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Autore: lunadivergente21dw    29/09/2021    1 recensioni
In seguito agli avvenimenti di Vienna Tony crea la sua squadra e nel farlo opta per nuovi membri, uno ovviamente è Peter Parker.
Poi c'è Amelia, che Tony vede come una figlia.
Amelia ha dei poteri particolari e quando Tony chiede il suo aiuto lei non si tira indietro.
Avrebbe aiutato Tony a qualunque costo, o almeno così credeva, perchè quando degli occhi di un azzurro ipnotico cominciano a tormentarla qualcosa dentro di lei scatta.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il resto della squadra  aveva capito che c'era qualcosa di strano nell'aria.
Dopo la vacanza Amy e Bucky non erano mai stati a meno di cinque metri l'una dall'altro. In più nessuno dei due partecipava attivamente alle interazioni con gli altri, di certo questo comportamento avrebbe destato qualche sospetto anche al più duro di testa.
Infatti Steve una sera si avvicinò con un sorriso strano mentre lei stava prendendo delle patatine e una bibita.
-Hey Amy- Disse in modo per niente casuale.
Lei alzò lo sguardo dalla sua bibita per sorridergli. -Steve- Mormorò con un cenno per poi voltarsi con l'intenzione di tornare nella sua stanza e passare la serata a guardare un film in pace.
-Come va?- Chiese lui all'improvviso.
Lei alzò gli occhi al cielo per poi girarsi di nuovo verso di lui. -Bene, tu?-
-Oh, bene...-
Amy annuì sorridendo per poi voltarsi di nuovo, non aveva nessuna intenzione di continuare la conversazione. Dato che sapeva già dove sarebbe finita.
-Sai...- Continuò lui, bloccandola un'altra volta. -È da un po' che Bucky mi sembra un po' strano-
Eccolo.
-Ah sì? Come mai?- Chiese continuando a camminare.
Lui la seguì per le scale. -Oh beh, non so. Pensavo che tu ne sapessi qualcosa.-
-Io? E perché io dovrei saperlo? Non sei tu il suo migliore amico? Lo conosci da più tempo di tutti.- Disse freddamente accelerando il passo.
-Amelia...- Mormorò lui quando raggiunsero la porta della sua stanza. -Non è che... Sai, nemmeno con me parla molto negli ultimi giorni. Tu e lui avete una connessione speciale, potresti...-
Fu interrotto da uno sbuffo sarcastico. -Una connessione speciale? Cosa siamo? Gli orsetti del cuore?- Chiese guadagnandosi un'occhiata confusa da Steve, cosa che la fece alzare gli occhi al cielo. -Gli orsetti del cuore. Davvero? Sono... Senti, lascia stare.- Disse arrendendosi con un sospiro frustrato. -Se hai problemi di comunicazione con il tuo migliore amico non è colpa mia. Sei grande e grosso, puoi cavartela da solo.- Decretò per poi sbattergli la porta della camera in faccia. Ma non mancò di notare l'espressione ferita e incredula del biondo.
Posò le patatine e la bibita sul comodino per poi saltare sul letto e rilasciare un grido soffocato nel cuscino.
Il giorno dopo a colazione Steve continuò a lanciarle delle occhiate apprensive che lei ignorò. Poi provò a intrattenere una conversazione con Bucky, ma si arrese subito quando l'altro continuava a rispondergli a monosillabi.
Alla fine lanciò un'occhiata disperata a Natasha.
La rossa fece roteare gli occhi per il comportamento del biondo e dopo aver preso un sorso del suo caffè, diede un colpetto al braccio di Amelia. -Pronta per l'appuntamento con Johnny?-
Amelia alzò lo sguardo dal telefono per guardarla male. -Non è un appuntamento.-
-Sì, come vuoi. Hai deciso cosa metterti?-
Lei sbuffò infastidita tornando a guardare il telefono. -Jeans e maglietta.- Mormorò senza darle attenzione.
-Nah, scelgo io come ti vesti- Dichiarò la rossa per poi alzarsi dal tavolo senza lasciarle la possibilità di rispondere.
Infatti quando tornò in camera sua nel pomeriggio, trovò Nat che scrutava il suo armadio con occhio critico.
-Get out loser, we're not going shopping.- Disse Amy sorridendo.
-Non citare mean girls senza una buona ragione- Rispose la rossa senza spostare lo sguardo dall'armadio. -Questo è carino, anche se sembra leggermente grande per te. Ma basterà fargli un piccolo nodo qui dietro.- Disse pensierosa osservando il vestito blu che aveva tra le mani.
Amelia si avvicinò a grandi passi e prese il vestito. -Questo non lo metto. Non è mio.- Disse velocemente per poi rimettere il vestito nella parte sinistra dell'armadio passandoci sopra la mano con cura.
Quando si girò vide lo sguardo preoccupato dell'amica e anche se capì che aveva capito, aggiunse lo stesso: -Era il vestito preferito di mia madre.-
Natasha annuì accennandole un piccolo sorriso preoccupato, poi le cinse le spalle guidandola fuori dalla stanza. -Stasera ti presto io qualcosa-
-Dobbiamo proprio fare questa cosa?-
-Certo che dobbiamo.- Affermò Nat con un sorriso incoraggiante che però la scoraggiò ancor di più.
Due ore dopo, la stava trascinando fuori dalla stanza di forza.
-Non ci vado vestita così, sembra che mi sia impegnata a scegliere l'outfit e che mi importi qualcosa.- Si lamentò cercando di aggrapparsi alla maniglia della porta.
Intanto Natasha la stava tirando per il braccio. -Beh, io mi sono impegnata. Quindi ora ti muovi.-
Amy rilasciò uno strillo soffocato e in quel momento da una delle porte del corridoio uscì Steve. Le guardò confuso, poi la sua confusione si trasformò in preoccupazione guardando Amy.
-Vai vestita così?-
A quel punto Amy lasciò la maniglia per raddrizzarsi e osservò il top nero e la gonna blu che Nat le aveva prestato. -Sì, perché?-
Steve la guardò per qualche secondo per poi sorriderle. -Stai benissimo-
Amelia lo guardò sorpresa, poi annuì.
-Posso accompagnarti se vuoi- Disse tornando allo sguardo preoccupato, facendola sorridere.
-Non ce n'è bisogno Steve, ma grazie- Rispose lei seguendo Nat nell'ascensore.
-Adesso che il tuo vecchio poster ti ha detto che stai bene vestita così non ti lamenti più, eh?- Domandò Nat con un sorrisetto mentre le porte si chiudevano.
Lei alzò gli occhi al cielo. -Voleva dirmi di andare a cambiarmi da bravo nonnetto qual è, e tu lo sai bene.-
-Però pensa davvero che tu stia bene così.-
-Stai zitta Nat.-
A quell'affermazione la rossa sorrise ancor di più.
-A domani- Mormorò Amy quando l'ascensore si fermò al piano cucina.
Nat non le disse niente e le afferrò il braccio.
-Nat, sono già in ritardo!- Protestò lei senza riuscire a liberarsi dalla presa ferrea.
-Faremo presto, tranquilla.-
L'attimo dopo erano in cucina, dove Sam, Clint e Bucky stavano bevendo una birra mentre Wanda, Visione e Bruce facevano altre ricerche sulla fabbrica di succhi di frutta.
