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Autore: LorasWeasley    23/10/2021    1 recensioni
AU [Daisuga | Kuroken | Bokuaka | Iwaoi | Tsukkiyama]
[Accenni: Matsuhana | Tanakiyo | Kagehina | Sakuatsu | Osasuna | Ushiten | Semishira etc..]
Il racconto di un'estate tra relazioni, litigi, partite di Beach e scommesse.
Faranno la loro comparsa quasi tutti i personaggi e quasi tutte le coppie più amate.
Con Mattsun e Makki che si ritroveranno ad occuparsi di un Oikawa che non vuole far altro che dare fastidio a Iwaizumi.
Daichi che verrà intetterroto ogni volta che proverà a chiedere un appuntamento a Suga.
Kuro e Kenma che dovranno gestire i loro gatti e Bokuto, il quale non vuole altro che ottenere un pó di attenzione da Akaashi.
Tsukishima che dovrà venire a patti con i suoi sentimenti e molto altro...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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48. Quella volta che venne a galla il segreto di Oikawa

-Sei silenzioso.
Oikawa aveva accompagnato suo nipote a casa quello stesso pomeriggio, quando era tornato aveva trovato Iwaizumi che lo aspettava a casa di Makki.
Hajime aveva già notato da giorni che Oikawa si stava comportando in modo strano, ma non aveva mai sollevato l’argomento per non finire a litigare davanti Takeru. Adesso che se n’era andato però non c’era più nulla che li tratteneva e Iwaizumi sapeva che qualsiasi cosa fosse doveva venire a galla.
-Mh?- Tooru sembrò essersi portato fuori dai suoi pensieri –Non è nulla.
Iwaizumi lo scrutò, ovviamente non gli credeva.
-Tu non hai fame? Vado a chiedere a Makki e Mattsun se vogliono delle pizze! Anche se forse sono ancora a mare ma posso sempre chiamarli!- con voce squillante Oikawa fece per dirigersi fuori della sua stanza. Ma Iwaizumi lo precedette e chiudendo la porta con forza gli sbatté il ragazzo contro impedendogli di uscire.
-Dimmi che succede.
Non era più una richiesta, era un ordine.
Oikawa abbassò lo sguardo mordendosi un labbro, il suo volto era leggermente rosso.
-Non è importan…
-Oikawa non lo ripeterò un’altra volta.
-Bene- ruggì infine –Tu non hai mai risposto!
Iwaizumi sbatté le palpebre confuso –A cosa?
-Al mio “ti amo”!
Quella frase fu urlata e il volto di Oikawa era diventato completamente rosso, ma per dirlo aveva alzato lo sguardo risoluto su quello dell’altro. I suoi occhi erano leggermente lucidi per la rabbia.
Molti sentimenti si susseguirono sul volto di Hajime, sentimenti diversi e contrastanti tra di loro, fino a quando non decise di rispondere a sua volta con rabbia.
Si staccò dal ragazzo facendo qualche passo indietro –Come potrei risponderti quando stai per andare in Argentina?
Il mondo di Oikawa crollò, il suo respiro si bloccò e dovette appoggiarsi alla porta alle sue spalle per non cadere a terra.
-Come lo sai? Te l’ha detto Akaashi?
Se possibile, il volto di Iwaizumi si fece ancora più incazzato –Ah quindi Akaashi lo sapeva e io no? E no che non me l’ha detto lui! Me l’hai detto tu! La sera che ti sei mangiato quei biscotti fatti con l’erba! Mi hai chiesto se ti avrei amato anche quando partirai per l’Argentina, come hai intenzione di fare! In una sola frase sei riuscito a dirmi che mi amavi e che mi stavi abbandonando!
Le lacrime avevano iniziato a correre sulle guance di Oikawa.
-Come credi che mi sia sentito in questi giorni? Eh, Tooru? Ogni giorno aspettavo che tu mi dicessi qualcosa, ma non hai mai detto nulla! Ogni giorno non sapevo se stavi preparando le valigie per andare in Argentina, quando saresti andato e quando saresti tornato… se saresti mai tornato.
-Mi dispiace- singhiozzò Tooru –Ma io non… non sapevo come dirtelo.
-Quindi cosa? Tenermelo nascosto fino a quando non saresti salito su quell’aereo pensi che sarebbe stato meglio?
-No, io…- si staccò dalla porta per avvicinarsi all’altro. Gli afferrò un braccio per trattenerlo ma Hajime se lo scrollò di dosso come se fosse stato scottato.
Un semplice gesto che fece spezzare ancora di più il cuore di Tooru.
-Quindi alla fine- concluse Iwaizumi con la voce bassa di chi aveva già accettato il proprio destino –sono davvero stato solo una relazione estiva.
Andò via in fretta e aveva appena aperto la porta della stanza quando sentì il mormorio basso di Tooru che chiedeva –Mi stai lasciando?
-Non sarebbe successo comunque?
Con quell’ultima domanda retorica abbandonò la stanza e poi la casa, lasciandolo completamente solo nel suo dolore.
Singhiozzò così forte da cadere in ginocchio, le mani che si stringevano i capelli.
Il campanello di casa suonò dopo un brevissimo tempo e il suo cuore saltò nuovamente un battito.
Hajime era tornato. Doveva essere tornato.
Corse al piano di sotto e aprì la porta talmente veloce che per poco non staccò la maniglia.
Ma quello dietro la porta non era Iwaizumi, era solo Suga con la sua cuginetta in braccio.
L’ospite non aveva ancora notato la sua faccia, quindi con tranquillità il ragazzo dai capelli chiari aveva iniziato a parlare –Ehy Oikawa, Alisa ha fatto un disegno a Takeru e visto che domani la riporto a casa potresti consegnarglielo tu?
Poi aveva spostato lo sguardo dai capelli della bambina che stava sistemando al volto del diretto interessato e il suo volto si trasformò in una maschera di preoccupazione.
-Stai male? Che ti è successo?
Oikawa riprese a singhiozzare mentre le lacrime gli impedivano di vedere bene, probabilmente aveva anche perso le lenti a contatto con tutto quel flusso e il suo mondo adesso era solo una grande macchia sfocata.
-Hajime mi ha lasciato- singhiozzò più forte –Non riesco a respirare.
Suga mise la bambina a terra e si affrettò a prendere tra le braccia il suo amico, pronto a prendersi cura di quella situazione.
 
