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Autore: giorgyleoo    16/10/2021    0 recensioni
"E io lo amavo. Amavo quel bambino. Amavo quel ragazzo. E avrei amato quel maledetto sorriso per il resto della mia vita, anche se quel destino sarebbe stata la mia condanna."
"Infiniti corpi celesti vi sono nel cielo, ma una sola stella, solamente una effigia il nostro amore, e mai avrei smesso di ammirarla. Perché quella tenue, fragile luce...era l'unico mezzo per far sì che le nostre iridi si incontrassero di nuovo. E quel tocco invisibile ai sensi, sarebbe stato sufficiente."
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Seguite il cammino di due giovani hobbit, prima amici d'infanzia, poi fratelli che infine, insieme, dovranno attraversare l'intera Terra di Mezzo per distruggere l'anello del potere. Solo in quel lungo viaggio capiranno entrambi che non potranno essere solamente due semplici amici, capiranno cos'è l'amore...e i sacrifici che devono esser fatti per garantire la felicità dell'altro. Niente avrebbe potuto separarli...fino a quel fatidico giorno.
Ma la loro storia verrà messa a repentaglio dal signore oscuro in persona, che si manifesterà in un modo ancor più pericoloso tramite un solo, piccolo Anello.
La mia storia è presente anche su Wattpad✌🏻❤️
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Frodo, Sam, Sauron, Smeagol
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Ci fu una volta in cui bussai alla porta del signor Bilbo chiedendogli quando fosse tornato. Erano passati otto mesi e ancora non lo avevo visto. Mi rispose che sarebbe tornato l'anno seguente. Io mi rattristai molto sentendo quella notizia, ma dovetti aspettare per forza. La mia vita continuava come era sempre andata. Avevo otto anni e cominciai a fare delle chiacchiere con Merry e Pipino. Come sospettavo erano più simpatici di quello che credevo, ma loro erano dei birbanti e si cacciavano spesso nei guai. Io non volevo farne parte, così ritornavo il solito vecchio Samwise solitario. A volte mi tornava in mente quel bimbo di nome Frodo. Mi domandavo se anche per lui ero considerato un amico, o solo un hobbit conosciuto per caso. Speravo non fosse così, speravo che anche lui a volte mi pensava. Volevo giocare ancora con lui. Sentivo che stava nascendo una bella e spensierata amicizia e avrei voluto vederlo di nuovo. Avevo nove anni quando dalla finestra di casa mia vidi avvicinarsi un carro con sopra un uomo anziano molto alto. Non era un hobbit. Era un forestiero. Sperai che non era venuto in cerca di guai. Era vestito di grigio, teneva una lunga barba e portava un cappello insolito. Notai un sorrisetto sotto i suoi baffi. Seguii di nascosto il suo carro fino a che si fermò davanti casa Baggins. Poi ricordai quello che mi disse Frodo due anni prima. -Verrà un mago il giorno che tornerò- Forse parlava proprio di quello. Capii che non era una minaccia quando vidi Bilbo accoglierlo con calore, invitandolo ad entrare. Ero molto curioso. Un mago ad Hobbiville? Questa mi era nuova. Due giorni dopo l'arrivo del misterioso mago sentii da lontano una vocina molto familiare avvicinarsi a casa Baggins. Mi affacciai di corsa e vidi Frodo Baggins bussare alla porta. La mia bocca si aprii per lo stupore, così uscii, ma Frodo non era più lì. Al suo posto c'erano i genitori Primula e Drogo che entravano nella casa. Non potei fare a meno di sorridere. Il mio unico amico laggiù era finalmente tornato. Non vedevo l'ora di rivederlo. Osservai fuori dalla mia finestra per ore in attesa che qualcuno uscisse da quella casa, ma non vidi segni di vita per tutta la mattina. Mio padre mi fece trasalire "Samwise!" "Si?!" "Dammi una mano