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Autore: Spensieratezza    29/10/2021    2 recensioni
Questa storia fa parte della serie fiaba oscura
Entrare in un negozio di giocattoli e sentire di tornare un pò bambini. Un giocattolaio che ti fa sentire le farfalle allo stomaco come quando eri adolescente. 
Jael e Jared, due gemelli separati che scoppiano di gioia quando si ritrovano, ma il destino ha in servo altre sorprese, altri doppelgangher, altri misteri!
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Jim Beaver, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fiaba oscura/ serie dei gemelli '
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Jared stava salendo le scale del ristorante, non si era accorto che un uomo alto, con i capelli corvini, lo stava aspettando. Aveva una specie di mazza con sé, era pronto a colpirlo.

Non fece caso alla pallina da tennis sulle scale e quello fu un errore.
Scivolò.
E ruzzolò giù dalle scale.

Jared rimase basito di vedere il moro cadere dalla rampa di scale.

“Tutto bene?” gli chiese cercando di avvicinarsi, ma il moro si era già alzato ed emise un grido che sembrava assatanato.

“AAAAAAARGH!”

Cercò di colpirlo con la mazza che teneva in mano, ma Jared fu pronto a scansarla in tempo.
Il moro barcollò, sostenendosi al muro, sembrava fuori di sé.
“Chi sei? Perché ce l’hai con me?” chiese Jared desolato e spaventato.

“Io..devo…portarti da Sua Altezza…” disse il moro, facendo per attaccarlo di nuovo.
Jared sgranò gli occhi, ebbe la prontezza di riflessi di rifilargli una ginocchiata in mezzo alle gambe.

Il moro si accasciò dal dolore e Jared ne approfittò per richiamare l’ascensore, giusto in tempo perché una coppia di signori che risalivano le scale, guardarono i due con sguardo sospetto.

“Si è sentito male! lo porto all’ospedale!” si giustificò, sperando che i due ci credessero e si infilò quindi nell’ascensore.
 
Con aria febbrile,  digitò due piani più su, per poi fermare l’ascensore di colpo.

Mise quindi le sue mani sul volto dello sconosciuto e lo incitò.
“Chi sei tu? Parla!”
“C-Castiel.”

Jared avvertì come una specie di energia strana a sentire quel nome. Riflettè meglio e si accorse che quella sottospecie di energia riusciva a captarla arrivare dallo sconosciuto a lui, come una specie di energia che andava e veniva.

Jared non riusciva a capire come mai Castiel – sempre se questo era il suo vero nome – fosse così debole, se era chi pensava, era un soldato addestrato a combattere. Non poteva essere così fuori uso solo per una ginocchiata.
E quindi gli venne un sospetto.

Premette di nuovo il pulsante per scendere fino al piano terra.
 
 

Una volta arrivati li, per fortuna non c’era nessuno in vista, trascinò Castiel fuori dall’ascensore.
Castiel però sembrava essersi ripreso e cercò di dargli un pugno, ma Jared lo fermò, tenendogli le mani dietro la schiena con una, e con la mano libera gli restituì il pugno che aveva scansato.
Castiel crollò a terra.
 
“Aiuto, c’è una rissa! Hanno colpito un uomo!” fu la voce di una donna.

Maledizione.. pensò Jared, chinandosi sul tizio.
Il moro cercò di allontanarlo con le mani.
Sembrava un bimbo sperduto.

“Sta calmo..voglio solo guarirti..” sussurrò Jared.
“Ma se mi hai colpito tu!”

“Le ferite da cui voglio guarirti non sono quelle fisiche..” sussurrò Jared.

Gli prese di nuovo il volto tra le mani e questa volta fece forza con le mani, fino a trasferire una strana luce ed energia in lui.

Quando ebbe fatto questo, lo sconosciuto lo guardò con uno sguardo diverso, più disorientato e confuso, ma più..umano.
 
“Jared!! Jared!”
Una voce famigliare.
Jensen..

“Jared, vieni via!” percepì, più che vederlo, il biondo che lo allontanava dal moro, prendendolo per le spalle.

Per fortuna che Jensen l’aveva preso per le ascelle, perché quasi nello stesso istante, ebbe un mancamento e si sentì quasi svenire.

