Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: pampa98    13/10/2021    2 recensioni
[Storia scritta per il Writober di fanwriter.it]
«Allunga il braccio» disse Sandor.
Tormund sollevò lo sguardo su di lui, rivolgendogli un’espressione dubbiosa. Di fronte alla sua incertezza, l’altro sbuffò. Gli afferrò il braccio e lo tirò verso di sé, prima di rovesciare parte del vino sulla ferita. Tormund strinse i denti per non gridare.
«G-Grazie, Clegane. Qualsiasi cosa tu stia facendo...»
«Ti sto aiutando» rispose bruscamente, lasciandogli andare il braccio.
Genere: Generale, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Sandor Clegane, Tormund Giantsbane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prompt 13: Hurt&Comfort
 
L'AIUTO DI UN AMICO





«Ah, sei ancora vivo.»
Tormund si sedette a terra accanto a lui, lasciandosi sfuggire un sospiro.

«Anch’io sono felice che tu stia bene, Clegane.»
Si mise una mano sulla spalla destra e roteò il braccio, cercando di rilassare i muscoli tesi. Non aveva mai partecipato a una battaglia tanto lunga e sfiancante. Sul campo non aveva avuto problemi a muoversi e abbattere ogni singolo morto che gli fosse apparso davanti agli occhi, ma l’adrenalina stava rapidamente scemando per lasciare posto alla stanchezza e al dolore. Aveva pensato di chiedere a Brienne, dopo essersi assicurato che stesse bene, di aiutarlo con le sue ferite – aveva preso nota di un taglio sul braccio sinistro, niente di grave per un guerriero come lui, ma una fasciatura non gli avrebbe certo fatto male. Contava davvero che dopo la sua dimostrazione di forza nella battaglia lei l’avrebbe guardato con occhi diversi. E forse lo avrebbe fatto, se quel damerino biondo che era arrivato un paio di giorni prima avesse smesso di girarle intorno.
«La donna grossa continua a ignorarmi, Clegane» disse, con un sospiro deluso. «Speravo che si prendesse cura di me, invece sta solo con il biondino.»
«Vattela a riprendere, se vuoi.»
«Dici che ci riuscirei?» chiese, il volto che si illuminava alla prospettiva. «E come mi consigli di fare, Clegane?»
«E che cazzo ne so?» sbottò l’altro, stappando una borraccia piena di vino. «Basta che la smetti di lagnarti e ti levi dai coglioni.»
«Sei sempre cattivo con me» borbottò Tormund. «Non è che forse sei solo geloso?»
«Fottiti.»
«Mi servirebbe una mano per quello, Clegane» rispose con un sorrisetto ammiccante. «Però, se tu ci stai...»
«Vuoi che finisca quello che i fottuti morti non sono riusciti a fare?» sbottò, portando una mano sull’elsa della spada. Tormund sollevò le mani in segno di resa e nel farlo si lasciò sfuggire un gemito.
«Devi sistemarti quel braccio» disse Sandor, serio.
«Sei gentile a preoccuparti per me, ma sto bene» rispose, anche se doveva ammettere che la spalla stava iniziando a bruciargli. Non gli era sembrata una ferita rivelante, ma forse era più grave di quanto avesse creduto. Aumentò lo strappo nella manica per vedere meglio in che condizioni versasse: il taglio perdeva ancora qualche goccia di sangue e si estendeva lungo tutta la larghezza del braccio. Se il non-morto che lo aveva attaccato avesse mirato più a destra, probabilmente sarebbe riuscito a colpire il suo cuore.
«Allunga il braccio» disse Sandor.
Tormund sollevò lo sguardo su di lui, rivolgendogli un’espressione dubbiosa. Di fronte alla sua incertezza, l’altro sbuffò. Gli afferrò il braccio e lo tirò verso di sé, prima di rovesciare parte del vino sulla ferita. Tormund strinse i denti per non gridare.
«G-Grazie, Clegane. Qualsiasi cosa tu stia facendo...»
«Ti sto aiutando» rispose bruscamente, lasciandogli andare il braccio. «Mettici una benda e starà meglio.»
Tormund spostò lo sguardo dall’uomo accanto a sé al suo braccio – che bruciava ancora di più a causa del vino, ma gli sembrò che la sensazione fosse migliore di prima.
«Non sapevo fossi un bravo curatore, Clegane.»
«Non sono bravo, so solo le regole fondamentali. Sono stato ferito anch’io, cosa credi?»
Tormund annuì e notò solo in quel momento che quella frase non era valida solo al passato. Allungò una mano verso la fronte di Sandor, il cui lato sinistro aveva assunto un colore scuro a causa del sangue rappreso, ma riuscì appena a sfiorarla prima che l’uomo si allontanasse con uno scatto, come un cane ferito.
«Anche a te serve una benda» disse Tormund.
«Sto bene.»
«Quando te l’ho detto io, te ne sei fregato. Coraggio,» si alzò in piedi e offrì la mano destra a Sandor, «andiamo a farci ricucire per bene.»
Sandor sbuffò, bevendo un altro sorso dalla borraccia ormai quasi vuota.
«A me non serve.»
«Be’, ma a me sì, e con il mio Clegane preferito accanto sono sicuro che guarirò meglio.»
«Vaffanculo. Perché hai deciso di tormentare proprio me? Non puoi andare dal tuo amico corvo o da chiunque altro?»
«Ah, ma allora sei geloso anche di Snow» commentò Tormund con un sorrisetto compiaciuto. «Comunque non ti sto tormentando: ti sto tenendo compagnia, è ben diversa la cosa.»
«A me non sembra» borbottò Sandor, alzandosi a sua volta. «Forza, ti accompagno dal maestro.»
«Grazie, amico mio» rispose Tormund, passandogli un braccio intorno alle spalle. Sandor scrollò le spalle, ma non abbastanza da costringerlo ad allontanarsi.
«Non sono tuo amico» disse, mentre si incamminavano all’interno del castello. «Voglio solo assicurarmi che il maestro ti dia un intruglio talmente forte da farti dormire per i prossimi giorni, così la smetterai di starmi tra i piedi.»



 

 


 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: pampa98