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Autore: Lita_85    23/10/2021    2 recensioni
Dario fisioterapista casanova incallito. Anita pubblicitaria ironica e intraprendente. Due persone così diverse ma così simili. Le loro vite verranno stravolte dal loro primo incontro, che li porterà loro malgrado in situazioni divertenti e passionali. Sapranno resistersi l'un l'altro? Buona lettura! ❤️ Opera registrata su Patamu, qualsiasi riproduzione anche parziale dell'opera senza cconsenso sarà perseguibile per legge.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Durante la mia permanenza dentro la cabina della doccia, pensai e ripensai a tutto quello che era successo in quella mattinata frenetica: Mirko in preda all'ansia più totale cercava di spiegarmi più in fretta possibile i suoi pazienti e come dovevo trattarli e come no durante la sua assenza; Io con la testa tra le nuvole e i testicoli grandi come due cocomeri, cercavo di non dare a vedere il disagio provato dal mio corpo e dalla mia mente, e quindi di conseguenza ero distratto; e Saverio che voleva organizzare un "qualcosa" all'insaputa di Ginevra, e se l'era presa come se fosse una cosa di vitale importanza. Eravamo tutti e tre fuori fase, e tutti e tre, a causa di una donna. Guardai verso il mio fedele amico di scorribande e di nottate all'insegna del sesso più selvaggio sorridendo amaramente. In un mese avevo stravolto la mia vita, in quel fottuto mese ero cambiato radicalmente diventando un monogamo a mia insaputa. Quel casanova che non vedeva l'ora di infilarlo ovunque non c'era più da un bel pezzo, e al suo posto, c'era questo ragazzo che amava "una" sola donna e ne aveva anche paura. Coglione! Pensai chiudendo il rubinetto dell'acqua addossandomi al muro con il capo. Come potevo mai pensare di uscire indenne da quella situazione complicata? Ero innamorato di Anita, ma avevo paura di quello che poteva essere il nostro futuro insieme. Cosa sarebbe successo se non fossi stato capace di essere quel ragazzo che lei voleva? Cosa sarebbe successo se  accorgendosi del mio caratteraccio da bambino di cinque anni alla quale era stato negato l'affetto e il giocattolo preferito mi avrebbe lasciato? Lo avrebbe sicuramente fatto, provocando dentro di me una voragine più grande di quella già esistente, e in lei la disperazione più totale. Non potevo perderla, e non volevo farla soffrire, ergo era meglio lasciare tutto com'era fino a data da destinarsi.

Diedi un ultimo sguardo al mio outfit per la serata: maglione blu notte girocollo in maglina, pantalone grigio scuro e scarponcini neri. Afferai il cappotto nero, e aprendo la porta mi diressi verso quel locale famoso per il suo karaoke strabiliante.

Parcheggiai velocemente di fronte al locale, ed altrettanto velocemente, entrai nel locale dalle luci viola e dalle pareti nere. All'ingresso c'erano tre gradini che portavano al bar, per poi scendere altri sei ritrovandoci davanti ad un palco e una postazione per il DJ. Dalla parte opposta invece, erano situati dei divanetti anni cinquanta in pelle nera con dei piccoli tavolini in legno scuro davanti. Mi accorsi subito che l'allegra combriccola era tutta lì, compresa Azzurra, che si alzò subito venendo verso di me salutandomi calorosamente strisciando il suo corpo sul mio.

« Ciao Dario come stai? »

« In realtà, stavo meglio prima... Non sapevo che ci saresti stata anche tu... », risposi cercando di capire se Anita fosse da qualche parte guardando verso i tavoli.

« Cerchi la verginella? Non è ancora arrivata... »

« Bene, allora spostati! », mi scansai da lei, e togliendo il cappotto mi sedetti vicino a Saverio che se la rideva con Ginevra.

« Mi spieghi cosa c'è da ridere? »

« Tu e Azzurra siete esilaranti! Lei che te lo tirerebbe fuori senza problemi, e tu che la snobbi neanche fosse la più cessa del locale! »

« Lei non mi interessa... Lo sai... », risposi ancora scocciato dalla situazione appoggiando il capo sulla spalliera del divanetto, quando all'improvviso vidi arrivare Anita, e non era da sola. Mi drizzai immediatamente vedendo che il suo accompagnatore era quel coglione di Alessandro. Senza dire una parola, uscii di fretta e furia tirandomi dietro uno dei tavolini davanti a me, facendo imprecare Saverio.

Arrivai immediatamente davanti ai cari piccioncini incrociando le braccia al petto, volevo proprio vedere cosa avevano da dire.

« Dario... », esclamò lui quasi spaventato.

« Alessandro, che piacere averti qui con noi questa sera... », dissi senza dargli il tempo di mettere a fuoco la scena. Poi, mi voltai verso di lei, e fissandola con lo sguardo da stronzo la salutai. « Anita... »

« Dario... ho avuto problemi con l'auto...  e Alessandro mi ha dato un passaggio... », la sua voce mi parve sin da subito tremante, e i suoi occhi da cerbiatta erano impauriti dalla situazione.

