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Autore: Biblioteca    07/10/2021    0 recensioni
Nel grande continente esistono 8 terre: la Telmania, gli A.S.U., la China, la Ruttia, l'Itaglia, l'Inkilterra, la Fratta e la Foresta di Nessuno.
Nella Foresta di Nesusno abita una ragazza umana: Frode Biggins, "famosa" per aver cercato di distruggere l'anello del potere. Dieci anni dopo, la giovane si ritrova coinvolta in una nuova avventura: riprendere il tesoro affidato al terribile drago Sguma.
A chiederle aiuto saranno 7 personaggi legati alla politica delle otto terre: Junk, Dunk, Sulz, il Conte Gentile, il Conte solo Conte, il re della Frattia Macaron e l'elfa Ursula Van Di Linea.
Quasi costretta a partire, Frode affronterà così un nuovo viaggio, tra canzoni assurde e incontri dal passato, fino all'incontro con il temibile mostro....
(Parodia Satirica, riferimenti alla realtà. Seguito de "Il signore dei Bordelli")
Genere: Comico, Parodia, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Avventure di Frode Biggins nel grande Continente'
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“Questi pony hanno qualcosa di strano.” Mormorò Frode all’improvviso dopo diverse ore di viaggio passate in silenzio.
“Certo, perché non sono pony veri!” rispose prontamente Conte Conte vicino a lei.
“Cosa?!”
“L’autrice non ha voluto usare pony veri per quanto accaduto durante le riprese del film ‘Lo Hobbit’, dove diversi cavalli sono morti. A quel punto ha pensato di sostituirli con delle noci di cocco, ma l’idea sarebbe stata troppo evidentemente copiata dal film ‘La ricerca del Sacro Graal’ dei Monty Python. Quelli del carosello li aveva già usati Mary Poppins e così alla fine ha optato per i pony a gettone. Carini però, non trovi?”
Frode rimase in silenzio. Poi disse: “Ma come, nessuno ha un soldo e abbiano dei pony che vanno a gettoni?”
“Si sta facendo buio.” Li interruppe Sulz Manodicarta. “Presto dovremmo fermarci. Non è sicuro viaggiare di notte.”
“Già. E le cariche dei gettoni stanno finendo.” Aggiunse Conte Gentile.
“Scusate, nessuno mi ha ancora detto di questi gettoni…” Frode provò a parlare ma fu subito interrotta.
“Per favore Frode, scendi e vai a vedere se in quella valle si può stare.” Le disse Ursula Van Di Linea.
Frode sbuffò e scese dal pony, attraverso alcune frasche e si ritrovò in una valle aperta non troppo grande.
Le sembrò un buon punto per fermarsi e così richiamò gli altri.
Ma quando i sette scesero dalle loro giostre… voglio dire, dai pony, una rete gigantesca e ben nascosta dall’erba si alzò e li intrappolò.
Poi sbucarono fuori due orribili troll.
Una femmina, con lunghi capelli biondi, e un maschio, con capelli neri e barba. E che curiosamente indossava una felpa scura.
Frode li osservò sorpresa. Erano dei troll, ma, come per i nani che le erano entrati in casa, avevano qualcosa di strano.
La risposta a quella perplessità arrivò poco dopo.
“Salvino e Melona!” esclamò Conte Conte “Vedo che anche la vostra maledizione non è stata spezzata.”
I due troll grugnirono arrabbiati.
“Anche loro sono stati colpiti dall’incantesimo del drago Sguma?” chiese Frode.
“Solo lui, in realtà. Io non avevo partecipato al patto siglato, ma sono stata colpita per procura.” Spiegò Melona tra un grugnito e l’altro “Apparteniamo alla stessa ala politica. Purtroppo.”
“Comunque è andata meglio a noi.” Grugnì allora Salvino “Almeno noi se dobbiamo accendere una luce, possiamo raggiungere ancora l’interruttore.”
“Oh! Questa te la potevi risparmiare!” esclamò Conte Gentile dimenandosi, tentando di allargare un buco della rete.
“È la pura verità. È per questo che siete scappati tutti in Fratta! Comunque noi sappiamo tutto.” Proseguì Salvino.
“Tutto cosa!?” esclamò Junk Fiascoargenteo con aria di sfida.
“Che siete partiti per cecare qualcuno che entri nella Grotta CEB e porti il documento con il nome segreto di Sguma!” rispose Melona “Ma adesso, quella persona verrà con noi!”
