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Autore: Nenottina    15/10/2021    3 recensioni
Se si toccano i tasti giusti, perfino il cuore più nobile può diventare corrotto. Peccato che senza Ladybug salvare Parigi risulti piuttosto complicato...
Uno spoiler? Non si tratta di Princess Justice.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Viperion fu il primo a saltare all’indietro per evitare i vestiti che erano immediatamente partiti all’attacco subito dopo l’ordine della loro disegnatrice, lasciando che fossero i compagni a lottare anche per lui. Il suo compito era un altro, perciò doveva seguire il piano e monitorare la situazione per intervenire al momento giusto.
Consapevoli del fatto che l’eroe dai capelli verdi non dovesse avere distrazioni, Carapace e Rena Rouge si impegnarono a fondo per intercettare i capi di abbigliamento e le calzature che lo avevano puntato, e così come gli altri utilizzarono tutte le loro abilità, armi comprese, per tener testa agli avversari.
Ladybug e Chat Noir erano quelli che riuscivano ad affrontare con maggior decisione quei capi di vestiario, mulinando le loro armi in sincrono così rapidamente che sembrava fossero abituati a lottare insieme da sempre nonostante per la ragazza fosse praticamente la prima volta. La corvina afferrò proprio in quel momento con lo yo-yo una maglietta leggera a maniche lunghe di colore rosso acceso che stava per attaccare il gatto alle spalle, lanciandola via prima di colpire con un calcio uno stivale intenzionato ad approfittare della sua apparente distrazione. Allo stesso tempo, il biondo ruotò il bastone davanti a sé per proteggersi da un poncho animato, prima di colpirlo con l’estremità dell’arma e bloccarlo a terra. Passò solo un secondo prima che l’eroe di Parigi lasciasse la presa per difendersi dall’attacco di un paio di pantaloni color giallo limone che tentarono di sferrare un calcio, prontamente bloccato dal bastone. A quel punto, un paio di ballerine lo colpirono dietro alle gambe, facendolo cadere in ginocchio, ed il poncho di poco prima ne approfittò per infilarglisi addosso passando dalla testa, stringendolo con sempre maggior forza ad ogni secondo che passava.
« Cataclisma! » Chat Noir quella volta reagì prontamente, disintegrando l’indumento grazie al proprio potere e rimettendosi in piedi mentre la compagna dai capelli scuri lo proteggeva per concedergli il tempo necessario a riprendersi. La ragazza approfittò infatti di un momento di relativa calma mentre utilizzava lo yo-yo – facendosi da scudo contro ben quattro calzature diverse – per accertarsi che il biondo fosse in grado di proseguire la battaglia.
« Stai bene, Chat Noir? »
« Benissimo! Sai, quel poncho non si adatta bene al mio stile » sdrammatizzò l’altro, iniziando subito a duellare con una gonna a balze. Il commento bastò per far capire a Ladybug che il compagno era ancora in ottima forma, perciò la ragazza tornò a concentrarsi e dopo aver preso un respiro profondo si mise a correre, travolgendo indumenti e scarpe sulla sua strada con lo yo-yo.
 
A breve distanza da loro, Queen Bee aveva sferrato un colpo dopo l’altro con la trottola, allontanando ogni capo di abbigliamento ed ogni calzatura prima che si avvicinassero troppo. La strategia durò fino a quando un paio di guanti non le arrivarono alle spalle, premendole sulla bocca tanto forte da obbligarla a mugugnare e dimenarsi nel tentativo di staccarseli di dosso. Allo stesso tempo, una camicia da donna nera la bloccò da dietro, afferrandola da sotto le braccia, e subito dopo, per non farsi mancare nulla, si aggiunse alla mischia anche un cappello a bombetta che si infilò a forza sul capo della bionda fino a coprirle gli occhi.