« Il buon samaritano insomma... », continuai sprezzante senza distogliere mai lo sguardo da lei.

« Beh, io vado a sedermi… ci vediamo dopo... » disse Alessandro, schiarendosi la voce con un colpo di tosse e allontanandosi velocemente.

« A dopo... », rispose lei sorridendogli cordiale.

Quel sorriso innocente innescò dentro di me la follia più pura.

« A dopo?! » replicai allibito scrutandola  minaccioso. 

« Dario... è solo un modo per essere carina… si è prodigato per aiutarmi… »

« Potevi chiamare me… »

« Volevo chiamarti… ma poi… »

« Ma poi è arrivato il tuo salvatore che ti ha tirato fuori dai guai! Avevi detto che avevate chiuso! »

« Infatti è così! Ma lui passava da lì… e quindi non potevo non accettare! »

« Certo! Il buon samaritano! Che coincidenza! »

« Dario smettila! »

« No! Quello vuole solo scoparti come ha fatto con Azzurra! »

« Ma cosa dici?! Lui non è così! », affermò scendendo alcuni gradini avvicinandosi al bar.

« Vuoi dire che non è come me?! Avanti, di pure che io sono uno stronzo e lui è il ragazzo perfetto! »

« Ma ti sei bevuto il cervello?! Non ho mai pensato nulla del genere!! »

« Quindi,non hai mai pensato che io voglio solo scoparti e lui è il principe azzurro?! »

Un silenzio assordante calò su di noi e su quella domanda scomoda.

« Come immaginavo… sei solo una bugiarda! », gridai ferito senza rendermene conto, facendola sobbalzare.

« E tu sei uno stronzo!!! »

« Bene! Non avevo dubbi!! », risposi in preda all'ira lasciandola davanti al bancone del bar.

Se pensavano di prendermi in giro, si sbagliavano di grosso. 



                                ***


Lo guardai allontanarsi a bocca aperta. Non riuscivo a capire da dove avesse preso quella rabbia. Avevo detto più volte che con Alessandro era finita da un pezzo, anche se, a dirla tutta, non c'era mai stato niente.

Si avvicinò con nonchalance agli altri, e senza esitazione si sedette vicino ad Azzurra facendomi sbiancare. Lo stava facendo di nuovo. Lui stava facendo lo stronzo con me, di nuovo. Trattenni con tutta me stessa quelle lacrime di rabbia che stavano per venire giù, e avvicinandomi anche io ai tavoli mi sedetti dalla parte opposta vicina a Ginevra che mi guardò stranita e interrogativa. Con gli occhi di chi, aveva appena ricevuto una mazzata in piena fronte, negai con il capo qualsiasi cosa stesse per chiedere, non avevo la forza e neanche la voglia di replicare.
 

« Buonasera a tutti! E benvenuti a Sing Star! 
Cominciamo questa serata, facendo gli auguri ai futuri sposi Mirko e Claudia, che hanno scelto noi per questa serata con i loro testimoni e amici! E a tal proposito, inizieranno proprio loro con una delle canzoni simbolo dell'amore eterno! Quindi bando alle ciance, ed ecco a voi Mirko e Claudia con " Vattene Amore!" »

« Oddio… uccidetemi vi prego! », affermò Saverio portandosi le mani in faccia guardando verso gli sposini felici. Si soffermò con le mani sulle labbra guardando con gli occhi spalancati una scena che avrebbe fatto accapponare la pelle a chiunque fosse come lui.

I due sprizzavano felicità da tutti i pori. I loro sorrisi complici, accompagnati dai loro movimenti e dalle loro mani intrecciate, facevano sì, che la scena sembrasse ancora più smielata di quello che era. 

« Dottor Mancini?! » chiamò Saverio, guardando verso quest'ultimo che parlava allegramente con Azzurra « Quando tempo ci vuole per morire dissanguati se mi taglio le vene?! »

« Dai cinque ai sei minuti se è una ferita grave… »

« Cazzo, ci vuole troppo tempo… ci vorrebbe qualcosa di più istantaneo! »
 
Sorrisi a quella battuta divertente formulata da Saverio. Lui, con le sua spiritosaggine, aveva per un attimo smorzato quell'atmosfera pesante che stavo vivendo.
Il comportamento di Dario era davvero imperdonabile e io questa volta ne avevo abbastanza.

I nostri occhi si incontrarono per un attimo. Il suo sguardo, che ormai conoscevo bene, era di quello che voleva fare lo stronzo fino alla fine. Rimasi come di ghiaccio, per poi distoglierlo guardando ancora verso quella coppia di innamorati, che aveva avuto il coraggio di amare e di sostenersi a vicenda. 