-Ricordate Xavier? Ha detto che verrà a controllare questo affare di persona- Stava dicendo Bruce, finché Nat non gli posò una mano sulla spalla.
-Spiacente di interrompervi ma sono venuta a chiedere a Wanda quel lucidalabbra speciale. Amy è in ritardo per il suo appuntamento.-
-Non è un appuntamento!- Protestò ancora Amy, ma ormai tutta l'attenzione era su di loro.
Clint posò la birra e la guardò con un sorriso, ma l'espressione era seria. -In qualità di unico padre qui dentro, devo essere io a ragguardarti dagli uomini-
Amelia alzò gli occhi al cielo. -Se non chiudi la bocca farai docce gelate fino a Natale.- Lui alzò le mani in segno di difesa con un sorrisetto divertito. Allora lei si voltò di nuovo verso Nat. -E non mi serve il lucidalabbra. A dopo.- Disse in fretta tornando all'ascensore.
-Coprifuoco a mezzanotte!- le urlò dietro Sam.
-Ma che mezzanotte, alle undici- Aggiunse Clint facendola sorridere mentre le porte dell'ascensore si chiudevano.
Il tragitto verso la città fu lento. Amy si disse che più tardi sarebbe arrivata, meno tempo avrebbe dovuto stare lì.
In quel periodo aveva troppe cose per la mente (o forse solo una) e viaggiare da sola al tramonto, con un cielo che oscillava tra l'arancione e il violetto, riuscì a rilassarla almeno un pochino.
Arrivò al piccolo parcheggio che le aveva indicato Kia e dopo aver sospirato per l'ennesima volta, uscì dalla macchina.
-Finalmente!- Esclamò una voce a qualche macchina di distanza.
Amy si girò e sorrise facendo un cenno. -Ciao Randall-
-Ciao Frost wom... Ahi!- Esclamò all'improvviso mentre Kia usciva dalla macchina.
-Ma che ti salta in mente?- Bisbigliò infuriata per poi lanciare uno sguardo di scuse ad Amelia.
Lei sorrise e si avvicinò. -Ciao anche a te Kia-
-Scusalo, a volte... Non pensa.- Disse con un sorriso sincero. Amy sorrise notando come era rilassata quella sera, quindi si prese un momento per ammirare l'energia che irradiava con il suo completo carta di zucchero, il suo ombretto dorato che risplendeva sulla pelle scura e le treccine fermate da una forcina con le margherite.
-Io penso sempre!- Protestò Randall chiudendo a chiave la macchina.
Kia alzò gli occhi al cielo. -Allora pensi troppo- Affermò facendo un cenno ai due di avviarsi. -Andiamo che ho fame-
-Concordo- Aggiunse Amy, ad un tratto più ottimista.
Randall sbuffò. -Anche tu ora?-
-Cosa? No, intendevo che ho fame anch'io- Disse velocemente Amelia.
-Ti stava prendendo in giro- Le sussurrò Kia.
-Oh...- Riuscì a dire prima che i due si mettessero a ridere.
Finirono a camminare accanto alla banchina sull'East River, dove giravano poche persone. -Alquanto isolato- Commentò Amelia nervosamente. 
Da quando aveva cominciato a vivere a New York aveva imparato che i posti isolati erano quelli più pericolosi. In più le ricordavano la sera in cui stava tornando a casa in bici prima che tutto cambiasse.
-Oh sì, Johnny sceglie sempre posti così. Ti ci abituerai- Disse Randall tranquillo.
Amelia lo guardò confusa. -Cosa vuol dire che mi ci abituerò?-
Kia alzò gli occhi al cielo. -Va bene Amelia, sarò sincera. Randall ha detto che tu e O'Malley farete presto coppia, così io ho scommesso contro. Non deludermi.-
-Non vale dirle tutto!- Protestò lui girandosi verso Amelia. -Non ascoltarla. Non ho voglia di darle cinquanta dollari.-
Amy non cercò nemmeno di nascondere il fastidio e li guardò male. -Perché voi americani avete tutti la brutta abitudine di scommettere su ogni cosa? Soprattutto voi super spie.-
Kia le rivolse un sorriso di scuse. -Hey, io sto dalla tua parte- Mormorò prendendola sottobraccio. -O'Malley è simpatico qualche volta, ma non fa per te. Sai, meriti un po' di normalità-
Lei la guardò sorpresa. -Per questo sto uscendo con degli agenti dello shield, per la normalità.- Affermò facendo ridere Kia.
All'improvviso una moto si fermò accanto a loro. -Scusate, sapete dov'è l'irish pub più vicino?- Domandò il tizio togliendosi il casco. Randall e Kia alzarono gli occhi al cielo quando Johnny rivolse loro un sorriso divertito. -Volete un passaggio?- Chiese posando finalmente lo sguardo su Amelia con un sorriso ancor più grande.
-Io sì, che razza di posto hai scelto stavolta? Troppo lontano dal parcheggio.- Disse Randall andando a prendere posto sulla moto.
Johnny ridacchiò. -Puoi ripetermi come ci hai stracciato tutti battendo i record fisici dello shield?-
-Con costanza e andando a letto presto.- Affermò Randall mettendosi il casco. -Ci vediamo tra poco ragazze- Disse poi facendo un cenno a Kia e Amelia.
Johnny sorrise di nuovo ad Amelia. -Ci vediamo tra due minuti, il pub è qui dietro l'angolo- Disse facendole l'occhiolino per poi partire.
Amelia si ritrovò ad arrossire, ma non ebbe il tempo di soffermarsi troppo su quel gesto che scoppiò a ridere quando Randall allargò le braccia urlando -Jack, sto volando!- mentre Johnny faceva la curva.
-È davvero un idiota- Disse Kia ridacchiando.
-Ah sì? Il tuo idiota?- La incalzò Amy con un sogghigno.
Kia la guardò confusa.
-Oh andiamo, sei sempre lì a difenderlo e a ridere delle sue battute.-
-Questo fanno i migliori amici.- Ribatté lei mentre giravano l'angolo.
In lontananza Johnny stava parcheggiando la moto mentre Randall stava parlando con una ragazza  dai capelli rossi.
Amy notò il sorriso di Kia mentre si avvicinavano e sogghignò ancora una volta. -Guardala come sorride-
L'altra sorrise alzando gli occhi al cielo. -Quanto scommetti che ora ti farò sentire molto stupida, Amelia?-
Amy rimase a guardarla con espressione confusa. E l'unica cosa che riuscì a dire quando la ragazza rossa corse incontro a Kia per poi baciarla fu -Ooooh.-
Kia cercò di non ridere vedendo la sua espressione. -Amy, lei è Jenny. La mia ragazza. Jenny, Amelia. Un'amica.-
-Amica delle spie, eh?- Disse Jenny porgendole la mano con un sorriso che andava da un orecchio all'altro. -Dev'essere emozionante-
Lei le strinse la mano con un sorriso. -Più stancante che emozionante-
-Oh... Lo dice anche Kia-
La suddetta sorrise e le passò un braccio intorno alla vita. -E lei non mi crede mai-
-Perché siete super spie!- Esclamò Jenny mentre seguiva Kia dentro il pub.
-Spie per niente super- Disse l'altra divertita.
-Andiamo?- Domandò Johnny facendola sobbalzare. -Scusa- Aggiunse con una piccola risata soffocata.
