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Autore: Hannah1987    10/11/2021    1 recensioni
Provate ad immaginare: è un giorno come tanti altri, quando all'improvviso vedete con i vostri occhi davanti al giardino di casa una cabina blu della polizia ed un uomo affascinante chiamato Il Dottore... come reagireste? Questa è la mia storia, una comune ragazza di Brooklyn che rincontra il Dottore dopo sei anni, ma non sa ancora che viaggiando nel Tempo e nello Spazio ... Scoprirà di essere un'altra persona, che mai nessuno si sarebbe aspettato .
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cybermen, Dalek, Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP, Tematiche delicate
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Capitolo XII
Viaggio nel  Passato
 
Quando aprii gli occhi Jack dormiva ancora. Qualcuno mi aveva messo una coperta sulle spalle … sicuramente era stato il Dottore. Appoggiai una mano sulla fronte di Jack: era fredda … stava bene. Decisi di andare a farmi una tazza di tè. In cucina trovai il Dottore.
"Buongiorno amore … come sta Jack?" mi chiese, sorridendo.
"Dorme ancora. Faccio un po' di tè... ne vuoi?" Gli rispondo, tra uno sbadiglio e l'altro.
"Sai che non dico mai di no ad una bella tazza di tè! Hai dormito bene?"
"Ero un po' scomoda per la verità... ma tutto sommato non male; mi hai coperta tu?" chiesi curiosa  al  Dottore.
"Sì... Eri così carina..." mi rispose, accarezzandomi una guancia.
Nel frattempo avevo preparato il tè e lo stavo versando nelle tazze: una per me, una per il Dottore e una per Jack.   Gli avrebbe fatto bene. Lasciai il Dottore in cucina e mi diressi di nuovo verso la stanza di Jack: dormiva ancora. Mi sedetti vicino al suo letto e aspettai che  si svegliasse. Dopo poco iniziò a muoversi e, finalmente, aprì gli occhi.
"Bentornato tra noi, Jack! Come ti senti?"
"Sono un po' frastornato... ma sto bene... " mi rispose, sulle labbra un accenno di sorriso.   Mi sentii sollevata. Lo abbracciai, facendo attenzione a non fargli male, e gli diedi un bacio sulla fronte:
"Mi hai fatto preoccupare a morte … temevo di averti perso... per fortuna poi è andato tutto per il verso giusto!!"
"Mi dispiace, Pearl …"
"Ora è passato... tieni … ti ho portato una tazza di tè... ti farà bene … poi riposati ancora un po' mi raccomando!!"
"Va bene mammina..." mi prese in giro lui. Poi, sottovoce, aggiunse: "Grazie..." gli sorrisi e lo lasciai riposare. Jack dormiva per la maggior parte del tempo: era stata veramente una brutta avventura per lui... Così passarono un paio di giorni … poi finalmente riuscì ad alzarsi dal letto. Io e il Dottore eravamo nella sala di controllo del TARDIS quando lo vedemmo arrivare, barcollante...
"Jack!! Cosa ci fai in piedi? Devi riposare ancora!!" gli dissi, preoccupata.
"Sto bene, Pearl! Sono tre giorni che non faccio altro che dormire...non ti preoccupare... Dottore. Posso parlarti un attimo? "
"Certo. Vieni, andiamo di là."
Non mi dava fastidio che Jack non volesse rendermi partecipe della conversazione... ma ero curiosa...quindi mi avvicinai alla porta e rimasi in ascolto...
"Dottore... intanto volevo ringraziarti. Mi hai salvato."
"Ehi... siamo amici. Anche tu avresti fatto lo stesso per me …"
"Veramente ho cercato di ucciderti. E me ne vergogno molto...insomma... so che non è stata colpa mia, che ero sotto l'influenza
di quel chip … ma non posso farne a meno..." Improvvisamente Jack afferrò un polso del Dottore e gli sussurrò, in un orecchio.
"Stai attento... ci riproveranno … e sono pronti a tutto. Anche ad usare Pearl! Proteggila, Dottore!"
"Lo sai che lo farò … la proteggerò a costo della mia stessa vita!"
All' improvviso il TARDIS cominciò a sussultare... sembrava quasi che stessimo attraversando una qualche tempesta spaziale. Il movimento richiamò il Dottore e Jack. Eravamo tutti e tre nella sala di controllo.
"Pearl che sta succedendo? Hai toccato i comandi?" mi chiese il Dottore.
"Non lo so!! Io non ho toccato niente!!" Così come era cominciato, il movimento finì.
"Forse siamo atterrati..." propose Jack.
