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Autore: MusicAddicted    16/10/2021    2 recensioni
Missing Moment/anticipazione da 'Incontri TenTENNANTi' e al contempo prequel del suo seguito... che un giorno arriverà.
Killgrave è malinconico, Barty è divorato dall'ansia, entrambi necessitano di conforto e la TARDIS ha la stanza adatta,, anche se ci saranno conseguenze...
Special guest: la mia adorata Jessica Jones!
Questa one shot partecipa al Fluttober 2021. Prompt 16: Falling asleep together
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Doctor - 10
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fluff's never enough'
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Prima di inizare a leggere:
Se non avete già familiarizzato con questa storia delirante
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3906327&i=1  che sto scrivendo con la mia socia Loki https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=115214
, vi invito a cliccare sulla X per uscire dalla pagina, perchè di questa shottina stra mega iper fluffosa ci capireste davvero poco o nulla ^^'
Per chi invece è in pari con la nostra fic, praticamente è un missing moment molto importante per la sottoscritta, dato che ritroverete certi aspetti (e di sicuro i due protagonisti, che sono la mia BROTP preferita in assoluto <3 <3 ) nel luuuuuuuuuungo crossover che forse un giorno potrò postare, chi lo sa





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It’s not what it looks like
 


Difficile da credere, ma nella TARDIS non c’è solo la Stanza delle Torte.

C’è n'è anche una dove rifugiarsi quando sei un po’ giù di corda o di malumore, se la sai trovare.


Si presuppone sia stata creata per rimanere soli coi propri pensieri, consolarsi o sfogarsi, a seconda dei casi.
C’è un’altalena variopinta dove ci si può dondolare, ma non è il posto più sicuro dove sedersi, perché è empatica con chi la utilizza.
Il risultato è che se chi si siede ha la mente affollata da pochi pensieri l’altalena dondola a ritmo, quasi cullando chi ospita, al contrario, una mente frenetica, che sa pensare a più di duecento cose contemporaneamente…

Diciamo che il Dottore verrebbe molto probabilmente catapultato su un altro pianeta, per quello che lui si tiene il più lontano possibile da quell’altalena.

 

Chi invece non sembra aver difficoltà al momento è Killgrave, mentre si dondola pigramente.
 

Anche perchè lui in testa ha un pensiero soltanto: un pensiero dai setosi capelli corvini, con il fisico di una top model, la diffidenza di un gatto e il linguaggio di uno scaricatore di porto.

Guarda malinconico attraverso l’oblò che c’è in quella stanza, quando la spinta lo porta verso di esso.
Dà lì può ammirare lo spazio sconfinato, ma per quanto quel panorama sia incredibile e straordinario, Kevin sembra cercare una cosa soltanto.

- Chissà dove si vede la Terra da qui, dove si vede l’America, dove si vede New York, dove si vede … lei.-

 

“Si può sapere tu che accidentaccio ci fai qui?” esclama dal nulla una voce, molto simile alla sua.

Del resto, a bordo della TARDIS c’è una probabilità del novantacinque per cento almeno che accada una cosa simile, ma questa si riconosce facilmente per la sua tendenza al ringhio.


Ad ogni modo, Kevin, che non si aspettava visite, per poco non si ribalta dall’altalena, per lo spavento, ma riesce a mantenere il giusto equilibrio.

“Barty! Io semmai dovrei chiedere a te che ci fai qui!” si impunta il persuasore.

 

“Come lo hai trovato questo posto?” ignora la sua domanda il Mago Oscuro per porre la propria.

“Credo mi ci abbia portato la TARDIS. Vagavo senza meta e lei ha cominciato a spostare le stanze, fino a farmi approdare qui, non so nemmeno che stanza sia…” borbotta Kevin. “Però mi fa bene starci dentro.”


“Lo credo bene, visto che questa è la Stanza del Conforto!” lo informa Barty.

 

Ora è Kevin che non può esimersi dal porgli una domanda.

 

“E tu come lo sai?”

 

“Me lo ha detto il Dottore. Sai, nella mia vecchia scuola, Hogwarts, c’è una stanza che fa apparire tutto ciò di cui hai bisogno, non a caso si chiama la Stanza delle Necessità.” gli spiega, mentre l’altro lo ascolta, continuando a dondolare.
 

“La differenza è che la TARDIS non fa apparire niente, lei ha già predisposto tutto quello che può tornare utile: l'altalena che stai usando tu, quel divano variopinto che ha l’aria di essere molto comodo, quell’angolo con un distributore di gelato o di … alcol? E  il tuo Babbano Rozzo o il Demone Ubriacone non sanno di questa stanza?” fa dell’ironia il Mago Oscuro, prima di proseguire. “Ma soprattutto c’è quello di cui ho più bisogno io al momento,” esulta entrando in una stanza piena di mensole sulle quali ci sono vari ninnoli e suppellettili.  