Amy socchiuse gli occhi con un sorriso sarcastico. -Non sei per niente dispiaciuto.-
Lui per tutta risposta alzò le mani in segno di scuse senza però smettere di ridacchiare e le fece segno di entrare. Seguì Randall scendendo per le scalette che portavano al pub e non poté fare a meno di pensare di essere in un episodio di How I met your mother. Quando entrò si aspettava di vedere Ted, Robin, Marshall e Lily al tavolo e Barney al bancone. Ma dovette mettere da parte la sua fantasia e andare a sedersi tra Johnny e Randall.
-Pub irlandese, eh? Non me lo aspettavo- Commentò guardandosi intorno mentre gli altri consultavano il menù.
Johnny spostò lo sguardo su di lei. -Ma io sono irlandese- Disse divertito facendole spostare lo sguardo su di lui. -Da dove pensavi derivasse il cognome O'Malley?-
-Oh...- Disse semplicemente Amelia sentendosi di nuovo stupida per la seconda volta quella sera. -Beh... Allora puoi consigliarmi cosa prendere?-
Johnny le sorrise. -So che non è la cosa preferita da tutti ma mia mamma mi preparava sempre il boxty potato, li volevo sia a colazione che a cena. Probabilmente la facevo impazzire con la mia ossessione- Aggiunse sorridendo con un'aria nostalgica che Amy conosceva bene.
-Cosa sono?- Chiese quando l'espressione nostalgica si stava trasformando in pura e devastante tristezza.
Lui tornò a guardarla col solito sorriso. -Sono come dei pancake ma ripieni di purè di patate.- Affermò per poi ridere della sua espressione. -Sì, suona strano ma...-
-Sembra strano ma al contempo delizioso- Terminò Amelia sorridendogli. -Vada per il boxty potato allora.- Affermò chiudendo il menù.
Un quarto d'ora dopo Amelia si stava ingozzando con aria felice. -Voglio mangiare questi cosi per il resto della mia vita.- Affermò facendo ridere gli altri.
-Johnny sa cucinarli bene, dovresti andare a trovarlo qualche volta- Suggerì Randall alla sua destra facendo alzare gli occhi al cielo a Jenny e Kia.
-Johnny sa cucinare solo quelli, lascia stare.- Aggiunse Kia guardandolo male.
-Ma Johnny...-
-Johnny è stanco di sentirvi bisticciare, vado a ordinarvi altre patatine per farvi contenti.- Disse Johnny lasciando il tavolo con un sorriso esasperato. Fece appena in tempo a posare le patatine e la salsa alle erbe sul tavolo che  uno dei musicisti sul palco cominciò a suonare. -Oh no...- 
-Oh sì.- Commentarono Randall e Kia con un sogghigno.
Una donna salì sul palco e prese il microfono per dire velocemente: -Tutti i presenti in piedi sono obbligati a ballare la prossima canzone.-
Amelia non capì cosa stesse succedendo, ma l'attimo dopo stava guardando Johnny e altri due ragazzi esibirsi in una danza irlandese. Dall'apice della sua confusione non si accorse nemmeno della risata sorpresa che le sfuggì e che le fece guadagnare un'occhiataccia da Johnny.
Randall prese un sorso della sua birra e fece per saltare sul tavolo ma l'occhiata della donna che aveva cominciatoa cantare gli fece cambiare idea e fece alzare Amelia per uscire dalla panca e raggiungere il centro della pista per esibirsi in una breakdance che stonava del tutto con la musica irlandese ma che fece alzare l'ilarità nel locale.
Amelia, che prima era impegnata a ridere per la scena, si ritrovò a volteggiare e quando si fermò si trovò davanti il sorriso e le fossette di Johnny.
-No.-
-Oh sì- Replicò lui con un sorriso divertito per poi farla girare un'altra volta.
-Non conosco le danze irlandesi!-
-Possiamo rimediare.- Affermò Johnny guardandola con uno sguardo carico d'affetto che Amy si lasciò trasportare.
Le ore successive passarono con Amy che provava a imitare quello che Johnny le mostrava e con altre pietanze irlandesi.
Dopo aver saltato e mangiato così tanto Amelia si pentì di non aver portato con sè una giacca quando si ritrovò di nuovo fuori nell'aria della sera. Soprattutto quando si ritrovarono a camminare di nuovo accanto all'East River dove l'aria pungeva anche in quelle serate di fine agosto.
Stava ridendo per una battuta che aveva fatto Jenny quando sentì qualcosa sulle sue spalle e fece per protestare e togliersi la giacca quando Johnny la superò con un sorriso andando così a camminare accanto a Randall.
Amelia sorrise leggermente per poi tornare seria quando Kia le riservò un pizzicotto al braccio mormorando un: -Guarda che non ho voglia di pagare Randall, non mi lascerà mai più in pace-
-Ancora con questa storia?- Domandò più a sè stessa che a lei mentre si chiudeva per bene la giacca trovando subito sollievo.
Una volta tornati al parcheggio ascoltarono Randall parlare ininterrottamente dei suoi copri sedili a forma di dinosauro per una buona mezz'ora prima che lui, Kia e Jenny ripartissero con la musica di Jurassic park a volume altissimo.
Johnny e Amy ridacchiarono per un altro po' prima di riuscire a calmarsi. A quel punto Amy si appoggiò alla portiera della macchina incrociando le braccia. -Se penso che domattina dovrò allenarmi la voglia di sdraiarmi a letto e non alzarmi mai più è sempre più grande- Commentò divertita. -Mi hai distrutta con quelle jig irlandesi.- Continuò rivolgendogli una mezza occhiata di rimprovero, che servì solo a far ridere di nuovo entrambi.
-Se vuoi posso proporre a Fury di venire a darvi lezioni di ballo di tanto in tanto-
-Oh, Natasha apprezzerebbe di sicuro. Soprattutto per vedere Steve e Sam saltare in quel modo.- Disse sorridendo immaginandosi la scena. -Io sarei curiosa di vedere Visione.-
Johnny ridacchiò. -Comunque non potrei che guardare solo te- 
Amy arrossì alzando gli occhi al cielo. -Certo, in una stanza piena di Avengers tu guarderesti solo me.-
-Per forza, stasera eri la più buffa del club.-
Stavolta Amelia arrossì per l'imbarazzo. -Beh, forse è perché ho avuto un pessimo insegnante!- Esclamò indignata facendolo ridere ancor di più.
-Questo non posso giudicarlo io-
Amy sorrise scuotendo la testa. -Il boxty potato era buono però.-
-Te l'ho detto. Anche se non era come quello di mamma. Vorrei saperlo fare per fartelo provare. Te ne innamoreresti.-
Lei sorrise osservando il suo sguardo malinconico ma felice. -Cosa le è successo?- Domandò prima che riuscisse a fermarsi.
Quando lo sguardo di Johnny tornò su di lei, Amy capì di averlo fatto tornare alla realtà e se ne dispiacque. -Scusa, non dovev...-
-Hydra. Mio padre lavorava con loro e dopo qualche affare andato male se la sono presi con mia madre e me. Lei mi ha salvato- Mormorò guardando in lontananza.
Amelia gli prese la mano. -Mi dispiace.- Mormorò piano.