In quel momento i due troll guardarono dritti verso Frode. Essendo stati presenti alla siglatura del patto, conoscevano tutti quanti e lei era l’unica estranea.
La giovane, ancora sconvolta dalla scoperta di cavalcare una semplice giostra a gettoni, ricambiò lo sguardo.
“Scusate la domanda, ma perché tutti sono diventati nani tranne voi?” chiese senza paura. Anche perché sapeva che i troll, quando arrabbiati, erano in grado di lanciare lontane le persone, quindi forse le avrebbero permesso di andarsene (anche se probabilmente sarebbe morta toccando terra, ma non le importava molto tanto era depressa).
“Questo non è vero!”
Comunque, purtroppo per lei, i due troll non si arrabbiarono minimamente. Salvino la guardò dritto negli occhi e chiese: “Vuoi davvero sapere perché?”
“Sì! Perché?”
Lui si avvicinò e rispose: “Perché il drago ha un senso dell’umorismo del cazzo.”
“Tutto qui!?” esclamò Frode dopo una breve pausa. “È anche più assurdo di cavalcare una giostra a gettoni che poi i gettoni da dove-?”
“Basta cazzate! Salvino, tirala fuori! La portiamo con noi!” la interruppe Melona.
La presero dalla rete e a nulla poterono le proteste dei nani.
Forde si ritrovò per terra e rimpianse di non essersi portata dietro “Punteruolo”, la sua fedele spada elfica. Poi però si ricordò di qualcosa che portava praticamente nella tasca da anni; un oggetto così importante per lei, da tenerlo anche quando andava a letto: il suo flauto.
“Aspettate!” disse Frode “So di  non avere scelta, voi siete molto forti. Ma permettetemi prima di andare via, di fare un’ultima suonata per i miei amici.”
I due troll si consultarono brevemente e acconsentirono.
Così Frode tirò fuori il suo flauto.
Appena fece la prima nota, un urlo di dolore si diffuse in tutta la Foresta di Nessuno. I due troll caddero in ginocchio tappandosi le orecchie, i sette nani chiesero pietà. Ma Frode continuò a suonare. Aveva visto l’orizzonte e mancava poco al mattino. E sapeva il destino dei troll allo spuntare del sole.
Frode continuò a suonare finchè il sole non sbucò ad est, tramutando i due grandi troll in pietra nella posizione fetale in cui si erano chiusi nel tentativo di non sentire più le terribili stonate.
Solo allora Frode si fermò e andò a tagliare le corde della rete.
Una volta scesi, i nani le dimostrarono tutta la gratitudine possibile.
“DISGRAZIATA! MA COSA DIAVOLO HAI FATTO!? VOLEVI FARCI DIVENTARE SORDI!?” urlò Junk Fiascoargenteo.
“AAAAARGH!” Ruggì Dunk Linguadighiaccio.
“PER UNA COSA COSI’ TI AVREI MESSO IN GALERA SE ERAVAMO IN FRATTA!” Urlò Macaron.
Poi però tutti osservarono le statue dei troll e non dissero più nulla. L’idea aveva avuto successo.
“Dobbiamo andarcene via.” Disse all’improvviso Conte Conte “Non sono veri troll, potrebbero svegliarsi già stanotte. Dobbiamo allontanarci il più possibile.”
Il gruppo corse dunque ai pony.
“Ma dove siamo diretti esattamente?” chiese Frode “Stiamo già andando alla grotta?”
“No. In realtà stiamo andando a cercare un mago. Ci vuole sempre un mago nella compagnia.”
“Ma come, non c’è già un mago?”
“Quello che ci ha guidato da te… diciamo che è complicato. Comunque ci ha consigliato un mago che conosce… e purtroppo è anche una mia vecchia conoscenza. Anche lui era presente al patto ma non ha subito la maledizione?”
“Perché?”
“Lo scoprirai presto. Tieni il gettone, è meglio partire.”
“Ok… Ma questi gettoni…”
“Ya!” urlò Conte Conte, mentre il suo pony partiva a spron battuto.
Frode sospirò, inserì il gettone e si avviò anche lei dietro il gruppo.
 
Continua…

 
NOTE:
Credo che non ci sia bisogno di specificare quali sono le figure politiche che ho usato per creare i personaggi dei troll. Mentre credo possa interessarvi che li rincontreremo in futuro. Nel prossimo capitolo conosceremo un nuovo personaggio e ci sarà una nuova canzone. Richiederà più tempo ma spero di realizzarlo presto. Alla prossima!

 
  
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