“Jared!!”
 
 
 
 
“Questa storia non mi convince..” disse il proprietario del locale, quando Jared gli ebbe spiegato una confusa storia riguardo il fatto che era stato chiamato da un tizio misterioso che aveva detto che il proprietario del locale intendeva parlare con Jared e una volta che stava salendo le scale, si ritrovò quest’altro tizio strano che lo aggredì.

“Eppure è proprio così che è andata, signore, mi dispiace infinitamente di averle creato caos in questo locale. È così bello.” Disse Jared con uno sguardo di scuse a Jensen.

Era vero per metà quello che aveva detto, aveva omesso di dire che aveva “guarito.” Il tizio da uno strano e non identificabile controllo mentale.

“Beh, ad ogni modo, il perché questo ragazzo ce l’avesse con te, non si potrà mai sapere, visto che è fuggito. Spero che non ricapiti mai più una cosa del genere, comunque le consiglio di sporgere denuncia, ragazzo. Le cose avrebbero potuto mettersi peggio di così.”

Jared promise che avrebbe senz’altro sporto denuncia e uscirono così, nel disastro della serata, ma il moro tuttavia era piuttosto contento, o per meglio dire sollevato, di essersela cavata così a buon mercato, senza ulteriori domande scomode.
 
 
Mentre stavano camminando a piedi, per prendere un po' d’aria, Jared non la smetteva di scusarsi.
“Hai finito di chiedere scusa, ora?”

“Ma Jensen, ho rovinato il nostro appuntamento! Era una serata perfetta..”

“Stai davvero chiedendo scusa per esser stato aggredito da un pazzo? Per la cronaca, avevo subodorato che la cosa puzzava, fin dall’inizio, ti ho seguito, anche se non mi hai visto..ma ero troppo indietro e quando ho avvertito che c’era qualcuno che lottava, non ho fatto in tempo a raggiungerti che sei sparito nellascensore…e non sapevo dove fossi perché l’avevi bloccato..non potevo raggiungerti..poi ho sentito delle altre grida e sono corso come un pazzo a vedere cosa fosse successo..cosa ti è saltato in mente di chiuderti nell’ascensore con quel tizio?”

“Io..non lo so..non ragionavo evidentemente..” disse Jared imbarazzato.

“Dio, Jared, mi sono spaventato così tanto..non hai proprio idea di chi possa essere?”

“No..” mentì Jared, sentendosi in colpa, poi lo guardò dolcemente e lo abbracciò con altrettanta dolcezza.

“Scusami tanto per averti fatto preoccupare così.”

“Ehi, cucciolo, mi stai ancora chiedendo scusa? Piuttosto, quel bastardo è un bene che sia fuggito, un bene per lui, altrimenti lo facevo nero..se si avvicina di nuovo a te, lo faccio nero..”

Ma Jared ormai ascoltava solo distrattamente le minacce di Jensen, qualcosa di molto più importante, stava accadendo nella sua mente…..
 
 
 
 
*

Qualcosa di unico stava per accadere.
Qualcosa di stupefacente.
Il Principe aveva dei poteri, sì..ma non li aveva mai usati per sfidare così le leggi dello spazio..

Ma quando aveva sentito che Castiel aveva incontrato LUI, qualcosa si era mosso al suo interno.

Perché lui deve avere il privilegio di vederlo e IO NO?
E quindi adesso lo stava vedendo.
Certo, non era come se fosse fisicamente lì.
Era diciamo, quasi come una possessione.

In quel momento stava possedendo la coscienza di un uomo, che a distanza, stava osservando Jared e Jensen abbracciati sulla strada.

Quell’uomo era un uomo anziano e non aveva mai avuto interesse a fissare gli sconosciuti né a fissarli che si facevano le coccole.
Ora però, li stava fissando avidamente quasi.

La sua coscienza era posseduta dal Principe, aveva poca importanza il fatto che il Principe non fosse materialmente lì, né che non lo avesse nemmeno toccato. Non aveva bisogno di essere materialmente lì, per insinuare la sua coscienza in quella dell’uomo.

