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Autore: LorasWeasley    06/11/2021    1 recensioni
AU [Daisuga | Kuroken | Bokuaka | Iwaoi | Tsukkiyama]
[Accenni: Matsuhana | Tanakiyo | Kagehina | Sakuatsu | Osasuna | Ushiten | Semishira etc..]
Il racconto di un'estate tra relazioni, litigi, partite di Beach e scommesse.
Faranno la loro comparsa quasi tutti i personaggi e quasi tutte le coppie più amate.
Con Mattsun e Makki che si ritroveranno ad occuparsi di un Oikawa che non vuole far altro che dare fastidio a Iwaizumi.
Daichi che verrà intetterroto ogni volta che proverà a chiedere un appuntamento a Suga.
Kuro e Kenma che dovranno gestire i loro gatti e Bokuto, il quale non vuole altro che ottenere un pó di attenzione da Akaashi.
Tsukishima che dovrà venire a patti con i suoi sentimenti e molto altro...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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50. Quella volta che Lev tornò a casa con una sorpresa

Kuro si svegliò dal suo sonno quando sentì una lingua ruvida iniziare a leccare la sua faccia e la sua bocca. Storse il naso e cercò di aprire gli occhi nonostante fosse stanco e volesse solo tornare a dormire, ma Yaku era lì con i suoi occhi che brillavano al buio e lo fissavano con aspettativa.
-Che cosa?- chiese, come se il gatto potesse rispondergli.
Kenma era in ansia da una giornata, tutti e tre i loro gatti avevano mangiato e poi erano spartiti per tutto il resto del pomeriggio.
Erano tornati solo per cena, ma dopo un nuovo pasto veloce erano spariti di nuovo.
Kuro gli disse di non preoccuparsi, che probabilmente stavano facendo “cose da gatti” e poi l’aveva convinto a festeggiare per la sua nuova popolarità, distraendolo per diverse ore.
Il quel momento però erano quasi le tre e Yaku continuava ad essere insistente sul suo petto e appena provava a richiudere gli occhi tornava a leccarlo.
Aveva anche provato a spostarselo di dosso, ma questo gli aveva solo procurato un graffio.
Sibilò infastidito e decise di cercare di capire cosa diavolo volesse il micio rosso.
Si mise a sedere con fastidio e si allungò per accendere una lampada.
Kenma si lamentò con voce assonnata –Che diavolo stai facendo, Kuro?
Il corvino trattenne il fiato quando mise a fuoco la scena che aveva davanti.
In mezzo al loro letto non c’erano solo i loro tre gatti, ma tra Lev e Kai c’erano tre batuffoli grigi che molto probabilmente non avevano più di qualche giorno di vita. E considerando il colore del pelo… non era difficile capire di chi fossero figli.
-Kenma- chiamò scuotendogli la spalla –Devi assolutamente vedere questo.
Il finto biondo mugugnò infastidito, ma aprì gli occhi per accontentarlo. Quando anche lui vide i gattini rimase senza parole, infine lanciò un’occhiataccia a Lev –Sei una puttana.
 
Kuro aveva messo a soqquadro tutto il bagno prima di trovare il contagocce di cui aveva bisogno.
Poi scese al piano di sotto a prendere un po' di latte, aveva anche rischiato di cadere due volte per i grandi sbadigli che gli impedivano di vedere.
Tornando su incontrò Akaashi solo in mutande che si stava dirigendo in bagno, si bloccò sulla porta e chiese piano –Che diavolo è successo qua dentro?- lo scrutò –E perché giri con un cartone di latte alle tre del mattino?
Kuro sventolò una mano in aria –Ti spieghiamo domani, lunga storia. E lascia stare il bagno.
Tornò nella propria camera chiudendosi piano la porta alle spalle.
Kenma adesso era completamente sveglio, seduto sul letto con le gambe incrociate, aveva uno dei batuffoli tra le mani mentre gli altri tre erano sul cuscino davanti a lui con Yaku che li stava tenendo d’occhio.
Kuro si bloccò, aveva forse contato male?
-Ma sono quattro- esclamò infine.
Kenma alzò lo sguardo su lui –Lev ne ha portato un altro.
Kuro sospirò sedendosi nella sua parte di letto, il cuscino con i gatti era in mezzo a loro e i loro leggeri miagolii erano adorabili, con gli occhietti chiusi e le lingue di fuori.
Kenma posò anche il gatto che aveva tra le mani insieme agli altri e allungò una mano per prendere le cose che aveva portato Kuro.
-Sono affamati, la madre li ha abbandonati.
Kuro annuì –Sì, ci stavo pensando… o non avrebbe mai permesso a tutti loro di portarli qui.
-E dovrebbe essere un gatto bianco, alcuni di loro hanno delle macchie di pelo di quel colore.
Riempì il contagocce di latte e iniziò a nutrire il primo gattino che gli salì con fatica sulla mano.
-Che facciamo con loro?- domandò a quel punto il corvino, i suoi occhi persi a fissare innamorato il suo ragazzo che nutriva con amore quella piccola palla di pelo.
Kenma alzò le spalle –Li cresciamo, ovviamente. Poi dopo… Non so, magari troviamo qualcuno a cui darli.
Finito di nutrire il primo, Kenma passò al secondo. Yaku si avvicinò al piccolo nutrito e iniziò a leccarlo.
Kenma lo notò subito e disse a Kuro –Spostali dal letto, gli sta facendo venire lo stimolo della pipì e della cacca.
Kuro fece come gli era stato detto, spostandoli direttamente nella cuccia di Yaku e portandoci ogni nuovo cucciolo che Kenma finiva di nutrire.
Il biondo fece un sorriso –In quella di Yaku? Non in quella di Lev?
-Sappiamo bene entrambi chi si comporterà da genitore per questi cuccioli. Guardalo quell’altro idiota- indicò Lev che li fissava con occhi sbarrati dal davanzale della finestra –è completamente terrorizzato.
Kenma soffocò una risata mentre finiva di nutrire il piccolo cucciolo e si alzava a sua volta per posarlo insieme agli altri, i quali erano già tutti addormentati accoccolati contro Yaku.
Questo stava aspettando l’ultimo gattino e solo dopo che Kenma lo sistemò per bene piegò la testa per dormire a sua volta.
Kuro invece era arrivato di fronte la finestra, aveva messo le mani sui fianchi e stava rimproverando Lev, ovviamente sempre a bassa voce considerando l’orario –Non puoi andare in giro a diffondere il tuo sperma per poi non occuparti dei tuoi figli!
Lev risposte con un “meow” stizzito.
Questo fece corrugare ancora più la fronte a Kuro –E non rispondermi con quel tono! Quelli sono tuoi, non di Yaku, dovresti occupartene tu!
Lev gli soffiò contro, fece un altro miagolio infastidito e poi, saltando giù dalla finestra,  si avvicinò non troppo sicuro alla cuccia di Yaku.
Gli girò intorno per un po', li annusò diverse volte e infine si accoccolò per dormire con loro.
Era più vicino a Yaku che ai suoi cuccioli, ma era pur sempre un passo avanti.
Kenma tornò a sdraiarsi mentre rideva, Kuro si mise al suo fianco con un lamento –Mi sento vecchio.
-Perché siamo appena diventati nonni?
-Sì. L’avevo detto che avremmo dovuto castrarli.
Kenma gli lanciò un’occhiataccia –Li abbiamo presi tutti maschi proprio per non farlo.
-Lo so, lo so, stavo scherzando.
Kenma si sistemò meglio contro il suo petto –Dai dormiamo, sento che domani sarà una giornata stancante.
 
