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Autore: cin75    17/10/2021    4 recensioni
Dalla storia:
“Voglio stare con te!” trovò il coraggio di precisare.
Gli occhi verdi fissi in quelli ambrati di Jared che lo guardavano stupiti.
Jared annullò lo spazio tra lui e il bancone. Poggiò le mani sul piano di legno levigato e strinse appena un po’.
“Tu vuoi stare con me?!” chiese come se non avesse capito.
E allora Jensen, finalmente, si mosse e prese una posizione speculare a quella del ragazzo. Mani sul bancone e busto appena sporto verso l’altro.
“Sì!” rispose. “O per lo meno ci voglio provare!”
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jared scattò con lo sguardo in quello più languido con cui Jensen lo stava guardando. Poggiò i gomiti alle ginocchia e nascose il viso tra le mani , strofinandoselo , come per schiarirsi le idee, come per decidere cosa fare, come per cercare di mantenere il controllo su quelle sensazioni di paura ed eccitazione che gli erano appena esplose dentro.

Non sarebbe riuscito a rifiutare Jensen una seconda volta. Non con quello che provava sentimentalmente e sentiva fisicamente per lui.

Tornò a fissare l’uomo che era rimasto seduto sul bordo del suo letto maledettamente sicuro di sè.

Jared teneva le mani chiuse a coppa sul viso, lasciando scoperti solo gli occhi emozionati. Poi si alzò piano dalla poltrona.

“Jensen...” sussurrò e si rese conto che la voce aveva appena tremato. Soprattutto perché gli occhi verdi di Jensen - dannati occhi che brillavano anche al buio – non smettevano mai di guardarlo. “Non ti ho portato qui per spingerti a fare un passo che magari ancora non ti senti pronto a fare e...”

“E io non sono venuto qui perché tu mi spingessi a fare niente. Se sono qui, in questa stanza, su questo letto e ti sto chiedendo di fare questo passo con me, è solo perché lo voglio. Ho deciso io e lo voglio.” lo fermò e poi colpì definitivamente: “Ti voglio!” e deglutì appena quando si rese conto che mentre parlava, Jared gli era arrivato di fronte e lo fissava con negli occhi un misto di aspettativa e timore.

Il biondo sapeva che Jared non avrebbe fatto il primo passo perché ancora scottato dal suo primo dietro front e allora decise lui. Si sporse piano, senza alzarsi e poggiò la mano sulla cintura dell’altro, giocò per un attimo con il laccetto dell’elastico dei pantaloni e poi infilò il pollice in uno degli occhielli del fiocco, forzando appena e lo sfilò, sorridendo soddisfatto del respiro stentato con cui Jared accompagnò quel gesto che altro non era che un invito più che esplicito.

Jared fece un passo indietro e allungò una mano verso Jensen. Invito chiaro a stringerla. Jensen prese la mano di Jared e si sentì tirare su, in piedi e invitato ad allontanarsi appena dal bordo del letto.

Il biondo, appena confuso da quel gesto, pensò che Jared lo stesso per accompagnare fuori dalla sua stanza, invece il più giovane , piano, con movenze lente, gli lasciò la mano e si portò alle sue spalle.

Jensen fece per girarsi, ma le mani di Jared sui fianchi, decise ma gentili, glielo impedirono.

Jared si sporse appena , il tanto che gli permise di baciargli il collo, godendo del brivido sulla pelle di Jensen , che ne seguì immediatamente. Poi le sue mani, lentamente salirono verso i piccoli bottoni della camicia e piano, quasi impercettibilmente li liberarono tutti dalle loro asole. Le dita, delicate, ma sicure, si intrufolarono al di sotto della camicia aperta sul petto e risalendo sensualmente verso le spalle, carezzavano ogni lembo di pelle che sembrava aspettasse solo di essere toccato. Attardandosi maliziosamente sui capezzoli che reagirono immediatamente al loro tocco stuzzicante.

