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Autore: Wicked Ladies    12/10/2021    1 recensioni
Lena è una principessa in incognito che si trova in Iraq per impegni internazionali.
Kara è un brusco CEO dell'agenzia di sicurezza della zia Astra. Anche lei si trova in Iraq per affari.
Si incontreranno... ma sapranno andare oltre una partenza con il piede sbagliato?
Supercorp; GeneralDanvers
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Altri, Astra In-Ze, Kara Danvers, Lena Luthor
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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2
 
Kara si mise a fissare il sole sorgere dalla finestra. Si era svegliata di buon mattino come sempre, era un’abitudine che non aveva perso da quando era stata in esercito. Non aveva dormito molto, non capiva davvero perché quella donna le fosse entrata così tanto in testa, nonostante avesse già capito di che stoffa fosse fatta.
Alex stava finendo di cucinare la colazione. Appena la vide entrare nel piccolo cucinino del bilocale sorrise "Allora cosa ti ha sconvolto così tanto ieri sera?"
“Alcol scadente” disse sedendosi al bancone.
"Daaavvero?" Alzò il sopracciglio, ci voleva di più per metterla nel sacco.
“Alex? Che vuoi sapere?” Sospirò per non innervosirsi inutilmente.
"Beh, non credo che solo l’alcool ti abbia fatta tornare qui come se avessi perso la tua pistola preferita" sorrise mettendole davanti una tazza di caffè e sedendosi "Quale funzionario americano devo chiedere a tua zia di far licenziare?"
“Nessuno” disse prendendo la tazza “Alex non mi caverai niente di bocca, solo...” si nascose dentro la tazza.
"Solo?" Mosse le sopracciglia in modo buffo, come quando erano più piccole.
 “Sei estenuante lo sai si?” La guardò “Hai presente quella donna della tenda?” Sperò non si ricordasse, così avrebbero chiuso la questione.
"Lena Luthor?" Alzò il sopracciglio.
-Ecco altro che se non la sarebbe ricordata- “Già...”
"E....?"
“È solo una grandissima stronza” si alzò “Vado a correre”
"Oh beh quelli come lei sono fatti così" scrollò le spalle.
Kara indossò i suoi auricolari e scese in strada.
Alex scosse la testa e andò a farsi una doccia.
 
 
Lena si massaggiò le tempie, non aveva nessuna voglia di andare al tavolo per gli aiuti all’Iraq. Ma era una cosa che doveva fare, nonostante sapesse che fosse inutile.
“Ancora mal di testa maestà?” Chiese Reign passandole un bicchiere e un analgesico.
"Grazie" prese i documenti da Sam. "Dobbiamo proprio andare?"
“Principessa certo” la incitò a bere “Con quella passerà, e poi a breve rientreremo”
Sam le diede una gomitata "Non lagnarti sempre Lena. Reggie tu speri che rienteremo a breve"
Lena sbuffò buttando giù il medicinale "Trovo terapeutico lamentarmi ogni tanto sai?"
“Che succede? Problemi in paradiso sorellina?” La punzecchiò.
"Lucy mi ha detto che dobbiamo stare qui un’altra settimana. A quanto pare dobbiamo far parte della commissione sugli appalti di sicurezza privata" Sospirò Sam.
Lena iniziò a sbattere la testa contro il muro.
“Ma che fate maestà? Vi romperete l’osso frontale, fermatevi”
Lena sospirò e si fermò "Volevo solo procurami un trauma cranico tranquilla" riprese la sua solita maschera regale e uscirono dalla stanza.
“Dio quando l’accasiamo?” Disse Reign sottovoce alla sorella.
Sam la guardò "Di questo passo? Abbiamo la stessa probabilità di accasare te"
“Piantala” le diede una gomitata.
Lena alzò gli occhi al cielo "Bambine"
“Scusateci” disse Reign guardando malamente la gemella.
 