Johnny le sorrise per rassicurarla. -Sono venuto a vivere con i miei nonni qui negli Stati Uniti e crescendo mi sono allenato per entrare in qualche organizzazione come CIA o FBI. Dopo aver lavorato per entrambe sono passato allo Shield, quello nuovo ovviamente... Ma basta con le storie tristi- Disse all'improvviso con un sorriso malinconico. -L'immagine di te che provi a ballare è troppo divertente.-
Amy alzò gli occhi al cielo con un sorriso divertito. -Molto divertente.-
-Divertentissimo.- Replicò lui ridacchiando.
I loro sguardi si incontrarono tra le risate e Amelia si accorse di star stringendo ancora la mano di lui nella sua. Spostò lo sguardo dalle loro mani agli occhi di lui e vi colse di nuovo quell'affetto che avrebbe tanto voluto vedere negli occhi di qualcun altro.
Ma anche se gli occhi in cui si stava perdendo in quel momento erano verdi invece che azzurri, si ritrovò comunque ad avanzare verso di lui e senza rendersene conto si alzò in punta di piedi.
Sorrise leggermente socchiudendo gli occhi mentre si avvicinava sempre di più a Johnny e appena gli sfiorò le labbra lui le posò le mani sulle spalle per allontanarla gentilmente.
Lei spalancò gli occhi incredula e lo guardò.
-Amelia...- Mormorò con un sorriso triste.
-Cosa?- Domandò lei con tono offeso.
Johnny allora le fece una carezza alla guancia. -Non voglio essere la tua seconda scelta, soprattutto se sei ancora innamorata di lui-
Amy allora abbassò lo sguardo. -Non so di cosa tu stia parlando...-
-Per quanto vorrei riuscirci, è difficile ignorare il modo in cui guardi Barnes.- Disse lui allontanandosi di un passo con aria rassegnata. -Da quando ti ho incontrata per la prima volta alla festa di capodanno... Beh, è come se mi avessi lanciato un incatesimo. Quando ci siamo baciati durante l'ultima missione ho sperato che qualcosa cambiasse, di ricevere lo stesso sorriso che rivolgi sempre a lui ma...- A quel punto sorrise. -Quello che voglio dire è che so che non ti renderei mai felice come fa lui, e non ti devi accontentare di qualcun altro.-
Amelia era senza parole. -Ma lui...-
Johnny scosse la testa evitando il suo sguardo. -Lui è l'uomo che ami, non io.-
-Perché sei così maturo?- Fu l'unica cosa che Amy riuscì a dire, il che lo fece ridere.
-Alla prossima avventura?- Chiese porgendole la mano.
Lei la accettò annuendo un po' imbarazzata. -Scusa-
-Non devi scusarti. Spero che i tuoi sentimenti saranno ricambiati- Continuò con gli occhi un po' lucidi che gli fecero guadagnare un altro sguardo intenerito da Amelia. -Se continui a guardarmi così mi viene voglia di rimangiarmi tutto e baciarti. È meglio che vada.- Affermò cercando di convincerla con un sorriso.
-Hai lasciato la moto parcheggiata al locale, vuoi un passaggio fino a...-
-Non serve, mi piace camminare lungo il fiume. Mi ricorda l'Irlanda- Le disse prendendo la strada da dove erano arrivati. -Buonanotte Amy, la giacca puoi lasciarla all'ufficio shield al quartier generale.- Le sorrise prima di sparire dietro l'angolo e Amy sospirò appoggiandosi alla macchina.
-È la seconda volta in un mese che vengo respinta da qualcuno.- Disse tra sè e sè.
E con un senso di rimorso guardò la strada dove era sparito Johnny per poi entrare in macchina.
Quando tornò aveva l'umore sotto terra e il fatto che gli altri fossero ancora svegli non la aiutò.
Erano nella sala a guardare un film quando entrò per andare a bere un bicchiere d'acqua e senza accorgersene spostò l'attenzione su di sé.
-È mezzanotte passata- Disse Clint mentre Amelia passava dietro il divano.
-Sì, ho perso la scarpetta mentre scappavo-
-Come è andato l'appuntamento?- Domandò Natasha.
Amy alzò gli occhi al cielo e quasi andò addosso a Bucky raggiungendo la cucina.
-Scusa...- Mormorano all'unisono per poi guardarsi imbarazzati.
Bucky fece per dirle qualcosa ma poi il suo sguardo si posò sulla giacca di Johnny e richiuse la bocca.
Amelia seguì il suo sguardo e si sentì arrossire, riuscì a combattere la tentazione di spiegare cosa era successo e lo superò per prendersi da bere e scomparire in camera sotto lo sguardo curioso di Wanda e Natasha.



 
***



Qualche giorno dopo Amy era un po' più rilassata quando raggiunse gli altri all'allenamento. Forse il motivo era che Steve non era presente a causa della sua agenda super impegnata in qualità di Captain America.
Sam aveva preso il suo posto per la giornata e stava parlottando al telefono con qualcuno in un angolo della palestra, così Amy posò le sue cose e andò vicino a Wanda, la quale era seduta sotto la finestra a guardare dei video.
Non fece in tempo a sedersi accanto a lei che Sam posò il telefono e richiamò tutti all'ordine. -Oggi proviamo qualcosa di diverso dal solito se vi va- Annunciò.
Clint, il quale era lì accanto a lucidare una delle sue frecce, cominciò a mormorare. -Non dire esercizi sulla fiducia, non dire esercizi sulla fiducia, non dire...-
-Esercizi sulla fiducia!- Esclamò Sam entusiasta, al che Clint fece cadere la sua freccia rumorosamente. -Io sto in coppia con Nat!- Aggiunse poi con un sorriso soddisfatto.
-Barton tu sei sempre così sicuro di te, soprattutto quando Romanoff è nei paraggi. Ma ti senti così sicuro anche con il resto della squadra?-
Clint lo guardò pensosamente. -Io... Insomma, se avessi saputo che stamattina avremmo parlato dei nostri sentimenti mi sarei preparato meglio-
Natasha ridacchiò a quel commento mentre Sam alzava gli occhi al cielo.
-Sappiamo tutti che molto spesso abbiamo a che fare con cose più grandi di noi. Quello che noi facciamo per lavoro, per altre persone significa vivere o morire, perdere la propria casa o riuscire a salvarla.- Disse posando per un attimo lo sguardo preoccupato su Wanda, la quale gli rivolse un piccolo sorriso invitandolo a continuare. -Sappiamo anche che il legame nella nostra squadra è sempre un po' vacillante. Il che è normale, siamo tutti unici a modo nostro, abbiamo diverse radici culturali e diverse esperienze di vita. Ognuno di noi ha anche diverse esperienze tragiche alle spalle, per cui è normale rispondere diversamente a cosa ci capita davanti.- Fece una pausa posando lo sguardo su ognuno di loro. -Per questo è importante fidarsi l'uno dell'altro e conoscersi. Io, ad esempio. Vivo sotto il vostro stesso tetto e so che Clint odia chi lascia la porta del frigo aperta per troppo tempo ma non so qual è il piatto preferito di Visione.-
Visione spostò lo sguardo da Wanda a Sam sorpreso. -Oh, io non mangio.- Affermò sorprendendo Sam. -Però se dovessi scegliere sarebbe il pollo alla paprikash di Wanda.- Aggiunse con un sorriso divertito facendo ridere anche Wanda.