-Lev! Che diavolo! Non calpestare i tuoi figli!
Era mattina e la coppia aveva sceso i cuccioli al piano di sotto per trovargli una sistemazione migliore e nutrirli nuovamente.
-Figli? Chi ha fatto figli?- domandò un Bokuto confuso e addormentato mentre scendeva le scale dopo aver sentito l’urlo infastidito di Kuro.
Kenma era in piedi vicino al lavandino a riempire il contagocce e lasciò a Kuro la possibilità di rispondere. Questo sospirò mentre si sedeva a terra accanto ai cuccioli –Lev ci ha portato i suoi cuccioli, probabilmente sono stati abbandonati dalla mamma.
-Oh mio dio, sono bellissimi!- Bokuto si affrettò al fianco di Kuro con gli occhi che gli brillavano mentre guardavano i gattini provare ad arrancare in giro e sbattendo anche tra di loro.
Yaku era l’unico tra i gatti adulti ad essere lì accanto a loro, che li riprendeva quando andavano troppo lontano e li divideva quando iniziavano a litigare.
Akaashi commentò –Sbaglio o Lev sembra l’unico terrorizzato da tutto questo?
Kenma lanciò uno sguardo al gatto in questione, era appollaiato sullo schienale del divano, i nervi tesi mentre guardava fisso Yaku occuparsi dei suoi cuccioli.
-Lev è totalmente terrorizzato dalla paternità- confermò il biondo avvicinandosi ai cuccioli per nutrirli –ma se ne occuperà Yaku. Ha sempre avuto questo istinto materno, anche quando erano tutti e tre piccoli si è sempre comportato come se fosse la mamma di tutti loro. Per un periodo abbiamo pensato che fosse femmina.
Bokuto stava continuando con i suoi scleri –SONO BELLISSIMI, OH MIO DIO AKAASHI TI PREGO PRENDIAMONE UNO! ‘KAAAAASHI PER FAVOREEE.
Akaashi arrossì leggermente mentre iniziava a preparare la colazione –Bokuto non viviamo neanche insieme- fece presente.
-E andiamo a vivere insieme!
Kuro soffocò una risata –Bel modo per dichiararsi.
Akaashi era completamento rosso –Forse dovremmo parlare di questo in…
Bokuto non lo lasciò concludere, il suo volto completamente depresso mentre diceva con urgenza –Non ti piaccio abbastanza per poter vivere insieme a me? Io pensavo che volessi passare la vita con me!
Kenma borbottò –Sì, fate come se noi non ci fossimo.
A Bokuto non sembrava importare del pubblico, tutta la sua attenzione adesso era per il suo ragazzo.
-Io non so se…- provò Akaashi con voce sempre più bassa –sto ancora studiando, non potrei permettermi una casa che non sia quella stanza che ho al college pagata con la borsa di studio.
-È di questo che ti preoccupi? Io ho già casa mia, non devi preoccuparti di pagare la tua parte!
-Non voglio vivere a scrocco.
Kuro decise di intervenire per aiutare il suo amico –Sono abbastanza certo che non vivrai a scrocco, lo ripagherai preparandogli da mangiare! Così magari smette di nutrirsi di cibo d’asporto e inizierà a fare le prime spese sane della sua vita.
Bokuto annuì velocemente, l’aspettativa nei suoi occhi.
Kenma si intromise a sua volta –Puoi sempre ripagarlo con il sesso.
-Oh mio dio- Akaashi era talmente imbarazzato che aveva portato le mani avanti per bloccare tutte le cose che stavano dicendo –Sentite… ci penserò! Basta che chiudete tutti quelle bocche!
Kuro e Kenma risero sovrastando i miagolii dei gattini soddisfatti che stavano venendo nutriti.
Bokuto invece si alzò di scatto e corse dal suo ragazzo, stringendolo in un abbraccio che per poco non gli slogò diverse articolazioni.
  
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