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Autore: LorasWeasley    09/10/2021    1 recensioni
AU [Daisuga | Kuroken | Bokuaka | Iwaoi | Tsukkiyama]
[Accenni: Matsuhana | Tanakiyo | Kagehina | Sakuatsu | Osasuna | Ushiten | Semishira etc..]
Il racconto di un'estate tra relazioni, litigi, partite di Beach e scommesse.
Faranno la loro comparsa quasi tutti i personaggi e quasi tutte le coppie più amate.
Con Mattsun e Makki che si ritroveranno ad occuparsi di un Oikawa che non vuole far altro che dare fastidio a Iwaizumi.
Daichi che verrà intetterroto ogni volta che proverà a chiedere un appuntamento a Suga.
Kuro e Kenma che dovranno gestire i loro gatti e Bokuto, il quale non vuole altro che ottenere un pó di attenzione da Akaashi.
Tsukishima che dovrà venire a patti con i suoi sentimenti e molto altro...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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n.a.
Piccola precisazione per questo capitolo: Suga deve occuparsi di sua nipote bambina e so che nel canon non è mai stata fatta vedere una bambina simile, quindi ho deciso di utilizzare il personaggio di Alisa (la sorella di Lev, per intenderci) per lo scopo.
Ho scelto lei per tre semplici motivi:
-Ha i capelli del colore simili a quelli di Suga, quindi era più facile spacciarli per parenti.
-In ogni caso non avrei avuto modo di inserirla nella storia.
-Lev è un gatto, quindi non ci trovavo nulla di male a modificare il personaggio della sorella, perché trovo molto più facile sfruttare personaggi già esistenti che crearne di nuovi.
Come al solito spero che la storia vi stia piacendo, mi farebbe davvero piacere ricevere dei commenti di tanto in tanto!
Deh
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46. Quella volta che Suga divenne genitore

Erano quasi tutti in spiaggia la mattina dopo ad ascoltare Tanaka che raccontava con occhi sognanti l’appuntamento che aveva trascorso con Shimizu.
Suga rideva dalla sua postazione seduta sotto l’ombrellone, la sua schiena che poggiava al petto nudo di Daichi, il quale stava disegnando con le dita dei piccoli cerchi sulle sue gambe.
-No aspetta… fammi capire. Quindi tu sei così esaltato perché lei alla fine ti ha dato un bacio in guancia? Non ti ha neanche baciato come si deve?- domandò sconvolto Kuro.
-Ehy!- si offese Ryuu –Non sai da quanto aspettavo tutto questo, per me è più di quello che mi sarei mai aspettato! Inoltre abbiamo iniziato a frequentarci! Scommetto che anche tu hai fatto lo stesso con Kenma!
Yamamoto intervenne a favore di Tanaka e anche Suga stava per aprire bocca e dirgli di lasciargli i loro tempi, ma venne interretto dal suo cellulare che iniziò a squillare.
Lo cercò dentro la sacca e quando vide il nome di sua mamma sorrise felice –Ehy, mamma!- rispose.
-Tesoro- rispose la madre –la zia aveva bisogno di un enorme favore e mi chiedeva se tu saresti disponibile.
Suga si alzò dalla sua postazione per allontanarsi dal casino che il gruppo stava facendo –Certo mamma, dimmi pure.
-La zia è stata avvertita all’ultimo minuto di un viaggio di lavoro e non sa dove lasciare Alisa. Io e tuo padre comunque lavoriamo e non potremmo tenerla tutto il giorno per una settimana quindi ci chiedevamo se potessi farle questo favore e tornare a casa per questa settimana per prenderti cura di lei.
Suga si morse il labbro mentre lanciava un veloce sguardo a Daichi, ma non ci mise molto a rispondere –Sì certo, torno oggi pomeriggio.
Quando tornò dal gruppo Daichi gli domandò subito –Tutto bene?
Suga annuì –Nulla di grave, ma devo tornare a casa per una settimana per fare da babysitter a mia cugina.
Noya si intromise dopo aver sentito quelle parole –Non puoi andartene per una settimana! L’estate è quasi finita e non puoi perderti ben sette giorni! Sono sicuro che poi non torni più!
Era la stessa cosa che aveva pensato Suga, ma non avrebbe creato problemi alla sua famiglia solo perché voleva divertirsi –Devo farlo, Noya.
-Oppure potresti portarla qui!
Il ragazzo non aveva completamente pensato a quella possibilità –Ma non è casa mia e…
-RYU!- urlò a quel punto Noya per farsi sentire dall’amico –Vero che Suga può invitare sua cugina qui?
 