Il Dottore si precipitò verso la porta e l’ aprì. Eravamo finiti in un giardino dall'erba verdissima. Il cielo sopra di noi era limpido, senza neanche una nuvola. Uscimmo e fissammo la casa davanti a noi... rimasi molto stupita... sapevo perfettamente dove eravamo finiti. Ma come era possibile? Perché il TARDIS ci aveva portati qui?Jack interruppe i miei pensieri:
"Questo posto... sembrerebbe Cardiff … Dottore, sai dove siamo?"
"Non ne ho..." disse stupito Jack ed  incapace  di parlare.
"Sì Jack. Siamo a Cardiff … e precisamente siamo nella primavera del 1994... tre giorni prima del mio sesto compleanno!" dissi io, interrompendo il Dottore. Continuavo a fissare quella casa. Il Dottore e Jack, invece, fissavano me.
"Pearl, tesoro... come fai a saperlo? Un'altra delle tue visioni?" mi chiese il Dottore, curioso.
"No, no … niente visioni ... questa è la casa dove ho vissuto con i miei genitori... ci ho vissuto per 12 anni... vedete laggiù? Quell'albero, appena piantato? L'abbiamo piantato io e mio padre, qualche giorno prima del mio compleanno... una volta cresciuto volevamo appenderci un'altalena … ma non l'abbiamo mai fatto. Mio padre se n'è andato prima del mio settimo compleanno... non l'ho più rivisto da allora …" Il Dottore mi si avvicinò e mi abbracciò.
"Mi dispiace, Pearl..." Lo abbracciai anche io, felice di avere qualcuno da amare e che mi amasse.
"Non fa niente … è passato molto tempo. Venite … vi presento i miei genitori!!"
Io, il Dottore e Jack ci incamminammo verso la porta di quella che era stata casa mia e bussammo. Rimanemmo in attesa che mia madre ci aprisse. A quel tempo mia madre , era davvero una bellissima donna dai capelli biondi con lo sguardo dolce che sembrava quello di una bambina, gli occhi del colore del mare. Mio padre invece, era un uomo affascinante dai capelli castani e gli occhi color nocciola. Io adoravo mio padre. Aveva un carattere meraviglioso come quello di mia madre, entrambi erano stati degli ottimi genitori ed io li amavo per quello che erano.
“James? Dai un occhiata alla piccola Pearl; mentre io vado ad aprire la porta …”
“Va bene tesoro!”
Vedevo mia madre venirci incontro ed entrambi i miei cuori facevano i salti di gioia... i miei occhi si riempirono di lacrime... ero davvero felice. Avevo la possibilità di rivedere i miei genitori, dopo tantissimo tempo!! Il Dottore vide il mio sguardo e subito capì cosa stavo provando... in fondo anche lui poteva rivedere mia madre. Mi prese per mano e la strinse forte. Finalmente la porta d'ingresso si aprì. Mia madre ci guardava... ero come incantata... stavo per salutarla, quando notai che il suo sguardo si era posato sul Dottore. Vidi mia madre sorridere e abbracciare il mio uomo.
"Oh mio Dio!! Dottore, sei proprio tu?"
"Ciao Katy... Ti trovo davvero bene..." le rispose lui, con il suo solito sorriso affascinante. Mia madre finalmente posò lo sguardo su di me.
"Vedo che sei in compagnia, Dottore... non mi presenti i tuoi compagni?"
Non riuscivo a credere alle mie orecchie... mia madre non mi riconosceva!!
"Mamma... sono io... sono Pearl …" le dissi, disperata. Era da quando avevo incontrato il Dottore che sognavo questo momento... e niente era andato come speravo...
"Non dica sciocchezze per favore... mia figlia è bionda e ha gli occhi nocciola... non si permetta di mettere il mezzo la mia Pearl!! Dottore... Chi è questa donna?" Solo allora capii... ero diventata un Signore del Tempo... mi ero rigenerata … avevo cambiato aspetto... come avrei potuto farmi riconoscere?
"Katy …" intervenne il Dottore "... lei è veramente Pearl, tua figlia... sono successe tante cose... lei è … beh..."
"Lei è cosa? Come fa ad essere Pearl?"
"Mamma... io... sono diventata un Signore del Tempo... lo sono sempre stata in verità... ma solo
dopo aver incontrato il Dottore sono riuscita a tornare me stessa... ho cambiato aspetto perché  mi sono rigenerata..."
Vidi passare molte emozioni sul volto di mia madre: prima rabbia, poi confusione, incertezza ed infine stupore...