Jared sentì Jensen appoggiare la schiena completamente contro il suo petto, abbandonando la testa all’indietro, sulla sua spalla, così da lasciare completamente scoperto il suo collo.

Il giovane non si lasciò sfuggire il momento e posò su quella pelle tesa un bacio deciso che fece sospirare e gemere a denti stretti il compagno.

“Ti piace?!” chiese a bassa voce.

“Sì..sì...” rispose sospirando Jensen, che tentò ancora di girarsi.

“No!” lo fermò, di nuovo, Jared. “Non ho finito!”

“Ohw!” e tremò quando le mani di Jared con un gesto veloce e deciso lo spogliarono della camicia, dimenticandola a terra tra i loro piedi e altrettanto velocemente tornarono a poggiarsi sul basso ventre del biondo, avvicinandolo quanto più possibile al proprio corpo.

In quel modo, in quella posizione, Jensen potè chiaramente sentire l’eccitazione palese di Jared contro il suo fondo schiena. “Dio...” esalò.

Con i sensi sempre più annebbiati da quella sorta di danza dei preliminari messa in scena da Jared, Jensen portò una mano su quelle di Jared ferme sul suo ventre, mentre l’altra la alzò fino a raggiungere la nuca del suo compagno. Girò appena la testa. Verso il volto di Jared. Chiaro invito a voler essere baciato. Invito che non venne ignorato. Le loro labbra si scontrarono in modo appassionato, disordinato – data la loro posizione – ma comunque quasi fameliche , ansiose di potersi unire, saggiare, sentire.

Poi, quando le mani di Jared si liberarono da quella di Jensen e andarono , caute, a sbottonargli il bottone dei jeans, aprendolo quel tanto che bastava per intrufolarsi nell’elastico dei boxer, Jensen esalò un respiro che fece sorridere Jared.

“Spero sia un altro sì!” scherzò Jared.

“Sì...ancora sì. Ma tu...” e deglutì eccitazione quando sentì un dito di Jared stuzzicargli appena la sua , comunque, ormai, presente virilità eccitata.

“Ma io.., cosa?!”

“...smettila di giocare. Mi stai torturando.”

“E’ la tua prima volta...” gli sussurrò nell’orecchio, mordicchiandogli il lobo subito dopo. “...e voglio che tu goda di tutto!”

“Oddio!...mi ucciderai!” esclamò quasi con fare frustrato Jensen, tremando per l’aspettativa.

“No, credimi...no. Ma ..” e questa volta fu Jared a dirlo.

“Cosa?!”

“Ma , devi giurarmi che se vorrai che io mi fermi, dovrai dirmelo.”

“Jared...”

“Giuramelo!”

“Te lo giuro!” disse deciso, riuscendo finalmente a girarsi e sorprendendo il giovane, Jensen lo allontanò appena, così da potersi mettersi di nuovo a letto.

Fu solo allora che Jared si avvicinò a lui e poggiò un ginocchio sul letto, sovrastando quasi del tutto il compagno.

“Va’ indietro!” ordinò con un sussurro deciso.

Jensen obbedì , spingendosi con le mani fino a raggiungere il centro del letto, rimanendo appoggiato sui gomiti e lì attese che Jared lo raggiungesse gattonando sensuale sopra di lui.

Il più giovane , gli mise una mano al centro del petto e cautamente lo spinse giù, verso il materasso.

“Ricorda la tua promessa, Jensen... o uscirò da questa stanza adesso!” sembrò minacciarlo.

“Te lo prometto, Jared. Te lo prometto. Tutto quello che accadrà tra me e te stanotte, adesso...accadrà perché io lo voglio. Se tu lo vuoi, Jared. Lo vuoi?” azzardò trepidante in una risposta che avrebbe dato inizio a tutto.

“Lo voglio.” e poi: “Ti voglio!” e iniziò a spogliarlo, togliendogli ciò che gli era rimasto addosso. Pantaloni e intimo e quando vide la bellezza di Jensen, la sua nudità, la sua muscolatura meravigliosamente definita, per qualche momento, rimase ad ammirarlo e senza rendersene sospirò ammaliato.

