Ti sbagli. 

 

-Zitto!- urlò il re prima di lanciare un secondo colpo dal basso. 

 

La sua mira era offuscata dalle lacrime ma la forza dei suoi attacchi era notevole, perciò Yoongi si ritrovò a sorreggere l'elsa della spada con due mani nel tentativo di contrastarlo. 

 

Yonsan, gridando, sollevò nuovamente il braccio mirando al collo del principe, quando una lama si frappose sul suo cammino. Nel momento in cui  portò il suo sguardo di lato, Namjoon stava di fianco a lui con l'arma stretta nel pugno e un'espressione gelida in viso. 

 

-Se non vi dispiace, vostra maestà, avrei un conto in sospeso da sistemare. 

 

Non appena il cugino ebbe sollevato nuovamente la sua spada, il principe si allontanò allontanandosi dalla sua traiettoria, mentre il ragazzo faceva calare un pesante fendente sul re. 

 

-Togliti di mezzo!- gridò Yonsan, prima di spingere Namjoon con potenza tale da farlo cadere a terra. 

 

L'uomo si voltò, riportando la sua intera attenzione a Yoongi. Percepiva ancora a malapena il rumore dello scontro dietro di sé, ma gli parve che il numero di guardie stesse gradualmente aumentando, mettendo in difficoltà Hoseok e Jungkook. 

 

Dovevano finirla. E dovevano farlo in fretta, di questo era certo. 

 

Yonsan lanciò un fendente puntando al suo fianco destro, portandolo a sollevare la spada spaventosamente vicino alla ferita per parare il colpo. 

 

-Fratello, mi dispiace per non averti detto la verità. Vorrei che le cose fossero andate diversamente. 

 

E Yoongi lo pensava veramente. 

 

In un'altra vita, in un'altra situazione, gli sarebbe piaciuto poterlo aiutare. Se lui non fosse stato re e Im Sahong non avesse alimentato la sua pazzia, allora forse le cose sarebbero state diverse. Se la loro madre fosse stata viva e il re precedente non fosse stato un egoista forse suo fratello non sarebbe stato pieno di rancore. Forse ci sarebbe stata una speranza per lui e forse sarebbe potuto stare al suo fianco. 

 

Ma la vita non era come la desiderava. Non lo era mai stata. 

 

Il re aveva le braccia tremanti, appena capaci di reggere la spada mentre le lacrime tornavano ad offuscargli gli occhi. 

 

-Mi hai lasciato, Yoongi. Ora che ne sarà di me? 

 

Il principe strinse le labbra. Avrebbe voluto serrare le palpebre per non guardare la disperazione di quell'uomo, ma dovette tenere lo sguardo piantato sulla sua spada. 

 

E poi successe. 

 

Fu questione di un istante. 

 

Uno stupido, insulso istante di distrazione. 

 

Il grido di Hoseok alle sue spalle. 

 

Yoongi si voltò, per vedere il suo migliore amico con una mano sulla spalla e la pelle macchiata di sangue. E fu a quel punto, in quel momento di distrazione, che qualcosa strappò l'aria dal suo petto. 

 

Qualcosa che gli dava fastidio. 

 

Non lo accolse immediatamente, il dolore. 

 

Passò qualche istante prima che il lancinante bruciare fu in grado di far breccia nella sua percezione. 

 

E Yoongi abbassò lo sguardo. 

 

La spada di Yonsan era affondata nel suo addome. Il suo hanbok stava gradualmente diventando di un nero più profondo. Un nero umido, grondante del sangue che zampillava dalla breccia da cui l'elsa faceva capolino. 

 

-Yoongi! 

 

La voce di Hoseok lo raggiunse da una distanza indecifrabile. Il ragazzo, in effetti, non riusciva a capire molto di ciò che lo circondava in quel momento.

 

Sembrava non esistere altro a parte il violento, assoluto dolore e i rantoli che avevano preso a uscire dalla sua bocca.

 

"Accidenti." 

 

"Non era così che doveva andare." 

 

Quando la spada fu finalmente sfilata dai suoi intestìni, le sue gambe cedettero, facendolo crollare pesantemente a terra. E mentre si portava una mano sulla ferita vide nell'angolo della sua visione una lama che calava sul collo di Yonsan, tranciandogli la testa di netto per lasciar spazio all'espressione furiosa dipinta sul volto di Jungkook. 

 

-Yoongi! 

 

-Maledizione... 

 

-Yoongi, guardami! 

 

Hoseok era inginocchiato al suo fianco, si accorse. Si era tolto la casacca e l'aveva premuta con veemenza sullo squarcio. Namjoon comparve a sua volta sopra di lui, sciorinando una sequela di imprecazioni a fior di labbra, mentre Jungkook alle sue spalle lanciava un grido rabbioso attaccando ogni soldato che si parava davanti alla sua vista. 

