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Autore: NPC_Stories    24/10/2021    1 recensioni
Inktober 2021 con la lista ufficiale, come sempre troverete storie dei miei personaggi originali nel mondo di Forgotten Realms.
Dovrebbero essere storie brevi (altrimenti come faccio a pubblicarne una al giorno?), ma chissà se ci riuscirò...
Genere: Avventura, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Forgotten stories of the Forgotten Realms'
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Genere: lore
Note: se vi interessa la biblioteca di Candlekeep, ho trovato le mie informazioni qui


24. Extinct


1500 DR, biblioteca di Candlekeep

Alayne sollevò il sottile pennello e lo intinse nel rosso vermiglio. Era proprio la giusta tonalità di rosso, quella che cercava. Si morse il labbro inferiore, rileggendo i versi che l'avevano ispirata.
Qualcosa a proposito di come il popolo degli Imaskari era arrivato vicino all'estinzione, dopo un'antica guerra contro i loro schiavi in rivolta.
Vicini all'estinzione… si ripeté Alayne, rileggendo avidamente anche la cronaca dell'ultima battaglia, riportata verso il fondo della pagina.
Alayne era una miniaturista, e sperava tanto di essere presa a lavorare a Candlekeep. Sapeva che non si sarebbe trattato di un ruolo davvero importante, i miniaturisti abbellivano soltanto quello che i copisti avevano il delicato compito di tramandare fedelmente. Però anche solo poter accedere all'immensa biblioteca con cadenza regolare sarebbe stata una manna dal cielo per lei. Era un'artista, ma anche una accolita del clero di Oghma; non era ancora riuscita a stabilire una comunione con il suo dio, ma sperava che vivere in mezzo a quel tesoro di conoscenza la ispirasse e compiacesse il sommo Oghma.
Solo che, maledizione, all'esame per miniaturisti le avevano dato da illustrare una pagina che narrava di battaglie, sangue, morti ammazzati, vendette, estinzioni di popoli… Alayne trovava molto difficile concentrarsi e stava iniziando a pensare che l'esaminatore fosse un uomo veramente sensuale. I suoi pensieri stavano deviando totalmente dal compito di miniare i bordi della pagina.
Chiuse gli occhi e poi decise di concentrare la sua attenzione sugli spazi vuoti della pergamena, non sulle parole. Poggiò il pennello, si passò le mani sulla testa per controllare che i capelli biondi fossero ancora fermati dalle pinzette - e che le sue corna non fossero diventate visibili in quel momento di eccitazione - no, i capelli, si costrinse a focalizzarsi sui capelli e su quanto sarebbe stato sgradevole se una ciocca fosse caduta nel colore e avesse sporcato la pagina. Poi prese un altro respiro profondo e riaprì gli occhi. Poteva farcela. Riprese in mano il pennello e controllò che il colore non si fosse già seccato.