« Queen Bee! » Carapace, nel vedere la compagna in difficoltà, stava per raggiungerla di modo da darle una mano, ma la sua strada fu rapidamente bloccata da un paio di tacchi a spillo che finirono per battere ripetutamente le suole sullo scudo verde, senza dargli tregua. Rena Rouge intervenne usando il flauto per spazzare via un paio di calzoncini corti, coprendo come promesso le spalle al corvino, ma nemmeno lei riuscì ad allontanarsi dalla sua posizione per dare una mano alla bionda.
In poco tempo, i due erano stati circondati da diversi indumenti, cosa che li costrinse a battere in ritirata.
Alla fine, Carapace comprese che anche in due non sarebbero stati in grado di far fronte a tutti quegli avversari, perciò strinse la compagna per la vita e, una volta sicuro che fosse ben protetta dietro lo scudo, caricò a testa bassa gli indumenti che sbarravano loro la strada con l’intento di andare ad aiutare Queen Bee insieme a lei.
Una volta raggiunta la loro compagna – ormai immobilizzata per via dell’intervento di una sciarpa – sollevò il braccio per attivare il proprio potere speciale « Scudo protettivo! »
Dopo quelle parole, dal braccialetto si formò una sfera di colore verde che divenne sempre più grande fino a diventare una cupola di energia, similmente ad un guscio di una tartaruga, e che finì per circondare i tre eroi proteggendoli dagli attacchi esterni. Da quel momento, abiti e scarpe si ammucchiarono poco alla volta attorno alla cupola colorata, attaccando con l’intento di romperla in qualche modo, ma senza successo.
Il Miraculous di Queen Bee a quel punto era praticamente a portata di mano di uno dei due guanti, il quale si era avvicinato al capo della bionda per sfilarlo dalla sua chioma non appena il cappello gli aveva lasciato campo libero. Rena Rouge e Carapace, tuttavia, si affrettarono a strappare rapidamente tutti i capi di abbigliamento che stavano importunando la bionda e sventarono il piano appena in tempo, e solo allora tutti e tre insieme tirarono finalmente un sospiro di sollievo.
« D’accordo, ora siamo al sicuro, ma… Come li aiutiamo? » chiese Rena Rouge dopo qualche secondo, puntando gli occhi su Ladybug e Chat Noir e suscitando così un forte dubbio nel suo compagno.
« Io… Ecco… » la mossa evidentemente non era stata delle migliori, ma a Carapace era sembrata la più adatta all’occasione. Il problema, a quel punto, era liberarsi del mucchio di capi di vestiario che li stavano attendendo al di là della protezione creata dall’eroe. Sarebbero bastati cinque minuti, dopo di che non avrebbero avuto scampo e sarebbero stati travolti.
« Non ci posso credere! Allora siete davvero due incapaci! » esclamò Queen Bee, che sembrava non essersi nemmeno resa conto che era merito dei due compagni se non aveva ancora perso il suo Miraculous.
« Queen Bee, se non lo avessi notato… Ti abbiamo appena salvata da quei vestiti zombie, o qualunque cosa siano » replicò la castana, incrociando le braccia al petto con aria contrariata e portando la compagna ad abbassare lo sguardo sui capi di abbigliamento stracciati.
A quel punto, quest’ultima esitò qualche secondo, ma alla fine si schiarì la gola e diede loro le spalle « Suppongo… Che in fondo siate un po’ meno incapaci di quanto sembrate »
Una frase che, detta da Chloé, era quanto di più simile ad un complimento avrebbero potuto ottenere quei due.
La ragazza akumizzata, nel frattempo, non aveva fatto altro che osservare la battaglia con un sorriso compiaciuto sul viso, certa che entro breve avrebbe avuto tra le mani tutti e sei i gioielli. Non a caso, i due ragazzi all’esterno della cupola stavano venendo sopraffatti poco alla volta a causa del numero elevato di nemici.
Ladybug era così presa dalla battaglia da non essere in grado di trovare un momento per utilizzare il Lucky Charm, e benché Chat Noir stesse facendo del suo meglio per crearle un’occasione per raggiungere Madame Mode, tutti quei capi di abbigliamento e tutte quelle calzature erano così tanti che era difficile persino gestirli. I vestiti stracciati, caduti a terra e sconfitti, erano ben pochi.