 
Arrivarono puntuali per l’inizio del tavolo di trattativa. Si presentarono tutti. Con qualche minuto di ritardo arrivò Miss Zor-el. L’unico posto rimasto libero era accanto a lei.
- Ma è una maledizione allora! -
-Ancora questa donna? Ma è una spina nel fianco- Si sedette non degnandola di uno sguardo -Dannazione!
Lena sbuffò sentendo la risata contenuta di Sam dietro di lei. Avrebbe ucciso sua cugina lo sapeva, Reign l’avrebbe aiutata con il corpo.
Sam si rivolse alla sorella "Sai la bionda non sembra proprio il tipo di Lena. Non è mora, bassa e stronza" ridacchiò.
La corvina si volse al relatore del momento cercando di prestare attenzione, ma era molto noioso il suo modo di parlare.
“E chi sarebbe il suo tipo?” Chiese Reign.
"Mora, bassa e stronza Reggie! Svegliati sta mattina! Quella è alta bionda, per lo stronzo dobbiamo vedere"
Lena notò che uno dei funzionari iracheni la stava fissando con disprezzo.
“Problemi?” disse Kara guardando l’uomo.
L’uomo ebbe di nuovo lo stesso sguardo vedendo anche la bionda con il capo scoperto.
Lena si schiarì leggermente la gola e poggiò delicatamente la mano sul braccio di Kara per essere sicura che rimanesse dov’era. Non aveva bisogno di altre acrobazie da parte di un americano. Guardò il funzionario gelidamente e parlò in arabo "Non sono cittadina di questo paese. Non mi sottometterò a leggi non mie"
Il funzionario non rispose, ma distolse sguardo quasi arrabbiato.
Il tocco della mano della donna la fece tranquillizzare a tratti, ma anche agitare. Continuò ad ascoltare la conferenza.
Lena accorgendosi che la sua mano era ancora sul braccio dell’altra, la levò discretamente cercando di essere furtiva.
Sam si passo una mano sulla faccia cercando di non commentare.
“Gliela taglierei quella mano” Reign la guardò.
"Cerchiamo di resistere. Lena non è mai stata così idiota" sbuffò.
Lena stava per addormentarsi, nonché si accorse che la conferenza stava finendo, ma un’agenzia presente tra i suoi file non aveva ancora parlato. Fece cenno a Sam, facendosi passare il tablet e sfogliò i documenti. Lena alzò la mano. Il funzionario che stava facendo le conclusioni si fermò "Mi scusi signor Aruf ma manca un’agenzia..." lo guardò eloquente.
Il funzionario in modo assolutamente disperato e falso "Oh che sbadato eh... Miss Zor-el?"
Lena sbarrò leggermente gli occhi -Perché non sto zitta?-
“Volevo vedere se eravate attenti” ridacchiò Kara mettendosi in piedi e iniziando il suo intervento. Cercando di non guardare la corvina che sembrava essere arrossita -Ben ti sta-
Lena brontolava internamente, ma appuntava le idee della bionda. Doveva ammettere che erano ottime. Sapeva che avevano cercato di non farla parlare perché era una donna, ma giocava a questo gioco da anni.
Sam mandò nome e cognome della bionda a Lucy per avviare qualche ricerca più approfondita.
“Chi è la guardia adesso?” Chiese Reign allungando lo sguardo.
"Mhmm, è l’amministratore delegato della Inze Security, insieme a sua zia. Passato militare, multilingue, plurilaureata... mhmm... altre cose sono secretate dalla sua agenzia... mi chiedo cosa ci facesse alla tendopoli l’altro giorno?"
“Perché ci stiamo impicciando di questo?” Chiese ancora.
“Io avrei finito il mio intervento, prego può riprendere le conclusioni delegato” disse Kara.
"Oh potrei avere qualche idea visto che dobbiamo supervisionare l’agenzia che verrà scelta, per tutta la settimana prossima" sorrise Sam.
L’ometto basso si rialzò e cercò di riprendere le conclusioni, mentre Lena lo osservava come un falco.
“Samantha Arias, non osare” la intimò.
"Cosa?" La guardò innocente.
La riunione si aggiornò per dopo pranzo, quindi la fluente iniziò ad uscire. Senza volerlo Kara e Lena si scontrarono mentre la principessa si alzava.
“Mi scusi” disse guardandola per un attimo e poi si allontanò.
 
