Note: questa storia si svolge più o meno nello stesso periodo di Mommy's Heart, prima di White lies
23. Leak
1357 DR, tarda estate, in una locanda vicino a Secomber
Johel era il padre più felice del mondo da quando Jaylah aveva imparato a stare seduta - cosa che era successa più o meno entro il suo quinto mese di vita - e da allora i due avevano passato molti bellissimi pomeriggi insieme. L’elfo faceva sedere la piccina sulle sue ginocchia e le cantava canzoni, le raccontava storie, a volte perfino le faceva fare il pisolino tenendola seduta sulle sue gambe, con la schiena e la testolina bionda appoggiate al suo petto.
Non era raro vederli insieme in quella posizione, Johel seduto su una sedia e Jaylah seduta in braccio a lui, mentre lui le mostrava qualche oggetto interessante o le leggeva un libro di cui lei provava impunemente a strappare le pagine. Altre volte la bambina sedeva rivolta verso suo padre, per guardarlo mentre le parlava o per giocare a battere le mani insieme. In quei casi bisognava sempre stare attenti che non cadesse, perché quando la piccola si emozionava tendeva a buttarsi all'indietro ridendo.
Comunque di solito erano momenti felici. Per questo, un giorno, Krystel rallentò il passo e smise di fare le sue faccende quando notò una scena insolita e allarmante: Johel teneva la bimba sulle ginocchia, come sempre, ma il suo sguardo era strano. Sembrava… perso. Desolato. Senza vita.
Jaylah invece era la stessa di sempre, ma stava cominciando a piagnucolare.
"Johel…?" Tentò la locandiera. "Qualcosa non va?"
L'elfo bisbigliò qualcosa che perfino le acute orecchie della drow non riuscirono a cogliere del tutto. Qualcosa come '…trato…'
"Come dici? Non ho capito"
Johel incrociò il suo sguardo e le rivolse un'occhiata smarrita. "Ha filtrato" ripeté, in tono indecifrabile.
"Che cosa ha filtrato?"
In silenzio, Johel indicò la figlioletta, che si era accorta dell'arrivo della sua mamma e stava piagnucolando per farsi prendere in braccio.
"Le fasce non hanno retto. Ha fatto… un lago di pipì, dev'essere. Forse un mare. Ha filtrato." Spiegò, sempre con quella voce monocorde.
Krystel lo fissò spiazzata per un secondo intero, poi scoppiò a ridere.
"È tutto qui? Mi stupisce che non sia successo prima!"
"Aiutami…" bisbigliò l'elfo, come in una supplica. "Se ora mi alzo colerà tutto fino alle scarpe."
Krystel fu mossa a pietà e sollevò in braccio Jaylah, senza curarsi di sporcarsi le mani, perché con i bambini andava così.
"Togliti le scarpe e lanciale lontano, poi alzati in piedi. Vai a cambiare i vestiti e metti quei pantaloni in ammollo, penso io a Geyla e al pavimento" gli venne in soccorso.
Johel la guardò con più affetto di quanto ne avesse mai manifestato prima, perfino a quando si scambiavano effusioni, perfino in camera da letto.
"Grazie. Davvero."
Krystel non voleva ridergli in faccia di nuovo, ma lui le stava rendendo la vita davvero difficile con quell'atteggiamento. Riuscì a controllarsi abbastanza, le sfuggì solo un risolino.
Mentre si allontanava con la bimba, pensò che Johel era decisamente un neofita. Di certo era un bene che almeno uno di loro due sapesse che cosa fare.