Non avendo più un riparo sicuro, Viperion aveva finito per indietreggiare ulteriormente, e fece appena in tempo a notare un abito dalla fantasia floreale che volteggiava verso di lui prima di stringere i denti e ruotare la testa del serpente per tornare al punto di partenza.
 
Un istante dopo, l’eroe dai capelli verdi era di nuovo nascosto dietro all’auto abbandonata insieme a Rena Rouge e Carapace, che dopo un’ultima occhiata stavano per alzarsi ed uscire nuovamente allo scoperto.
« Aspettate » disse serio, allungando una mano verso il corvino, che si trovava più vicino a lui, per prendergli il polso e dissuaderli entrambi dal raggiungere Madame Mode tanto in fretta « Sono in troppi, credo che la cosa migliore sia coglierli di sorpresa »
I due, a quel punto, tornarono alle loro posizioni per decidere come muoversi da quel momento in avanti.
« Allora attacchiamo direttamente. Di certo non se lo aspetta, giusto? » propose subito Rena Rouge.
Non trovando nulla da ridire, qualche secondo dopo i tre eroi erano di nuovo in piedi. Come in precedenza, la ragazza ed il compagno dai capelli scuri si fecero avanti per primi, correndo in direzione dell’esercito di vestiti con rapidità, mentre Viperion rimase a pochi passi dall’auto ad osservare.
Dall’altro lato della piazza, i compagni si erano accorti del nuovo schema appena elaborato ed a breve distanza di tempo agirono di conseguenza. In quel modo, indumenti e calzature finirono accerchiati da due dei quattro lati e dovettero reagire molto rapidamente per tener testa a quell’attacco improvviso.
Madame Mode non si poteva certamente dire meno sorpresa, e difatti le ci volle qualche secondo prima che anche lei realizzasse completamente ciò che stava accadendo ai piedi della torre.
« Sapete cosa fare, avanti! Fermateli e prendete i Miraculous! »
Poco alla volta, i capi di abbigliamento animati indietreggiarono istintivamente gli uni verso gli altri, e lo spazio di manovra che era stato concesso loro diminuì in modo lento ma inesorabile, facendo sì che si ammucchiassero al centro della piazza. Grazie all’effetto sorpresa, dopo neanche un minuto molti vestiti e scarpe finirono per diventare semplici stracci rotti e calzature spaccate a metà.
Queen Bee e Chat Noir utilizzarono anche i loro poteri speciali appositamente per lasciare a Ladybug il tempo di utilizzare il proprio. Mentre un giubbotto scuro finiva per cadere a terra a causa della paralisi, il Cataclisma distrusse una fila di magliette che il biondo sfiorò una dietro l’altra con un rapido movimento del braccio, non dissimile da un’artigliata di un felino.
I due ragazzi si trovavano in formazione per offrire la maggior protezione possibile alla coccinella, e la strategia stava funzionando piuttosto bene.
« Lucky Charm! » lo yo-yo colorato venne lanciato in aria, ed un istante dopo tra le mani della corvina ricadde una chitarra, rossa a pois neri come accadeva per ogni oggetto materializzato con il suo potere. Nonostante questo, lo strumento musicale la mandò solo più in confusione di prima.
Ancora in disparte, Viperion si illuminò all’improvviso come se fosse stato percorso da una scossa elettrica, osservando ciò che il Lucky Charm aveva appena materializzato con grande attenzione « Una chitarra…? »
« Forza Ladybug, dicci come possiamo aiutarti! » Queen Bee esortò la compagna ad elaborare un piano, ma l’eroina dai capelli scuri non riusciva a far altro che a guardarsi intorno, tentando di trovare un modo per utilizzare il Lucky Charm, modo che possibilmente non comprendesse lo sbatterlo ripetutamente contro i nemici.
