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Autore: Hannah1987    11/11/2021    1 recensioni
Provate ad immaginare: è un giorno come tanti altri, quando all'improvviso vedete con i vostri occhi davanti al giardino di casa una cabina blu della polizia ed un uomo affascinante chiamato Il Dottore... come reagireste? Questa è la mia storia, una comune ragazza di Brooklyn che rincontra il Dottore dopo sei anni, ma non sa ancora che viaggiando nel Tempo e nello Spazio ... Scoprirà di essere un'altra persona, che mai nessuno si sarebbe aspettato .
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cybermen, Dalek, Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP, Tematiche delicate
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Capitolo XV
La Vendetta dei Cybermen  
 
P.O.V. Pearl
Il mio risveglio di quella mattina fu davvero dolce.
Ero abbracciata al mio uomo, con la testa appoggiata sul suo petto.
Lui dormiva ancora beato e vederlo accanto a me, con quel corpo perfetto e senza veli,
mi faceva venire in mente la nostra notte speciale. Il sol pensiero mi eccitava e mi faceva sentire bene.
Mi alzai dal letto in punta di piedi per non svegliarlo e, con le lenzuola di lino addosso,
andai in bagno, decisa a farmi una doccia calda in attesa del risveglio del mio Dottore.
 
 
P.O.V. Dottore
La luce calda di un sole primaverile, m'illuminò il viso e con gli occhi assonnati, mi girai cercando lei:
la mia dolce e adorata Pearl. Non c'era da nessuna parte. Così, decisi di chiamarla:
"Pearl, amore mio? Dove sei?"
"Sono in bagno... sotto la doccia!!!" esclamò lei, dalla stanza accanto.
“Ne hai ancora per molto?” le chiesi. Non sopportavo di non averla con me.
“Ho quasi finito!!! Cinque minuti e ti raggiungo...” mi rispose. Passarono i cinque minuti e la mia amata uscì dal bagno, come promesso. Indossava uno splendido accappatoio di lino bianco che le stava divinamente,sembrava una dea.
“Lo sai … che stai proprio bene con quell’accappatoio addosso? Anche se … staresti meglio senza …” le dissi maliziosamente.
“Non provocarmi Dottore … lo sai benissimo che cosa succede; quando vengo provocata …”
mi rispose, le labbra piegate in un sorrisetto provocatorio. La mia metà, si avvicina a me con sensualità ed eleganza e … iniziò a baciarmi con dolcezza, prima sulle labbra, poi mi morse l’orecchio ed iniziò a chinarsi su di me. Aveva l’intenzione di provocarmi a tutti i costi mentre io cercavo di opporle resistenza con tutte le mie forze ma … le sue avances erano così gradevoli che, alla fine, cedetti senza esitazione:
“Certo che tu … non ti arrendi mai!! Riesci sempre ad ottenere quello che vuoi …” Le dissi con tono malizioso mentre le sorridevo.
Facemmo di nuovo l’amore e questa volta fui io ad incominciare: le slacciai la cintura dell’accappatoio di lino e glielo tolsi con delicatezza. La baciai con foga e le dissi con malizia:
“Ti desidero Pearl … ho voglia di fare l’amore con te …”
Ricominciai a baciarla con passione e l’attirai dolcemente sul letto, verso di me. Mi stesi sopra di lei e ricominciai a baciarla delicatamente prima sulle labbra, poi sul collo, infine scesi sul petto che continuai ad accarezzare. Io amavo quella donna... l’amavo più della mia stessa vita! Quando stavo con lei … mi sentivo al settimo cielo... quando diventammo una cosa unica sospirai, sia per il piacere che per la felicità. Cominciai a muovermi sempre più velocemente. Insieme arrivammo all'apice. Un attimo dopo aver toccato il cielo, fummo interrotti dal bussare insistente alla porta della nostra camera d’albergo.
“Chi è?” domandai allo sconosciuto che si trovava dall’altra parte della porta. Non avevo voglia di lasciare il mio posto: ero stanco, abbracciato alla donna che amavo.
“Monsieur Smith?! Servizio in camera … le ho portato la colazione …”
“Entri pure e la lasci vicino alla porta, grazie...”
La porta si aprì e si richiuse subito dopo. Quando mi alzai per andare a vedere cosa ci aveva portato, vidi che il carrello era ricco di squisite prelibatezze: cioccolata calda con panna, due brioches con marmellata, macedonia all'essenza di fiori d'arancio con una spolverata di cannella e per concludere uova strapazzate. La colazione ideale per cominciare una nuova giornata. Consumammo la nostra splendida colazione a letto, imboccandoci a vicenda e continuando a provocarci. Passammo un paio d'ore, tra coccole e chiacchiere. Poi sentii la necessità di uscire da quella stanza e lo proposi a Pearl:
" Che ne dici di fare due passi? Come due turisti... nessuna preoccupazione, nessun alieno...solo noi due …"Lei mi guardò e mi sorrise:
"Mi piacerebbe moltissimo!"Ci preparammo ed uscimmo.
 