Ora era i suoi occhi, le sue orecchie…
 

Il contatto materiale però, durò poco, lasciando il Principe, indebolito e confuso e frustrato.

Non avrebbe mai pensato che una possessione a distanza, potesse debilitarlo così tanto.

Era servito poi a qualcosa? No, perché aveva potuto solo vederlo.
LUI non poteva nemmeno percepire la sua presenza, quindi a cosa era servito, indebolirsi così?

Poi ad un tratto, gli venne un’idea migliore, con un sorrisino, la provò subito.
 
 
 
 
*

Mentre Jared era ancora abbracciato a Jensen, ad un certo punto, trovò sempre più difficile concentrarsi sulle parole che gli stava dicendo.
Si sentiva…strano…

Come se qualcosa lo riempisse, lo avvolgesse completamente.
Qualcosa di fisico.

Avvertì qualcosa di estraneo dentro di lui, come se si sentisse un estraneo dentro al proprio corpo, non capiva cosa gli stesse succedendo.

Temette di impazzire..o di star per avere un attacco di panico.
Poi capì di non aver perso il senso del suo corpo, ma di avvertire qualcos’altro
Qualcuno ? dentro di lui.
Una sensazione che non aveva mai provato prima.

Avvertì una sensazione inquietante, come una specie di possessione, da cui non poteva sottrarsi
Ma poi avvertì anche qualcos’atro..
Come una presenza che ti abbraccia.
Era più di un abbraccio. Non sapeva come definirlo.

Era essere un tuttuno con qualcun altro ma al tempo stesso essere in DUE.
 
 
 
*

Il Principe decise di provare la possessione con il ragazzo che era identico a lui, ma lasciandogli comunque una parvenza di lucidità e mantenendo intatta la sua coscienza.
Poi andò da lui, come un fantasma e lo abbracciò.

Non poteva abbracciarlo veramente, quindi doveva come entrare dentro di lui per farlo.
Sperò che lui lo sentisse.

E Jared lo sentì. Lo sentì fino a commuoversi, fino alle lacrime.
 
Poi lui decise di lasciare il contatto.
 
 


*

Quella strana presenza, ad un tratto mollò la presa del suo corpo e uscì da lui.
E Jared lo vide.

Come una confusa visione di un ragazzo che – oddio, era identico a lui! –

Il suo corpo sembrava risplendere  di una strana energia intorno, non sapeva cosa fosse, era forse la sua aura? Lui era forse un fantasma?

Finalmente posso vederti, fratellino.. sussurrò la presenza luminescente, senza muovere le labbra.
 
Il suo gemello alzò la mano verso di lui, Jared fece lo stesso, ma le loro mani non fecero in tempo a sfiorarsi che sentì la sua mente crollare per forse la seconda volta in quella serata.
Jared!! Jared!”

“Mmm..che c’è? Che è successo??” chiese il moro, tra le braccia di Jensen.

“Dio, sei restato svenuto per due minuti! Stavo per chiamare un’ambulanza!”
“Svenuto? Ma no..io ero sveglio..non..”

“Non ricordi neanche questo? Santo cielo, adesso ti porto in ospedale! E no, non voglio sentire storie adesso!” disse Jensen arrabbiato e molto preoccupato.























Note dell'autrice:  Probabilmente chi segue le mie storie lo sa già, ma lo dico comunque. Questa storia e Jensen stesso di questa storia fanno parte del crossover con la storia di Jared e la moneta e tutti i vari spin off xd
lo so che vi chiederete anche come mai nomi sono identici. State tranquilli! xd ho una risposta per tutto! xd

per finire, sono davvero contenta di aver ripreso questa storia e a dire la verità, sono parecchio emozionata xd questo in particolare quando l'ho scritto era un capitolo che stavo aspettando di scrivere da parecchio, non immaginate quanto xd purtroppo siamo esseri umani e dobbiamo piegarci alle regole del tempo xd

anyway, questa storia farà parte di una serie xd il titolo sarà Fiaba oscura xd forse non sarà il massimo, ma mi piace il termine e non riuscivo a farmi venire in mente altro..perchè "saga dei gemelli " non mi convinceva come titolo xd
   
 
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