Jensen, se prima si sentì , giustificatamente, in imbarazzo, quando vide Jared sospirare così, sorrise, riacquistando la sua sicurezza.

“A quanto pare ti piace quello che vedi!” lo stuzzicò.

“Tu non immagini quanto!!” sembrò quasi ringhiare Jared. Avrebbe voluto buttarglisi addosso e arrivare al sodo immediatamente. Ci avrebbe pensato in un sicuro secondo round a svelare tutto ciò che ci poteva essere di meraviglioso nel fare l’amore tra loro.

Ma se Jensen aveva giurato di fermarlo ad ogni possibile sua insicurezza, Jared si era ripromesso che ci sarebbe andato piano. Così si sfilò la maglietta, piano , con movimenti lenti. Poi , passò ai suoi pantaloni.

Muovendosi ad arte , Jared si spogliò del tutto, rimanendo nudo di fronte a Jensen.

E questa volta fu il biondo a deglutire. Aveva visto Jared sempre vestito. Non era un segreto che il suo fisico fosse ben fatto e asciutto, ma vederlo così, prestante, lucido alla luce della penombra dello stanza, era quasi una visione.

Avrebbe voluto adularlo, vezzeggiarlo magari, per far capire a Jared che si sentiva a proprio agio con lui anche in quel momento, ma Jared fu più veloce dei suoi pensieri e si stese piano su di lui. Rimanendo appena su un fianco. Una sua gamba andò ad insinuarsi tra quelle di Jensen che trovarono immediatamente il loro giusto incastro con quella del giovane.

Baciare Jensen in quel frangente, per Jared, fu qualcosa di estremamente appagante perché Jensen non si ritraeva, non mostrava timore nei suoi tocchi sempre più intimi. Era entusiasmante sentire la sua sensuale partecipazione a quella loro prima volta. Le mani di Jensen vagavano curiose e decise su tutto il corpo di Jared. Premevano e toccavano parte di quel corpo che si tendeva come una molla al loro passaggio.

I loro respiri si rincorrevano sulla loro pelle coperta già da una leggera patina di sudore. I baci erano sempre più intimi, più sensuali. E quando una mano di Jared abbracciò la virilità di Jensen, questi trasalì. Il suo fiato si spezzò. E la sua mano scattò sul polso di quella stessa mano.

A quel gesto, Jared si fermò immediatamente. Forse era presto per andare oltre, si ritrovò a pensare.

Il tempo sembrò fermarsi per qualche secondo.

“Jensen...Jensen...” ansimò preso dal momento e notando che il compagno teneva gli occhi chiusi e si mordeva il labbro superiore come se si stesse costringendo a fare qualcosa. “Dimmi….dimmi cosa c’è….dimmi se devo...”

“Oh...ti prego...” sussurrò Jensen, aprendo gli occhi e rivelando il loro luccichio eccitato. “...fallo ancora!” confessò guidando la mano di Jared ancora stretta dalla sua stessa mano.

Jared non disse altro. Capì. Gli baciò le labbra piene e riprese a massaggiarlo intimamente, con movimenti lenti, fluidi, in sincrono con il piacere che vedeva sul volto di Jensen.

Il piacere dell’uno, ormai era il piacere dell’altro.

Tant’è che Jensen, del tutto ammaliato da quello che stava provando grazie al tocco lussurioso di Jared, dal suo muoversi al fianco, dai suoi baci, dalle sue attenzioni, prese l’iniziativa. Mise le mani alle spalle del giovane e lo sospinse al materasso, rotolandogli sopra.

“Vediamo se ho capito come si gioca!” lo stuzzicò, prima di baciarlo sensualmente. Quel bacio divenne un bacio alla base del mento, poi sul collo, poi nell’invitante incavo della spalla. Fino a scendere al centro del torace affannato e poi , malizioso, a stuzzicare un capezzolo fino a farlo diventare turgido e ancora più invitante. E poi...e poi fino ad arrivare su quella parte di corpo che fremeva solo di essere soddisfatta o per lo meno non trascurata.

