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Autore: Challenger    11/10/2021    1 recensioni
Quando la delusione è grande e l'unico modo che hai per sfogarti è mettere su carta tutto lo schifo del mondo
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scendo giù nel pozzo, affogato nell’acqua sporca. Le gambe, immerse in quella poltiglia fangosa, faticano ad andare avanti. Sono pesanti da trasportare, c’è un peso attaccato. Mi piego per sollevarlo ma non ci riesco. Lo tiro, lo strattono, stesso risultato: non succede nulla, non si muove, è incollato sul pavimento appiccicoso. Rimango bloccata nella fogna della vita, dove viene scaricata tutta l’immondizia dell’uomo insieme ai suoi peccati. Ad ogni mio movimento corrisponde una secchiata di merda lanciata dall’alto che sembrava dire “là devi stare! Quello è il tuo posto!”. Urlo, sbraito, piango furiosa. Nessuno mi ascolta. Allungo le braccia verso il cielo notturno, carico di stelle lontane. Chiedo aiuto all’infinito blu dell’universo: nessuna voce risponde al mio grido disperato. Tento ancora una scalata, ma scivolo su quei mattoni bavosi, leccati da lingue furbe che vogliono farti cadere per avere un appiglio al quale attaccarsi per salire più in alto. Tu sei il trampolino di lancio che affonda nella terra per spingere gli ambiziosi. Tutti ne approfittano e si lanciano su di te per superare le alte mura: «tu hai già i piedi sporchi, sei il nostro appoggio», allora ti ritrovi con il fango fino alle caviglie a sorreggere il peso di tutti, che di volta in volta lasciano un’impronta del loro passaggio su di te, che con la schiena rotta continui, con quello che ormai è diventato, il tuo lavoro. Dopo tante cadute e fratture, il corpo deforme e l’espressione arcigna non mi permettono più di tentare la scalata verso la libertà tanto sognata, non resta che arrendersi e assumere il ruolo che il destino mi ha riservato: custode di anime approfittatrici. Io sono il guardiano dell’Inferno.
   
 
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