con le piante, su! Non startene a gingillarti per tutto il giorno." "Va bene. Che devo fare?" "Ci sono dei gelsomini da travasare. Fallo. E-e poi innaffia tutto." "Vado." Non mi dispiaceva occuparmi delle piante, ma ogni tanto mi giravo e davo un occhiata a casa Baggins. Ancora niente. All'improvviso però sentii una forte voce che rimbombò per tutta la vallata. Mi girai di scatto e vidi il mago piegato in due tenendo la manina di Frodo usciti dalla casa. Immediatamente, mi nascosi tra i vasi con un sorrisetto che non riuscivo a togliermi dal volto. Forse mi sbagliavo, ma notai che Frodo indicò proprio la mia casa. No...forse mi sbagliai. Abbassai lo sguardo per quello che mi sembrava un istante e un secondo dopo risentii la vocina di Frodo a un metro da me "Sam!" Trasalii come la prima volta e poi lo guardai. Mi aveva riconosciuto! Si ricordava di me! "Frodo!" Mi alzai e gli sorrisi come stava facendo lui. Era cresciuto come me. Io mi ingrossavo e lui rimaneva sempre snello. I suoi riccioli erano cresciuti, il suo corpo si era allungato rispetto all'ultima volta. Il suo volto meno paffuto. Solo allora mi accorsi che a fianco a lui si ergeva il mago, ancora più alto di quanto mi aspettassi. Dovetti alzare lo sguardo più di quello che la mia testa era capace di fare per vederlo in volto "Buongiorno Mastro Gamgee." Disse con voce tuonante. "C-come sa il mio nome?" "Glielo detto io!" Intervenne Frodo "Sam...ti presento Gandalf il Grigio. Il mago più potente di tutta la terra di Mezzo!" Esclamò entusiasta. "Frodo...non esagerare." Poi il mago, ora non più misterioso si rivolse a me "È un piacere conoscerti Samwise Gamgee." "P-piacere mio." La mia voce sembrava il canto di un passerotto un confronto alla voce di Gandalf. Il mio sguardo tornò su Frodo solo dopo che mi prese la mano "Mi sei mancato Sam." Non credevo l'avesse detto davvero "Anche tu!" "Sei cresciuto vedo." Aggiunse. "Come te." Sorrisi e lui mi imitò. "Vedo che avete molto di cui parlare voi due." Intervenne Gandalf "Noi avremmo tempo per chiacchierare. Ci vediamo." Non feci in tempo a salutarlo che se ne era già andato. Frodo e io passeggiavano per i viottoli di Hobbiville saltellando. "Hai visto Gandalf?" Chiese Frodo. "È un gigante!" Risposi io. "Già...ha dei poteri fantastici! Vorrei averli anche io." "Vorresti avere dei poteri?" "Forse. Lui e Bilbo hanno avuto delle avventure meravigliose insieme..." il suo sguardo si fece più cupo. "Perché sei triste?" Lui si fermò guardandomi "Anche io vorrei avere delle avventure. Mio zio mi ha raccontato che ha combattuto contro un drago!" "Un drago?!" Lui si arrampicò su un masso afferrando un bastone simile a un pugnale "E affrontato orchi!" "Orchi?!" Deglutii. "E conosciuto abili Elfi!" Fece una posa regale. "Io vorrei conoscere gli Elfi!" "A chi lo dici..." poi mi prese per il polso aiutandomi a salire vicino a lui. "Facciamo finta di essere abili guerrieri! Io sono Thorin scudo di quercia! E tu un abile Elfo venuto in cerca di vendetta dagli orchi!" La sua fantasia mi faceva viaggiare con la mente più di quando avessi mai fatto. Stetti al suo gioco "Guarda Thorin! Ci sono degli orribili orchetti laggiù!" Lui saltò velocemente dal masso "Forza mastro Gamgee...Re degli elfi di Gran Burrone! Sconfiggiamo quei famigerati malvagi!" A quel punto risi "Famigerati malvagi?!" "Non lo so. Per usare aggettivi più inquietanti!" Scoppiai dal ridere "Hai ragione! Andiamo Thorin!" Corremmo come matti verso la radura, come se stavamo andando in contro ad una sanguinosa battaglia. Frodo con in mano un bastoncino per fare una spada e io con un sasso, l'unica cosa che riuscii a trovare. All'improvviso lanciai il sasso e udimmo