“Jensen...cosa….” provò ad articolare Jared ma quello che fece Jensen lo prese del tutto contro piede.

La bocca del biondo lo conquistò con lentezza facendolo annaspare in cerca di aria.

Jensen non era pratico di quella situazione tra uomini ma di sicuro certe attenzioni le aveva ricevute durante le sue avventure da barista. Perciò sapeva cosa un uomo voleva in quella circostanza così intima. La bocca riscaldò con soffi carezzevoli l’intera lunghezza del suo amante, la lingua lo carezzava lungo le vene pulsanti, i denti stringeva appena per far rabbrividire di piacere. E le mani, strette ai fianchi, per impedire a Jared i muoversi troppo, arrivarono ad accarezzare dove la lingua lasciava spazio.

“Oddio!!!” sibilò Jared, contorcendosi sotto il peso di Jensen. Il giovane gli mise le mani tra i capelli corti e scompigliati, toccandoli come a volersi imprimere la forma della sua testa, invitante sopra di lui.

Jensen abbandonò il suo agire voluttuoso, baciando la pelle arrossata della virilità di Jared e lasciando piccoli baci sul basso ventre ansimante.

Sorrise sghembo, soddisfatto delle condizioni in cui era Jared.

“Vado bene oppure ho bisogno di ripetizioni!?” lo provocò malizioso.

Per tutta risposta, Jared agì d’istinto, completamente perso nel verde che brillava negli occhi di Jensen. Si puntellò sui gomiti per tirarsi su. Afferrò Jensen per le braccia e lo spinse spalle al materasso, capovolgendo di nuovo le loro posizioni.

“Che ne dici di passare alle cose serie!?” chiese quasi famelico, prima di baciarlo con forza e passione.

“Sono qui per questo!” rispose malizioso Jensen, per niente spaventato da ciò che di lì a poco sarebbe accaduto.

Jared continuò a baciarlo, a prendersi cura di lui, a carezzarlo appassionatamente ovunque Jensen gli facesse capire di voler essere toccato. E Jensen, di suo, ormai schiavo delle sensazioni e dell’emozioni fortissime che stava sentendo , del senso di eccitamento che stava provando, ricambiava con altrettanta passione , con baci e carezze. Offrendo il suo corpo all’esperienza di Jared.

Quasi come una magia, i loro corpi sembravano muoversi in perfetto sincrono, i loro respiri e i loro chiamarsi affannato, unisono.

Poi, Jared, si fermò, dopo aver baciato languidamente le labbra arrossate e tumide di Jensen. Si issò piano su di lui. Lo fissò. Sul suo volto una semplice muta richiesta di poter andare oltre.

Sul volto di Jensen, stravolto dall’eccitazione e dall’affanno, un semplice muto consenso a voler andare oltre.

Jared allora, si posizionò cautamente tra le gambe del suo amante, cercò la posizione più giusta, ma prima di fare altro, con la mano carezzò lentamente l’intimità segreta di Jensen. Lo baciò quando lo avvertì tremare. Poi, con altrettanta cautela, iniziò a massaggiare quel caldo valico, a vezzeggiarlo, a conquistarlo fremito dopo fremito e quando lo vinse, Jensen ormai era completamente abbracciato a lui, come se stesse cercando sostegno a quella magnifica intrusione.

“Se vuoi che mi fermi devi...devi dirmelo adesso o non so se ...se io...” ansimò Jared, anche lui perso in quelle emozioni sia fisiche che mentali che stava provando.

“Se vuoi che ti uccida….prova a fermarti...” replico con ironia e annaspando , un attimo dopo, in cerca d’aria e stringendo le labbra per soffocare una sferzata di piacere dopo che Jared flettè le dita dentro di lui, andando a solleticare quel punto magico nascosto in ogni uomo.

