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Autore: la_pazza_di_fantasy    17/11/2021    0 recensioni
Per Jerome la giornata non è iniziata nel migliore dei modi e peggiora quando una belva feroce cerca di ucciderlo per una ragione a lui sconosciuta.
Questo sarà solo l'inizio di una serie di avvenimenti che faranno capire a Jerome di non essere quello che credeva.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-si può sapere cosa state facendo?- chiese Jerome sconvolto. Aveva lasciato suo fratello con gli altri dominatori della terra per andare ad aiutare in battaglia e quando lo aveva fatto si era ritrovato davanti Itto e Jolie che si baciavano. Non che gli dispiacesse come cosa visto che li aveva visti gli sguardi che si lanciavano ma non si aspettava una cosa del genere nel mezzo della battaglia.
-Jolie ha trovato il suo elemento: il fuoco- disse tutto contento Itto continuando a stringere la ragazza a te.
-e tu l’hai baciata per questo?- chiese quasi ridendo Jerome.
-non solo per quello ovviamente-
-aspetta un attimo quella ragazza che stavi dicendo prima ero io?- chiese Jolie intromettendosi nella conversazione completamente scioccata da quello che aveva appena capito.
-si, spero non ti…- Itto si ritrovò per la seconda volta in pochi minuti con la bocca di Jolie sulle sua.
-mi dispiace interrompervi di nuovo ma staremmo combattendo noi- Jolie e Itto risero alle parole del loro migliore amico e si staccarono per continuare a combattere nonostante ogni tanto si lanciavano occhiate divertite.
-ma guarda un po’ tu che bel quadretto abbiamo qui- Jerome avrebbe riconosciuto quell’odiosa voce ovunque e si girò di scatto verso il suono giusto in tempo per riuscire a vedere il Riforgiatore, o Jerico, uscire da un blocco di terra che l’uomo aveva precedentemente formato.
-finalmente sei arrivato Jerico- ringhiò Jerome pronto a combatterlo. Aje aveva detto che avrebbe vinto no? Non aveva niente da temere. Sentì poi Jolie e Itto mettersi al suo fianco pronti per spalleggiarlo.
-oh quindi ti hanno detto il mio nome. E ti sono anche venuti a prendere, peccato tesoro mio che non avrete vista facile. Sono molto più forte di tutti voi messi insieme, non potete battermi-
-invece lo faremo, ti rispediremo nell’unico posto in cui devi stare per tutto quello che hai fatto ai miei genitori e a tutte le famiglie che hai distrutto-
-oh ma guardati, stai facendo l’eroe, eroe che non sei-
-lo vedremo- Jerome chiuse gli occhi sperando vivamente che concentrandosi intensamente su tutti gli elementi che avvertiva intorno a se anche se non era sicuro di riuscire a fare qualcosa. Aje aveva detto che sarebbe stato lui a sconfiggere il Riforgiatore ma in quel momento non sapeva minimamente come fare.
-che fai? Non hai il controllo sul tuo potere-
-può darsi, ma niente mi vieta di provarci- gli rispose Jerome mentre la pioggia che aveva iniziato a scendere da poco andava a formare uno scudo tutto intorno a lui riuscendo quasi all’ultimo momento ad evitare delle rocce appuntite che il Riforgiatore gli aveva tirato contro. Il suo cucciolo di riforgiato che lo aveva seguito fino in battaglia ringhiò in direzione di Jerico tanto che il castano guardò confuso la sua creatura.
-ma cosa…- non fece in tempo a finire la frase che il riforgiato lo attaccò quasi distruggendogli un braccio ma Jerico scuotendolo riuscì a toglierselo di dosso.
-non fargli del male- urlò Jerome arrabbiato e guardando preoccupato in direzione del suo riforgiato che con fatica si stava rialzando.
-ma guarda un riforgiato che non segue i miei ordini, sarà difettoso. Comunque ragazzino non hai la minima possibilità di vincere contro di me- con queste parole l’uomo si fiondò sul ragazzo fondendosi quasi completamente con la terra sottostante che stava diventando fango per via della pioggia battente. Jerome continuò a scudarsi con l’acqua mentre provava a lanciare attacchi di fuoco come aveva visto fare a Itto per tutto quel giorno. Ma il fuoco aveva una debolezza ed era la pioggia, pioggia che quindi non gli faceva usare quegli attacchi offensivi verso il suo nemico. Il moro si morse il labbro inferiore palesemente frustrato dalla cosa e provò a fare qualcosa utilizzando il vendo ma non essendosi mai allenato su quell’elemento non riuscì a fare niente se non spostare leggermente la terra intorno a Jerico.