 
Per fortuna il pranzo era a buffet. Solo che stavolta Sam, invece, di tenere lontana la bionda sembrava far gravitare Lena verso di lei.
"Reign tieni a freno tua sorella" Ringhiò Lena non accorgendosi di Kara alle proprie spalle.
“Cosa succede?” Chiese ignara.
"Sta esattamente facendo quello che non deve fare" il bicchiere di champagne che si inclinava quasi pericolosamente.
“Hop” Kara afferrò quel flûte con un gesto rapidissimo.
Lena si girò di scatto trovandosi la bionda e il bicchiere tra di loro "Mi scus...” - Ah è lei – “Scusi tanto non volevo" tentò di controllare se avesse fatto qualche danno. Non era da lei essere così goffa.
“Ha un pessimo equilibrio oggi eh?” cercò di non ridere.
“Si credo solo tante cose per la testa..." alzò leggermente gli occhi "Va bene, rida pure di me" Avrebbe ucciso Sam.
“E che pensavo fossi solo stronza, non impacciata”
"Hey! Non sono stronza. Ho una reputazione" sbuffò leggermente.
Sam sorrideva in un angolo.
“Facciamo che io mi allontano, basta che non faccia altri danni”
“Grazie per la gentilezza" sorrise sarcasticamente per poi staccarsi, si girò per andarsene verso il giardino e guardarla oltre la spalla "Si aspetti le mie domande più tardi, non mi piace che altri americani rimettano il naso in questo paese" e poi se ne andò via.
-Che spudorata questa donna. Vedremo cosa vorrai chiedermi-
Sam si sentì braccata, mentre Lena tentava di inseguirla con grazia.
“Se vi picchiate non voglio sapere nulla” rise Reign.
“Non la picchierò la scuoierò viva. I miei avi erano famosi per questo" Ringhiò.
“Okay allora poi vado a prendere un bustone nero” trattenne una risata Reign.
Sam riuscì a non essere uccisa. E la conferenza ricominciò.
 
Kara aveva pensato di cercare un modo per non sedendosi più accanto all’altra, ma non era il caso.
Per fortuna venne salvata dalla nuova disposizione dei tavoli. La commissione sedeva su di un tavolo rivolto alla sala. Le varie agenzie sarebbero state sottoposte ad interrogatorio una ad una.
Lena controllava spesso le informazioni che dichiaravano. Non era il suo paese, ma avrebbe fatto comunque un lavoro esemplare come al solito. C'era un motivo per cui i paesi orientali la volevano sempre per risolvere delle dispute, come giudice terzo e imparziale.
Kara era un’attenta osservatrice, doveva esserlo, però per lei quella donna era davvero un enigma, era spensierata, stronza e confinata sempre in momenti diversi, chi era davvero Lena Luthor? Stette al suo posto in attesa delle domande o delle richieste nel caso.
Uno dei funzionari chiamò Kara.
Lena si sedette dritta aspettò che gli altri facessero le domande di rito sulle generalità, nome, cognome, data di nascita, agenzia rappresentata.
Incatenò gli occhi a quelli dell’altra e la guardò attentamente e severamente "Perché dovrebbero accettare un agenzia di sicurezza americana?"
-Che sfacciata- “Perché io, signorina Luthor addestro personalmente le mie ragazze e i miei ragazzi”
"Li addestra lei? Dobbiamo aspettarci altri cowboy? Il Medioriente non ne ha avuti già abbastanza?"
-Dio che rognosa- “I cowboy sono passati di moda da diverso tempo”
Lena fece un sorrisetto "Lo speravamo anche noi. A quanto pare negli ultimi anni ci avete smentito. Deve fare un po’ di più per convincerci. Purtroppo, in questa parte del mondo siamo prevenuti sugli americani" guardo i documenti sul tablet "Anche se c'è da dire che la vostra agenzia è molto buona e con ottimi risultati" rialzò di nuovo gli occhi sull’altra "Adesso ..." incrociò le mani sotto il mento "Mi dica esattamente qual è l’interesse della sua agenzia a venire in questo paese"
“Non c’è interesse, c’è voglia di rendere migliore le condizioni”
Lena stette almeno un minuto a fissarla, gli altri iniziavano a muoversi nervosi.  Finché non si tirò indietro "Bene. Esamineremo le varie proposte, vi faremo sapere entro stasera"
Furono invitati tutti a lasciare la stanza.
 
