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Autore: cin75    24/10/2021    3 recensioni
Dalla storia:
“Voglio stare con te!” trovò il coraggio di precisare.
Gli occhi verdi fissi in quelli ambrati di Jared che lo guardavano stupiti.
Jared annullò lo spazio tra lui e il bancone. Poggiò le mani sul piano di legno levigato e strinse appena un po’.
“Tu vuoi stare con me?!” chiese come se non avesse capito.
E allora Jensen, finalmente, si mosse e prese una posizione speculare a quella del ragazzo. Mani sul bancone e busto appena sporto verso l’altro.
“Sì!” rispose. “O per lo meno ci voglio provare!”
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La mattina dopo, Jared, aprì gli occhi. Si sporse per vedere l’ora dalla piccola sveglia che aveva sul comodino e si rese conto che era ancora presto. Appena le 6.45 !

Sorrise e si girò pronto a rifugiarsi accanto al corpo del suo amante. Ma rimase deluso, poiché voltandosi, si rese conto di essere solo a letto.

Si alzò, andò verso la cucina e vide che solo la brocca del caffè era stata preparata. Si guardò in giro alla ricerca di Jensen e solo quando si sporse verso il piccolo soggiorno si rese conto che mancava la canna da pesca e capì. Si infilò una felpa , i pantaloni della tuta ma rimase a piedi scalzi perché adorava la sensazione della terra fresca sotto i piedi.

Una volta arrivato in vista del pontile, vide Jensen alla fine del piccolo molo e lo raggiunse.

Il biondo, alla prima occhiata anche lui scalzo, era seduto con i piedi a penzoloni che appena toccavano il velo dell’acqua placida a quell’ora del mattino. Jared gli arrivò alle spalle silenziosamente dato che Jensen sembrava assorto nei suoi pensieri. Ebbe una sorta di timore a toccarlo, temendo di spaventarlo. Quando…

“Tranquillo...non hai il passo così felpato!” lo anticipò Jensen voltandosi appena verso di lui.

Jared gli sorrise felice e rassicurato.

“Buongiorno, Jensen!” disse.

“Buongiorno, Jared!” rispose con un tono che sembrava dire “sì, è davvero un buongiorno!

“E’ da tanto che sei qui!?”

“Mezz’ora ...forse!” e poi battendo il palmo della mano sul legno invitò Jared a sederglisi accanto.

Il più giovane gli si sedette accanto. Anche lui si sistemò con le gambe penzoloni e i piedi che appena sfioravano l’acqua.

Guardò lo sguardo assorto con cui Jensen fissava il punto in cui il galleggiante attaccato alla sua lenza giocava tra le leggere increspature del lago.

“Cos’è? Stai cercando di attirare mentalmente qualche carpa stile Professor Xavier?” lo prese in giro.

“Non sfottere. La pesca è un’arte!” provò a difendersi, giustificando il nulla che aveva pescato.

“Ok, ma la tua arte non ci sfamerà a pranzo!” replicò Jared, urtando la sua spalla contro quella dell’altro.

Jensen sconfitto, sbuffò frustrato, poggiò la canna da pesca nell’apposito blocca canna che c’era su una trave del pontile e alzandosi in piedi, si ripulì i pantaloni della tuta e con fare deciso: “Beh!..vuol dire che andrò in città a fare un po’ di scorte per questi restanti giorni!”

Jared sorrise e dopo essersi alzato anche lui: “O potremmo utilizzare le scorte che ho fatto prima di portarti qui e che sono in dispensa.”

“Previdente!” lo canzonò Jensen, mettendogli le mani sui fianchi per avvicinarselo. “Proprio come un bravo boy-scout!” fece poi, prima di schioccargli un bacio a stampo.

Jared rispose al bacio passandogli le braccia al collo. Un bacio semplice ma al tempo stesso , così pieno di sensazioni ed emozioni.

“Sì...” fece poi, distanziandosi appena dal volto del biondo. “Il tuo boy-scout sta morendo di fame.”

“Davvero?!” esclamò con fare scioccato Jensen.

“Beh! Abbiamo avuto una nottata impegnativa e...” gli ricordò malizioso.