Sam scosse la testa ancora sorpreso. -Cosa? No, io sono sicuro di averti visto mangiare.-
-Mi dispiace Sam, ti sarai sbagliato. O forse non presti molta attenzione intorno a te. O forse ti sei autoconvinto che io mangi come voi perché sono sempre presente ai pasti. A volte faccio finta di mangiare per mettere le persone a loro agio- Disse Visione tentando di rassicurarlo. Ma all'espressione sconvolta di Sam, tutti si misero a ridere.
-Quindi tu non mangi.-
-No, appunto.
-Non mangia... Tipo, mai??-
-Esatto.-
-Com'è la vita senza il cibo? Dev'essere triste.-
A quel punto Visione lo guardò offeso. -Stavi parlando di esercizi di fiducia.-
Sam scosse di nuovo la testa cercando di concentrarsi, ma poi guardò Bucky. -Tu lo sapevi?-
-Tutti lo sapevano, Sam- Mormorò Bucky appoggiato al muro vicino ai sacchi della boxe.
Dopo aver mormorato qualcos'altro di incomprensibile, Sam li fece disporre tutti in cerchio. -Ora voglio che prendiate la mano a due persone. Ma non a chi avete di fianco.- Aggiunse velocemente prima che qualcuno potesse fare la mossa sbagliata.
Amelia, la quale era tra Natasha e Clint, allungò la mano sinistra per prendere quella di Sam. Ma fu fermata da una gomitata in faccia da parte di Clint che nello stesso momento si stava allungando per afferrare la mano di Nat.
Si tirò subito indietro portandosi le mani al naso. -Oh mio Dio, scusa Amy!- Esclamò Clint andando verso di lei. -Non ti ho fatto niente, vero? Insomma, sei mezza aliena, dovresti resistere.- Aggiunse velocemente studiandola.
Amy non poté fare altro che alzare gli occhi al cielo con un sorriso. -Allora la prossima volta prova a piantarmi direttamente una freccia in fronte-
-A quel punto sì che Stark mi ammazzerebbe- Le sussurrò divertito facendole l'occhiolino.
-Non prima di me- Aggiunse Natasha facendoli ridere.
-È questo il punto dell'esercizio, a volte agite senza vedere cosa stanno facendo gli altri e finite per mettervi tutti in pericolo.- Commentò Sam. -Stai bene Amy?-
Lei annuì e si mise di nuovo in cerchio, prese le mani di Sam e Visione cercando di non guardare davanti a sè dove una certa persona dall'aria sempre affascinante  stava tenendo a sua volta le mani di Visione e Sam.
-Bene, ora chiudete gli occhi e cercate di sentire il legame che vi unisce.-
Amy chiuse gli occhi e sorrise divertita quando Sam le strinse la mano affettuosamente.
-Io sento che le mani di Banner sono sudate- Commentò Clint.
-Confermo- Disse Wanda divertita..
Bruce riaprì gli occhi offeso. -Sentite, non è che le vostre siano così fresche-
-Le mie sì- Commentò Amelia con un sorriso senza riaprire gli occhi.
-Concentratevi.- Mormorò Sam cercando di mantenere la calma. -E non congelare le mani a nessuno, Frosin.-
-Ci proverò Sammy Piccione.- Aprì un occhio per osservare la reazione di Sam e cercò di non scoppiare a ridere quando vide lo sguardo di rimprovero che le stava riservando.
Le osservazioni sulle sensazioni riguardo l'esercizio furono povere, ma sembrava che Sam se lo aspettasse. Alla fine annunciò che dovevano formare due cerchi senza lasciarsi le mani.
Natasha sbuffò evitando per la decima volta una manata da uno dei compagni di squadra. -Se volevi giocare a twister potevi dirlo, Wilson.-
-Quello lo teniamo per la serata giochi-
-Io sono impegnata per la serata giochi.- Affermò Amelia cercando di passare sotto le braccia di qualcuno. Ormai non capiva più chi c'era attorno a lei, il cerchio si era trasformato in un groviglio di persone.
-Non ha neanche detto il giorno!- Esclamò Wanda studiando la posizione degli altri per cercare di capire quale sarebbe stata la sua prossima mossa.
-Ma sono certa di essere impegnata comunque-
-Sì, anch'io- Aggiunse Bruce. -Super impegnato.-
Natasha fece per aggiungersi al gruppo di lamentele quando Sam zittì tutti: -Ci sarete tutti, ora zitti. visto? Ci siamo riusciti.- Affermò quando il cerchio  iniziale si trasformò in due.
Ora Amy era tra Sam e Visione ma cercava ancora di evitare lo sguardo di Bucky che era ancora più vicino di prima.
-Ma è fantastico ragazzi- Disse Clint con un tono per niente convinto che fece sorridere i compagni di squadra. Poi si rivolse a Sam. -Abbiamo finito o...?-
Sam sorrise scuotendo la testa. -Ora vi dividerò a coppie- Affermò posando la mano sulla spalla di Clint che si stava già dirigendo verso Natasha. -Barton e Banner, Romanoff e Visione, Barnes e Frosin. Maximoff, con me.-
Amelia si irrigidì di colpo sentendo il suo nome e quello di Bucky così vicini. Guardò Sam, il quale spostava lo sguardo da lei a Bucky in cerca di qualche reazione.
Alzò gli occhi al cielo capendo che lui e Steve erano in combutta. In effetti le pareva strano che Steve avesse smesso di farle domande su Bucky nell'ultima settimana.
Era andato a chiedere aiuto a Sam.
Il suddetto le rivolse uno sguardo serio, che non ammetteva scuse. Non era ingenuo, sapeva che l'unico modo per farli parlare era incastrarli. E ci era riuscito.
Amy avanzò qualche passo verso Bucky che si era messo nell'angolo più lontano dagli altri. Afferrò le matite e i blocchi da disegno che le lanciò Sam.
-Bene, ora ritraete chi avete davanti.- Annunciò Sam sedendosi davanti a Wanda.
Amelia notò lo sguardo stupefatto che Bucky rivolse all'amico e si sedette a terra a gambe incrociate cercando di mantenere un'espressione indifferente quando in realtà voleva farsi inghiottire dal pavimento sotto di lei.
I minuti passarono, Bucky si era seduto davanti a lei ma a debita distanza. Mentre gli altri continuavano a ridere e fare commenti sui disegni dei propri compagni, loro due rimasero in silenzio.
Ma non un silenzio confortevole, un silenzio assordante che faceva aumentare il disagio di Amy secondo dopo secondo. E come se quello non bastasse, mentre lei continuava ad alzare lo sguardo su di lui per cercare di rendere il disegno almeno un minimo somigliante all'uomo che aveva davanti, lui non la guardò nemmeno per sbaglio.
Il che fece preoccupare Amy ancor di più. Forse, essendo un'ex spia/assassino era abituato a mantenere a mente i dettagli e per questo non aveva bisogno di guardarla. Il fatto che ricordasse ogni singolo dettaglio di lei le fece venire le farfalle allo stomaco per due secondi, poi si riprese ricordandosi cosa era successo l'ultima sera alla spiaggia.
Nel bel mezzo di quei pensieri bucò il foglio proprio sulla fronte del mini Bucky che stava cercando di disegnare nonostante la sua scarsa abilità nel disegno.