Sam era fuori dalle porte che stava guardando il telefono.
“Non so come si faccia a lavorare per quella” borbottò Kara mentre andava verso uscita.
Sam alzò la testa e la guardò sorpresa "Perché?"
Kara si voltò di scatto non avendola notata “Nulla”
Sam sorrise come se sapesse qualcosa "Ognuno ha i suoi motivi no. Perché tu sei così? Perché lei è così?"
“Cosa sta cercando di dirmi?” Chiese guardandola.
Sam sorrise e iniziò ad andarsene "Io? niente.... ma non sarei troppo frettolosa a dare etichette alle persone. Non sono armi non hanno il numero di serie"
"Questo lo so bene, ma…" sbuffare sarebbe significato darle modo di capire qualcosa "Se la sua assistita ha altro da chiedere, conosce le mie credenziali" disse per poi avviarsi fuori dall'edificio. Sam rise.
 
Lena sospirava. Più passava il tempo più si rendeva conto che l’unica agenzia valida era quella di Miss Zor-el. Cosa che non le piaceva molto per due motivi: primo perché non voleva far rientrare gli yankee e secondo perché avrebbe dovuto passare altri giorni con la bionda. Si disse che questo ultimo punto non era professionale e lo accantonò.
 
Finita la riunione chiamò Sam chiedendole di trovare il numero di telefono della bionda.
“Di nuovo mal di testa maestà? Dovrebbe fare una corsetta con me all’imbrunire” disse Reign.
"Forse... mi ricorda i tempi dell’accademia militare... ma no...  ho già questa gatta da pelare" alzo il telefono e chiamò.
"Chi sarebbe la gatta da pelare?" chiese allontanandosi pian piano, lasciandole la sua privacy.
"Parlo con miss Zor-el?"
“Si sono io, con chi parlo?” Guardò Alex davanti a sé.
Lena decise di non dare ancora il titolo reale e di continuare con il suo nome di "copertura". "Lena Luthor"
Kara guardò Alex imitandole chi fosse “Miss Luthor...come mai questa chiamata”
"Devo informarla che la sua agenzia è stata scelta" sospirò leggermente.
“Sono sicura che potremo fare molto bene insieme”
"Lo spero. Domani mattina inizieremo alcuni incontri, faremo dei giri. La valuterò per una settimana e poi, se la riterrò... opportuna... le farò firmare il contratto"
Alex alzò le sopracciglia curiosa. “Vuole testarmi? Okay va bene, spero di essere opportuna per voi”
"Vedremo. La mia assistente le manderà una mail con tutti i dettagli del programma di domani. Se vorrà discuterne con il suo co amministratore almeno saprà come organizzarsi"
“Si la ringrazio, arrivederci”
 
 
Alex guardò la sua migliore amica "Alloraa???"
“Allora potrei ucciderla”
"Chi potresti uccidere? Astra non vuole che combini casini"
“La Luthor è una stronza, awww la detesto. Potrebbe farmi salire il sangue al cervello. Dovevi vedere come mi scrutava”
"Beh, doveva valutarti Kar, ovvio che ti avrebbe scrutato. Non sarà stato peggio dei Marines no?"
Kara si sedette al bancone e batté la fronte sulla superficie.
"Così male? Peggio di Hank?" Alzò le sopracciglia. Doveva essere un osso duro o una grandissima stronza quella donna.
“È enigmatica non la capisco”
Le porse un bicchiere di whisky "Dai racconta"
“C’è dell’altro secondo me, è boh... due facce”
"A me è sembrata fredda, ma educata alla tendopoli" la guardò interrogativa.
“Il giorno dopo all’evento? Beh, un’altra persona! Ha fatto finta, beh… no mi ha evitato con intenzione”
"Sicura che fosse lei e non qualche gemella malvagia?" ridacchiò.
“Ha già le sue guardie del corpo gemelle” sorrise.
"Magari ha le sue ragioni.... si è accorta che in realtà si è innamorata follemente di te, ma è promessa sposa a qualcun altro quindi non può fare nulla e allora ti spinge via" disse drammaticamente cercando di non ridere.
“Forse hai ragione” la guardò “A parte che si sia già innamorata, ma della promessa”
"Perché?" Sorrise.
“Perché ha senso il suo comportamento”
"Kar!" Rise "Maddai non ci credo non siamo mica nel’800"
“Ma se viene da un paese dove è ancora così?”
"Sarà... allora nel caso perché non provi a farle avere un po’ di divertimento americano eh" ridacchiò.
“Uhm sembra non le piacciamo noi americani” prese l’iPad “Vediamo se hanno mandato l’email va”
 