“Non devi dire altro!” fece Jensen deciso. Si allontanò da lui e prese la strada del ritorno al piccolo cottage. “Colazione da campione per il signore in arrivo!”

 

Mezzora dopo un Jensen indaffarato ai fornelli, si muoveva tra pancake, bacon, frittelle, caffè e spremute.

“Ehi!!” fece Jared poco distante da lui. “Non sapevo di questa tua vena culinaria!”

“A forza di guardare Cip e Ciop la mattina...”

“Jensen...quando la smetterai di chiamare Alex e Oz, Cip e Ciop?!” lo rimproverò Jared.

“Andiamo!! E’ divertente!”

“No, non lo è!”

“Sì, invece. Quando li vedo nella cucina del bar è come vedere due scoiattoli laboriosi che si rincorrono sulla ruota!” riferì posando la paletta con cui stava girando i pancake e mimando con le dita quelli che dovevano essere piccoli passi di scoiattoli.

I due risero e poi Jensen si rimise all’opera, quando ad un certo punto, non sentendo più nessun commento da parte del compagno, si girò verso di lui e scorse sul viso dell’altro uno sguardo un po’ troppo languido.

“Cosa….cosa c’è?” si ritrovò a balbettare senza volerlo.

Niente. Nessuna risposta. Solo uno sguardo ancora più predatore.

“Jared?!”

“Non credo ti abbiano mai detto che sei maledettamente sexy mentre cucini!”

Jensen sospirò o forse tremò. O forse entrambe le cose.

“No... non ricordo che qualcuno mi abbia mai detto una cosa del genere!”

“Ottimo!” rispose Jared. “Mi fa piacere!”

“Perchè?” domandò ormai anche lui malizioso.

“Perchè vorrebbe dire che è una cosa di cui ne ho goduto solo io e di cui solo io ne vorrei godere!”

“Siamo possessivi, Padalecki?!” lo provocò l’altro mentre lo vedeva avvicinarsi con passi quasi felpati.

“Molto. Non ne hai ancora idea!” e ormai le sue mani erano poggiate sul bancone della cucina , ognuna ai lati del corpo di Jensen. Imprigionandolo.

Jensen deglutì alla luce predatoria che vedeva negli occhi del compagno.

Poi, senza rendersene conto, spostò lo sguardo alla paletta che ancora teneva tra le mani.

“I pancake bruceranno!”

A Jared bastò un leggero movimento della mano per arrivare alla manopola del gas e spegnere tutto.

“Ora non brucerà niente...” fece rassicurandolo e poi avvicinandosi all’orecchio dell’altro: “Ma vorrei far bruciare te in ben altro modo!” e passandogli una mano intorno alla vita, se lo tirò, con uno scatto, addosso.

“Davvero?!” fece Jensen, preso di sorpresa ma senza lesinare in malizia. Jared annuì solo, felino. Predatore. “Ma non avevi fame?!” azzardò ancora il biondo.

“Sì, di te!” gli ringhiò sulle labbra piene e umide.

Lo baciò, con forza. Con passione. Richiedendo immediatamente accesso al suo sapore. Alla sua lingua. E divenne ancora più famelico quando da Jensen non ricevette alcun impedimento. Anzi!!!

Le mani presero immediatamente a rincorrersi lungo le schiene, carezzando e pressando ogni muscolo in tensione.

I corpi già si spingevano per sentire l’uno la presenza dell’altro.

E la temperatura iniziava a salire, pronta a bruciarli.

Quando solo la necessità d’aria li fece distanziare, una muta richiesta era dipinta sul volto del più giovane. Richiesta a cui Jensen fu ben lieto di rispondere.

“Allora ….mangiami!” gli sussurrò suadente.

“Giuro che mi farò venire un’indigestione!!” si ripromise il giovane dopo aver deglutito puro piacere. Un attimo dopo si ritrovò ad accompagnare Jensen verso il pavimento, mentre gli sfilava la maglietta e il biondo armeggiava con il suo pantalone della tuta.

Troppa urgenza nei loro corpi, per arrivare alla camera da letto.

 

Circa mezzora dopo, finirono per mangiare bacon, pancake e caffè seduti sul pavimento della cucina.

Decisamente affamati, decisamente appagati.

 

 

Due giorni dopo, quella settimana , che si rivelò sotto ogni aspetto idilliaca, ebbe purtroppo fine.