“Una Stanza della Rabbia!” sogghigna trionfante il Mangiamorte, sfoderando la sua bacchetta, prima di lanciare Confringo e Reducto a profusione, assieme a qualsiasi altro Incantesimo Offensivo gli venga in mente.
Gli oggetti esplodono o si polverizzano, con gran compiacimento del Mago Oscuro, ma poi entra in gioco la parte più divertente, di cui lui è già stato informato.

 

Attraverso una complicata combinazione di gravità e un processo di ristrutturazione molecolare gli oggetti frantumati si ricompongono, come se fossero soggetti a un Reparo, così che il divertimento di Barty possa ricominciare un’altra volta.

 

In una di queste sessioni, Barty abbandona temporaneamente la bacchetta, per scoprire che il metodo Babbano che utilizza le mazze da baseball è piuttosto appagante.

 

“Scusa, Barty, ma me lo spieghi che rabbia avresti da sfogare tu?” lo raggiunge Kevin in quella stanza. “Semmai tu dovresti essere solo felice: sei libero,, al sicuro da ogni minaccia, sei innamorato, ricambiato, c’è con te il tuo Dottore…”

“NO CHE NON C’È IL MIO DOTTORE!” urla inviperito Barty, spaccando tre mensole in un solo colpo. “Non più almeno. Non ora.” aggiunge, il tono ora un po’ più calmo, le mazze appoggiate contro il muro, mentre gli oggetti si ripristinano.

 

“Che significa?” lo scruta interrogativo Killgrave.
 

“Significa che fino a neanche un quarto d’ora fa eravamo felici, nella nostra camera da letto, e poi ha ricevuto un messaggio sulla sua carta psichica, qualcosa di grave, perché subito dopo mi ha detto: “Devo andare a salvare il mondo, amore, e no, non puoi venire con me, nessuno di voi può, devo tenervi al sicuro.”. E, prima che potessi protestare, aveva già impostato le dannate coordinate per Salazar solo sa dove, e prima di scendere ha lasciato la guida della TARDIS a David, dicendogli che con tutte le volte che ha dovuto fingere di pilotarla, di certo saprà anche come gestire quella vera. Come puoi intuire, David è l’unico oltre a me al corrente della sparizione del Dottore, prima che io informassi te.” si decide a raccontargli ogni cosa Barty.

 

“Ha lasciato David alla guida della TARDIS, tutto da solo? Ma poverino, sarà terrorizzato, una così grande responsabilità nelle sue mani,” si allarma Kevin.


“Vuoi scherzare? David era anche più entusiasta del Dottore, è corso alla console, ha cominciato a ridere e non credo abbia più smesso… l’ho trovato piuttosto inquietante, a dire il vero.” borbotta il Mangiamorte.

“Una cosa del genere detta da te non mi tranquillizza affatto!” commenta Killgrave.

 

“Non deve tranquillizzarti, infatti, non c’è un solo dannatissimo motivo per stare tranquilli!” ringhia Barty, afferrando di nuovo una delle mazze. “Il mio Dottore, sperduto chissà dove, a combattere chissà cosa, e non ha voluto che io lo aiutassi. Io! Un Mangiamorte, a me uccidere viene più naturale che respirare!” continua a sfogare la sua rabbia il Mangiamorte, colpendo senza sosta ogni oggetto che ha davanti agli occhi.
 

Barty sente qualcuno afferrargli la mazza da baseball e intuisce che si tratti di Kevin
 

“Barty, la violenza non è sempre la risposta a tutto.”

Il Mangiamorte lo scruta col più scettico degli sguardi.

“Perdonami, non eri tu che hai fatto sgozzare il vicino della tua Babbana Forzuta solo perché ti aveva interrotto mentre eri nel mezzo di qualcosa?" gli fa notare, con le mani sui fianchi.

 

“Okay, la violenza è divertente, ma non è sempre la risposta a tutto.” rettifica Killgrave, facendolo sorridere.  “Ti sei chiesto se magari non sia proprio questo il motivo per il quale il Dottore non ti ha portato con sé?”

“Uh?”

“Voglio dire, il Dottore è così pacifista e sta cercando di limitare la tua violenza il più possibile… sarebbe come portare un tossicodipendente a sgominare una banda di trafficanti.”

“Un cosa a fare cosa?” si stranisce il Mago Purosangue.

“Sarebbe come chiedere al mio Peter di accompagnarmi per fare chiudere il suo bar preferito!” trova un paragone più azzeccato Kevin.


“Oooooh, ora capisco.  In un certo senso, lo ha fatto per me.” ci ragiona su Barty. “Beh, ma questo non mi impedisce comunque di stare in pensiero per lui. Il mio Secondo Signore Oscuro è troppo buono, ha bisogno di me!”
 

