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Autore: Giadavnt    05/10/2021    0 recensioni
Ultimamente sono rapita dal mondo degli "Immagina" quindi perché non provarci?
Piccole one-shot senza pretese, scritte semplicemente seguendo l'ispirazione del momento.
Quindi, per un attimo tralasciate le regole e lasciatevi trascinare.
Hope you'll like it!
( T/N = tuo nome ; Y/N = your name )
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano una strana coppia.

Y/N e Daryl.

Erano così diversi.

Lui era un cacciatore, parte del Consiglio, colui che andava sempre alla ricerca di rifornimenti. Sorrideva raramente e parlava poco.

Lei invece era la loro insegnante di autodifesa, sempre sorridente, premurosa e gentile con tutti.

A Oliver, Y/N piaceva.

Quando lui e tutta la gente di Woodbury era arrivata alla Prigione, i suoi genitori gli avevano raccomandato di essere sempre educato ed ascoltare quelle persone che li avevano accolti.

Inoltre lui era il più grande tra i bambini quindi avrebbe dovuto fare da buon esempio per tutti gli altri.

Oliver si era sentito importante e faceva del suo meglio in ogni cosa.

I primi giorni alla prigione erano stati un po'...confusi, disordinati.

C'era tanta gente e le celle non erano abbastanza.

Un uomo di nome Rick aveva parlato ad alta voce, rassicurando tutti e dicendo che nei giorni seguenti avrebbero reso sicure altre aree della prigione e che quindi ci sarebbe stato posto per tutti.

Allora li aveva visti per la prima volta.

Daryl si era avvicinato a Rick, chiedendogli qualcosa che lui non era riuscito a capire, poi era tornato al fianco di Y/N. Li aveva visti guardarsi per un attimo, dandosi un cenno con la testa l'un l'altro, poi li aveva visti stringersi la mano.

In quel momento, Oliver aveva pensato che fossero amici, o forse fratello e sorella, anche se non si assomigliavano.

Da quel momento era passato tanto tempo.

Ora tutti avevano una propria cella alla Prigione. Ognuno aveva un lavoro, un impiego, utile a tutti: c'era chi cucinava, chi si occupava di coltivare, chi andava alla ricerca di rifornimenti...

Si era formato un Consiglio di 5 persone.

Daryl ne faceva parte ed era stato lui, un giorno, a parlare con tutti gli adulti, insieme a Y/N.

Oliver aveva provato ad ascoltare qualcosa.

L'uomo aveva detto che tutti i bambini avrebbero dovuto imparare a difendersi, ad utilizzare le armi...

Ogni settimana avrebbero fatto qualche lezione con Y/N.

Aveva sentito che molti genitori non erano d'accordo. Y/N aveva provato a rassicurarli ma non era servito a nulla.

Oliver aveva visto Daryl storcere il naso e poi uscire dalla stanza a passi pesanti. Quasi lo aveva travolto fuori alla porta. Non gli aveva dato il tempo di scusarsi che gli era passato di fianco ed era sparito velocemente.

I giorni seguenti era stato attento a comportarsi il meglio possibile.

La sua mamma gli aveva detto che spiare non era educato e Oliver aveva paura che Daryl potesse aver detto ai suoi genitori di averlo sorpreso ad ascoltare quella che, evidentemente, era una conversazione solo per adulti.

Eppure non era mai arrivata alcuna strigliata. Forse Daryl se ne era dimenticato o forse aveva deciso di fargliela passare liscia per quella volta.

Nella sua testa da bambino, si era quindi deciso di ringraziarlo, mostrandosi forte e facendo del suo meglio per diventare come lui.

Così quando i suoi genitori gli avevano parlato delle lezioni di difesa non aveva aspettato oltre e all'ora di pranzo, mentre si trovavano tutti nella mensa, si era avvicinato a Y/N, seduta ad un tavolo insieme a Daryl e altri due ragazzi che ricordava chiamarsi Glenn e Maggie.