Jared doveva tornare a lavoro così come Jensen.

Partirono il pomeriggio della domenica così da poter iniziare la loro nuova vita con l’inizio della nuova settimana.

Jared accompagnò Jensen a casa e senza , ormai, più reticenza o vergogna, il biondo si fece avanti.

“Vuoi salire? Potresti dormire da me!”suggerì, mentre dopo essere sceso dalla macchina, recuperava il suo borsone dal bagagliaio.

Jared sorrise a quell’invito davvero tentato di accettarlo.

“Mi piacerebbe Jensen. Mi piacerebbe tanto. Ma domani mattina presto ho un incontro in banca e ho tutti i documenti a casa. Ma potremmo vederci a pranzo se ti va!?” fece.

“Domani mattina vado al bar, sistemo un po’ di cose. Ti aspetto lì e andiamo a pranzo insieme. Offro io!!”

“Grandioso e dove mi porti?!” domandò curioso Jared.

“Hai presente quel parco sulla Boulevard?!” gli fece fare mente locale Jensen.

“Sì?!” fece dubbioso perché non ricordava che ci fosse un ristorante su quella strada. Infatti...

“C’è un chiosco che fa i migliori hamburger della città!” fece orgoglioso.

“Ma che classe!” lo prese in giro Jared. “Mi inviti per la prima volta a pranzo e mi porti a mangiare un panino ad un chiosco in un parco?!” e poi vestendosi di finta delusione: “Credo di aver fatto il più grosso errore della mia vita con te , Ackles!”

“Ehi! Aspetta di mangiare quegli hamburger e ne riparliamo e poi...”

“E poi?”

“E poi, come hai detto tu... nel pomeriggio di certo lavorerai ancora, io alle cinque devo aprire il bar e non voglio sprecare il tempo libero che abbiamo a star seduto in qualche ristorante. Non avremmo tempo per il dolce!”

“Il dolce?!” domandò perplesso Jared per quella precisazione.

E infatti, non fece in tempo a chiedere spiegazione che si ritrovò le labbra di Jensen sulle sue. Affamate, calde, vogliose. Il biondo lo stava baciando con un’appassionata dolcezza che gli aveva tolto letteralmente il fiato. E allora non gli restò che rispondere a quel bacio nella stessa maniera e sperare che il respiro di Jensen facesse respirare anche lui.

Quando Jensen, lentamente e non dopo aver mordicchiato cautamente le labbra oramai arrossate e tumide del compagno, si allontanò da lui, sorrise soddisfatto dell’espressione che Jared aveva ancora in volto.

Sorpresa e voglia.

“Ok! Consideralo un anticipo del dolce. Ma se vuoi andare al ristorante...” lo provocò, però.

“No, no, no...” replicò ancora affannato Jared. “Il chiosco va benissimo. Ho voglia del tuo dolce!”

“Perfetto!” e lasciandogli un ultimo bacio a stampo. “Ci vediamo domani?” prese la sua borsa e si avviò al portone di ingresso.

“Ci vediamo domani!” rispose Jared mentre lo vedeva entrare.

Dire che aveva letteralmente le farfalle nello stomaco mentre si infilava in macchina per tornare a casa sua, sarebbe stato un eufemismo.

Si ritrovò a pensare a come la storia con Jensen era iniziata. Alla litigata, al rifiuto, ai timori e i dubbi dell’altro e ora...ora ...non gli sembrava vero.

Non si sentiva così da tanto tempo e la cosa gli piaceva. Dio!!, se gli piaceva e sapeva che anche Jensen stava bene e glielo aveva dimostrato e confessato più e più volte in quella settimana.

 

Il giorno dopo come d’accordo, Jared, che fu raggiunto da Misha, che aveva voglia di salutarlo, entrò nel bar di Jensen e Rich. I due , come al solito, si punzecchiavano su tutto. Era davvero divertente vederli lavorare insieme.

I quattro si salutarono calorosamente. Jensen strinse la mano di Misha di fronte a lui, Rich quella di Jared, ma per un motivo che Jared non riuscì a spiegarsi, non si avvicinò a Jensen.

A lui riservò un “Ciao!” quasi timido.