"Arrivederci" Lena chiuse la chiamata e lanciò il telefono a Sam "Quanto può essere maleducato un americano eh?"
“Ehi che succede qui?” Disse Reign sentendo il baccano.
Lena sbuffò "La yankee. Ecco cosa succede"
Sam sorrise dietro la cartella.
“Si? Cosa ha fatto principessa?”
"Oh, non lo so. È impossibile" sbuffò.
“Uhm definite impossibile” la osservò, per quanto l’etichetta di corte la volessero maritare per un’agevolazione, le dispiaceva per lei.
"Per una volta potrei essermi pentita di averci filtrato"
“Uhm e come mai?  Prendo i pop-corn?” Ridacchiò.
Sam rise "Mie dee, pensavo di non vederlo mai questo giorno"
Lena le guardò male "Perché è burbera, insopportabile e indisponente"
“E ti piace vero maestà?”
"Assolutamente no!" Disse sicura.
"Oh ti piaceee" ridacchio Sam.
"No, smettetela entrambe" Ringhiò “Vi farò licenziare entrambe se non la smettete”
“Io non ho fatto nessun riferimento”
Lena le guardò malissimo. Si alzò e prese un bicchiere di vino e sospirò "Sarà una lunga settimana, Porcaccia la miseria"
Sam rise "Maestà che linguaggio"
“Concordo maestà, siete una principessa”
"Sto per ammazzarvi" sbuffò.
“Corri Samantha” rise Reign.
 
 
Lena aspettava nella hall dell’hotel. Guardando in cagnesco l’orologio. L’americana era già in ritardo.
“Miss Luthor?” Disse affacciandosi in reception.
L’altra si alzò alzando il sopracciglio "Miss Zor-el"
“Mi dispiace per il ritardo, l’ape non partiva stamattina”
"L’ape?" Chiese guardandola con sospetto.
Vide Sam e Reign alzarsi e farle strada verso la lince armato.
“Beh si, ecologica e compatta”
“Dee un’ecologista" brontolò Sam sottovoce.
Lena alzò il sopracciglio, ma non commentò "Andremo a Falluja. Ci metteremo qualche ora. Così mi spiegherà come vuole rinforzare la sicurezza della città"
“E dovrei viaggiare con voi?” Kara in quel momento si sentiva un agnellino tra i leoni, ma cavolo lei era un ex Marines e che diamine tre donnine more non potevano competere con il suo Capitano.
"Certo. Come pensa che la osserverò senza averla sottocchio?" si chiese se Sam avesse nella borsa dell’alcool.
Kara le fece uno dei suoi sorrisi strafottenti -Provochi, okay staremo a vedere se sono opportuna-
Lena alzò gli occhi al cielo, perché non aveva la sua macchina era corazzata tre volte tanto e aveva il minibar.
 
