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Autore: Nenottina    12/11/2021    2 recensioni
Se si toccano i tasti giusti, perfino il cuore più nobile può diventare corrotto. Peccato che senza Ladybug salvare Parigi risulti piuttosto complicato...
Uno spoiler? Non si tratta di Princess Justice.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ultima affermazione di Marinette aveva reso Chat Noir solamente più confuso di prima, come dimostrava la sua espressione più che stranita. In compenso, superata la sorpresa iniziale, il gatto nero si lasciò andare ad un sogghigno ironico « Stai parlando della tua dichiarazione d’amore nei miei confronti, non è vero? Ti ho rubato il cuore anche da Marinette, lo so… Faccio questo effetto »
Scherzare era l’unico modo che aveva trovato per affrontare quella discussione. In fondo, sapeva perfettamente che non era quello che la corvina stava cercando di dirgli.
« No, non hai capito… » la ragazza esitò di nuovo, prendendo il commento talmente sul serio che scosse la testa e fece un passo indietro, ma prima che riuscisse a spiegarsi in modo più dettagliato Chat Noir le prese la mano e si infilò rapidamente nel primo vicolo disponibile insieme a lei, intenzionato a trovare un posto più appartato in cui parlare. Le strade si stavano di nuovo riempiendo di persone, perciò non era sicuro rimanere davanti a quel portone come se nulla fosse.
Dopo aver camminato per alcuni secondi, ignorando la richiesta di rallentare da parte di Marinette, finalmente l’eroe di Parigi trovò un angolo nascosto che non era visibile dalla strada e ci si piazzò insieme alla ragazza.
Aveva perfino ignorato il trillo proveniente dall’anello. La felicità della sua Lady era molto più importante.
« Chat Noir, stai per ritrasformarti… » la preoccupazione della corvina a quel punto cambiò immediatamente destinatario, focalizzandosi completamente sul biondo « Io… Forse è meglio che me ne vada, adesso. Non posso stare qui o scoprirò chi sei… »
A detta di Marinette era già abbastanza complicato il piccolo dettaglio che tutti e sei gli eroi presenti quel giorno fossero venuti a conoscenza della vera identità di Ladybug. Non avrebbe potuto sopportare un’altra rivelazione simile.
Stava già per allontanarsi senza attendere la conferma dell’interlocutore, ma venne prontamente fermata da quest’ultimo, appena in tempo.
« No, Milady! Ti prego, non andartene » la sua fu quasi una supplica, difatti il suo sorriso allegro era completamente sparito in favore di un’espressione ben più ferita e triste « Non posso perderti proprio adesso… »
« Adesso che sai chi sono…? » domandò la ragazza, abbassando gli occhi subito dopo e prendendosi un momento di pausa prima di proseguire « Non posso continuare ad essere Ladybug. Dovresti dare gli orecchini a quella ragazza, sembra in gamba… »
In fondo, qualche altro secondo per spiegarsi poteva anche utilizzarlo. Nemmeno si rendeva conto che inconsciamente si stava comportando proprio come avrebbe fatto Ladybug con il suo compagno.
« Nessuno di noi vuole un’altra Ladybug. Soprattutto io » il biondo le prese gentilmente la mano, posando il Miraculous sul palmo e chiudendole delicatamente il pugno attorno ai due orecchini « Ripensaci, Milady. Sei perfetta come Ladybug, quello di oggi è stato solo un incidente che non si ripeterà »
« Non dovresti più chiamarmi così… » protestò l’altra, ma con ben poca fermezza, senza neanche tentare di sottolineare il fatto che ciò che era accaduto quel giorno era stato molto più di un banale incidente.
A quel punto, Chat Noir accennò un sorriso « Perdonami… Bugaboo? »
« Chat Noir! »
 
