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Autore: Cryblue    27/10/2021    0 recensioni
Autumn è una bambina che ha appena perso i genitori e che al mondo non ha altri che sua sorella Summer.
Lindsay è una giovane madre il cui unico scopo nella vita è rendere felice la sua piccola Regina.
Le loro vite si incroceranno e, dall'unione tra il passato e il presente, impareranno che, tutto sommato, hanno bisogno solo l'una dell'altra per essere davvero felici.
Genere: Commedia, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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ch.11 – Le regole per riconquistare una donna.
 
 
Sto giocando con la mia casa delle barbie mentre mia sorella è sul divano, sommersa da libri tanto grandi. Non mi piaceva tanto giocare con le barbie ma ora lo faccio perché posso far finta che siamo io e Regina e che facciamo le cose insieme, come mangiare insieme o guardare un film o cose così.

Non la vedo dal giorno in cui l’ho lasciata, non viene più all’asilo.

Ho chiesto a Summer perché e mi ha detto che Lindsay ha dei problemi al lavoro e per lei è più facile lasciare la mia fidan…amica con sua nonna. So che è una bugia, non sono stupida, ma a Regina piacciono tanto i suoi nonni quindi sono felice per lei.

“Tums tesoro, vuoi fare merenda?”

Scuoto la testa senza smettere di giocare, la me barbie e la Regina barbie devono andare al cinema a vedere quel film su quelle due che si innamorano e al cinema si terranno la mano, quindi non voglio smettere di giocare.

Sum ha la faccia preoccupata, forse perché non mi va di nuovo tanto di parlare. Quando il suo telefono squilla e lei smetti di guardarmi è per me è un sollievo.

“Ciao Lindsay.” Si alza per lasciare la stanza, lascia sempre la stanza quando la chiama Lindsay, crede che io lo abbia capito, ma io vedo e capisco sempre delle cose che hanno a che fare con la mia Regina.

Mi manca tanto. Mi manca come mi mancano i miei genitori.

“Cos’è successo?!?! Arrivo subito. Lin stai tranquilla, arrivo subito.”

Torna in salotto e ora la sua faccia non è solo preoccupata ma sta anche decidendo qualcosa che non le piace.

Mi alzo e corro in camera mia per prendere le scarpe, perché se Summer va da Regina voglio andarci anche io. Torno da lei e gliele do affinché mi aiuti a metterle e lei è al telefono.

“…si Tia lo so che è all’ultimo momento ma un’amica ha bisogno urgentemente di me e non posso portare la bambina con me. Aspetta un secondo. Tums tesoro che c’è? Perché vuoi mettere le scarpe?”

Indico me e lei.

“No tesoro, non puoi venire con me. Devo andare in ospedale.” Morde le labbra. “Non puoi venire con me.”

“È Regina?”

Socchiude gli occhi e sta ancora decidendo qualcosa. “Tia sei ancora lì? Si, ti richiamo. No, per ora no, grazie comunque. Ok, fingerò tu non l’abbia detto.”

Ha la faccia di quando mi prende in braccio e mi spiega qualcosa, ma non lo fa, guarda l’ora e saltella da un piede all’altro, come fa quando ha fretta. Spingo le mie scarpe contro la sua gamba perché se ha fretta, fa meglio ad aiutarmi a metterle perché tanto io a casa non ci rimango.

“Se è Regina devi portarmi con te.”

“Non so se sia il caso.” Mi piace molto mia sorella, perché ci sono momenti in cui non mi tratta come se fossi una bambina piccola e sciocca, mi tratta come se fossi grande. Come ora.

“Se Regina sta male io devo stare vicina a lei.”

Guarda di nuovo l’ora, mi prende in braccio e mi infila le scarpe con una mano sola, mentre attraversiamo la casa. Saliamo in macchina, ho anche dimenticato di prendere Rocco ma non importa, voglio solo vedere la mia fid…amica.

“Cosa è successo?”

Sospira mentre guida per le strade vuote. “Non lo sappiamo, si rifiuta di dirlo. Lindsay l’ha trovata con il volto coperto di sangue e un occhio gonfio.”

Ha fatto qualcosa di sciocco e pericoloso, ne sono sicura.