 

-Fascialo e portalo via. 

 

O almeno, questo era quello che Yoongi capì. Il mondo reale sembrava raggiungerlo a sprazzi, come se il dolore non gli permettesse di uscire dal torpore in cui il suo corpo stava cadendo. Nonostante ciò, vide Hoseok afferrargli il volto e guardarlo con occhi pieni di lacrime. 

 

-Andrà tutto bene... adesso ti portiamo a casa e hyung ti curerà... ce la farai... 

 

Yoongi avrebbe voluto rivolgergli uno sguardo scettico e rispondergli: 

 

"E allora perché stai piangendo?" 

 

 

 

Diana contemplava il cielo notturno farsi sempre più chiaro e tingersi gradualmente dei colori dell'alba. La visione era serena, un balsamo per la sua mente torbida e i suoi occhi stanchi. 

 

Era vero, era stanca. Ma non sarebbe riuscita ad andare a dormire neanche volendo.

 

Non finché non sarebbero ricomparsi da quel sentiero. 

 

Taehyung, invece, era crollato quando la luna aveva iniziato a sparire divorata dal nuovo giorno. Con la testa appoggiata sulle gambe di lei, dormiva con le sopracciglia contratte ed emettendo respiri lenti e profondi. Erano rimasti entrambi seduti sull'uscio della porta che dava sul fronte della casa, gli occhi ansiosi fissati sull'orizzonte e i corpi stretti l'uno all'altra. 

 

Seokjin e Jimin, invece, avevano deciso di rintanarsi nella cucina e sublimare tutta la loro energia nervosa nel preparare un pasto. Per quando sarebbero tornati, così aveva detto il cuoco. 

 

Diana, senza distogliere lo sguardo dal sentiero che si immergeva nella foresta da cui erano spariti, sentì per l'ennesima volta quel fastidioso vuoto al petto che le faceva mancare il fiato. Come se qualcuno le stesse comprimendo lo sterno, costringendola a fare respiri veloci e superficiali, che non le davano alcun tipo di sollievo e che le alleggerivano solo la testa. Passando distrattamente una mano fra i lunghi capelli del ragazzo addormentato, si forzò a inspirare profondamente. 

 

Chiuse gli occhi. Inspirò ancora, obbligando il suo petto ad accettare l'aria fresca del mattino e a trattenerla. 

 

Quando li riaprì, erano lì. Hoseok che lanciava il suo cavallo in avanti e Jungkook subito dietro di lui. 

 

Diana contrasse le labbra. 

 

Dov'era lui? 

 

Quando i due destrieri raggiunsero finalmente lo spiazzo di fronte alla casa, la ragazza lo vide. O meglio, vide un cencio pallido accasciato contro la schiena di Jungkook, incosciente. 

 

-Che cosa è successo? 

 

La giovane fu in un istante in piedi svegliando di colpo Taehyung, che prese a guardarsi attorno con le palpebre semichiuse e uno sguardo confuso. 

 

La guardia non disse una parola, ma il suo viso non era mai stato così rigido come in quel momento. Hoseok, con gli occhi arrossati e il volto sbiancato, accorse al suo fianco per aiutarlo a sorreggere il corpo del principe mentre scivolava giù dal cavallo. 

 

E quello che Diana vide fu un'avida macchia rossa su una tela di bende che ne avvolgevano l'addome. 

 

Prima ancora di riflettere, si protrasse in avanti, allungandosi per toccarlo. 

 

-Hyung! Porta dei medicinali!

 

La voce disperata di Hoseok si levò nell'aria strappando Taehyung dal torpore residuo del sonno e portandolo accanto a lui in un istante. Con occhi grandi e una bocca spalancata in un cerchio confuso, fissava il corpo inconscio respirando affannosamente. 

 

-Yoongi-hyung? 

 

Seokjin emerse dalla porta con un cipiglio scuro in volto, puntando lo sguardo sulle tre figure che si avvicinavano maldestramente alla casa. Invece di iniziare a borbottare come suo solito, il cuoco non disse una parola e sparì all'interno dell'edificio. 

 

Hoseok e Jungkook, reggendo il principe ai due lati, raggiunsero il bordo rialzato che era stato occupato da lei e Taehyung fino a poco prima e si trascinarono all'interno, distenendo velocemente il corpo a terra. 

 

-Hyung? Hyung? Hyung, rispondi! 

 

Taehyung era scattato in avanti e aveva raggiunto il fianco del principe, inginocchiandosi accanto al suo corpo e prendendo a scuotergli la mano con gli occhi spalancati e, ormai, gonfi di lacrime. 

 

Diana si era ritrovata a sua volta a sormontare la figura inerme, ponendosi vicino alla sua testa e abbassandosi per poter guardare il volto pallido. 