"Pearl..." sussurrò mia madre, prima di abbracciarmi forte... vidi che il Dottore e Jack mi guardavano sorridenti...
"Katy... Chi era alla porta?" un uomo si avvicinò a noi, con una bimba bionda in braccio... era mio padre.
"James non ci crederai!! Lei è Pearl... nostra figlia!! Viene dal futuro …"
"Ciao papà..." dissi, emozionata. Vidi mio padre sbiancare. Anche lui mi abbracciò, con il braccio libero.
"Venite, entrate..." disse mia madre "abbiamo un sacco di cose da raccontarci!"
"Io aspetto qui fuori... ho bisogno di respirare un po' di aria fresca dopo tutto il tempo passato a letto …" disse Jack. Noi annuimmo ed entrammo in casa. Mio padre sapeva benissimo cosa voleva dire essere un Signore del Tempo ma mia madre non conosceva la verità su di lui; le aveva sempre nascosto la sua vera identità.
“Un momento...” esclamò il Dottore "come fa Pearl ad essere un Signore del Tempo? E' vostra figlia, non c'è dubbio perché vi somiglia troppo. Ma allora uno di voi due... uno di voi due è un Signore del Tempo!!" Il suo ragionamento mi fece impallidire... non ci avevo mai pensato … Cosa mi avevano nascosto i miei genitori? Cosa mi era successo e perché non lo ricordavo?
“Non può essere Dottore! Nessuno di noi due è un Signore del Tempo... altrimenti lo saprei!! Vero James ?” esclamò mia madre, sicura. Mio padre ammutolì di colpo e non sapeva cosa dire.
Vidi mia madre impallidire, spaventata dal silenzio di mio padre. Finalmente ruppe il silenzio e disse:
"Sapevo che prima o poi ... sarebbe successo! Ascoltami Katy... io sono sempre stato un Signore del Tempo e fra la mia gente ero una leggenda. Tutti mi conoscevano con il nome di James il Temerario. Tutto è cominciato con l'Ultima Grande Guerra Temporale tra i Signori del Tempo e i Dalek su Gallifrey : il nostro pianeta di origine. La guerra si concluse con l'annientamento di ambo le parti e il nostro pianeta fu sospeso in un blocco temporale... io sopravvissi, mi resi umano e mi rifugiai sulla Terra. Oltre a me sopravvissero altri due Signori del Tempo, il Dottore e il Maestro, e un Dalek confinato sulla Terra dai meandri dello spazio – tempo. Ecco! Ora sai tutto!” concluse mio padre. Non ci potevo credere … mi aveva sempre mentito! Guardai il Dottore, in cerca di una spiegazione. Vidi che anche lui era stupito: capii che non l'aveva riconosciuto.
“Perché non me lo hai mai detto James?” esclamò adirata mia madre.
“L’ho fatto per proteggere te e la bambina Katy; per tenervi al sicuro...” le rispose con tono serio.
“Allora se lo hai fatto per proteggerci … perché io non mi ricordo di essere una Figlia del Tempo ed un Signore del Tempo? ” intervenni io con tono curioso e allo stesso tempo adirato.
“Quando eri una bambina … ti ho privato della tua essenza di Signore del Tempo e ti ho resa umana; l’ho rinchiusa in questo orologio …” mi disse, mostrandomi un orologio da taschino d’argento: “… si chiama orologio dell’ eternità; tutti i Signori del Tempo ne hanno uno! Esso racchiude tutta l’essenza del Signore del Tempo e tu … non lo hai mai ricevuto …”
“Che cosa? Perché lo hai fatto? “ gli chiesi stupita.
“L’ho fatto perché volevo che... non ti rintracciassero mai.”
“Chi papà? Chi non deve rintracciarmi?” lo incalzai. Mio padre stava per darmi una risposta ma … il bussare insistente alla porta catturò la nostra attenzione.
“James ? Ci sei? Sono il capitano Jack Harkness; ho bisogno di parlarti con urgenza …”
Perché Jack era così agitato? E cosa voleva da mio padre... l'aveva appena incontrato eppure sembrava si conoscessero. Non feci in tempo a chiederlo a papà che questi urlò:
“Nascondetevi, presto!! Il capitano Jack Harkness non deve sapere che siete qui!! se vi trova … rischiate di essere uccisi da loro!”
“Loro? Loro chi?” chiesi io, con tono preoccupato.
“L’oscurità è vicino e gli oscuri Signori del Tempo ritorneranno … loro vogliono te Pearl; ed io non posso salvarti! ”
   
 
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