Kara mise il capo al poggia testa e chiuse gli occhi, meditava. Continuava a pensare al discorso fatto con Alex.
Lena si mise a guardare i documenti sul tablet. Anche se lontana da Corte doveva ancora sistemare documenti e ricevimenti minori.
Trascorsero due ore in silenzio, o almeno tra lei e Kara. Sam di solito dava qualche commento in thorulese, una variante araba che si incrociava con il curdo e l’ebraico.
Arrivate immediatamente la lince venne circondato da soldati ONU e Reign scese per prima, assicurandosi che fosse tutto a posto.
“Finalmente” ammise Kara scendendo dalla lince e guardò anche la corvina mentre lo faceva. C’era da ammetterlo era una bella donna...ma stronza...
Lena scese e si sgranchì il collo come al solito. Maledisse il fatto di dover portare i tacchi, ogni tanto rimpiangeva l’uniforme militare. Osservò brevemente la figura della bionda, per poi distogliere lo sguardo valutando l’armamento leggero dei caschi blu.
Kara pensò al fatto che Lena, non fosse come appariva in quel momento, ma la ragazza del tramonto al campo. Osservò il gruppo, poi qualcosa attirò la sua attenzione, era uno scintillio, si guardò per un attimo in giro, erano in pianura, ma sicuramente qualcosa più in su c’era. Cercò di tracciare una traiettoria e si accorse che puntava sulla Luthor. Fu questione di secondi, le si scagliò addosso, proteggendola con il suo corpo.
"Ma cos..." poi sentì il movimento d’aria inconfondibile ed un proiettile rimbalzò sul lato della lince. Reign era già in azione cercando di proteggere le due, mentre alcuni soldati, si giravano e iniziavano ad andare nella direzione dello sparo.
Lena era schiacciata tra la vettura e il corpo della bionda.
Kara la guardò, Dio erano così vicine, sentiva il suo profumo, lo conosceva era Mughetto
“State bene?” Chiese.
Lena che all’inizio voleva solo imprecare contro la stupidità dell’ONU. Si trovò persa a quella vicinanza "Mhmm, si grazie... non doveva ... ho la mia guardia..." disse incerta mentre erano così vicine da condividere lo stesso respiro.
Kara aveva le mani sui fianchi dell’altra e dannazione non riusciva ad allontanarsi “Mi piace il suo profumo” disse voleva vedere che reazione avesse in quel momento in cui nessuno la stava osservando.
Lena sorrise quasi "Gra..." vide la sagoma di Reign avvicinarsi insieme al capitano dei caschi blu. Si schiarì la gola e protese una mano sullo sterno dell’altra per allontanarsi leggermente e permetterle di passare.
Kara sentì quel tocco e poi tutto tornò al solito, si staccò.
“State bene?”
Lena già stava per mangiarsi la testa del capitano. Sperò che l’americana sapesse fare di meglio. Chi era il deficiente che metteva il contingente leggero dei caschi blu e niente cecchini, quando stava arrivando un’autorità?
Il fatto che Lena avesse gli occhi di fuori guardando il capitano, la fece insospettire. Con fare tranquillo prese in disparte l’uomo e iniziò ad elencare cosa avrebbero fatto per rinforzare il reparto. Poi tornò dalle altre “Vogliamo proseguire?”
Lena stava parlando con Reign e Sam. Regin aveva visto fuggire l’uomo, ma era lontano perché potesse sparargli, lo stavano inseguendo alcuni caschi blu.
Sam insisteva sul fatto che fosse un attacco direttamente alla sua persona, e dovevano avvertire i diplomatici, rientrare quanto prima e avviare un’indagine.
Lena scosse la testa "Non sono mai fuggita davanti ad un proiettile. Riprendiamo la visita" dettò ciò, si aggiustò la giacca "Se vuoi avvertire i diplomatici fallo, ma non me ne andrò, ho un compito da portare a termine"
Kara osservò il labiale della corvina. Perché mai dovevano attaccare la sua figura, di dannazione era questa donna? Avrebbe teso l’udito se significava carpire qualcosa di più.
Lena si girò verso Kara "Allora lo considera abbastanza sicuro da continuare la vista? Sembra che alcuni dettagli di sicurezza dei miei guarderanno se ha lasciato qualche trappola o se c'è qualcun'altro"
“Questo con il nostro tipo di servizio non avverrà mai più. Che il colpo fosse rivolta a lei o a me...” la fissò intensamente negli occhi.
Lena la osservò attentamente "Lo spero. In questa zona hanno ancora parecchi problemi con i terroristi islamici" si girò a guardare dov’era stato prima il cecchino.
"Credo che bisognasse fare una perlustrazione" disse Kara affiancandola "Ma non temete adesso siete al sicuro signorina Luthor"
"E come sono al sicuro? Perché i caschi blu si sono accorti di avere falle nell’organizzazione o perché c'è lei? Sono sempre al sicuro e sempre in pericolo se lo ricordi Miss Zor-el. Sarà una settimana interessante per lei"
"Chissà come mai mi chiedo?" la guardò oltrepassandola.
Lena fece scattare la lingua. Si ricordò che non poteva sfogare la sua frustrazione prendendo a pugni la gente.
Sam le passò le planimetrie.
   
 
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