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Autore: lmpaoli94    18/10/2021    1 recensioni
Anastasia, giovane escort di lusso, si sente imprigionata in una vita e in amore che gli precludono la sua stessa felicità.
incatenata e forzatamente innamorata di un mafioso che generava rispetto ed educazione con la forza, la giovane ragazza cerca ogni espediente per cambiare vita.
ma l’arrivo di un affascinante uomo ombroso gli farà capire che la sua vendetta verso il suo oppressore è l’unica strada per il suo vero amore.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Jack Hyde, Jason Taylor
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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L’affronto ricevuto dal giovane Christian Grey non poté rimanere impunito per molto.
Ripulendosi dalle ferite e da quello sgarbo che l’aveva profondamente cambiato, il giovane imprenditore di Seattle sapeva che non sarebbe riuscito a conquistare la giovane Anastasia con le sue sole forze.
Rientrando al Plaza Hotel di New York, il concierge e molti facchini che erano di turno, fecero di tutto per aiutare il giovane uomo visibilmente ferito.
< Signor Grey, sarebbe meglio che lei andasse subito in ospedale. Ha delle brutte ferite in volto. >
< No > replicò con tono fermo il giovane uomo < Mandatemi un medico a visitarmi in camera. Questo è il suo recapito telefonico. >
Christian sapeva molto bene cosa fare e come agire e la sorprendente velocità con cui il suo presunto medico arrivò nella sua camera, fu alquanto sconcertante.
< Meno male che sono giunto in città con voi, Signor Grey. >
< Posso offrirti qualcosa, Welch? >
< No, la ringrazio. Sono apposto così… Piuttosto, sarebbe meglio pensare a lei. >
< Io sto bene. >
< Dalle ferite che ha in volto, direi proprio di no. >
Posandosi sul letto, la sua guarda del corpo Welch nonché suo tuttofare, cercò di curarlo al meglio delle sue possibilità senza che il giovane uomo potesse andare in ospedale.
< Perché siete così restio a farvi visitare da altri? >
< Welch, sai bene che non faccio altro che incorrere in pericoli e imboscate per colpa dei miei nemici. E adesso he mi sono messo contro il più grande mafioso irlandese della città, la mia vita è ancora appesa ad un filo. >
< Ma si può sapere che cosa le è venuto in mente?! Non avrebbe dovuto! >
< Sono molte le cose che non avrei dovuto fare, ma alla fine… >
< Perché lei è un testardo, Signor Grey. O forse direi anche stupido, se mi passa il termine. >
< Direi più innamorato. Di una donna magnifica che sta patendo le pene dell’inferno a rimanere in quella dannata casa. >
< Sta forse parlando della moglie del Signor Hyde? >
< Gli sta rovinando la vita e non fa altro che ricattarla a causa del suo passato. Una donna non andrebbe mai trattata così. >
< Signore, in quanto a vostre donne passate… >
< Non ho mai trovato quella giusta, Welch > lo interruppe subito l’uomo < Ma quella Ana… lei è del tutto diversa. >
< Signor Grey, io non sono nessuno per dirle cosa deve o non deve fare. Ma se si mette contro un uomo così potente, non può farla franca per sempre. Anzi, direi che si può definire un uomo fortunato se lei è uscito dalla sua villa con le ossa ancora intatte. >
< Quel maledetto. La pagherà molto cara. >
< Sì, magari un’altra volta. Sarebbe meglio tornare a Seattle tra i suoi investitori e lasciar perdere quell’uomo. >
< I miei “traffici” non hanno mai fatto del male a nessuno. devo cercare di ripulire questa città togliendo di mezzo quell’uomo. >
< Con un omicidio? Non sarà per niente facile. >
< Lo so bene. Ma se devo combatterlo da solo, lo devo fare con la complicità di quella donna che non conosce paura e timore. >