“Oh sì!” esalò Jared, soddisfatto di ciò che aveva trovato e continuando a stuzzicarlo, ancor più soddisfatto di vedere in che maniera magnificamente lasciva reagiva Jensen.

“Per favore….non resisto...io non...” ansimò Jensen e rendendo quel suo desiderio decisamente più concreto sollevando appena le gambe attorno ai fianchi di Jared così da cingerlo e tirandoselo il più vicino possibile.

Quel movimento, quel gesto così intimo e inaspettato, prese infatti di sorpresa il più giovane, che si ritrovò ad ansimare e a dover nascondere la testa nell’invitante piega tra spalla e collo dell’avvenente amante.

“Scus...scusa...” si ritrovò a dire Jensen, pensando di aver fatto qualcosa di sbagliato. “Forse io...io ho fatto….qualcosa di...”

Ma Jared si riprese subito, baciandolo, adorandolo.

“No, no, no...anzi...Tu...tu sei magnifico!”

Poi Jensen sospirò, si mosse cautamente andando incontro alle dita di Jared che ancora lo stavano preparando.

“Voglio di più...” gli sussurrò. “Voglio...te….” disse baciandolo appena dietro l’orecchio. “...in me!” concluse, sistemandosi come poteva, contro il corpo di Jared.

Il giovane non seppe cosa altro rispondere ad un così palese invito e allora lo baciò e nello tempo di quel bacio, le sue dita abbandonarono il loro blandire l’intima apertura e lasciarono che fosse la virilità di Jared a sostituirle. L’intimità vigorosa del più giovane spinse appena contro il corpo da conquistare e Jensen sentendo quella pressione così strana si ritrovò istintivamente ad irrigidirsi.

Jared lo percepì e arretrò appena.

“Rilassati….respira...” e si mosse di nuovo e questa volta, sentì di aver oltrepassato il primo valico.

Jensen era teso sotto di lui, palesemente nervoso, naturalmente dolorante.

“Lo so...lo so...” disse massaggiandogli delicatamente il fianco. “Ma passerà...io...però non mi muovo fin quando non mi dirai che posso muovermi.” e così fece. Restò immobile fin quando non fu Jensen a dargli il consenso a proseguire dopo essersi abituato all’inizio di quella conquista.

Poi, il minore, si mosse. Arretrò appena e avanzò ancora. Un po’ di più. Conquistò di più e questa volta notò che Jensen sembrava meno teso.

“Ok...ok..” ne fu lieto e di nuovo promise al suo amante di non fare niente senza il suo permesso. E quando fu Jensen a muovere i fianchi cercando maggior contatto, Jared capì, che quel naturale dolore aveva appena lasciato il posto al mero piacere.

Così, piano, senza spezzare quella magia, prese a muoversi lentamente, ritmicamente, seguendo gradualmente i movimenti stessi di Jensen. I suoi gemiti, simili ai propri. Il suo respiro sempre più affannato, come il proprio. I muscoli che reagivano al piacere. La mente sempre più annebbiata. Il cuore che pompava impazzito. Le mani che si cercavano per sostenersi e sopportare insieme il meraviglioso tremore alla bocca dello stomaco. I bacini che si muovevano uno contro l’altro. Le bocche che si cercavano. I loro nomi che si rincorrevano. L’eccitazione sempre più insopportabile. Il piacere che raggiungeva l’acme. Il sudore che faceva brillare i loro corpi. Il loro profumo mascolino che ormai impregnava l’aria che respiravano. I movimenti sempre più cadenzati, appassionati, veloci ma non volgari.

E poi, impietosa, implacabile, quella meravigliosa scossa elettrica che iniziò a salire dal centro delle loro viscere, scorrendogli lungo la colonna dorsale fino ad esplodere nel cervello. Spegnendo per alcuni estatici attimi ogni cosa potesse avere senso in quel momento. Ogni cosa , tranne loro. Insieme. Uniti. Amanti.

Tutto sembrò fermarsi in una bolla estatica.

Perfino loro, il loro respiro.

