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Autore: AndyWin24    31/10/2021    0 recensioni
La Dragon Slayer Wendy, ansiosa di festeggiare Halloween con gli altri membri della gilda di Fairy Tail, si ritroverà coinvolta in una serie di strani eventi in giro per Magnolia insieme alla sua amica exceed Charle. Riuscirà a sventare in tempo un’antica minaccia?
La storia è ispirata all'opera "Fairy Tail" di Hiro Mashima.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Charle, Erza Scarlet, Mirajane, Wendy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allontanatesi dal fiume, con la promessa che avrebbero fatto il possibile per far tornare normali gli altri membri della gilda, seguirono una stradina laterale che le avrebbe portate direttamente alla piazza di fronte alla Cattedrale di Caldia.
   “Com’è lurido questo vicolo!” esclamò Charle, tappandosi il naso.
   “Scusa, hai ragione. Ma non mi è venuto in mente un altro modo per raggiungere la piazza senza essere viste. Il problema è che, se arrivassimo volando, ci noterebbero subito.”
   “Questo è vero, ma avremmo potuto scegliere comunque un’altra via meno puzzolente.”
   Tra una lamentela e l’altra, continuando ad avanzare, ad un certo punto dovettero prendere una svolta laterale. Girato l’angolo, però, videro arrivare qualcosa contro di loro.
   “Attenta, Charle!” gridò Wendy, spostandosi di lato. Il movimento, però, non fu abbastanza repentino e la palla di fuoco che si dirigeva verso di lei la sfiorò al braccio, ferendola di striscio.
   La bianca exceed, invece, non riuscì a schivare l’attacco e venne colpita in pieno dalla stalattite di ghiaccio che sembrava avere proprio lei come bersaglio.
   “No, Charle! Come ti senti?” chiese la giovane Dragon Slayer, accorrendo in suo aiuto.
   “Mi… fa… male la… zampa…” rispose la gatta con gli occhi socchiusi.
   “Non preoccuparti! Ci penso io a curarti.” la rassicurò Wendy, poggiandole sopra le mani e guarendo con la sua magia la zampa ferita.
   “Grazie, Wendy.” disse poi Charle, rialzandosi senza sentire più alcun dolore “Ora va molto meglio.”
   “Mi fa piacere.” le disse l’amica, sorridendo.
   A quel punto, però, si ricordarono di avere un nuovo problema da risolvere. Gli attacchi subiti doveva averli lanciati qualcuno ed entrambe si guardarono intorno alla ricerca di quella persona. D’un tratto, un bidone della spazzatura di fronte a loro cominciò ad aprirsi lentamente. Da esso ne uscì un uomo con indosso un vestito sudicio e strappato, molto simile ad un sacco dei rifiuti. Wendy e Charle rimasero impietrite quando osservarono il suo volto o, per meglio dire, i suoi volti.
   “Accidenti! E pensare che ti avevo quasi presa, Wendy, invece te la sei cavata solo con un graffio.”
   La ragazza rimase a bocca aperta e riuscì solo a dire “Natsu…”
   “Impara da me che ho fatto centro al primo tentativo. Te l’avevo detto che dovevi prendere meglio la mira.”
   L’individuo che era di fronte a loro aveva ben due teste, entrambe a loro conosciute. Una apparteneva al Dragon Slayer del fuoco, Natsu, e l’altra al mago del ghiaccio, Gray. Sulla base del collo tutte e due le teste erano attaccate con quello che sembrava essere del filo da ricamo.
   “Ragazzi…” iniziò a dire Wendy “… cosa vi è successo?”
   “Niente di che! Ci aggiravamo da queste parti alla ricerca di qualche avversario d’affrontare finché non siete arrivate voi due.” spiegò Natsu con enfasi crescente “Finalmente! Non vedevo l’ora di trovare qualcuno! Sono tutto un fuoco!”
   “Calmati, idiota!” lo redarguì Gray “Non facciamo come con quelle due che, per la troppa foga, le abbiamo messe fuorigioco senza neanche divertirci.”
   “A chi ti riferisci? Con chi altro avete combattuto?” chiese Charle, preoccupata.
   Gray sbuffò “Poco fa abbiamo incontrato Lluvia e Lucy. Soltanto che non hanno opposto una gran resistenza e le abbiamo sconfitte in pochi minuti.” rispose, indicando un cassonetto alla sua destra. Sopra al coperchio vi erano adagiate due bambole, una dai capelli azzurri e l’altra dai capelli biondi, quasi identiche alle ragazze appena menzionate.
   “Non mi dire che… quelle bambole di pezza sono le vere Lucy e Lluvia?” domandò Wendy con voce tremante.
   “Certo che sì.” confermò Gray.
   “E come avreste fatto voi due a trasformarle in quel modo?” chiese Charle, scettica.
   “Il nostro padrone ci ha dato i poteri necessari per compiere il suo volere.” spiegò il ragazzo con un mezzo sorriso “Grazie a lui siamo molto più forti e riusciamo a compiere magie che prima non avremmo mai potuto nemmeno tentare.”
   “E quale sarebbe il volere di questo vostro “padrone”?” chiese Charle “Suppongo che sia lui che vi ha fatto il lavaggio del cervello.”
   “Lui vuole solo una cosa: energia. E noi gliela stiamo dando combattendo contro chiunque ci capiti a tiro. Quelle due ce ne hanno dato una buona dose, ma non basta ancora. Ce ne serve di più.”
   “Anche se combattere contro di loro è stato strano.” commentò Natsu con una smorfia “ Lluvia sembrava quasi felice quando le hai detto che l’avresti trasformata in una bambola. Mi ha fatto venire i brividi!”
   Wendy si portò di fronte al corpo che i due ragazzi condividevano.
   “Non permetterò che facciate del male ad altri! Non è da voi! Dovete liberarvi di questo vostro padrone e ricordare chi siete!”
   Entrambi la ascoltarono con attenzione e con una faccia piuttosto seria. D’improvviso, però, sbottarono in una sonora risata.
   “Ma che stai dicendo?” le chiese Gray “Noi lo sappiamo già chi siamo.”
   “Esatto!” concordò Natsu “Noi siamo il cavaliere a due teste. Chi, sennò?”
   Gray lo guardò di traverso.
   “Ma che stai dicendo?! Noi siamo Frankenstein!”
   Natsu smise di ridere e ricambiò lo sguardo.
   “Non dire idiozie! Siamo il cavaliere a due teste!”
   “No! Siamo Frankenstein!”
   “Cavaliere a due teste!”
   “Frankenstein!”
   “Aspettate ragazzi, avete torto entrambi. Il cavaliere che dici tu Natsu è “senza testa”, mentre Frankenstein ne aveva solo una, non due.” li corresse Wendy senza venire nemmeno ascoltata.
   “Lasciali perdere!” le disse Charle, strattonandola per un lembo del vestito “Approfittiamone per andarcene, piuttosto. Dobbiamo arrivare alla Cattedrale se vogliamo che questa assurda storia finisca.”
   La ragazza annuì decisa e riprese il passo, mentre i suoi due compagni di gilda continuavano a litigare e iniziavano anche a prendersi a testate.
   “Cavaliere a due teste!”
   “Frankenstein!”
   
 
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