< No, Signor Grey. Lei si sbaglia. >
< Vivrò fino all’ultimo giorno piuttosto che rimanere nascosto dietro ad un amore che mi sta divorando dentro > replicò piccato l’uomo togliendosi dal volto il sacchetto del ghiaccio < Quindi farò di tutto per combattere fino alla fine. >
< Signore, lei sta rischiando molto. >
< Tutti hanno rischiato per amore. Perché io non dovrei farlo? >
< Perché lei è una persona intelligente, accidenti! >
< Intelligente ma anche innamorato. >
< Che cavoli, Signor Grey! Come pensa di entrare in quella villa sorvegliata? >
< Nel modo più semplice possibile. >
< E cioè? >
< Posso contare sull’aiuto di lei, Welch. >
< Non riuscirete mai ad avvicinarsi. È guardata a vista da tutti gli uomini su cui Hyde può contare. >
< Peccato per lui che io sia molto più furbo di lei. >
< Signor Grey, perché non aspetta dei giorni per provare a salvare quella ragazza? >
< Ho atteso fin troppo tempo e il morbo di dolore che mi pervade dentro, mi spinge a non fermarmi nemmeno se sono ferito. >
< Signor Grey, io la aiuterò con tutte le mie forze. Ma deve capire che è una missione suicida che potrebbe spingerci direttamente alla morte. >
< No, Welch. Noi non moriremo > rispose riluttante e con tono convinto Christian.
< Ne è davvero sicuro? >
< Mai stato più sicuro prima d’ora, Welch. E tu sai bene che nel corso della mia vita, io non mi sono mai sbagliato. >
Sbuffando contrariato di fronte a tale insistenza, Welch sapeva che fargli cambiare idea era impossibile e mentre il buio della notte ricopriva tutta New York, per Christian era giunto il momento di giungere all’alba con la forza necessaria di un nuovo inizio insieme alla sua Ana.


Non c’era sistema di allarme o uomini che potessero tenere alla larga il giovane Cristian Grey dalla povera Anastasia Steele.
Il loro amore confessato mediante quel bacio passionale, aveva per sempre cambiato la vita di tutti e due in un vortice di passioni a cui non potevano sottrarsi.
La voglia di cominciare una nuova vita diversa lontano da quella realtà spingeva l’uomo fino al suo passo di morte con un Welch in grande spolvero che non conosceva paura e rimpianti.
< Entrare dal tetto è l’unico modo per non farsi vedere dagli uomini di Hyde che bloccano la porta > gli sussurrò Welch dopo la riuscita della prima parte del piano < Ora però dobbiamo cercare la finestra della camera di Anastasia, facendo molta attenzione a non svegliare nessuno. >
< Tranquillo. Quell’ingrato di Hyde non dorme mai con la sua amata. >
< E tu come fai ad esserne sicuro? >
< Istinto di uomo innamorato. >
< Lei è solo un povero pazzo, Signor Grey. Non sa niente di lui! >
< Abbassa la voce, Welch. Vuoi che ci scoprano? >
< Succederà se noi non stiamo attenti. >
< Tu stammi dietro, ok? È tutto sotto controllo. >
< Come lo vorrei, Signor Grey. >
Entrando dalla porta finestra finale che dava sul giardino della villa, per Christian e Welch evitare la sicurezza fu più facile del previsto.
Tutti gli uomini di Hyde furono atterrati senza che se ne potessero accorgere e la determinazione dei due uomini crebbe sempre di più.
< Si ricorda quale è la stanza della signorina Steele? >
< Sì. Vieni con me, Welch. >
Attraversando gran parte di quel corridoio sconfinato che dava ad una moltitudine di stanze, Christian e la sua guardia del corpo rimasero sbigottiti appena aprirono insieme la porta della camera della ragazza.
< E’ buio > fece Welch < Non si riesce a vedere niente.
> Tu avvicinati al letto, ok? >
< Sarebbe meglio che lo facesse lei. Io apro le tende della camera per fare un po’ di luce.