Ma fu Jensen a capire e quella sorta di timore da parte di Jared gli fece comprendere che persona speciale fosse il ragazzo. Jared non si era avvicinato a lui per paura che il biondo volesse tenere ancora per un po’ le cose private tra loro due. Così fu lui a fare il passo.

Si avvicinò al bancone, poggiò i gomiti sul legno e poi suadente, con il classico gesto del dito indice che richiama qualcuno , invitò il giovane ad avvicinarsi.

Jared deglutì anche se dentro gli esplose un’immensa felicità. Si avvicinò anche lui al bancone, ignorando la presenza di Misha e Rich, restando fisso con lo sguardo sullo sguardo di Jensen.

“Non mi basta un “ciao”!!” fece il biondo che lo afferrò per il colletto della camicia e lo avvicinò a lui quel tanto che bastava per poterlo baciare.

Sotto lo sguardo attonito degli altri due, Jared e Jensen si scambiarono un dolcissimo bacio. Niente di appassionato ma bastò a rispondere alle mille domande che Misha e Rich si stavano ponendo in quel momento.

La settimana insieme aveva compiuto il miracolo. Ormai era chiaro!

Quando i due si separarono…

“Ciao!” fece Jensen ancora con il viso vicino al viso di Jared che lo guardava trasognante

“Scusa!” si ritrovò a dire il più giovane. “Io non sapevo se tu volevi...”

“..se volevo baciare il mio bellissimo ragazzo?!” lo sorprese Jensen, che disse quella frase senza sentire o mostrare il minimo imbarazzo ai due muti spettatori.

 

“Cazzo!!! Avete ballato il tango orizzontale!!!” fu l’esclamazione festosa da parte di Rich che spezzò definitivamente il momento.

 

“Cosa?!” fecero all’unisono i due e Misha.

“L’avete fatto, vero? Avete fatto boom boom boom, zum zum zum? Avete...”

“Sei un pervertito!!” esclamò con fare nauseato Misha.

“Mai dai!!” si difese Rich. “Dimmi che non lo hai pensato anche tu vedendo come si sono baciati e guardati!!”

Misha si sentì all’angolo. Certo che ci aveva pensato, ma non voleva darla vinta al barista. “Anche se lo avessi fatto, ed è un grande SE, io almeno ho avuto la decenza di tenerlo per me!”

“Santarellino!” lo sfottè.

“Depravato!” ribattè, l’altro.

E mentre i due si beccavano amichevolmente, Jensen fece il giro del bancone e raggiunse il fianco di Jared.

“Ok! Ragazzi, voi continuate pure. Noi ce ne andiamo a pranzo!” e poi rivolto solo a Rich. “Apro io alle cinque. Ci vediamo stasera!”

“Ok!” fece Rich. “A dopo!” e poi tornò a focalizzarsi su Misha. “Devo portarti un po’ in giro con me, amico! Ti farei conoscere tante belle persone.”

“No, grazie. Ho già il mio giro e mi basta!”

“Fammi indovinare: tutti santi ed educandi come te!”

“Ne resteresti sorpreso invece!” andarono avanti fin quando non fu Jensen, prima di uscire dal locale a richiamare il collega.

“Eh….Rich?!”

“Si?!”

“Ti garantisco che in orizzontale vengono bene tutti i balli e non solo il tango!” e sorridendogli malizioso, gli fece l’occhiolino e si trascinò dietro un Jared letteralmente basito. Lasciandosi alle spalle sia Rich che Misha praticamente a bocca aperta.

“Guarda un po’ come va il mondo. Il ragazzo è partito come un verginello ed è tornato come...” asserì piacevolmente sconcertato Rich

“ Oh, ti prego!! Non dire niente , altrimenti non riuscirò a togliermi l’immagine dalla testa!” lo bloccò supplichevole Misha. “Jared è come un fratello minore quindi vorrei evitare di….pensarlo in certe situazioni!”

“Ok! Ti offro un’altra birra, Candy Candy!!”

“Fottiti!”

“Ah no!! a quante pare ci pensano quei due a farlo tra loro alla grande!” fece indicando i due appena usciti!

“RICH!!!!!” gridò frustrato Misha mentre Rich scoppiava a ridere.

 

   
 
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