« Se proprio hai intenzione di dedicarmi una serenata, lo capirei… Ma sarebbe molto meglio risolvere prima il nostro piccolo problema, non credi? » domandò il biondo, esattamente dal lato opposto. Si trattava di una battuta fatta come vago tentativo per sollevare l’umore delle compagne, ma in cuor suo anche lui era impaziente di porre fine alla battaglia.
 
Ferma nella sua posizione, Madame Mode si era limitata ad osservare gli scontri dall’alto, certa che nulla potesse andare storto, ma il vantaggio degli eroi iniziò decisamente ad innervosirla, spingendola ad intervenire per ribaltare la situazione a proprio vantaggio. Una volta stretta la matita nella mano con decisione, si mise immediatamente a tracciare dei nuovi modelli sul proprio album da disegno per sostituire le sue perdite. Magliette, pantaloni, abiti e scarpe fluttuarono fino a terra e presero poco alla volta il posto dei vestiti rotti.
« Non penserete di avere già la vittoria in tasca, mi auguro! Posso continuare all’infinito, al contrario vostro! » esclamò con foga, mentre l’ennesimo paio di scarpe prendeva vita e si aggiungeva agli altri.
Da quel momento in avanti, anche se inizialmente sembravano cavarsela bene, distruggendo vestiti e scarpe molto più facilmente rispetto al primo tentativo, gli eroi si ritrovarono in difficoltà ancora una volta. Benché all’apparenza fosse semplice, affrontare cinque o sei capi di abbigliamento contemporaneamente risultava complicato anche per loro.
Ladybug aveva sistemato la chitarra sulla schiena, ed esattamente come la compagna dai capelli biondi aveva iniziato a ruotare la propria arma per sferrare un attacco dopo l’altro sempre più rapidamente, per tenere testa al numero crescente di avversari.
« Non posso fare niente con questa! » nel pieno della battaglia, il polso destro della corvina venne afferrato dalle maniche di un maglione di lana, a cui lei reagì con un calcio che tuttavia venne bloccato da un paio di pantaloni intonati che si avvolsero attorno alla gamba e la strattonarono, facendola cadere a terra in avanti. A quel punto, Ladybug tentò di sopperire all’inconveniente con una serie di ruote, ma venne interrotta da un giubbotto che le si allacciò addosso, evitando accuratamente la chitarra ed impedendole di muoversi. Chat Noir e Queen Bee, in compenso, erano fin troppo impegnati a gestire la nuova ondata di nemici anche solo per replicare.
A diversi metri di distanza, Carapace e Rena Rouge si erano ritrovati stretti l’uno contro l’altra a causa di una lunga stola di seta, che li aveva legati insieme talmente vicini tanto che i loro visi quasi si toccavano. L’accaduto li fece stranamente ridacchiare, anche se si trattava di una situazione critica.
Gli ultimi due eroi rimasti ancora liberi avevano pochi minuti prima che la trasformazione si annullasse, ma nonostante avessero iniziato a lottare con sempre maggior foga dovettero presto soccombere anche loro sotto al mucchio di vestiti e scarpe.
« Viperion! » chiamò il gatto nero, cercando l’aiuto del compagno affinché intervenisse prima che fosse troppo tardi.
Le braccia e le gambe di ciascuno vennero presto bloccate, attorcigliate da maniche, sciarpe o pellicce, mentre altrettanti indumenti e calzature di ogni tipo sferravano attacchi nei punti più scoperti di ciascuno, ma alla fine, sentendosi richiamare, Viperion ruotò la testa del serpente per far ripartire tutta la battaglia da capo per la seconda volta.
L’eroe dai capelli verdi non aveva potuto fare a meno di continuare a pensare alla chitarra che era apparsa a Ladybug, perdendo di vista la battaglia per elaborare una nuova strategia.
Era un’idea decisamente azzardata, ma mentre pizzicava le corde della propria lira ed attendeva che i compagni facessero la loro parte non era riuscito a non chiedersi se il Lucky Charm, con quell’oggetto, non avesse voluto riferirsi a lui, in quanto Luka, e non in quanto Viperion.
   
 
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