Quello fece alzare lo sguardo a Bucky per mezzo secondo. E Amelia fu stuzzicata dalla tentazione di strappare il foglio a metà proprio davanti a lui per vedere come avrebbe reagito, ma riuscì a trattenersi.
La voce di Jarvis interruppe le chiacchiere e le risate che riempivano metà stanza. -Signor Wilson, gli ospiti sono arrivati.-
Sam alzò lo sguardo dal suo foglio con un sorriso. -Grazie Jarvis, ora verranno accolti.- Disse semplicemente guadagnandosi delle occhiate curiose dai compagni di squadra. Lui tornò a guardare il suo foglio. -Barnes, Frosin. Continuate gli esercizi di fiducia andando ad accogliere gli ospiti per favore.-
Bucky e Amelia lo guardarono confusi ma si alzarono comunque, felici di fare qualcos'altro invece di disegnarsi a vicenda.
-Assicuratevi di fare un bel tour del quartier generale- Gridò Sam mentre uscivano dalla palestra.
I due camminarono in religioso silenzio per i corridoi, Bucky era davanti a lei di qualche passo e Amelia tirò un sospiro di sollievo quando si diresse verso le scale invece che all'ascensore. Quando arrivarono alla porta Bucky alzò la mano con incertezza prima di aprirla. Un uragano dai capelli rossi gli saltò tra le braccia. -CIAO BUCKY-
-Bonnie?- Domandò Bucky con tono incredulo.
-Ti sono mancata?? Visto? Non ho più la stampella, la protesi che mi ha costruito il signor Stark è formidabile!- Continuò la bambina con un sorriso emozionato, poi guardò dietro di lui e non smise di sorridere correndo verso Amy per abbracciarla. -CIAO AMY!-
Amelia, sorpresa, la strinse a sè con un sorriso confuso. -Bonnie, cosa...- Ma prima che potesse continuare, alla porta arrivò anche David che sorrise a Bucky, incapace di mantenere l'entusiasmo a sua volta.
Dietro di lui arrivò l'uomo che avevano incontrato all'orfanotrofio. Aveva due zaini e una sigaretta che gli pendeva dalle labbra. -Vengo a prenderli domani mattina, come accordato. Cercate di comportarvi a modo-
-Quindi non come faresti tu- Replicò David divertito.
Logan gli scompigliò i capelli con fare affettuoso. -Non tirare fuori gli artigli allora- Mormorò divertito.
-Aspetta, cosa intendi con "vengo a prenderli domani mattina"?- Chiese Bucky confuso.
L'altro alzò le spalle. -Così ha detto Charles. Ha parlato con un certo tipo, come si chiamava? Nilsson?- Domandò tra sé e sé mentre si allontanava dalla porta.
-Wilson?- Gli chiese Bucky.
-Sì, Wilson! Ecco com'era- Mormorò Logan facendo un cenno di saluto ai bambini per poi rientrare in macchina e andarsene con una sgommata.
Bucky per un momento condivise con Amelia uno sguardo sorpreso, poi entrambi si resero conto di quello che stavano facendo e distolsero lo sguardo nello stesso momento.
-Vi abbiamo fatto una sorpresa- Affermò Bonnie con un sorriso.
-E non è piaciuta- Mormorò David accanto all'amica.
Amelia allora tornò a guardare i bambini e sorrise. -Solo perché mi ha abbracciata solo Bonnie.- Affermò spalancando le braccia nella sua  direzione.
David alzò gli occhi al cielo. -C'è Iron man?-
-No, è in pensione.- Ribatté abbassando le braccia quando capì che non avrebbe ricevuto nessun abbraccio da lui, così portò le mani ai fianchi pensando "orgoglio maschile".
-Voi andate a fare il tour del quartier generale, io devo fare una cosa- Mormorò Bucky per poi scomparire.
Amy lo guardò pensierosa, poi tornò a guardare i due. -Allora, volete vedere la casa degli Avengers?-
Bonnie e David quasi saltarono dall'emozione mentre la seguivano per i corridoi della struttura. Dopo aver visto la pista da pattinaggio, la piscina e la sala cinema non poté più contenerli  e li condusse alla camera degli ospiti per farli cambiare. 
Mentre i due si perdevano a commentare il super televisore che avevano in camera lei tornò alla palestra dove erano gli altri per cercare Bucky, ma si fermò prima di svoltare l'angolo quando sentì delle voci.
-Cosa stai cercando di fare?-
-Posso risponderti tranquillamente quando mi dirai cosa è successo tra te e Amelia.- Rispose in modo pacato la voce di Sam.
-Non è successo proprio niente.-
-Allora torna da lei e aiutala con i ragazzini, sarà divertente. No?-
-Sam...-
A quel punto Amelia decise di intromettersi. -Oh, eccoti. Bonnie e David continuano a chiedere di te- Affermò senza guardarlo negli occhi. -Buona continuazione con gli esercizi di fiducia Uomo piccione- Disse poi tornando indietro.
-Tu divertiti a fare da baby sitter Fiocco di neve!- Le urlò dietro Sam facendole alzare gli occhi al cielo.
Sentì i passi di Bucky che la seguivano e si fermò in mezzo al corridoio prima delle scale per inspirare profondamente.
Quando si girò notò che Bucky si era fermato qualche passo dietro di lei e la stava guardando confuso.
Lei sospirò e abbassò lo sguardo. Quella conversazione non poteva più attendere. -Ti devo delle scuse.- Riuscì a dire creando ancora più confusione nello sguardo dell'uomo davanti a lei. -Quella sera alla spiaggia ho agito senza pensare a quello che avresti provato. Sono stata un'egoista e ho rovinato la nostra amicizia per dei stupidi...- "Sentimenti" era quello che voleva dire ma una piccola parte di sè voleva mantenere un minimo di dignità ed evitare di aggiungere che era innamorata di lui. Un'altra parte invece non voleva usare quel termine per banalizzare quello che provava. -Non devi evitarmi, anche se lo capisco. Possiamo far finta che non sia successo niente oppure se ti fa stare meglio ti starò alla larga.- Mormorò osservando il suo sguardo sorpreso. -Scusami ancora...- Terminò quando lui non disse niente.
Quando si girò Bucky fece per fermarla quando Bonnie e David corsero giù per le scale discutendo su cosa avrebbero dovuto fare prima.
Amy li fermò con un largo sorriso e decise per loro. -Pista da pattinaggio sia!- Esclamò entusiasta come se non avesse avuto voglia di piangere fino a due secondi prima.
La giornata coi due ragazzini servì ad Amy per liberarsi un po' dai sentimenti tormentati delle ultime settimane anche se la presenza di Bucky continuava a farla tornare alla realtà.
Dopo aver pattinato e fatto varie pause al distributore di caramelle nel corridoio, i due ragazzini decisero di andare in piscina. Bonnie mostrò ai due la protesi costruita da Tony con orgoglio prima di essere spinta in piscina da David.
Amelia ridacchiò mentre i due provavano tutti gli attrezzi dall'armadio che nemmeno lei aveva mai visto.
-La tavoletta è per perdenti- Disse David gettandola a bordo vasca.
-Quella la usa Sam- Affermò Bucky facendo ridere i due.