Quattro ore dopo, il monaco di mezza età che si occupava di valutare le prove degli aspiranti miniaturisti raccolse il suo lavoro. Alayne era stata l'ultima, dei cinque esaminati, a terminare. All'uomo bastò un'occhiata per notare la particolarità del suo operato.
Sollevò un sopracciglio, sentendosi suo malgrado un pochino a disagio.
"Siete stata molto… grafica." Commentò.
"Sì, signore. Trasporre lo scritto in arte grafica è il mio lavoro."
"Ma…" lui rifletté su qualche momento su come intavolare il discorso. "Di solito l'arte miniata, sebbene non si possa definire astratta, è leggermente più simbolica e allegorica di così." Tossicchiò. "Sebbene io non possa negare la cura e la… maestria… con cui avete dipinto questi rivoli di sangue, la piega delle interiora dell'uomo qui in basso, e il colorito realistico dei cadaveri… non posso fare a meno di notare che tutto questo sia" cercò di esprimersi con tatto "un po' disturbante, un po' oltre il necessario. È un lavoro… squisitamente realista, ma forse troppo realista."
La giovane accolita aveva unito le mani davanti al ventre in una posa apparentemente tranquilla, ma il monaco si accorse che le sue dita intrecciate erano in tensione. Aveva lo sguardo basso, le gote arrossate come chi ha appena corso una maratona, e c'era qualcosa di conturbante nel suo aspetto angelico che in qualche modo stonava. Inizialmente guardandola aveva pensato che fosse più che umana, forse una aasimar, una discendente di creature celestiali. Anche ora emanava quella stessa radiosa bellezza, ma gli trasmetteva un'impressione diversa.
"Questo testo è stato… molto difficile per me." Ammise lei. "È stata una dura prova e continuavo a… non so come spiegare. Quello che ho dipinto per me è simbolico e allegorico."
"Questo falco antropomorfo sta mangiando il cervello di questo soldato" indicò due piccole figure sulla pagina. "Posso vedere perfino le lacrime di dolore."
La donna aveva liberato una delle sue ciocche di capelli dalle forcine, e ci stava giocherellando con un dito come se fosse nervosa.
"Per me questo è simbolico, perché è un disegno. È il massimo del simbolismo che posso produrre in queste condizioni."
"...condizioni?"
La donna strinse gli occhi come chi raccoglie le forze per affrontare un discorso difficile, e quando li riaprì c'era una luce ferale nelle sue iridi dorate.
"Io ho sangue demoniaco nelle vene. Sto studiando per diventare sacerdotessa del dio della conoscenza, ma non è facile. È da quando sono bambina che ho imparato a sublimare certi impulsi, lo faccio soprattutto attraverso l'arte. Di solito cerco di non entrare in contatto con determinati argomenti. Cerco di concentrarmi solo su ciò che è bello, puro e vitale. Le mie illustrazioni sono spesso astratte, decorazioni, ghirigori, al massimo animali. Penso che potrei cavarmela bene con l'arte sacra, ma mettermi a miniare il racconto di una battaglia sanguinosa è stato…" trasse un profondo respiro, mentre il monaco ascoltava la sua spiegazione con interesse. "Quella roba è letteratura erotica per me."
"Addirittura" l'uomo sollevò entrambe le sopracciglia, colpito. Tuttavia non sembrava preoccupato. "Discendete per caso da un immondo dalla forte connotazione sessuale?"
La giovane annuì, tesa e rigida come una statua.
"Ma non state cercando di sedurmi, nemmeno per avere il posto" constatò lui.
"È pericoloso sedurre qualcuno quando sono in questo stato" confessò lei. "Potrei non mantenere il controllo. E poi sono qui proprio per avere meno contatti possibili con la gente. Idealmente vorrei seppellirmi in questa biblioteca, la più grande e la più completa al mondo, vivere della mia arte e usare la conoscenza qui contenuta per fare ricerche sulla mia natura. La mia condizione è particolare, non ho soltanto sangue demoniaco… è una storia lunga. Ora, sono consapevole che ai miniaturisti non è consentito di risiedere alla biblioteca tutto il tempo, ma sarebbe meglio di niente."
L'uomo sorrise e si passò una mano sulla barba corta, riflettendo velocemente.
"Quanti anni avete detto di avere?"
"Non mi è stato chiesto" rispose lei. Poi si accorse che il monaco si aspettava una risposta. "Circa centotrenta."
"E siete riuscita a trattenervi finora?"
"Sono cresciuta in seno alla chiesa di Oghma. Mi hanno studiata, ma in cambio mi hanno anche educata. Riesco sempre a controllarmi, ho dei desideri che… ma li tengo nella mia mente. Non ho mai ucciso nessuno."
L'uomo passò un dito sul lavoro di miniatura dell'accolita, studiando la sua tecnica e il suo tratto deciso.
"A parte l'eccessivo realismo, il vostro lavoro non è male. Vedo molta pratica e costanza nel vostro tratto. Potremmo fare uso di voi… ma sapete che i servizi dei miniaturisti non sono chiesti di frequente. Di solito non effettuiamo copie dei nostri tomi, lo facciamo solo quando qualche cliente facoltoso paga per avere questo privilegio, allora realizziamo una copia strettamente fedele all'originale. Però stiamo parlando di uno, due libri all'anno. C'è un altro servizio invece di cui abbiamo bisogno più di frequente: reperire libri rari. Il nostro Primo Lettore, una figura autoritaria molto importante nella nostra comunità, lavora senza sosta per ottenere nuovi libri per arricchire la biblioteca. È chiaro tuttavia che non lo fa senza aiuto: è a capo di un ufficio per la raccolta di tomi preziosi. Potreste lavorare per noi in veste di Trovatrice, un'inviata del Primo Lettore che viaggia per il mondo, o perfino per altri Piani, per questo nobile scopo. Vi permetterebbe di risiedere nella biblioteca quando non sarete in missione."

Alayne tentennò. Era una proposta allettante per la ricompensa promessa, ma terrificante per il compito che le si prospettava. Aveva cercato per tutta la vita di evitare il più possibile il contatto con la gente. Aveva vissuto come in clausura, cercando la pace nella contemplazione dell'arte e della natura. Non aveva nemmeno sviluppato quelle competenze sociali necessarie per trattare con il prossimo senza farsi fregare.
"Non lo so. Posso capire perché voi pensate che io abbia delle potenzialità per questo lavoro, ma fino a questo momento non ho imparato nulla di utile allo scopo. Non so contrattare, non so indagare, non so cosa aspettarmi dalle persone. Non so come reagirei se mi trovassi davanti… per davvero… una scena come quella di cui ho letto oggi."
Il monaco valutatore accolse il suo educato rifiuto con un'espressione seria è un po' severa.
"Avete paura della vostra natura. Avete paura di usarne tutte le potenzialità."
"Ho paura di quello che non conosco" confermò lei. "Mi è stato insegnato che il contrario della paura non è il coraggio, è la conoscenza."
L'uomo rigirò nella sua mente quell'obiezione, ci pensò per un lungo momento. "È sensato, ed è un'esposizione da perfetta accolita di Oghma. Modifico la mia proposta: vi accoglieremo come miniaturista, ma anche come Trovatrice in addestramento. Potrete risiedere nella biblioteca e fare le ricerche che vi occorrono, ma verrete anche istruita su come trattare con le persone e su come controllare i vostri istinti anche davanti alla tentazione. Se entro dieci anni non sarete giunta a riconsiderare la vostra decisione, i nostri rapporti di lavoro si interromperanno."
Alayne si prese il mento fra le dita e ci pensò per qualche momento. Era un'offerta vantaggiosa, che presentava potenziali guadagni per entrambe le parti.
"Questo è molto ragionevole. Quando posso iniziare?"
L'uomo sorrise, soddisfatto di averla convinta.
"Venite con me. Vi mostrerò la vostra nuova stanza e vi farò conoscere i vostri futuri colleghi."

   
 
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