E fu così che Suga si ritrovò ad essere genitore della sua cuginetta di cinque anni.
Andò a prenderla all’ora di pranzo insieme a Daichi, sistemò tutte le sue cose in casa e, dopo averle messo una buona quantità di crema solare e un cappello da sole abbinato al suo adorabile costume, la prese in braccio e si diresse verso la spiaggia.
Come al solito trovò le reti montate e diverse partite che erano già in corso, Alisa strabuzzò gli occhi quando iniziò a seguire una delle partite –Ma quelle palle vanno velocissime!
Suga rise –Già, loro sono molto bravi.
-Anche tu sei bravo!- mise il broncio.
Suga le diede un bacio in guancia, stava anche per risponderle quando sentì forte la voce di Bokuto –Akaashi guarda! Daichi e Suga hanno già avuto un bambino!
Nonostante fossero a diversi metri di distanza il diretto interessato poté benissimo sentire il sospiro di Akaashi –Bokuto non funziona così, non può essere loro figlia.
-Eh!?
Suga si avvicinò alla coppia che stava guardando una partita in corso tra Yamamoto e Fukunaga contro Kuro e Tsukki.
-Lei è Alisa, la mia cuginetta- la presentò.
La bambina sorrise loro timida, mentre si stringeva meglio al petto del ragazzo, soprattutto quando Bokuto rispose al saluto e alle presentazioni con la sua voce squillante.
-Ah ma quindi il colore dei tuoi capelli è naturale- indovinò Atsumu spuntando alle sue spalle –avevo sempre pensato che li avessi colorati come ‘Samu, ma vista la bambina devo presumere che è una cosa di famiglia.
Suga fece un sorrisetto –Se avevi tanta voglia di conoscere l’abbinamento di colore tra tenda e tappeto ti bastava chiedere.
Atsumu mise il broncio –Ho provato a chiederlo a Daichi, ma non mi ha mai risposto!
Suga scoppiò a ridere, mentre Sakusa spuntò alle spalle del suo ragazzo dandogli un calcio sullo stinco –Ma la smetti di fare discorsi del genere di fronte  a una bambina? Muoviti che andiamo a giocare, nell’altra rete gli mancano due punti per finire.
-Come dovrei giocare se mi hai appena rotto il piede?- gli zoppicò dietro Atsumu.
Sakusa sbuffò annoiato –Sei sempre così melodrammatico.
Alisa si girò a fissare suo cugino –Perché quel signore voleva sapere delle tue tende?
-Gli adulti certe volte fanno dei discorsi strani, vero?
La bambina era solo più confusa.
-Ti va di giocare a riva? Possiamo fare un castello di sabbia!
Ogni dubbio fu dimenticato e Alisa annuì vistosamente.
Un quarto d’ora dopo però Suga si ritrovò ricoperto completamente di sabbia con davanti quello che non sembrava neanche il rudere di un castello.
Non pensava che sarebbe stato così difficile farlo senza neanche un attrezzo adatto: ovvero i giocattoli di plastica dei bambini.
Alisa aveva entrambe le mani sui fianchi e lo stava guardando leggermente schifato –Non sei molto bravo in questo, vero Koshi?
A sua discolpa c’era da dire che aveva provato a sembrare il meno offensiva possibile.
Daichi li raggiunse –Ho portato un aiuto!
Dietro di lui Noya e Tanaka avevano tra le braccia bottiglie di plastica, dei bicchieri e svariate altre cose che davano l’impressione avessero solo razziato la cucina di casa.
-Quello è un mestolo?- domandò confuso.
Tanaka gli lanciò un’occhiataccia –Come vorresti creare un castello senza i giusti strumenti? Vieni Alisa, andiamo a raccogliere l’acqua, poi Daichi ci dirà come fare il più grande e bel castello che tu abbia mai visto!
Alisa non era solita fare amicizia così velocemente, ma Daichi era andata a prenderla insieme a Suga mentre Noya e Tanaka vivevano nella stessa casa. Quindi fu semplice per lei fidarsi all’istante senza contare che tutti e tre gli uomini era impossibile non amarli.
 