Troppo intenso quello che avevano provato. Troppo forte quella sensazione di unione in cui si erano ritrovati.

Poi un bacio, leggero. Soffice. Meravigliosamente languido. Riattivò il tempo, le menti. Il mondo intero.

 

Caddero sfiniti tra le lenzuola. Jensen schiacciò la testa contro il suo cuscino, Jared scivolò , affannato, al suo fianco.

I respiri ancora ansanti. I cuori che ancora battevano veloci.

Il giovane si portò un braccio sotto la testa per stare più comodo e rimase su un fianco per poter guardare il suo amante. Per poter contemplare quello sguardo completamente appagato e lucido di quel sudore che la loro lussuria aveva provocato bagnando i corpi di entrambi.

“Come stai?!” chiese , poi, quando si rese conto che il respiro di Jensen, e anche il suo, era più regolare.

Jensen non rispose. L’unico segno che il biondo lo avesse sentito fu un suo sbuffo quasi liberatorio.

Allora Jared azzardò per l’ennesima volta. “Ripensamenti?” disse nascondendo metà del volto ancora arrossato e guardando l’altro con gli occhi appena nascosti dal suo avambraccio.

Jensen sorrise impercettibilmente. Girò il volto verso di lui e il suo cuore si riempì di un inaspettato senso di tenerezza quando vide sia il gesto che l’espressione che aveva assunto Jared. Ma nonostante quella bellissima sensazione, non riuscì a trattenersi dal prendere in giro il compagno.

“ Anche se fosse, non penso potrei fare più niente adesso...”

Jared a quella parole scattò su con la testa. “Cosa?!” esclamò con una punta di terrore.

“Quel che è fatto è fatto. Devo solo accettare e convivere con quello che è successo e ...”

“ Ma cosa...” e a questo punto Jared era decisamente sconcertato.

“...e ammettere con me stesso che...”

“Jensen...”

Jensen a quel nome detto in quella maniera quasi disperata , si voltò e vedendo il panico puro sul volto di Jared, mise fine a quello scherzo decisamente sadico. “...che non esisterà mai nessuno al mondo che mi possa far provare quello che mi hai fatto provare tu, Jared. Quello che è successo tra me e te stanotte, è un mondo nuovo. Un mondo che voglio vivere a pieno e che voglio viverlo con te , solo con te, se vorrai!”

Jared lo guardò incredulo, scioccato e conscio di essere stato preso in giro. Tuffò la testa sul cuscino nascondendo il viso e in quella posizione , mugugnò un più o meno comprensibile “Ti odio!!”

“Lo so, lo so!” asserì soddisfatto Jensen e scoppiando subito dopo in una risata cristallina che coinvolse anche Jared e quando quel momento di ilarità smise di essere tale, Jensen guardò Jared.

“Quando la smetterai di pensare che , ormai, arrivati, al punto in cui siamo, io possa avere ancora dei ripensamenti, su te, su me, su noi insieme!”

Jared comprese quel lieve monito del maggiore e comprese che doveva smettere di provare ancora quel timore, oramai più che infondato.

“Hai ragione….scusa!” rispose, mentre una sua mano si avventurava sul torace ormai pacato di Jensen, coprendolo di lente carezze.

“Jared...” fece ora , decisamente serio, ma sempre con tono dolce, Jensen. “..voglio che funzioni.”

“Anche io, Jensen!” rispose l’altro rendendo quella sua carezza più pressante.

“Davvero. Voglio che funzioni sul serio tra noi!!”

“Anche io, Jensen. Anche io!” ripetè usando la stessa decisione con cui Jensen gli stava parlando

“Quello che ho provato con te e non parlo del semplice piacere fisico...parlo delle sensazioni, delle emozioni, di brividi mai provati, di quella sensazione di starsi perdendo e poi ritrovarsi al sicuro che ho provato...solo tu, Jared. Solo con te. Non mi era mai successo,..non lo avevo mai provato e ...chiamami egoista, ma mi piace , mi fa stare bene e non voglio perderlo. Non voglio perderlo mai più e mi dispiace per te che dovrai sopportarmi.” confessò con tutta la sincerità che poteva dimostrare in quel momento.