P.O.V. Pearl
Una volta usciti dall'albergo dove avevamo alloggiato, io e il Dottore decidemmo di dedicarci unicamente alla nostra passeggiata romantica, come una semplice coppia di turisti. Camminammo lungo le strade di Parigi, mano nella mano. Per la prima volta potevamo vivere una giornata tranquilla! Senza nessun imprevisto che ce la rovinasse. Mi sentivo davvero felice quel giorno, mentre visitavamo la famosa reggia di Versailles e il Museo del Louvre... concludemmo poi con un giro romantico in barca sulla Senna ed attraversammo la Valle della Loira. Infine ci ritrovammo sulla terra ferma nei pressi della Tour Eiffel, vicino ad un'antica gelateria.
"Ehi Pearl! Ti va di mangiare qualcosa di... freddo e gustoso?" mi chiese con gentilezza il mio adorato Dottore.
"Certo, volentieri!" gli risposi sorridendo.
Ci accomodammo vicino ad un tavolo all'esterno della gelateria, in attesa dell'arrivo di un cameriere per le ordinazioni. Quando arrivò disse:
"Bon jour messieurs! Che cosa vi porto?"
Il Dottore ordinò per entrambi:
"Vorremmo due coppe bi gusto: nocciola e stracciatella, con sopra una spolverata di panna per favore..."
"Come desidera, monsieur. "
Il cameriere se ne andò e dopo cinque minuti tornò con in mano un vassoio con sopra le coppe di gelato e i cucchiaini. Lasciò tutto sopra il tavolo con accanto qualche tovagliolo e il conto. Mentre io ed il Dottore ci gustavamo il nostro pasto freddo con assoluta tranquillità,qualcosa disturbò la nostra quiete... sembravano delle urla di una giovane donna che diceva:
“Aiuto!! Qualcuno mi Aiuti!!! Aaaahhhh!!”
“Ma che diavolo …” intervenni io all’improvviso, con un tono seriamente preoccupato.
“Shh!! Ascolta!!” mi disse il Dottore e, con un semplice gesto della sua mano, mi zittì.
“Io, non sento niente!!!” conclusi, rivolgendomi al Dottore.
“Esatto, Pearl !!! Parigi è troppo silenziosa, per essere una città caotica! Dobbiamo scoprire che cosa sta succedendo. Seguimi!!” mi disse, con tono serio.
 

P.O.V. Dottore
Dovevo assolutamente scoprire che cosa, stava succedendo alla città più caotica d’Europa. Il silenzio che dominava le strade di Parigi …
“Dottore … questo silenzio spettrale.. mette i brividi …” esclamò spaventata Pearl.
“Niente panico Pearl!! Sono qui con te...” esclamai io per tranquillizzarla. Ci avventurammo lungo le strade di Parigi in cerca di risposte con lo sguardo vigile, pronti a scattare in difesa ma … nulla, nessun segno di vita. Sembrava che la città … stesse morendo a poco a poco. Poi all’improvviso … sentimmo una voce. La stessa voce che avevamo sentito nei pressi dell’antica gelateria poco prima. Decidemmo di seguirla, in cerca di risposte. Girammo in lungo e largo per la città per circa mezz’ora ma senza esiti positivi. Proprio quando tutto … sembrava perduto … una giovane donna dai lunghi capelli color biondo cenere e gli occhi verdi, si avvicinò a noi e ci disse:
“Aiutatemi, vi prego !!! Sono inseguita da alcuni Cybermen che mi danno la caccia!! vogliono uccidermi!! non posso salvare la Terra da loro se non mi aiutate a distruggerli. Ho un disperato bisogno del vostro aiuto. Mi aiuterete, vero?” Io e la mia compagna di viaggio Pearl, rimanemmo stupiti di ciò che, ci aveva detto quella giovane sconosciuta.Com’ era possibile che una giovane donna, originaria della Terra sapesse dell’ esistenza dei Ciberniani?
Chi era veramente quella donna? Qual’era il suo segreto ?
“Cosa sai dei Cybermen? Chi sei veramente ?” le chiesi con garbo e gentilezza, ma allo stesso tempo insistendo, in attesa di una risposta.
“Alla prima domanda ti rispondo subito: i Cyber uomini, sono originari di Mondas, il pianeta gemello alla Terra; sono degli umani artificialmente modificati per sopravvivere alle condizioni estreme del proprio mondo el'unica sostanza che può ucciderli è l’oro: li soffoca. Per quanto riguarda la seconda … posso soltanto dirti che siamo parenti e che il mio nome è Jasmine.”
“Parenti ? Non capisco!!” le dissi stupito.
“Lo scoprirai presto, Dottore …”
“Come sai chi sono?”
“Dalle mie parti, sei una leggenda. Tutti conoscono la storia dell’Ultimo Grande Signore del Tempo, che ha salvato l’Intero Universo dal caos.”
Nel frattempo i Cybermen, erano sulle tracce di Jasmine. Stavano setacciando l’intera città per riuscire a trovarla ma, non subito furono fortunati: eravamo nascosti dietro ad una macchina parcheggiata, in attesa d’intervenire.
“Dobbiamo fare qualcosa per attirare la loro attenzione …”
“Ci penso io!!” si propose Jasmine, uscendo per prima dal nostro nascondiglio.
“Sbaglio, o stavate cercando me!!!” disse sparando a raffica dei proiettili con una semiautomatica su di loro che non si facevano un graffio.
“Delete, Delete …” diceva uno dei Ciberniani con quella sua voce fredda e metallica mentre, si avvicinava a lei con fermezza e determinazione, con l’intenzione di ucciderla.
“Uccidere il soggetto difettoso … Delete, Delete …”
“Stammi lontano rottame arrugginito!” disse mentre continuava a sparare proiettili.
“Non ho intenzione di rinunciare alle mie emozioni e alla mia compassione... non accadrà mai.”
“Adesso o mai più! E’ giunto il momento d’intervenire!!” mi disse con determinazione la mia giovane compagna di viaggio.
Dovevamo fare qualcosa per salvare quella ragazza ed impedire ai Cybermen di ucciderla.
 
   
 
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