Mirko guardava Claudia come un gioiello prezioso sorridendole felice. Fu in quel momento che ebbi il magone. Dario non era Mirko. Dario era lo stronzo donnaiolo di cui mi ero innamorata. Non era esattamente quello che mi ero immaginata, ma era quello che volevo adesso.

Non appena i due futuri sposi finirono la loro performance, lasciarono i loro microfoni nelle apposite aste, e avvicinandosi l'uno verso l'altra si persero nei loro sguardi. Quegli sguardi da innamorati cronici, che avevo visto mille volte sui loro volti. Seguitarono a guardarsi e a sorridersi, fino a che il tutto, non sfociò in un bacio casto, che Mirko "il santo" fece diventare subito bollente. La strinse a sé per i fianchi, con una tale veemenza, che ci lasciò tutti di stucco. Anche Claudia, che dapprima sembrò stupita, ricambiò quel bacio con lo stesso trasporto, stringendo i capelli di lui tra le dita.

I fischi e le urla di Saverio, a tale visione, inondarono il locale, come le sue parole subito dopo.

« Mirkoooo!!! Guarda che sé continui così, la metti incinta! Io ti avviso! », quelle parole dette nella più totale nonchalance, provocarono le risate di tutti, compresi i due futuri sposi, che si dileguarono subito dopo.

Risi anch'io. Non mi aspettavo tanta passione da parte di Mirko, e la cosa, inevitabilmente mi fece pensare a lui. Guardai verso Dario, la quale continuava ad ignorarmi, rivolgendo le sue attenzioni ad Azzurra. Feci cadere subito lo sguardo sui miei piedi, e sospirando, mi voltai verso Ginevra che parlava fitto con Saverio.

All'improvviso, quest'ultimo, si alzò di scatto tirandosi su i jeans, e muovendo il collo come se stesse per salire su di un ring, si avviò verso il palco con Ginevra al seguito.
Li guardai interrogativa. E adesso che intenzioni avevano?!

Lui balzò con un salto felino su di esso, e porgendo la mano verso Ginevra l'aiutò a salire. Quello che iniziò sentirsi per tutto il locale, fece drizzare Claudia sulla sedia. Il sorriso che l'aveva accompagnata fino ad un attimo prima sparì nell'esatto momento in cui "Kobra" di Donatella Rettore fece il suo ingresso per tutta la sala. 

Ginevra, iniziò la performance ammiccando in un modo molto sexy, e avvicinandosi verso Saverio poggiò l'indice sul suo torso per poi scendere verso la cintura, compiacendo quest'ultimo che sorrideva divertito.

Continuò cantando e muovendosi sensuale stendendoci tutti, compreso Saverio. Poggiò la sua schiena sul torso di Saverio guardandoci a mo' di sfida facendo sali e scendi. Si strusciava su di lui neanche fosse stato un palo da lap dance. Lui, strinse la vita di lei soffermandosi sul suo addome incrociando le dita, immergendo il suo viso tra i ricci di Ginevra estasiato. Potevo sentire la loro tensione sessuale, potevo sentire il loro desiderarsi, potevo sentire lo scintillio dei loro occhi quando si incontravano.

Cantavano tutti e due, in completa sintonia, muovendosi ritmicamente complici. Guardarli era magnifico, perché nel loro modo diverso di amarsi, riuscivano ugualmente ad essere affini, complici e amanti. Mostravano senza paura una tale passione, che ne fui quasi invidiosa. Aveva ragione Dario, Saverio era diverso da lui. Lui riusciva ad amare Ginevra di fronte a tutti, fregandosene di tutto il resto. Tornai con gli occhi verso Dario che si godeva tutta la scena ridendo e fischiando verso quel "fratello" che tanto stimava e ammirava, ma che non riusciva ad imitare nelle cose più importanti.



Note: Capitolo Quarantuno. Buonasera miei cari, ed eccoci in un nuovo aggiornamento! ♥️ Come avete potuto vedere Dario è tornato l'idiota che avevamo potuto ammirare la sera al Pulp. Lui si sente ferito e preso in giro. Non crede che sia tutta una casualità, e pensa che Anita e Alessandro siano ancora intimi, e che Anita provi qualcosa per lui. Anita invece amareggiata dal comportamento di Dario, pensa che il suo pensiero sia corretto. Lui, non l'ama quanto lei ama lui, e che non spingerebbe mai oltre i loro incontri di sesso. Avete appena letto, un piccolo assaggio dell'idiozia di Dario, ma come diceva il caro Corrado " E non finisce qui! " 🤣🤣🤣 Nel prossimo vedremo fino a che punto si spingerà Dario pir di farla pagare ad Anita. Lo so, sono sadica 🤣🤣🤣🤣 Ma Dario è così! Vedrete che un giorno, non molto lontano, si farà perdonare! Abbiate fede! 🤣♥️ Grazie sempre a chi mi segue, e alla prossima ❤️

          
   
 
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