Quando Iwaizumi tornò a casa neanche notò Kunimi e Kindaichi che si stavano baciando sul suo divano.
I ragazzi si erano staccati di scatto e Kindaichi aveva balbettato imbarazzato –Pensavamo che tornassi più tardi.
Iwaizumi neanche lo aveva sentito, non sapeva neanche lui cosa avesse bisogno di fare fino a quando non posò con rabbia le chiavi nell’apposito piattino in porcellana perché ci aveva messo talmente tanta forza che questa si era frantumata a terra.
Tutto il resto poi era confuso, l’unica cosa di cui aveva bisogno era sfogarsi.
E così come Oikawa stava piangendo tutte le sue lacrime, Iwaizumi urlò e ruppe tutto quello che si ritrovò tra le mani.
Fino a quando anche lui, completamente stremato, non si ritrovò a piangere sulla spalla di Kunimi.
-Mi dispiace- disse piano –vi ho mostrato una scena pietosa.
-È tutto okay amico- gli rispose Kindaichi, che aveva già iniziato a raccogliere pezzi da terra –Vuoi solo dirci cosa è successo?
-Ci siamo lasciati.
Quelle tre parole chiusero l’argomento.
 
Daichi stava sistemando sul muretto di casa sua i teli bagnati, in modo che con il vento si asciugassero in poco tempo, quando sentì la voce di Alisa urlare –Daci, Daci!
Il ragazzo divenne completamente rosso per quell’appellativo, nonostante ormai fossero diversi giorni che la bambina aveva iniziato a chiamarlo così.
Si girò e vide la bambina all’ingresso di casa di Makki, non era ancora uscita dal portone, perché stava controllando la strada per vedere se passassero macchine. Quando vide che la strada era completamente libera corse dall’uomo che non perse tempo a inginocchiarsi per prenderla in braccio.
-Che succede Ali? Dov’è Suga?
-Lo zio di Takeru stava piangendo così tanto- spiegò lei con grandi gesti delle mani –e mi ha detto di dirti di avvertire i due ragazzi che vivono in quella casa, dice che tu sai chi sono.
Daichi annuì assimilando tutte quelle nuove informazioni.
Tornò verso la spiaggia, ma non dovette camminare molto, considerando che non appena mise piede nella passerella trovò Makki e Mattsun che stavano venendo nella sua direzione.
-Ehy ragazzi!- chiamò mentre gli si avvicinava in fretta.
Ma nessuno dei due alzò lo sguardo, troppo concentrati sul telefono di Hanamaki con lo sguardo corrugato –Che diavolo vuole dire Kindaichi- stava domandando intanto il ragazzo dai capelli chiari, probabilmente confuso da un messaggio che aveva ricevuto –Chiedendomi perché Oikawa e Iwaizumi si sono lasciati?
Daichi non poté fare a meno di sentire quella domanda e nella sua mente le due cose si collegarono, si affrettò a farsi sentire –Ragazzi! Suga mi ha mandato a chiamarvi per dirvi che Oikawa è in lacrime.
Hanamaki si trattenne dall’imprecare solo perché c’era Alisa a portata d’orecchio, ma non trattenne la sua rabbia –Io gli spacco la faccia a Iwaizumi- marciò verso casa mentre borbottava tutto questo –come si permette di trattarlo così? Lo prendo a schiaffi finché non si riprende! Ma che diavolo di problemi ha…
 
-Porca troia, Oikawa!- imprecò Hanamaki dopo che il diretto interessato si calmò abbastanza da riuscire a raccontargli quello che era successo.
Makki e Mattsun avevano preso in mano la situazione, avevano ringraziato Suga e avevano mandato tutti via dicendo che se ne sarebbero potuti occupare da soli.
Questo ovviamente comportava una crisi di nervi del ragazzo dai capelli color sabbia.
-Pensavo che fosse stato lui l’idiota a lasciarti! Ero già pronto a ucciderlo e invece…  che diavolo hai fatto!? Non pensavo fossi così stupido!
Mattsun non aveva ancora detto nulla, ma anche lui alla fine del racconto aveva sospirato e si era iniziato a massaggiare le tempie.
-È stato lui a lasciarmi!- fece presente Oikawa con gli occhi di nuovo lucidi.
-E GLIENE FAI UNA COLPA!?
Le lacrime tornarono a scorrere sul viso di Oikawa ma con più pacatezza della prima volta, come se ormai fosse totalmente distrutto per cadere di nuovo in pezzi.
Hanamaki prese un grande respiro, poi si sedette accanto all’amico per posargli una mano sulla testa e massaggiargli la cute con fare rilassante –Avresti dovuto dirci di questa tua decisione- sussurrò poi.
-Sai che saremmo sempre stati dalla tua parte- continuò Matsukawa.
Oikawa li abbracciò con foga per poi tirare su con il naso e, con la testa nascosta nella spalla di Hanamaki, chiedere –Cosa devo fare adesso?
-Adesso devi smettere di piangere e prendere una decisione sul tuo futuro. Devi decidere cosa vuoi di più e cosa vale la pena. E devi essere solo tu a prendere questa decisione.
  
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