 

Quel volto che, dopo qualche istante, aprì gli occhi grugnendo. 

 

-Hyung! Hyung, stai bene? Ti prego, dimmi che stai bene? 

 

Taehyung si avvicinò ancora di più al giovane, sormontandolo quasi interamente e avvicinando il viso al suo. Il principe strizzò le palpebre, traendo un respiro affilato. 

 

-Tae? 

 

-Sono io, hyung! Guardami! 

 

Yoongi strizzò gli occhi, puntandoli sul volto ansioso del fratello. 

 

-Perché tanta confusione?- chiese, prima di spostare lo sguardo su di lei. 

 

Diana, forzando un sorriso sulle sue labbra, prese ad accarezzare i capelli del ragazzo. 

 

-Ci avete fatto prendere un bello spavento- mormorò con una leggerezza che non avrebbe potuto ingannare nessuno. 

 

Seokjin, allora, fece irruzione nella stanza, ponendosi nel lato libero del principe e abbandonando freneticamente per terra una serie di piccoli vasi di ceramica. 

 

-Stupido... ecco cosa siete... guardate cosa avete combinato...- borbottava il cuoco, parlando più fra sé e sé che rivolgendosi ai presenti. 

 

Diana, ignorando il groppo di nausea che aveva incastrato in gola, continuò ad accarezzare la testa del giovane tentando di frenare il tremore nelle sue dita. 

 

-Che cosa è successo?- chiese di nuovo, con voce leggermente più calma.

 

Il principe grugnì non appena Seokjin sciolse le bende sulla sua ferita, prendendo a tamponare il sangue con pezzi di stoffa. 

 

-Mi sono distratto... come un idiota... e Yonsan...

 

Il principe lanciò un'imprecazione mentre il cuoco iniziava ad applicare un miscuglio di erbe, portandolo a rabbrividire violentemente. 

 

-Hyung, andrà tutto bene. Vedrai, andrà tutto bene. 

 

Diana, con un sorriso tremante e gli occhi in fiamme, annuì senza lasciare il volto di Yoongi.

 

-È quello che Hoseok continua a ripetere...- replicò lui in un sibilo. 

 

Eppure la sua pelle si faceva sempre più pallida. La sua fronte era madida di sudore e le sue labbra iniziavano a prendere una tinta grigiastra che non aveva nulla del roseo candore che l'aveva baciata qualche ora prima. Diana allungò la manica del vestito e prese ad asciugargli le gocce che gli imperlavano il viso. Quando passò davanti alla sua bocca, sentì il respiro toccarle appena il polso, un soffio d'aria così timido da parere quasi inesistente. 

 

La ragazza sollevò lo sguardo e fissò le sopracciglia contorte di Seokjin, che per un istante puntò gli occhi nei suoi. E quello che essi dicevano non le piacque per nulla. 

 

La giovane avrebbe voluto piangere. Stringendo le labbra, si costrinse a riportare l'attenzione sul principe vicino alle sue gambe e ad accarezzargli il viso con gesti lenti e rassicuranti. 

 

-Taehyung. 

 

Il giovane esangue aveva richiuso gli occhi lasciando la bocca semiaperta per emettere brevi respiri. 

 

-Sì, hyung?- rispose prontamente il ragazzo, lo sguardo attento e le mani avvolte attorno a quella del principe. 

 

-Devo dirti una cosa. 

 

Lui deglutì, un gesto che sembrò costargli uno sforzo immane, prima di sollevare le palpebre. 

 

-Riguarda la morte di tuo padre.

 

Taehyung aveva uno sguardo confuso sul volto, ma piegò il capo senza interrompere. 

 

-Tuo padre è stato...

 

Un lamento interruppe la frase, portando il principe a corrugare la fronte in una smorfia di dolore. 

 

-... è stato ucciso per colpa mia. Perché...- trasse un respiro che assomigliava a un rantolo -... sono tuo fratello, Tae. 

 

Silenzio. 

 

Diana sollevò lo sguardo sul ragazzo, che guardava Yoongi con un'espressione indecifrabile in viso. Il principe, per contro, si forzò ad aprire gli occhi per guardarlo ansiosamente. 

 

-Lo sapevo già, hyung. 

 

Il giovane spalancò le palpebre. 

 

-Cosa? 

 

Taehyung si abbassò verso il suo viso, fissandolo con uno sguardo determinato. 

 

-Mia madre me lo aveva già detto. Era convita che in questo modo ti avrei odiato e mi sarei allontanato da te. 

 

Yoongi rimase per diversi istanti in silenzio a fissare il ragazzo. Poi, sotto ai visi scioccati dei presenti, scoppiò a ridere. 

 

Una risata rauca, che si interruppe con colpi di tosse e gorgoglìi raccapriccianti. 

 

-Hyung?