-Le pinne ti rallentano!- Esclamò Bonnie a David prima di cimentarsi in una gara di nuoto. Ma lui non la ascoltò e infatti arrivò dopo di lei, il che portò ad una gara di schizzi che non risparmiò Amelia.
-Va bene, basta.- Mormorò per poi andare sott'acqua per sfuggire ai due e raggiungere il bordo piscina per mettersi a sedere. 
Solo dopo si accorse di essere andata a sedersi proprio accanto a Bucky. Sobbalzò spontandosi un po' per poi scusarsi. -Non ti avevo visto.-
-Ho notato.-
Amy inspirò profondamente per poi trattenere il respiro mentre si strizzava i capelli e osservava Bonnie e David fare le capriole sott'acqua.
-Ti hanno stracciata alla gara di schizzi- Osservò Bucky sorprendendola.
Amelia lo guardò con la coda dell'occhio. -Sì, sto diventando vecchia- Mormorò con un mezzo sorriso che Bucky le imitò.
-Riguardo a que...- Cominciò poi prima di essere interrotto nuovamente dai due ragazzini.
-Bucky, mi avevi promesso di fare i biscotti.- Affermò Bonnie con un sorriso entusiasta.
-I biscotti? Non so di cosa tu stia parlando.-
Bonnie ossrvò l'espressione divertita di Bucky e inarcò un sopracciglio. -Sì che te lo ricordi. Me lo avevi super promesso.-
-Se lo hai super promesso sei fregato.- Commentò David. -Comunque io non li faccio i biscotti.-
Amelia alzò gli occhi al cielo e lo imitò. -Comunque io non li faccio i biscotti gnegnegne...- Disse con un sorrisetto divertito.
David la guardò male. -Alla Xavier's school mi sono allenato. Voglio sfidarti.-
-Ma io volevo fare i biscotti...- Disse Amelia.
-Hai paura?- Le chiese lui soddisfatto.
Amelia allora alzò gli occhi al cielo e si alzò mormorando. -Stupida preadolescenza...-
Bucky nascose il suo sorriso guardandola allontanarsi con David. -Che biscotti siano.-
Amelia, dopo essersi cambiata e asciugata i capelli, guidò David in una palestra lontana dalle altre. -Qui ci alleniamo io, Wanda e Visione. E Peter quando passa...-
-Chi è Peter?- Domandò David guardandola incuriosito.
-Peter...?- Ripeté maledicendosi mentalmente. -Nessuno. Comunque... Questa stanza è praticamente indistruttibile, ma non dobbiamo esagerare.-
David la osservò mettersi in posizione. -Non ci andrò piano con te- Annunciò.
Amelia rimase in attesa. -Allora fatti sotto nanetto.- 
Il ragazzino la guardò offeso e si concentrò. -Non voglio battermi davvero, volevo solo dimostrarti che sono migliorato.- Mormorò mentre dalle sue mani prendeva forma una piccola palla di fuoco che si allargava sempre più mentre lui alzava le braccia.
Amelia sorrise soddisfatta notando come aveva cambiato comportamento lontano dagli altri. Per un momento le ricordò come era insicuro quando era rimasta con lui la notte dell'incendio, ma meno impaurito.
Ora aveva un piccolo sorriso euforico dipinto sul volto e lo sguardo attento, così lei si avvicinò. -Stai andando alla grande David.- Gli disse con tono orgoglioso.
-Bobby mi ha aiutato.- Affermò felice mentre faceva levitare la palla di fuoco per poi crearne altre. -È uno dei professori. Ha il tuo stesso potere. Ma io gli ho detto che tu sei più forte- Aggiunse un po' imbarazzato. Amelia gli rivolse un sorriso entusiasta. -Non metterti a saltare dalla gioia, l'ho detto solo perché sai padroneggiare anche il fuoco e lui no.-
-Quindi sono più forte.- Puntualizzò Amelia soddisfatta facendogli roteare gli occhi. -Ora sei pronto ad allenarti un po' con l'Avenger più forte?-
-Non ho detto che sei l'Avenger più forte.-
-Blablabla. Rispondi alla domanda.- Gli disse Amelia cercando di non ridere.
-Sei più insopportabile di Bonnie.-
-Lo prendo come un complimento dato che è la tua migliore amica.-
-Pensa quello che vuoi.- Borbottò lui per poi tornare a guardarla con attenzione quando cominciò a usare i suoi poteri.
I due rimasero nella palestra per qualche ora e Amelia cercò di ricordare quali cose riguardo i suoi poteri le facevano paura quando era piccola per renderlo più sicuro di sè. La sessione di allenamento si trasformò quindi in sessione terapeutica e Amelia si ritrovò a dare più consigli di quanti si aspettasse.
Erano seduti a terra e Amelia aveva appena finito di tracciare uno schema di attacco sulla neve che aveva fatto comparire apposta per disegnare quando Jarvis annunciò loro che erano desiderati in cucina per mangiare i biscotti.
Amelia si alzò e porse la mano al ragazzino. -Troppe cose serie per oggi, ci vogliono dei biscotti- Disse facendolo sorridere.
Prima di andare in cucina Amelia decise di fermarsi in camera a prendere un maglione e dare da mangiare a Freddie. Il micio si affezionò subito a David e lo dimostrò saltandogli sulle spalle mentre lui osservava la stanza. -Chi è lei?- Domandò indicando una foto.
Amy forzò un sorriso vedendo che indicava una delle foto di Ilenia che tappezzavano il muro. -Lei è la mia Bonnie-
-Sa che fai parte degli Avengers?-
-No... È una storia lunga- Disse con un sospiro.
-Allora non è la tua Bonnie. Io e Bonnie ci diciamo tutto.- Affermò solennemente il ragazzino prima di passare alle altre foto.
Amelia rimase a rimuginare su quelle parole finché Jarvis non li chiamò un'altra volta per i biscotti.
Quando entrarono in cucina Bonnie era sulle spalle di Bucky e cercava di prendere Redwing che sorvolava la stanza sotto i comandi di Sam, il quale stava assaggiando i biscotti appena sfornati.
Wanda, Natasha e Visione assistevano alla scena commentando di tanto in tanto.
Bonnie sorrise entusiasta vedendoli. -Io e Bucky abbiamo bruciato i biscotti quindi abbiamo dovuto rifarli. Poi avevamo così tanta glassa e l'abbiamo messa tutta. Tasha ha detto "C'è un po' di biscotto in questa glassa" e io quasi mi sono strozzata con la spremuta mettendomi a ridere!- Esclamò facendo sorridere Amelia.
-A me sembrano deliziosi.- Affermò assaggiandone uno.
-Sentito Bucky? A Amy piacciono. Avevi detto che a lei sarebbero piaciuti!-
Bucky sorrise divertito posando Bonnie di nuovo a terra. -Lo avevo detto.- Ripeté guardandola divertito, poi rivolse un piccolo sorriso ad Amelia quando Bonnie corse da David. -Ha mangiato troppi biscotti, è in overdose da zucchero- 
-Vi siete divertiti- Affermò indicando il disastro che c'era sul ripiano della cucina.
-Infatti...- Mormorò lui seguendo il suo sguardo per poi tornare a guardarla. -Con David come è andata?- Domandò con la stessa insicurezza che Amelia stava usando per parlargli.