Attraversiamo l’ospedale di corsa, Sum si è offerta di prendermi in braccio ma sono più veloce di lei. Arriviamo in una stanza piccola e Regina è seduta su un letto, ha un cerotto sul naso grande grande e un occhio viola e ha l’aria tanto, tanto triste, Lindsay cammina avanti e indietro e parla, un po’ sembra che la stia rimproverando, un po’ che sia solo molto preoccupata.

Di sicuro è tanto stanca.

Quando vede mia sorella però si illumina. “Sum.”

“Scusami, ho fatto il prima possibile.” Si abbracciano strette e Lindsay si scusa per averla disturbata. Io non mi avvicino a Regina, anche se vorrei, rimango lontano e la guardo attentamente, lei si guarda la punta dei piedi e non dice nulla, non mi guarda, non mi saluta, fa finta che io non sia li.

È una cosa molto, molto brutta.

Vorrei mi guardasse e mi sorridesse, mi manca essere chiamata Principessa, mi manca tutto di lei.

Sum la saluta e le chiede come stia, Regina scuote la testa e nasconde la faccia tra le mani, si vergogna di qualcosa quindi.

Il bello di non parlare tanto è che senti molte cose, come ora che sento cosa si stanno dicendo anche se parlano a voce molto, molto bassa.

“Cosa è successo?”

“Non me lo vuole dire. Nasconde il volto tra le mani e piange.”

“Cosa si è fatta?”

“Si è rotta il naso, ha battuto un occhio e si è rotta il labbro. Nulla di troppo brutto ma temo i servizi sociali mi vogliano parlare.”

“Perché?”

“Perché quello è il risultato del suo scontro con una porta, del suo correre contro una porta a essere precisi. Quale bambina felice fa una cosa del genere? Cosa sto sbagliando?”

Mia sorella la abbraccia stretta e temo che Lindsay sia scoppiata a piangere, Regina le guarda con il volto triste, Sum se ne accorge e porta sua madre via dalla stanza.

Ora che siamo sole voglio provare a parlare con lei.

“Cosa hai fatto Regina?”

Non mi risponde, continua a comportarsi come se io non fossi qui e mi fa male il petto per questo.

Devo forzarla a parlarmi.

Spingo una sedia fino a metterla davanti a lei, ci salgo sopra, anche se è molto difficile farlo non mi arrendo. Ci riesco e ora mi guarda, non può non guardarmi visto che sono in piedi davanti a lei.

Vederla mi sta facendo stare bene, mi sta facendo sentire felice.

“Ciao.” Le sto sorridendo, ero arrabbiata fino a poco fa, ma ora che siamo così vicine e che mi sta guardando non mi importa più. Sono felice.

“Ciao.” Ha ripreso a guardarsi la punta dei piedi.

“Fa tanto male?”

Scuote la testa, si tocca il caso e la scuote ancora.

“Cosa è successo?”

Scuote la testa e sospira.

“Regina a me lo puoi dire, lo sai.”

“Io ho…avevo bisogno mi venisse a trovare la fata dei denti.”

“La fatina dei…”

“Quella che quando perdi un dente ti porta i soldi.”

Alzo gli occhi al cielo come fa sempre mia sorella. “Lo so cos’è la fatina dei denti, ma come fai a…” Ora capisco perché è stata così sciocca da correre contro una porta. “Volevi ti cadesse un dente! Perché Regina?”

Arrossisce e mette le mani davanti alla faccia, gliele tolgo perché voglio guardarla negli occhi.

“No, non nasconderti da me. Perché?”

Bisbiglia qualcosa che non sento, forse non riesce a dirlo a voce alta. Non c’è sabbia su cui farla scrivere qui vicino, allora metto le mani attorno all’orecchio e mi avvicino a lei: sapere che poteva sentirmi solo lei mi aiutava a parlare, quindi magari fa lo stesso con lei.

“Ho bisogno di soldi.”

Mi sposto per guardala ancora in faccia, nei film quando la gente ha bisogno di soldi è sempre una cosa tanto brutta, si è messa nei guai o si è infilata in brutti giri. Non ho idea di cosa significhi ma sembrano due cose brutte e sono tutte e due colpa mia.

“Regina perché?”

Cerca di spostarsi, di allontanarsi da me ma la fermo prendendole le mani, mi sono mancate le sue mani.