E Jared comprese e ne fu conquistato completamente.

“Non chiedo di meglio che farti stare bene e ...ahimè!! sopportarti!!” fece sorridendogli dolcemente anche se un attimo dopo una scintilla maliziosa gli illuminò gli occhi. “E a tal proposito...” e un momento dopo Jensen si ritrovò con il compagno seduto cavalcioni su di lui.

“Whoa!!!” esclamò preso di sorpresa. “Calma cowboy!!” scherzò poggiandogli le mani sui fianchi torniti. “Hai davvero la faccia di uno che ha cattive intenzioni!”

“In effetti, avrei una o due cattive intenzioni in mente in questo momento!!”

“Ma davvero!?” scherzò ironico Jensen sistemandosi meglio sotto il corpo del compagno. “Non ti è bastata la cattiva intenzione che hai appena compiuto?!” e dicendo questo , credette in un glorioso secondo round, ma quello che fece Jared lo sorprese. Decisamente.

Il giovane , imitando l’altro, gli mise le mani sui fianchi, in un chiaro gesto che lo obbligava a restare esattamente in quella posizione.

“Jared ma cosa...” sussurrò Jensen, non sapendo letteralmente cosa fare.

Jared si chinò verso di lui, verso il viso di Jensen, si sporse ancora per poterlo baciare, piano , dolcemente, profondamente e godendo della stessa profonda risposta che riceveva dalle labbra del compagno.

Jensen lo sentì muoversi appena sopra di lui, come se stesse cercando una posizione più comoda o forse….

E a quel punto , Jensen , capì le intenzioni del suo amante e mise fine a quel bacio.

“Jared...Jared non devi farlo...non sei tenuto a..”

“Ssshh!” gli sussurrò a fior di labbra. “Voglio che tu provi tutto. Che senta quello che sento io quando ….” sistemandosi, finalmente, con la virilità di Jensen appena a contatto con la sua intimità più nascosta. Fermi, congelati in una posizione di stasi.

“Ma tu non...” sospirò nervoso, intendendo che Jared non era fisicamente pronto ad accoglierlo.

“Faremo...farai piano….così da provare ogni singola sensazione. Così da farmi provare ogni tua sensazione. Dal tremore al piacere!!”

“Oh Dio!!” esalò ansante Jensen

“E sì….così da invocare anche Dio insieme!” asserì suadente, mentre piano si spingeva verso il basso.

“Jared...” sentendo dentro di lui, l’istintiva necessità di spingere il proprio bacino verso quel corpo che lo sovrastava. Sentendo dentro di lui, una forza che lo calamitava verso quel futuro piacere e che gli gridava di dare piacere.

“Piano...piano...” lo incoraggiava Jared e ad ogni incoraggiamento quell’unione tra loro diventava sempre più concreta e presente. “Lascia che io ti senta , Jensen.”

“Dio!, come ti voglio...fa..fa quasi...”

“...male?!”

“Sì!!” spingendosi ancora, conquistando ancora. Godendone ancora.

“Allora lascia che il dolore diventi solo piacere!” e dicendo così , fu Jared a fare il passo successivo, lasciandosi scivolare completamente sulla virilità dell’altro.

Un respiro spezzato, un sorriso nervoso, le mani contratte - quelle di Jensen sui fianchi di Jared come a non volerlo mai lasciare andare, quelle di Jared sul petto impazzito di Jensen come a voler impedire al cuore di scappare via - , le gambe serrate ai fianchi di Jensen, il bacino di Jensen in tensione a sostenere il peso di Jared. I respiri affannati. Gli occhi di uno fissi in quelli dell’altro. Un’unione chimica forte quanto quella fisica. Un ritmo che si faceva sempre più sensuale e incalzante. Il piacere sempre più presente.

E poi di nuovo, la magia.

 

   
 
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