 

Il fratello, con un'espressione confusa, lo fissò mentre il principe scuoteva la testa, portandosi una mano alla fronte. 

 

-Tutto questo tempo sprecato... e poteva essere così facile... 

 

Diana, in un attimo, capì. Il petto di Yoongi cessò di sobbalzare, ma sulle sue labbra rimase un sorriso incredulo. 

 

-Che stupido... tutto questo tempo in cui avrei potuto trattarti come mio fratello... in cui avrei potuto essere il supporto che meritavi... 

 

Taehyung corrugò le sopracciglia, una piega di angoscia che andava a incidersi sul suo viso mentre scrutava il giovane. 

 

-Puoi ancora esserlo, hyung. Per me sei sempre stato mio fratello. 

 

Yoongi non si voltò a guardare il ragazzo, ma il sorriso si fece più agrodolce sulle sue labbra, come se avesse appena condiviso un segreto solo con se stesso. 

 

-Hyung? 

 

Il principe non rispose, ma rimosse la mano dalla sua fronte, puntando lo sguardo sul viso di Diana. Lei, con gli occhi ormai inondati di lacrime, gli accarezzò il volto. 

 

-Prenditi cura di lui, mmh?- mormorò infine, fissandola con una dolcezza che aveva visto solo quella mattina che si erano svegliati l'uno accanto all'altra. 

 

Lei non fu in grado di annuire. Emise solo un verso gutturale, annacquato dai singhiozzi, osservando la mano di lui sollevarsi e raggiungere la sua guancia. 

 

Fece appena in tempo a toccarle la pelle. 

 

Era freddo. 

 

Così freddo. 

 

Il braccio di lui, allora, crollò a terra. E i suoi occhi rimasero aperti su di lei. 

 

Fissi. 

 

Immobili. 

 

-Hyung, perché hai smesso di trattare la sua ferita? 

 

La voce petulante di Hoseok era un'eco lontana sopra alle lacrime di Diana. 

 

-Seokjin-hyung? 

 

-Perché non sta sbattendo più gli occhi? 

 

E un grido si levò nella stanza.

 

 

ANGOLO AUTRICE 

Beh.... che dire.... no, forse è meglio non dire niente XD dunque, per rispondere alla domanda di Starfragola... ebbene sì, ho ucciso uno dei sette. Anzi, ho ucciso il protagonista 🙃 che dire... vado a chiudere la cassetta della posta prima che mi ci buttiate i petardi dentro...

 

Per chi è sopravvissuto ed è interessato a conoscere di più sul delirio mentale che mi ha portato a questa decisione beh... benvenuti cuori d'acciaio! Per tutti gli altri, amen 🙏🏻  (ma date un'occhiata alle ultime righe in caps lock)

 

Dunque, inizialmente il piano era uccidere Hoseok. Non era realistico che tutti sopravvivessero perciò i candidati più probabili erano Hobi o Jungkook, ma kookie sarebbe stato piuttosto prevedibile. Ero sinceramente intenzionata a seguire la strada di Hobi, indirizzandovi anche a sospettare questa decisione, chiedendovi di prestargli attenzione, rendendolo il collante emotivo della storia e ponendo una situazione papabile piazzandolo in battaglia accanto a Yoongi. Un giorno, però, più o meno a un quarto dall'inizio della storia, stavo riflettendo sui problemi di Game of thrones (chi ha orecchie intenda 🙄) e ho pensato quasi per scherzo "Ma se davvero uccidessi il protagonista?". All'inizio ho sbolognato l'idea come assurda perché sapevo che avrebbe creato un grande cratere nel finale ma riflettendoci... ho pensato "Perché no?" 

 

Yoongi ha completato probabilmente l'arco più ampio dall'inizio della storia. Finalmente, aveva deciso di prendersi la sua responsabilità e prendere il suo posto come re, per salvare i suoi alleati e la nazione. E, alla fine, ha realizzato che il suo atto di "codardia", come la considerava lui, nel non parlare a Tae lo ha portato a perdersi potenzialmente un fantastico rapporto con suo fratello. Ha capito che doveva avere fiducia in Tae e nel loro legame e che lui gli voleva bene a prescindere dalle circostanze. Circostanze che non erano colpa sua. E, proprio in quel momento, gli diciamo addio. Perché Yoongi è cresciuto fino a questo punto, lo possiamo lasciare andare. 

 

Oppure no? 👀 

 

RICORDATE: questo non è l'ultimo capitolo! Abbiamo ancora il 50 e l'epilogo prima della fine.... e forse anche qualcos'altro? 👅 

 

E (FORSE) NON È L'ULTIMA VOLTA CHE VEDIAMO YOONGI E DIANA? E FORSE C'ENTRA LA NUOVA STORIA? 

 

Chi lo sa 🤷🏻‍♀️

   
 
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