“Lo sottovaluti, scommettiamo che ne uscirà vincitore lo stesso?” gli sorride Kevin.

 

“Dimmi di te, piuttosto. Come mai aveva bisogno della Stanza del Conforto?”

“Perchè da quando è arrivato quel demone che non solo ha la stessa passione di Peter per l’alcool ma sa pure fare quel miracolo demoniaco che rende sia lui che Peter di nuovo sobri e pronti a ricominciare a bere… credo che ormai si sia dimezzato il tempo che abbiamo passato insieme, ma non lo controllo perchè… voglio lasciarlo libero,” confessa Killgrave. “Il punto è che stare solo porta a galla i pensieri. Mi assale la nostalgia. Sto bene qui, con tutti voi, ma al tempo stesso Jessica mi manca da impazzire,” sospira infelice. “Da quanto stiamo viaggiando? Giorni, settimane, mesi? Io non lo so più.”

“A me non sembra bastare mai,” controbatte Barty, con aria estasiata.

“Lo credo bene, per te è diverso. Cioè, capiscimi, Peter per me è davvero importante, ma Jessica, lei è il mio ossigeno. Insomma, non si può resistere a lungo senza respirare.”

“Beh, magari se parli con il Dottore o David, ti fanno tornare prima da lei… anche se non credo che il Babbano Rozzo farà salti di gioia a riguardo.”

“Lo so, ma non è così semplice…” si innervosisce Kevin e, percependolo, Barty gli allunga una delle mazze.


“Spaccare tutto? Naaah, è così barbaro, non fa per me.” si rifiuta lui, con una smorfia di sdegno.

 

“Fidati di me e non fare il solito Babbano Snob!” insiste il mago.
 

“Okay,” stringe la mazza da baseball Killgrave, cominciando a batterla leggera contro  la propria  coscia. “La vuoi sapere la parte divertente che mi ha rivelato David? Che se io torno dal mio ossigeno sarà solo per esalare il mio dannatissimo ultimo respiro!” si confida Kevin, colpendo la mensola più alta che crollando crea un rovinoso ma scenico effetto domino.


“Che intendi dire?”

 

“Che appena torno da lei… game over, adios, Kaput!” continua Killgrave, facendo a pezzi delle tazzine, ma anziché usare la mazza, lui trova più liberatorio scagliarle contro un muro. “Come ci si deve sentire sapendo che l’amore della tua vita ti ucciderà? E non lo intendo in senso figurativo.”

 

“Sei certo di quel che dici?” domanda Barty.


“Fottutamente certo, l’ho visto!” sbotta il persuasore, stavolta lanciando una teiera e un vassoio di argento, che fa solo un gran fracasso, ma si dimostra infrangibile. “David me lo ha fatto chiaramente vedere: avanti, indietro, avanti di nuovo e pure un dannatissimo fermo immagine di lei che mi spezza il collo, per non farmi mancare niente!” confessa lui, demoralizzato. “E lo sai cos’è che mi fa più male? Jessica me lo aveva detto che non voleva altri morti sulla coscienza, nemmeno se si trattava di me...questo significa che Jessica mi odia a tal punto da aver commesso qualcosa che forse odia ancora di più… è questo che mi distrugge!” urla Kevin, frustrato, agguantando di nuovo la Mazza per infierire su quello che ha già colpito, perché non può aspettare che si rigeneri.


“Kevin, lo so che non è facile ma cerca di non pensarci, per ora sei qui, al sicuro, con noi,” trova gli aspetti positivi Barty.

“Sì, lo so, ma è comunque qualcosa che mi preoccupa, non poco. Cercherò di non pensarci, per ora,” accetta quel consiglio, con il fiato corto, così come ce l’ha Barty.


Pare che i due si siano sfogati a sufficienza.

“Sarà meglio riposarci un po’,” gli propone, uscendo da lì e andando verso il divano, variopinto, come l’altalena.

Barty lo raggiunge di lì a breve.

 

“Sai che il Dottore, oltre a sparire così nel nulla, nemmeno voleva che si venisse a sapere? Passi per David, ma il piano era che io non solo non lo rivelassi a nessuno, ma che mi vestissi pure da Ten,” gli confida il Mago Oscuro, accovacciato da un lato, mentre Kevin è semi sdraiato sull’altro.
 

“Ah sì?” gli domanda il persuasore, sentendo gli occhi cominciare a farsi più pesanti.

 

“Proprio così. Ovvio, non sarebbe stato possibile farci vedere insieme, avrei dovuto alternare la mia presenza alla sua.” puntualizza l’altro, cominciando ad avvertire una certa stanchezza.