“Io ho…zio Martin ha detto che….” Mormora qualcosa che non capisco e inizia a piangere.

La tiro verso di me e poggio la fronte contro la sua, per farle capire che va tutto bene, che sono solo io e che può parlare perché qualunque sia il motivo, lei mi piacerà sempre ed io lo capirò.

“Che se vuoi…se vuoi avere indietro una ragazza, devi….devi corteggiarla. Farle regali ed io non…i miei disegni non sono abbastanza belli. Volevo…”

Mi sento come se due persone mi stessero tirando per le braccia e andassero in posti diversi.

L’ha fatto per me? Per riavere me?

Come può essere tanto stupida da pensare che i suoi disegni non siano abbastanza belli?

Metto la mano nella tasca davanti della spalopette che indosso, da quando io e Regina ci siamo lasciate ho chiesto sempre di indossare pantaloni o qualcosa che avesse le tasche perché non mi sono mai separata, nemmeno per un attimo, da un suo disegno.

È quello in cui ho il vestito rosa e sono circondata da unicorni, arcobaleni e nuvole.

Mi guarda con l’unico occhio che può tenere aperto spalancato.

“È il mio disegno.”

Annuisco.

“Me lo vuoi rendere?”

Alzo gli occhi al cielo, glielo prendo di mano, lo piego e lo metto nella tasca davanti, esattamente dove era prima. Ci batto la mano sopra, perché mi piace sentirlo.

Guarda ovunque e poi me. Il suo occhio aperto ha una grande lacrima dentro, ma non cade, sta lì e non sono sicura possa vedermi bene.

“Io voglio stare con te, voglio tu sia la mia fidanzata. Non voglio tu stia con Alvaro.”

Ora inizia a piangere, anche dall’occhio brutto, nero e chiuso.

Lo voglio anche io. Non voglio stare con Alvaro, voglio stare con lei, voglio lei mi faccia ridere, mi dia la cioccolata che ruba alla maestra e mi disegni. Voglio che mi tenga la mano e mi baci sulla guancia.

Si è fatta male per me, per riavere me.

Voglio che mi baci e mi tenga stretta.

Non so dirle queste cose, certe cose non ho ancora imparato a dirle, è troppo difficile, allora mi viene in mente una cosa, mi allungo verso di lei e poggio le labbra sulle sue, come ho visto fare nei film.

È una sensazione molto strana, bella. È come se mangiassi tutti i dolci del mondo senza stare male, come se iniziassi a volare, come stessi facendo il bagno in acqua calda, ma non tanto calda, piacevolmente calda. È come se fossi circondata da tanti i colori e corressi con gli unicorni.

Lei sussulta perché non se lo aspettava, ma poi si avvicina a me e sospira.

“Regina hai…Oddio.”

Regina si stacca da me e sembra molto, molto arrabbiata. “Lindsay Miller!!! Hai appena rovinato il mio primo bacio!!!!”

Mia sorella ride, ma poi capisce qualcosa e mi guarda come se io l’avessi appena tradita. Regina mi prende la mano e tira per attirare la mia attenzione, quando la guardo, mi porge un lecca lecca gigante.

“Tieni Principessa.”

Non mi importa più se andiamo all’inferno perché è molto più brutto se lei non mi chiama Principessa.

“Ma Regina è il tuo.”

Sorride e poi si lamenta per il dolore. “Gliene ho preso un altro di tasca mentre quello scemo non guardava.” Mi fa vedere un altro lecca lecca, identico al mio.

Io la abbraccio e sento Lindsay sospirare.

“Oh grazie a Dio.”

“Lindsay Miller, è merito della fatina dei denti che è molto più potente di Dio.”

“Cosa…”

Mia sorella batte le mani: “A chi va un gelato?”

Io e Regina saltelliamo e ridiamo eccitate. Devono prima parlare con una donna, alla quale la mia fidanzata racconta cosa è successo con grandi gesti e facendo arrossire Lindsay Miller di vergogna, mentre tutti gli altri ridacchiano e la guardano come se fosse la cosa più bella e divertente al mondo.

Hanno ragione, Regina è la cosa più bella e divertente al mondo ed è la mia fidanzata.

Appena finiscono di fare questa cosa però Regina torna da me, mi prende la mano e mi bacia sulla guancia.

Non ci lasceremo mai più.
   
 
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