Aveva gonfiato il petto, mettendosi quanto più dritto potesse con la schiena, e aveva chiesto quando avrebbero fatto la loro prima lezione, sentendosi le guance arrossarsi. Y/N gli aveva sorriso e accarezzato la testa.

-Non so se i tuoi genitori sono d'accordo, piccolo.- la sua voce era stata dolce, si era guardata un po' intorno, poi era tornata con lo sguardo su di lui.

-Dobbiamo ancora decidere se...-

Oliver si era avvicinato più e aveva guardato Daryl.

-Io voglio diventare come lui. Devo imparare a usare la balestra...o le pistole. Non puoi insegnarmi?-

Y/N si era voltata sorridendo verso Daryl mentre Glenn gli aveva dato una pacca sulla spalla.

-Sembra che tu abbia un ammiratore!-

-Smettila.- era stata la semplice risposta dell'arciere.

I giorni seguenti Oliver aveva visto i suoi genitori parlare con gli altri adulti. Stavolta non si era permesso di origliare ed era rimasto nel cortile, guardando verso le recinzione, dove Y/N, Daryl e altre persone uccidevano i vaganti che si ammassavano.

Li aveva visti aiutarsi a vicenda, appoggiarsi l'uno sull'altro per qualche momento di pausa e scambiarsi una bottiglietta d'acqua prima di tornare ad afferrare i ferri insanguinati.

In quel momento, vedendoli vicini, aveva pensato per la prima volta, che forse erano fidanzati, come Glenn e Maggie.

Poi aveva scacciato quel pensiero.

Non li aveva mai visti baciarsi e la mamma gli aveva detto che due persone si baciano quando si amano l'un l'altro.

Qualche giorno dopo Y/N era venuta nella cella dei suoi genitori a cercarlo.

-Tu sei Oliver, giusto?-

Lui aveva annuito energicamente, felice ed orgoglioso che lei conoscesse il suo nome.

-Bene Oliver. Voglio darti un importante compito. Dovrai dire a tutti i tuoi amici di venire oggi in cortile, dopo pranzo.-

-Ci insegnerai a usare la balestra di Daryl?- le aveva chiesto speranzoso, immaginandosi già con quell'arma tra le mani, scoccare una freccia e fare centro. Lei sarebbe stata fiera di lui.

Y/N aveva riso. Oliver aveva pensato che fosse davvero bella, specialmente quando rideva.

-Forse è un po' presto per la balestra. Inizieremo con l'imparare a usare i coltelli.-
Lui aveva annuito di nuovo, pensando che avrebbe potuto fare centro anche lanciando un coltello.
Lo aveva visto fare a Daryl un po' di tempo prima e Y/N lo aveva guardato ammirata.
Forse, se ci fosse riuscito, avrebbe guardato anche lui in quel modo.

Così si era impegnato a svolgere il suo compito e quel pomeriggio molti bambini si erano presentati in cortile, pronti ad iniziare, mentre altri, vicino ai genitori, erano rimasti più in disparte ad osservare.

Y/N era già lì ad aspettarli. Daryl, al suo fianco, la aiutava a posizionare vari coltelli su un tavolo di metallo.

Una volta pronti per iniziare, Oliver aveva visto Daryl avvicinarsi di più a Y/N per un momento.
Una bambina al suo fianco aveva bisbigliato qualcosa all'amica.
-Vediamo se si baciano.-

Oliver aveva strabuzzato gli occhi e si era rivoltato a guardare la sua maestra e l'uomo.
Daryl aveva guardato prima lei poi tutta la platea di bambini, stranamente silenziosi e concentrati su loro due. Lo aveva visto spostare il peso da un piede all'altro, quasi a disagio, le aveva sussurrato qualcosa che l'aveva fatta sorridere e poi era andato via.

Niente bacio.
Le due bambine al suo fianco avevano sbuffato.
-Allora non sono fidanzati!-

***

Ormai le lezioni continuavano da qualche settimana. Oliver ora sapeva come tenere un coltello, anche molto affilato, senza farsi alcun graffio e aveva imparato a maneggiarlo.
Un pomeriggio, Y/N li aveva fatti esercitare anche a lanciarli.
Erano andati nel cortile sul retro della prigione e, a turno, avevano lanciato il coltello contro il tronco di un albero.