Il buon umore durò ben poco, perché prima che uno dei due potesse aggiungere altro, il Miraculous del gatto nero produsse nuovamente il suo tipico suono squillante, portando il ragazzo a sollevare la mano per controllare il proprio anello.
La ritrasformazione era iniziata.
« Oh no… Oh no…! » Marinette sgranò gli occhi, facendo un passo indietro e tendendo la mano libera come a volersi distanziare dalla situazione. Aveva perso più tempo del previsto, e la serenità che il biondo stava esprimendo in un momento tanto critico riuscì solamente ad agitarla di più.
Sembrava impossibile, ma Chat Noir non mostrava il minimo segno di timore. Sapeva che il suo segreto con lei sarebbe stato al sicuro, esattamente come lui avrebbe gelosamente custodito quello di Marinette. Nonostante ciò, non avrebbe costretto la corvina ad assistere, se non avesse voluto.
« So che farai la scelta giusta, Milady »
L’interessata riuscì a dare la schiena al ragazzo appena prima che quest’ultimo tornasse un normalissimo adolescente dai capelli biondi, ma il panico prese il sopravvento sulla ragione e la corvina si ritrovò ferma nello stesso punto senza essere in grado di correre via, con le braccia strette attorno al corpo e gli occhi chiusi nel vano tentativo di calmarsi da sola. In quel momento, era ben diversa dalla Ladybug che tutti conoscevano.
« Oggi vi ho messo tutti in pericolo, Chat Noir! Non avreste dovuto saperlo, era per la vostra sicurezza… E invece adesso anche Papillon sa chi è Ladybug, e userà sicuramente questa informazione a suo vantaggio! Non possiamo… Non posso permetterlo, capisci?! » in quel momento, Adrien stava proprio per replicare, ma la corvina proseguì senza lasciargliene il tempo « Se vi dovesse accadere qualcosa… Se mi akumizzasse di nuovo, o quando sono trasformata in Ladybug… Non potrei perdonarmelo. Ho fatto più danni io in un giorno che tutte le Ladybug precedenti nella loro intera esistenza! Come puoi volermi ancora come compagna dopo quello che è successo…?! »
Per Adrien, quelle parole furono un vero colpo al cuore. Avrebbe voluto che Marinette si vedesse proprio come la vedeva lui in quel momento, una ragazza praticamente perfetta sotto ogni aspetto. Era stato sciocco a non rendersene conto prima.
Vederla stare male faceva soffrire anche lui, ma avrebbe dovuto agire con cautela dato che la corvina era stata chiara nel dimostrare di non essere intenzionata a scoprire la sua identità, almeno non quel giorno.
Alla fine, il ragazzo si fece coraggio e le circondò silenziosamente il busto con le braccia, da dietro, posandole il mento sulla spalla e stringendola a sé per un lungo ed interminabile momento. Voleva farle capire che avrebbe appoggiato qualunque sua decisione, per quanto dolorosa fosse stata per lui.
A quel gesto inaspettato Marinette sussultò appena, incerta se quello fosse un invito implicito a voltarsi per guardarlo negli occhi o meno.
« Chat Noir…? » sussurrò con un’espressione leggermente confusa sul volto, arrossendo appena sulle gote.
Dopo qualche altro secondo passato nel più completo silenzio, Adrien si staccò dalla ragazza facendo un passo indietro. Esitò un istante, con gli occhi puntati sulla nuca di Marinette, prima di decidersi a correre via per tornare sulla strada principale.
 
Più tardi, Marinette era finalmente tornata a casa sua e si era rintanata in camera, rimanendo con i genitori lo stretto necessario per evitare che si preoccupassero troppo. Anche se era stata akumizzata, la decisione di Gabriel Agreste non si era certo dissolta magicamente, ma la corvina dovette ammettere che il confronto con sua madre e suo padre era andato meglio del previsto.
Quando fu certa di essere di nuovo da sola, ringraziò i kwami per l’aiuto che avevano dato quel giorno e ripose i Miraculous nella Miracle Box, soffermandosi a fissare per qualche secondo il posto vuoto che avrebbe dovuto essere occupato dal fermaglio per capelli ancora in possesso di Chloé. Solo a quel punto si concentrò sul Miraculous di Ladybug.
La coccinella aveva finito per accoccolarsi sopra al cuscino della chaise longue, sul quale erano posati la scatoletta vuota e gli orecchini l’una accanto agli altri. Marinette era stesa proprio di fronte alla piccola kwami, con un’aria palesemente abbattuta.
« Sono un vero disastro! » disse ad un certo punto, prima di nascondere il viso nell’imbottitura con un mugugno.
Tikki comprese che poteva finalmente intromettersi dopo lunghi minuti di silenzio, così le volò vicino, lasciandole una piccola carezza sulla guancia « Non è stata colpa tua, Marinette. Nessuno avrebbe potuto immaginare che la prossima vittima di Papillon saresti stata proprio tu… »
« Però adesso gli altri sanno chi si nasconde dietro l’identità di Ladybug, perfino Papillon… » mormorò la ragazza, scostando appena il viso per guardare la piccola coccinella « Cosa devo fare, Tikki? Se continuo ad essere Ladybug potrei mettere tutti in pericolo… »
« Stai facendo un ottimo lavoro, Marinette…. Non hai bisogno di cedere il tuo Miraculous per rimediare. Sono sicura che troverai il modo di superare anche questa difficoltà, esattamente come hai fatto con tutte le altre. Hai un’intera squadra di eroi su cui contare! » la kwami si posò accanto a lei e le sorrise, incoraggiante, ma evidentemente il commento non diede il conforto sperato, visto che inizialmente Marinette si limitò a sospirare.
« Sì, ma come? »
« Per esempio, potresti iniziare con l’andare da Chloé, più tardi… » suggerì Tikki a quel punto, ed il commento suscitò nella corvina una reazione più decisa. Dopo un attimo durante il quale prese in considerazione quella possibilità, si tirò in piedi e prese gli orecchini neri in mano con decisione.
« Hai ragione, non posso lasciarle il Miraculous. Anche se dovesse trattarsi dell’ultima volta, devo diventare di nuovo Ladybug »
   
 
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