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Autore: Kameyo    28/10/2021    0 recensioni
Matteo e Max sono cresciuti insieme tra i vicoli della periferia, un giorno qualcosa cambia e tutto inizia a sgretolarsi. Max sparisce, prende una strada diversa, Matteo è costretto a fare lo stesso, ma c'è la vita di mezzo e un dolore immenso a divorarli da dentro. Si ritrovano dopo anni; si distruggono ancora una volta.
Questa raccolta partecipa al Writober di Fanwriter.it
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”
Prompt: Toccare
N° parole: 515
 
28.
 
Toccarti
 
 
Hanno da poco passato i quaranta, eppure, pensa Max con il cuore gonfio, Matteo è bellissimo, non ha smesso di farlo sentire un ragazzino.
Alle spalle, hanno una lista infinita di rimpianti ed errori, ne stanno per compiere un altro proprio adesso, forse il peggiore. In passato si sono fatti a pezzi, si sono vomitati addosso parole taglienti, si sono presi a pugni, ma non avevano mai ferito altri se non loro stessi. Ora è diverso. Matteo ha una famiglia, se l’è costruita con sforzi immensi, allontanando il loro ricordo, la voglia di vederlo, di stringerlo tra le braccia una volta di più.
Eppure, pensa ancora Max, non gli importa.
Ha passato tutta la vita ad essere come volevano gli altri, ha seguito la strada tracciata per lui, anche se non faceva altro che guardarsi indietro, anche se non faceva altro che tormentarsi nel pensarlo altrove, stretto ad un altro corpo.
Adesso non ci riesce più, non riesce più a trattenersi, a stare nei binari. Ha fatto troppo male, fa troppo male. Quindi, anche se è sbagliato, anche se Matteo si sentirà in colpa e dovrà affrontare conseguenze enormi, lo tocca. Stringe il suo viso fra le mani, gli accarezza le guance ispide.
«Non farlo» lo supplica Matteo. «Non farmi questo, non adesso. È troppo tardi. Non uccidermi ancora.»
È l’ultimo barlume di lucidità che gli rimane, e decide di ignorarlo. Lo bacia.
Lo bacia e tutto il suo mondo si assesta. Il suo sapore non è cambiato, il suo calore è lo stesso, brucia la pelle e cura ogni ferita.
«Ti prego. Max, ti prego
Max non lo ascolta, gli sbottona la camicia, bacia la sua pelle nuda. È come da ragazzi, non è cambiato niente, niente.
«Non ti lascio più» promette. «Solo io e te, per sempre. Non ti lascio a lui, non ti lascio a nessuno. Sei mio, sei sempre stato mio.»
Lo tocca e si sente febbricitante. Lo spoglia, si spoglia, lo bacia, si baciano. Sono pelle contro pelle e niente ha più senso se non loro due, in quel palazzo abbandonato in mezzo alla periferia.
Matteo lo abbraccia, sente le sue lacrime sulle labbra, gliele asciuga e lo bacia ancora. Non farebbe altro.
«Mai più» giura. «Non ti lascio più. Ti amo. Ti amo.»
Hanno passato i quaranta, stanno per compiere l’errore più grande, il più doloroso, ma non potrebbe essere più giusto.
«Perché proprio qui?»
Max si blocca, lo fissa. Matteo ha i capelli sfatti, le labbra gonfie, gli occhi rossi, è bellissimo. Così bello da lasciarlo senza fiato.
«Qui è dove ti ho toccato l’ultima volta, per ferirti.» Se lo ricorda ancora quel pugno, il suo sangue sulle nocche. «Adesso voglio guarirti. Tutte le ferite che ti ho inferto, tutto il dolore che ti ho causato, voglio rimediare.»
Matteo è diffidente, lo vede nel mondo in cui la sua mascella si tende, ma si sono amati – e si amano – troppo per non darsi un’altra possibilità. Quell’incertezza infatti non dura che un battito di ciglia.
«Va bene» cede. «Va bene.»
Max lo sovrasta, lo tocca, e riprende a vivere.
 
 
  
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