Oliver era riuscito a far incastonare il coltello nella corteccia al secondo tentativo e aveva sentito le guance infiammarsi quando Y/N aveva esultato con lui e baciato sulla testa.

Il giorno dopo aveva trovato un fiore bianco nel cortile e non aveva perso tempo a coglierlo e portarlo a lei.
Se ci pensava, ancora sentiva una strana sensazione nella pancia a ricordare il suo sorriso.
Daryl, al suo fianco, invece non aveva detto nulla.

Quella sera non era riuscito ad addormentarsi. Era quindi uscito dalla sua cella silenziosamente, senza svegliare i suoi genitori. Aveva attraversato tutto il corridoio, arrivando al blocco C, lì dove sapeva fosse la cella di Y/N.

Molti avevano utilizzato lenzuola per coprire le porte di ferro ma il lieve venticello le alzava abbastanza per permettergli di sbirciare all'interno e riconoscere i visi addormentati.

Aveva scorto Carl, Beth e suo padre Hershel, Maggie e Gleen. Sbriciando nell'ultima cella, aveva visto il suo fiore bianco poggiato su un mobiletto di fianco al letto.

Quella era la cella di Y/N!

Provò ad avvicinarsi di più, e si sorprese quando vide anche altri fiori bianchi sullo stesso tavolino.
Come erano arrivati lì tutti quegli altri fiori?

La porta della cella scricchiolò, Oliver scorse qualche movimento sul letto e si ritrasse il più velocemente possibile per paura di poter essere visto.

Quando tornò il completo silenzio, provò a guardare di nuovo nella cella, più precisamente verso il letto nell'angolo della stanza.

Nella penombra corse i lineamenti del viso di Y/N beatamente addormentata avvolta attorno a qualcosa...
Mosse appena un passo, per vedere meglio nello spiraglio lasciato aperto dalla tenda.

Daryl era lì, le sue braccia ad avvolgerla e la testa poggiata sul suo petto, gli occhi chiusi.

Oliver rimase per qualche secondo a guardarli.

I suoi genitori dormivano assieme ed erano sposati.
Glenn e Maggie dormivano assieme ed erano fidanzati.
Anche Y/N e Daryl dormivano assieme, quindi questo significava che erano fidanzati anche loro?

Era rimasto con questo dubbio per circa una settimana.

---

Stavano facendo di nuovo lezione nel cortile sul retro.

Era la prima volta che non usavano i coltelli e Y/N teneva tra le mani una pistola, spiegando le varie parti dell'arma e come caricare i proiettili.
Sorrideva a lui e agli altri eppure sembrava distratta, guardava continuamente verso il cancello, verso il bosco e la strada.

Oliver non ne era sicuro ma pensava fosse perché il gruppo, uscito qualche giorno prima, non era ancora tornato da una spedizione. Spedizione a cui aveva partecipato anche Daryl, ovviamente.

Y/N stava richiudendo la pistola quando Maggie era spuntata dalla porta che portava sul cortile.

-Sono tornati! Y/N, sono tornati!-
Oliver aveva visto il suo viso illuminarsi, qualcosa brillare nei suoi occhi.

Y/N aveva detto qualcosa riguardo alla lezione finita, mentre le sue labbra si aprivano in un primo vero sorriso dopo giorni.

Era corsa verso Maggie, abbracciandola, poi le aveva lasciato la pistola ed aveva cambiato direzione, iniziando a correre lungo il perimetro della prigione per raggiungere il davanti della struttura.

Mentre tutti gli altri bambini si erano sparpagliati, felici di aver finito prima la lezione, Oliver si era diretto nella direzione in cui aveva visto correre Y/N.

E allora aveva avuto la conferma.

Y/N e Daryl erano proprio lì.
In quel vicoletto laterale vuoto, ad eccezione di loro tre.
Lui sembrava completamente sporco di sangue ma probabilmente a lei non importava minimamente nulla dato il modo in cui lo stava stringendo.
Anche Daryl l'aveva abbracciata, lasciando cadere la balestra sul terreno, in un modo che a Oliver sembrò quasi violento.
Poi si erano baciati e lui aveva chiuso gli occhi imbarazzato, nascondendosi dietro al muro.