dei rumori da dietro un cespuglio sentendo un suono diverso dal tonfo del sasso sull'erba "Ahi!" Gridò qualcuno. Io e Frodo ci accigliammo, ma non eravamo spaventati. La voce era quella di un bambino. Dal cespuglio uscirono velocemente Merry e Pipino, il primo di questi si strofinava la testa con le mani "State attenti! Questi giochi li fanno i professionisti!" Esclamò Merry. "Già! Professionisti come noi!" Intervenne Pipino. Poi i due guardarono Frodo stupiti "Frodo!" Esclamò Pipino "Guarda Merry! È Frodo Baggins!" "Salve Frodo!" Il dolore di Merry sembrava essere passato. Io li guardavo accigliato. Erano due personcine interessanti quanto ingenue. "Ciao cugini!" Disse Frodo entusiasta. "Li conosci?" Intervenni io. "Ma si, Sam! Sono i miei cugini di secondo grado Merry e Pipino." "Frodo! Giochi con il solitario Samwise?" Domandò Merry. Bene...quindi avevo anche un nomignolo divertente, che per me non lo era affatto. Fortunatamente Frodo prese la mia difesa "Non è solitario. Lui è Sam. È un mio amico." Mi sorrise. "Felice di sentirlo." Aggiunse Pipino guardando il cugino "Almeno non te ne stai con i Sackwille-Baggins." Frodo sospirò. Io mi accigliai di nuovo "Sackwille? Non hanno figli." Esclamai. "Ma hanno nipoti di secondo grado." Spiegò Pipino "Prendono sempre di mira il nostro povero cugino." Guardando il viso di Frodo capii che non avrebbe voluto farmelo sapere, ma ormai era tardi "Ti prendono in giro?!" Dissi. "Beh io..." Frodo provò a dire qualcosa ma venne interrotto da Merry "Non solo! L'anno scorso è tornato a casa con un occhio nero! E il naso che versava sangue!" Io guardai Frodo stupefatto "Era stato un incidente." Provò a spiegare lui, ma sapevo già che non era così "perché non ti sei difeso?" Domandai. "Erano in quattro Sam...potevo fare solo il coniglio. E loro erano le volpi...ma non parliamo di questo. È successo l'anno scorso. È tutto passato da allora." Non volli continuare a parlare di quel discorso se era quello che Frodo desiderava, così continuammo a giocare, questa volta si unirono anche Merry e Pipino e finalmente diventammo amici. Tornando a casa ripensai al discorso di Pipino e Merry. Immaginavo i nipoti dei Sackville rincorrere il povero Frodo spaventato, per poi acchiapparlo e picchiarlo fino a sfinirlo. Il giorno dopo andai a casa di Merry per ulteriori spiegazioni. Mi disse che era da quando Frodo era piccolo che lo prendevano in giro. Dicevano che era una femminuccia, che non sapeva nemmeno lanciare un sasso. Poi mi raccontò che era da due anni che loro lo rincorrevano per picchiarlo. Ogni volta che usciva a giocare, loro lo trovavano e lo facevano tornare a casa con i vestiti strappati tutto acciaccato. Merry mi raccontò che diceva sempre ai genitori che cadeva dalle colline, che era solo distratto, e la loro preoccupazione si placava. Ma Frodo non voleva essere picchiato ancora. Così era da un anno che non usciva più di casa da solo se non con i genitori. Sentendo quelle notizie il mio umore si fece cupo e nero come la pece. Ero preoccupato, arrabbiato e frustrato. "Dobbiamo fargliela pagare!" Esclamai all'improvviso. "Sam! Che dici?! E come pensi di fare?" Domandò Merry curioso. "Ho un idea ingegnosa. Ma ci vorrà l'aiuto di Pipino...e di Frodo." Non avevo molta voglia di coinvolgere anche il mio povero amico, ma era l'unico modo. Il giorno dopo ci riunimmo tutti in un posticino segreto che Merry e Pipino conoscevano bene per nascondersi dopo le loro malefatte. Lì non ci avrebbero mai trovato. "Quanto è distante la terra di Buck da qui?" Domandai. "Una mezz'ora a piedi...forse un ora. Ma perché?" Disse Frodo accigliato. "Noi vorremo fargliela pagare a quei furfanti dei