“Scusami se te lo chiedo, non è che stai un po’ peccando di presunzione? Un conto è assomigliarci, ma comportarsi come il Dottore non è così facile…” mugugna Kevin, con gli occhi già chiusi.

“Presuntuoso?” ridacchia il Mangiamorte. “Ho interpretato per un anno uno dei miei più acerrimi nemici, facendo fesso anche chi lo conosceva davvero bene. Che livelli potrei mai raggiungere interpretando colui che amo così tanto?”

La sua domanda, seppur retorica, non ottiene risposta, perché Kevin si è addormentato e non passano molti minuti prima che Barty segua il suo esempio.

// “Maghetto mio bello, sono tornato!” trilla felice Ten, comparendogli davanti.

“Mio Dottore!” esulta Barty. “Pensavo che non ti avrei più visto per giorni, mesi…”

 

“Si vede che non mi conosci!” ridacchia il Signore del Tempo, prima che l’altro lo avvolga nel suo abbraccio. //


// Killgrave deve stropicciarsi gli occhi più volte, perché non crede a quello che ha davanti. O meglio, a chi ha davanti.

“Jessica?!” esclama, basito. “Ma non puoi essere qui sulla TARDIS…”
“Sei tu che non dovresti tornaree a New York.” taglia corto lei.

“Perché se no mi ammazzi, non è così?” si rattrista lui.

 

“E tu allora dammi un cazzo di motivo per non farlo!”
 

Lui sgrana gli occhi.
 

“Davvero non vorresti farlo?”

“Finora, salvo qualche sporadico episodio, sei stato un cazzo di incubo. Dimostrami che puoi essere un altro.”

“Ma io sarò un altro, te lo prometto!” quasi le urla lui.

 

Jessica rimane per un po’ in silenzio a fissarlo, l’aria dura, l’espressione diffidente.

Poi, quando meno lui se lo aspetta, porta la bocca al suo orecchio.

“Voglio vedere nuove sfumature di viola…” gli bisbiglia, prima che lui la veda sbiadire gradualemente.

 

“Non andare via, Jessica…” mormora, cercando di abbracciarla. //



“Ero convinto di averti mandato nella Stanza del Conforto, non in quella del Nuovo Amore!” borbotta Ten ad alta voce, osservando la scena che ha davanti.
 

Basta questo a far svegliare Barty e Kevin all’istante e a farli rendere conto che, complici i movimenti che hanno fatto durante i sogni, hanno finito per dormire abbracciati.

“Ma cos…?” è ancora un po’ frastornato Kevin.

 

“Non è come sembra!” ha subito i sensi all’erta Barty, separandosi da Kevin e precipitandosi verso il suo amato Dottore.

 

“Sicuro? Guarda che siete carini…” si diverte a prenderli in giro Ten, prima che Barty lo zittisca, con un bacio.
 

“Pensavo che saresti stato via per mesi…” mormora Barty, stringendolo più forte.

“Naahhh, ti ho solo detto che dovevo salvare il mondo. Ci ho messo tre ore, forse sono giusto un po’ al di sopra della mia media!” ridacchia Ten.

“Solo tre ore?” si acciglia il Mangiamorte.

“Ancora non mi conosci, maghetto mio bello!” gli sorride il Signore del Tempo.

 

Barty è un po’ frastornato.
 

“Mio Signore, mi dicevi pressapoco le stesse parole nel sogno che ho fatto, perché è te che stavo sognando, ovvio, così come è te che pensavo di abbracciare, non certo il Babbano Snob!” chiarisce Barty.

A Kevin non sono sfuggite quelle parole.

“Un sogno, eh?” lo guarda intrigato Ten, prendendolo a braccetto. “Ti va di raccontarmelo?” gli chiede, mentre escono dalla Stanza del Conforto.

Così come l’ha trovata, Kevin è certo anche che saprà uscirne e che la TARDIS si mostrerà abbastanza clemente da indicargli la strada.

Non è questo che lo preoccupa, così come, anche se non li ha visti, è più che disposto a raccontare a Peter del pisolino che ha fatto con Barty e delle conseguenze.

 

Al momento è un’altra la questione che gli occupa la mente.

- Ma se Barty ha detto che nel suo sogno il Dottore gli diceva le stesse parole… che anche nel mio forse ci sia un fondo di verità?-

--

 

THE END


è assolutamente canon che Ten possa metterci tre ore per salvare il mondo XD
Pagherei qualsiasi cifra per vedere quei due in una stanza della rabbia XD
Vado molto fiera dell'altalena empatica che ho inventato... e della Stanza del Conforto, in generale ^^
Spero vi sia piaciuto, se avete voglia di dirmi qualcosa...

Se a qualcuno interessa, ma dubito, doppio appuntamento con le J/K nei prossimi giorni ;)
   
 
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