Jerome iniziò a innervosirsi mentre anche i suoi amici cercavano in qualche modo di usare i loro poteri senza però riuscirci visto che la pioggia dava fastidio anche, e soprattutto, a loro.
L’unica soluzione che si parava davanti a Jerome davanti era quella di provare a dominare la stessa terra che stava dominando Jerico e sperare di riuscire a sconfiggerlo nonostante la terra fosse l’elemento di Jerico fin dall’inizio.
Il moro si concentrò sulla terra che aveva sotto i piedi e tentò di creare gli stessi ammassi di pietra che aveva creato in precedenza l’uomo. Con molta, tanta fatica, degli spuntoni di roccia gli si andarono a formare tutto intorno iniziando a galleggiare e Jerome essendo stanco per averli tenuti in equilibrio per tutto quel tempo gli scagliò contro l’uomo. Jerico non si era per niente aspettato un riscontro del genere ed essendo stato trovato completamente impreparato finì per essere preso in pieno da quegli spuntoni cadendo a terra. Nello stesso momento i ragazzi avvertirono dei forti e stridenti ululati e guardandosi intorno notarono che tutti i riforgiati si stavano sciogliendo ritornando ad essere fango e pezzi di bestie elementari, la battaglia era finita.
Jerome si guardò intorno e sospirò di sollievo quando vide il suo cucciolo di riforgiato trotterellare verso di lui tutto felice e contento.
-sei ancora vivo- gli sussurrò accovacciandosi e coccolandolo.
-JEJE- il ragazzo sorrise in direzione del fratello che correndo era arrivato da loro -e quello?- chiese sconvolto vedendo il riforgiato ancora in vita.
-non so perché sia ancora vivo ma ne sono felice- rispose il moro sorridendo in direzione del fratello per poi guardare verso Aje che li stava raggiungendo lentamente. Nessun altro si stava avvicinando a loro, tutti troppo scioccati per realizzare che era davvero finita. -grazie, ci siamo riusciti anche grazie a te- gli disse sperando in un gesto da parte del rosso, rosso che sgranò gli occhi osservando qualcosa dietro di loro.
-AJE NO!- urlò Caleb capendo quello che stava per succedere ma era stato un urlo tardivo. Il rosso aveva buttato a terra Jerome dando le spalle alla roccia che era diretta verso il moro e che lo aveva colpito in pieno. Roccia che era partita da Jerico che nonostante fosse mal ridotto e con il sangue che gli sgorgava a fiotti da tutte le ferite si era alzato per poter scagliare l’ultimo colpo.
Non ci fu bisogno dell’intervento di Caleb o degli altri wachawi che si stavano avvicinando per mettere al tappeto il Riforgiato visto che l’uomo aveva usato il suo ultimo pezzo di vita per poter uccidere quel ragazzino che lo aveva sconfitto. Era crollato poco dopo a terra, primo di vita.
-Aje?- sussurrò Jerome terrorizzato mentre sentiva il respiro del rosso sopra di se farsi sempre più pensante -che cazzo hai fatto?- gli chiese ad un passo dalle sue labbra mentre esse diventavano sempre più pallide.
-quello che andava fatto- gli rispose con voce strozzata Alexander cercando anche di spostarsi per non pesare sul corpo del più piccolo.
-tu lo sapevi?- chiese tra le lacrime il moro capendo finalmente di cosa avevano parlato suo fratello e Aje -sapevi che mi avresti protetto e non mi hai detto niente?-
-perché sapevo avresti rea…- un colpo di tosse bloccò la parola al ragazzo -reagito in questo modo. Non si può cambiare il destino Jeje- concluse riuscendo anche a mettersi sdraiato supino. Jerome si alzò da terra il giusto per potersi piegarsi ed essere il più vicino possibile al ragazzo.
-dovevi dirmelo, dopo quello che hai fatto avevo tutto il diritto di sapere che tu…- Aje non lo fece finire di parlare e gli posò con un piccolo sforzo le labbra sulle sue. Li, davanti a tutti.
-non potevo dirtelo, non potevo amore mio- sussurrò il rosso. Jerome si fiondò nuovamente sulle labbra del ragazzo che ormai aveva chiuso gli occhi.
 

 
   
 
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