> D’accordo. Non riesco però a trovare l’interruttore della luce. >
< Non ce ne sarà bisogno. >
Una voce conosciuta andò a mischiarsi a quel momento di tensione e di silenzio e appena Christian e Welch capirono di trovarsi in trappola, il giovane uomo d’affari di Seattle sorrise sornione di fronte a Jack Hyde e alla sua scorta.
< Buonasera, Signor Grey. Lieto di rivederla. >


Mentre gli uomini del mafioso erano armati fino ai denti, Welch si sentì impotente di fronte a quella decina di uomini.
< Signore, credo che siamo in trappola. >
Di fronte agli occhi commossi della povera Ana, imbavagliata e legata contro il suo volere, Christian sentì il dolore refluirgli dentro.
< Sapevo che lasciarla viva non era stata una buona idea > cominciò a dire Jack < Ma vedere come mia moglie ha una profonda ammirazione per lei, mi ha fatto capire che il miglior modo per toglierla di mezzo era grazie ad un duello. Proprio come si faceva secoli fa’. >
< Una proposta allettante ed inusuale, Signor Hyde > continuò a dire Christian < Ed io non sono nessuno per sottrarmi a tale duello. >
< Sapevo che era un uomo coraggioso, Signor Grey. Ma anche alquanto stupido. >
< Lei dice? >
< So che lei non ha mai tenuto in mano una pistola. >
< Ah, lei dice? >
< I miei informatori non sbagliano mai, Signor Grey. Lei non riuscirebbe a centrarmi nemmeno se volesse. Ed è per questo che io ho la vittoria in pugno. >
Ridendo sommessamente di fronte a tutte quelle persone che non facevano altro che tenerlo d’occhio, Christian sapeva molto bene che cosa fare.
< Signore, sarebbe meglio che lei si arrenda prima che sia troppo tardi. >
< No, Welch. Non posso farlo. Per il mio onore e per quella donna a cui ho messo a repentaglio la mia e la sua stessa vita. >
< Signor Grey, non è il momento del suo coraggio… >
< Tranquillo, Welch. So molto bene che cosa faccio. >
Zittendosi subito dopo mentre la paura di morire diventava sempre più reale, Welch era assolutamente convinto che sarebbe presto morto in maniera alquanto miserabile.
< Signor Grey, vuole che le spieghi il metodo dei duellanti. >
< No, Signor Hyde. Risparmi il fiato per le sue ultime mosse. Ne avrà bisogno. >
< Attento a come parla, Signor Grey. Lei non sa minimamente chi sta sfidando. >
< Oh, invece lo so bene > rispose determinato Christian rendendo la pistola che gli veniva concessa < Semmai è lei che non sai niente di me. On avrà tempo di pentirsi della sua scelta. >
< LO vedremo. Se dovessi vincere io, lei e il suo uomo verrete trucidati e dati in pasto ai miei cani e la mia supremazia e tutto il suo patrimonio passerà nelle mie mani. Le va bene come accordo? >
< Certo… Ma se dovessi vincere io, i suoi uomini non dovranno uccidermi e avrò Anastasia per sempre con me, lontano dalla sua tirannia e dal suo losco potere. Per non parlare dei suoi nemici che prenderanno il suo posto, Signor Hyde. >
< Un desiderio suo alquanto remoto, Signor Grey. Non succederà mai. >
< Lo vedremo. Contiamo i passi insieme? >
< Con sommo piacere. >
Mentre il silenzio scendeva in quella camera enorme e il numero dei passi veniva scandito solo dal suono delle parole dei due uomini, Anastasia non ebbe il coraggio di vedere quello che stava succedendo.
Non aveva la forza, né il coraggio. Troppo spaventata per il decorso degli eventi.
E una volta che i due uomini si ritrovarono dinanzi per il colpo finale, il grido soffocato della povera Ana fu un miscuglio di timore per la riapertura di quegli occhi che hanno visto fin troppo la sofferenza e la disperazione.
   
 
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