Quella notte aveva fatto fatica a prendere sonno, l'immagine di Daryl e Y/N ancora nella mente.
Come aveva fatto a pensare che non stessero insieme?
Solo due persone veramente innamorate possono baciarsi in quel modo.

Il giorno dopo non li vide in giro, e Maggie avvisò tutti i genitori che, per quel giorno, non ci sarebbe stata alcuna lezione.

Solo durante la notte, quando fu sicuro che tutti dormissero, Oliver lasciò di nuovo la sua cella raggiungendo il blocco C.
Sbriciò nuovamente all'interno della cella di Y/N. Stavolta riuscì subito a distinguerli.
Lei con la testa sul cuscino, le braccia ad avvolgere Daryl, e lui sul suo petto a ricambiare quell'abbraccio.

Mosse un passo in avanti, come la volta precedente, per poter vedere meglio.

- Che fai qui a quest'ora? -
Oliver sentì un brivido percorrergli la schiena.
Daryl, senza muoversi minimamente, aveva aperto gli occhi e guardava proprio verso di lui, attraverso lo stretto spiraglio lasciato dalla tenda.
Non sembrava arrabbiato o altro ma la sua voce roca gli incudeva sempre un po' di timore.

-Non...non volev...- tentò di dire qualcosa.

-Non riesci a dormire?- stavolta era stata Y/N a parlare, voltando il viso verso di lui e alzandosi leggermente col busto, facendo spostare anche Daryl.

-Io...no, non...- ancora una volta non riuscì a trovare le parole per completare la frase, troppo imbarazzato nell'essere stato colto in fragrante.

Y/N aveva guardato Daryl in quella che sembrava una muta domanda e dopo qualche secondo lui si era spostato completamente da lei, stendendosi sul fianco, nel lato vuoto del letto.

Allora Y/N aveva allargato le braccia verso Oliver, in un gesto che gli ricordò molto la sua mamma e si ritrovò ad accettare felice quel muto invito.

Salì sul letto, accoccolandosi sul petto di lei in una posizione simile a quella di Daryl poco prima.

Non sapeva quanto tempo fosse passato quando vide l'uomo aprire di nuovo gli occhi e guardarlo.

- Ancora non dormi? -
Oliver non rispose alla sua domanda, troppo preso da un altro interrogativo.

- Daryl, perché tu dormi così? Su Y/N? -
Oliver vide l'uomo sbattere le palpebre più volte.

- Non solo ti prendi il mio posto, ora fai pure domande? -
Ancora una volta, non sembrava arrabbiato ma Oliver si ritrovò a stringersi di più a Y/N.

Daryl lo fissò ancora per qualche secondo.
- Cosa senti? -
Il bambino impegnò qualche secondo a capire cosa intendesse.

- Sento il suo respiro. -

- Che altro? -

- Il battito del suo cuore. -

- Esatto. -

- Vuoi dire che per te è come una canzone della buona notte? -
Daryl annuì lievemente.

Oliver ci pensò un po', ascoltando quel suono regolare, cercando di ritrovare quella melodia che aiutava Daryl a dormire.

- Ma è sempre uguale, non sembra una canzone. -
Le labbra di Daryl si stesero in un piccolo sorriso.

- Se senti il battito di una persona, vuol dire che è viva. -
L'uomo si mordicchiò il labbro inferiore.
- E sapere che lei sta bene mi aiuta a dormire. -

Oliver cercò di capire il vero significato di quelle parole.
Sentiva che gli stava sfuggendo qualcosa.
Evidentemente, per Daryl, questo era molto più importante di quanto lui potesse immaginare.

Si strinse di più alla ragazza.

- Mi dispiace di aver preso il tuo posto allora. - disse il bambino, chiudendo finalmente gli occhi.

- Non farci l'abitudine marmocchio.-

  
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