-Oh, alla grande. Mi ha stracciata, è pronto a entrare in squadra- Disse divertita osservando David che parlava timidamente con Sam e Wanda.
Dopo qualche secondo di silenzio tra i due, Amy decise di raggiungere gli altri per decidere quale film guardare ma Bucky continuò a parlare.
-Non sei tu a dovermi delle scuse.- Mormorò piano per farsi sentire solo da lei. Amelia si girò verso di lui senza però alzare lo sguardo, così lui continuò. -Sono io a dovermi scusare, non ho...-
-Lascia stare, è passata.- Disse all'improvviso Amelia per poi lasciarlo da solo in cucina e raggiungere gli altri sul divano.
Bonnie e David passarono la serata più memorabile della loro vita. D'altronde non a molti undicenni era concesso l'onore di fare un pigiama party con film, marshmallow, biscotti, patatine e storie dell'orrore con gli Avengers.
Il mattino dopo i due erano esausti dato che avevano dormito sì e no cinque ore. Erano fuori ad aspettare Logan, Bonnie era appoggiata a Bucky con gli occhi che le si chiudevano e David era accanto ad Amelia.
-Amy...- Mormorò quando in lontananza sentirono una sgommata che segnalava l'arrivo di Logan. -Non credo di averti mai ringraziata per avermi salvato.-
Lei abbassò lo sguardo sorpresa. -Non devi ringraziarmi per questo, David-
-Beh... Comunque grazie.-
Amelia sorrise e lo attirò a sè per abbracciarlo. -Farai grandi cose David.- Gli mormorò mentre Logan arrivava davanti a loro con un'altra sgommata. -Magari un giorno sarai tu a salvare la vita a me.-
-Questo è sicuro- Le disse facendola ridacchiare.
-David?-
-Cosa?-
-Grazie per l'abbraccio.-
David la strinse ancora un po' per poi allontanarsi. -Sembrava ne avessi bisogno...- Disse imbarazzato.
-Certo, ne avevo bisogno.- Ripeté lei trattenendosi dall'alzare gli occhi al cielo. -Fai il bravo e studia. Lo stesso per te Bonnie-
Bonnie sorrise e la abbracciò, troppo stanca per dire qualcosa. Poi abbracciò anche Bucky e montò in macchina con David.
-Cerca di andare piano- Disse Bucky lanciando un'occhiata a Logan.
-Certo nonnetto, alla prossima!- esclamò partendo in quarta facendo ridere i bambini.
Amelia sorrise divertita e rimase a guardare finché la macchina non sparì in lontananza. Nello stesso momento Bucky si girò catturando il suo sguardo.
I due si guardarono per qualche secondo e fu come se l'imbarazzo tra i due si fosse intensificato. Amelia allora si girò e tornò dentro senza dire niente.

 
***


Un'altra settimana di silenzi imbarazzanti e sguardi rubati passò.
Amelia riuscì a non rimanere da sola nella stessa stanza con Bucky fino a quella mattina.
Dato che non era giorno di allenamento dormì un po' di più rispetto al solito e sorrise quando andando a fare colazione, trovò la cucina completamente vuota. Cominciò a versarsi del latte nella scodella quando Bucky entrò in cucina.
-Buongiorno- Mormorò passandole vicino per prendere la caffettiera.
Amy lo guardò di sottecchi. -Giorno...-
Finì di preparare i cereali cercando di ignorarlo come meglio poteva e si sedette sull'isola della cucina quando Bruce entrò per prendere una tisana e commentare le notizie del giorno.
Lei annuì mentre mangiava i cereali e batteva i piedi sul mobile.
-Ora dovrebbe essere pronto...- Mormorò all'improvviso il dottore uscendo di fretta dalla stanza.
Passarono alcuni minuti di silenzio e fece per rinunciare e scendere dal mobile quando Bucky parlò.
-Prometti di non prendermi a pugni?-
Amelia alzò lo sguardo confusa e lo osservò avvicinarsi. All'improvviso il viso di lui era a pochi millimetri dal suo e prima che potesse rispondergli o fare qualche domanda su quel gesto improvviso, lui la baciò e fu come se Amelia avesse ricevuto una scossa elettrica.
Mentre le labbra di James si posavano con dolcezza sulle sue, si rese davvero conto di quel che stava succedendo e lasciò cadere la tazza di cereali per portare le mani al collo di lui, ma non sentì il rumore della ceramica sul pavimento.
James la avvicinò per tenerla più stretta mentre il bacio si faceva più passionale. E all'improvviso, come tutto era iniziato, tutto finì.
La allontanò e le rimise tra le mani la sua tazza di cereali al cioccolato che aveva preso al volo e si girò verso il frigorifero senza dire niente.
Amelia rimase confusa, delusa e impaurita pensando che anche quel bacio non volesse dire niente. Ma poi in cucina entrarono Clint e Visione e la speranza di Amy si riaccese quando lo sguardo di James tornò a concentrarsi su di lei e in quegli occhi blu lesse la promessa di una spiegazione.










*scena post-credit*

Sam si era appena messo a tavola per mangiare la sua cena appena riscaldata dopo una lunga giornata quando nella cucina entrarono Visione, Wanda, Clint e Natasha.
I quattro si sedettero al tavolo senza dire niente e cominciarono a far finta di mangiare qualcosa di invisibile.
Sam li guardò con confusione per qualche secondo prima di alzare gli occhi al cielo.
-Molto divertente. Andrete avanti con questa storia per chissà quanto. Mi sono già scusato con Visione, ora potete smetterla.-
I quattro continuarono imperterriti cercando di non ridere e Sam si alzò prendendo il suo piatto.
-Ora prenoto un volo per tornarmene in Louisiana e stare lontano da qui per un bel po'.- Affermò uscendo dalla cucina.
Natasha fu la prima a scoppiare a ridere sorprendendo tutti.












_Angolo autrice

Sono scomparsa ancora una volta ma ho delle ottime scuse (forse):
Ha fatto molto caldo e ho avuto molti mal di testa, ho dovuto sopportare le persone, sono stata rimproverata da un tizio mentre fotografavo un muro con l'edera,  ho visitato un castello e mentre salivo le scale non mi sono accorta che il soffitto si abbassava così la mia testa ha fatto un rumore perfetto che ancora mi fa ridere.
Ah, e ho anche guardato Black widow e Shang-chi. Per questo dovreste perdonarmi.
Detto questo... Spero che il capitolo sia abbastanza soddisfacente e che non sia noioso o ripetitivo.
Ho notato che dall'ultimo capitolo sono diminuite un po' le letture ma viste le mie lunghe assenze non me ne stupisco. Spero comunque che non vi siate stancati di questa storia e che  abbiate ancora voglia di leggere le disavventure di Amy.
Ovviamente ringrazio sempre tutti coloro che hanno inserito la storia tra preferite/seguite/ricordate, chi si ferma per un capitolo e chi per 23, chi mi lascia recensioni e grazie anche ai lettori invisibili.
Se avete voglia di dire qualcosa lasciatemi un commentino qui sotto. Quale personaggio preferireste vedere di più nella storia? E quali interazioni vi piacciono di più?
Detto tutto questo, è ora di pubblicare.
Spero che stiate bene, prendetevi cura di voi stessi e mangiate cioccolato.
Alla prossima :3
   
 
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