Sackwille." Spiegò Pipino. Frodo sgranò gli occhi "Cosa?! Perché?!" "Che domanda sarebbe Frodo?!" Intervenni io "Loro ti fanno del male. Per colpa loro non esci più di casa!" "Vedo che glielo avete detto..." mi interruppe Frodo guardando Merry e Pipino "Sam...non è una buona idea." "Si invece!" Intervenne Merry. "No non lo è!" Insistette Frodo "La violenza non è la risposta! Me lo dice sempre mia madre. E se ci parlassimo e basta?" Propose. "Si certo come no...sicuramente si troverà un accordo...col sangue!" Ribattè Merry. "Merry ha ragione. Li ripagheremo con la stessa moneta." Esclamò Pipino. "Non con la stessa." Intervenni io. Tutti mi guardarono incuriositi "Non li batteremo mai e non voglio rimetterci un dente! Ho un piano e noi ne usciremo vincitori e incolumi." Avevo la loro attenzione. Purtroppo il povero Frodo doveva fare l'esca. Altrimenti non li avremmo mai condotti alla trappola. Lui non era molto d'accordo, ma alla fine accettò il piano con riluttanza. In parte lo capivo, ma quei Sackwille se lo meritavano e avrebbero lasciato in pace Frodo. Quindi io ero d'accordo. Io, Merry e Pipino ci mettemmo in posizione aspettando che arrivasse Frodo inseguito dagli altri Hobbit. Ad un tratto, da lontano udii la voce di Frodo "Ehi ragazzi!" Gridava ai Sackwille "Sono qui! Volete giocare con me?!" Sentii dall'altra parte "Baggins! Certo che giochiamo! Al gatto e al topo! Forza prendiamolo!" Non riuscii a sentire più nulla, forse lo stavano già inseguendo, così riferii a Merry e Pipino di prepararsi. Noi eravamo posizionati sopra un albero in attesa. Vedemmo Frodo correre e arrivare al vicolo cieco prestabilito. Ci guardò e fece cenno di essere pronto, poi arrivarono anche i Sackwille "Quanto puoi essere stupido!" Disse uno di loro a Frodo vedendolo in un vicolo cieco. "Preparati. Ora ci divertiamo." Disse un altro, ma appena furono a due metri da Frodo noi lasciammo andare la corda che tenevamo e facemmo cadere sulle loro teste quintali di fango preso dal porcile. Guardai immediatamente Frodo vedendolo incolume e gli sorrisi. Lui aveva una faccia sconvolta ma allo stesso tempo divertita. Noi scendemmo dall'albero "Vi sta bene Sackwille!" Esclamò Pipino. "Non credo ci sia solo fango la dentro." Dissi soddisfatto. Loro fecero una faccia schifata, uno di loro vomitò "Ve la faremo pagare...e cominceremo proprio da te, Baggins!" "Non lo farete." Disse Frodo. "Già." Esclamò Merry "Non darete più fastidio a Frodo. Non dovrete neanche guardarlo. Altrimenti..." "Va bene, va bene!" Accettarono subito "Non gli daremo più fastidio. Promesso." Così dicendo scapparono senza dire altro. Noi ridemmo a crepapelle "Ce l'abbiamo fatta!" Esclamai e ci demmo tutti il cinque. Ritornammo tutti a casa, ma io preferii rimanere con Frodo, non sentendo la sua voce da parecchio, se ne era stato zitto per tutto il tempo "Allora cosa ne pensi?" Gli domandai mentre passeggiavamo. Lui non mi rispose subito. Il suo sguardo puntava la terra, ma poi lo vidi fare un discreto sorriso "È stato fantastico!" Gridò all'improvviso "Non avevo mai fatto una cosa del genere!" Io risi. "Insomma...hai visto le loro facce, Sam?! Sono sempre stato tranquillo e servizievole con tutti. Non avrei mai immaginato di divertirmi vedendo gli altri star male. Invece...mi sento proprio bene. Se lo sono proprio meritato!" Sentivo che quello che era successo quel giorno avrebbe cambiato di un poco il mio amico, ma non ne ero dispiaciuto. Era L'hobbit più dolce e sensibile che avessi mai conosciuto e gli serviva proprio un po' di adrenalina che lo avrebbe portato a farsi rispettare. O almeno era quello che speravo.
   
 
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