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Autore: KiarettaScrittrice92    23/10/2021    1 recensioni
Per partecipare al Writober di Fanwriter.it quest'anno ho deciso di prendere la lista pumpFIC e dedicarla completamente a Miraculous.
Questa perciò sarà una raccolta di one-shot dedicate al fandom, con la speranza di poter toccare la maggior parte dei punti di visti (anche i più strani).
Sono frammenti (anzi schegge, come dice il titolo) di Miraculous. Fatto di momenti che potrebbe o no accadere nella serie e tra i personaggi.
PS. Il rating è solo per alcune one-shot
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Lila, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una passeggiata sui tetti di Parigi

Ladybug atterrò sull’ennesimo tetto, mentre le lacrime cominciavano a rigarle il viso e la stanchezza iniziava a farsi sentire. L’aveva cercato dappertutto, e non solo lei, tutta la polizia si era mobilitata e anche i loro compagni di classe, ma di Adrien nessuna traccia. Quella situazione le ricordava ciò che era accaduto la notte di Natale, quando per la sua preoccupazione era saltata a conclusioni affrettate, facendo più casini che altro.
Questa volta però non c’era stata nessuna notizia di un qualche super cattivo a Parigi e ormai il sole stava albeggiando all’orizzonte.
Emise un sospiro, asciugandosi le lacrime con il braccio ricoperto di spandex; dopodiché prese il suo yo-yo, attivando la modalità telefono.
«Chat Noir è la quinta volta che ti chiamo… – cominciò, trattenendo ancora qualche singhiozzo – Adrien Agreste e scomparso… Ho bisogno di te per ritrovarlo.» chiuse la chiamata, sperando che prima o poi l’eroe gatto avrebbe sentito quei messaggi in segreteria.
Proprio mentre riposizionava la sua arma alla vita, sentì un timido miagolio. Abbassò lo sguardo, attratta da quel verso fin troppo vicino e notò un gatto che la fissava con spalancati occhi verdi. Miagolò di nuovo, questa volta in modo più insistente e lei si chinò per accarezzarlo. Il suo pelo, nero come la pece era morbido e soffice, tanto che non sembrava affatto un gatto randagio.
«E tu che ci fai qui, micetto? – chiese, grattandolo dietro le orecchie e facendogli emettere alcune fusa – Sei qui per aiutarmi al posto di quello scansafatiche di Chat Noir?» il gatto miagolo di nuovo, quasi come se avesse voluto risponderle.
Un leggero sorriso si stampò sul volto stanco della ragazza. Avrebbe tanto voluto trovare Adrien, ma non sarebbe stata utile a nessuno in quelle condizioni, aveva bisogno di riposarsi.
«Vieni con me tu. Ti porto a casa mia.» disse, prendendo il gatto in braccio e tenendolo stretto dalla vita, per poi sfrecciare con lo yo-yo, sopra i tetti di Parigi.
Arrivati alla terrazzina, la ragazza ordinò a Tikki di detrasfromarla, mentre il gatto continuava ad osservarla con quegli occhi felini.
«Tanto tu non lo dirai a nessuno giusto?» scherzò Marinette, con un sorriso. Poi entrò nella botola, seguita da Tikki.
Il tepore della sua camera l’avvolse e quasi fu tentata di rimanere sul letto e addormentarsi, ma voleva fare ancora due cose, prima di lasciarsi andare al riposo. Scese la scala a pioli e lasciò cadere il gatto.
«Tu rimani qui, ok? Vado a prenderti un po’ di latte.» si raccomandò, e sparì dalla botola.
Nell’appartamento regnava ancora il silenzio, Marinette sapeva bene che a quell’ora suo padre era già al piano di sotto a cominciare a sfornare il primo pane, mentre sua madre dormiva ancora qualche ora, prima di andare a dargli una mano. Camminando nel modo più silenzioso possibile e in punta dei piedi, andò verso la zona cucina, aprendo il frigo e prendendo il cartone del latte. Poi si allungò verso la credenza e prese una ciotola per la zuppa e un piattino. Versò il latte nella ciotola e, dopo aver preso tre biscotti dalla biscottiera che c’era sul mobile, li sistemò nel piattino. Posò di nuovo il tutto e portò piatto e ciotola nella sua stanza.
«Ecco qui.» disse poggiando la ciotola piena di liquido bianco davanti al muretto scuro del gatto. Lui si avvicinò lentamente, un po’ intimidito, saggiando il latte con l’olfatto, poi allungò la piccola lingua rosea e cominciò a bere.
La ragazza emise un sorriso e, dopo aver poggiato, il piattino coi biscotti per Tikki, con uno sbadiglio augurò ad entrambi la buonanotte, se così si poteva dire vista l’ora, e salì sul soppalco per stendersi nel suo letto.

 

Un grido acuto lo svegliò di soprassalto. Ebbe appena il tempo di guardarsi intorno, con la vista ancora annebbiata che qualcuno gli lanciò un lenzuolo addosso, mentre sentiva delle voci.
«Marinette, tutto bene?» domandò la voce di una donna.
«Eh…? Oh sì, sì, mamma… Bene… Benissimo… Io ero… Stavo… Stavo solo vedendo un film dell’orrore nel tablet…» rispose la voce impacciata della sua compagna di classe.
«Ok, comunque scendi che tra poco è pronto il pranzo.» si raccomandò la madre.
«Va bene.» rispose ancora lei e poi qualcuno gli tolse con uno strattone il lenzuolo dalla testa, arruffandogli ancora di più i capelli. 
La prima cosa che vide fu il volto tra lo sconvolto e l’adirato della sua migliore amica.
«Mi dici che ci fai in camera mia senza vestiti?!» domandò tra i denti.
Lui si grattò la testa, leggermente confuso, quando afferrò perfettamente tutte le parole della domanda di Marinette. Carico d’imbarazzo si strinse meglio le lenzuola al corpo, era vero, era completamente nudo.
«Io… – cominciò a dire, mentre pian piano i ricordi della notte precedente riaffioravano nella sua mente – Io credo di aver fatto una passeggiata tra i tetti di Parigi con la coccinella dei miei sogni.» rispose, cambiando completamente tono ed espressione e a quella sua affermazione fu Marinette a diventare paonazza.
«Tu… tu eri… il gatto… tu… Chat Noir…»

 

Angolo dell'autrice:
 "Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
Prompt: 
Shapeshifting
N° parole: 814

Ecco qua un'altro prompt che mi urlava Miraculous a miglia e miglia di distanza XD Lo so, sono già uscite un sacco di fan fiction e di fan comic, su Chat Noir/Adrien che diventa un gatto, ma era troppo attraente l'idea di scriverne una tutta mia. All'inizio volevo scriverla tutta dal punto di vista felino di Adrien, ma sarebbe stato troppo complicato e poi ci sarebbe stato poco plot twist (anche se sono sicura che la metà di voi l'aveva già capito alla comparsa del gatto).
Comunque, un piccolo avviso, domani parto per quattro giorni. Dovrei riuscire a postare, ma nel caso ritardo non vi preoccupate (purtroppo dal cellulare è un casino allucinante XD).

  
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