Il pomeriggio passò in fretta tra castelli di sabbia che non rispettavano alcuna regola architettonica, una gara di biglie che Hinata aveva recuperato da non si sa quale cassetto e una lenta amicizia tra Alisa e Float.
La bambina era indubbiamente stanca per tutte quelle ore a giocare, quindi Suga la fece sedere su un telo nella parte di sabbia all’ombra, la spiaggia si stava svuotando e mentre il sole tramontava si stavano svolgevano le ultime partite della giornata.
-Stiamo un po' qui a riposarci, va bene?- aveva domando Suga, ma la bambina non lo stava più ascoltando, troppo concentrata verso una nuova cosa.
-Questa signora è bellissima!- disse poi.
La signora in questione era un personaggio nella console di Kenma, il quale stava giocando seduto a qualche centimetro da loro.
-Si chiama Zelda- rispose questo tranquillamente –Mentre lui è Link.
Finì per raccontargli tutta la storia mentre lui continuava a giocare, dopo qualche minuto la bambina era addirittura finita seduta tra le sue gambe, mentre il finto biondo gli faceva provare qualche livello semplice.
Suga alzò lo sguardo da quella scena quando sentì Daichi dire –Kuro stai piangendo?
Il corvino neanche provò a nascondere la sua commozione, mentre si asciugava gli occhi lucidi indicò la scena e commentò –è ancora più bello di quando gioca con i nostri gatti.
-Ah cazzo, Suga!- quella era la voce di Oikawa.
Suga si girò verso di lui che lo stava fissando con gli occhi sbarrati –Quella è tua nipote?
-La mia cuginetta… Perché?
-Mi hai appena ricordato che una settimana fa mi ha chiamato mio nipote e mi ha chiesto quando poteva venire! Ma mi sono completamente scordato di dargli una risposta!
Iwaizumi al suo fianco stava ridendo esasperato –Come faccia quel bambino ad amarti io non me lo spiego proprio.
-Puoi sempre andarlo a prendere domani dicendogli che volevi solo fargli una sorpresa- gli fece presente Daichi.
Oikawa si illuminò –Questa sì che è una grande idea! Vado a chiamare mia sorella!
 
Quella sera, come al solito, tutti uscirono per andare prima al chiosco e poi vedere dove spostarsi.
Ma Alisa era talmente stanca che subito dopo la doccia e la cena era crollata in un sonno profondo, così Suga rimase solo a casa.
Era sdraiato nel suo letto e vedere un cartone in tv, avrebbe potuto cambiare canale ma la bambina dormiva tranquilla sul suo petto e il telecomando era troppo lontano.
-Potrei abituarmi a tutto questo.
Quella voce lo fece sussultare leggermente, ma il sonno di Alisa non sembrò essere disturbato da questo.
Suga strinse entrambe le braccia sul corpicino della bambina e girò la testa verso la porta.
Colui che aveva parlato era Daichi, il quale era poggiato alla cornice con un leggero sorriso in volto, probabilmente era già lì da diverso tempo.
Suga sorrise dolce: il ragazzo poteva andare fuori con i suoi amici ma aveva scelto di passare la serata con lui nonostante potessero solo stare davanti una tv a occuparsi di una bambina addormentata.
-A me che guardo i cartoni? Guarda che sono molto interessanti- le loro voci erano basse quanto era basso il volume della tv.
-Oh, non lo metto in dubbio, che vedete?
-Zootropolis.
-Mmmh, penso che manca alla mia lista.
Suga ampliò il suo sorriso –Allora dovresti decisamente raggiungermi e vederlo qui con me. Domani Alisa potrebbe interrogarti e devi essere preparato.
Daichi accettò la sua proposta e lo raggiunse sul letto mettendosi al suo fianco, Suga non perse tempo a sistemarsi contro la sua spalla in una posizione comoda per tutti e tre.
-E comunque- disse dopo un po' ricollegandosi alla sua prima frase –Dovresti proprio abituarti, ho intenzione di avere tanti bambini.
Daichi soffocò una mezza risata mentre diceva –Non mettermi ansia, sono ancora troppo giovane per pensare a dei figli.
-Tranquillo, prima voglio passare diversi anni solo a scopare, poi adottiamo la nostra squadra di pallavolo.
  
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