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Autore: Nenottina    19/11/2021    2 recensioni
Se si toccano i tasti giusti, perfino il cuore più nobile può diventare corrotto. Peccato che senza Ladybug salvare Parigi risulti piuttosto complicato...
Uno spoiler? Non si tratta di Princess Justice.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole stava ormai già calando dietro agli edifici più lontani quando l’eroina di Parigi si lanciò dal terrazzo della propria camera per raggiungere la dimora dei Bourgeois. Quando fu a destinazione, scoprì che Chloé era intenta a limarsi le unghie con il cellulare accanto, su cui aveva appena digitato un messaggio.
Dopo aver ritirato lo yo-yo per agganciarlo al fianco, Ladybug bussò dunque alla porta finestra che collegava la camera al terrazzo, stampandosi sul volto un sorriso ed alzando una mano per salutare una volta che la figlia del sindaco si fu accorta di lei.
Quando Chloé raggiunse la corvina all’esterno, per prima cosa la squadrò da capo a piedi, con una mano al fianco, ma alla fine si convinse che si trattava della vera Ladybug ed il suo scetticismo calò quanto bastava da consentirle di accennare un sorriso.
« Ero sicura che non potevi essere sparita all’improvviso, Ladybug! » senza attendere oltre, la strinse in un abbraccio, che l’altra dovette sopportare in silenzio.
« Mi dispiace avervi fatto preoccupare… Ma in effetti è una storia buffa » iniziò l’eroina a pois, staccandosi e portando una mano alla nuca « È stato un caso, oggi non avevo il mio Miraculous e sono riuscita a riprenderlo solo poco fa… E parlando di Miraculous, Marinette mi ha detto che volevi vedermi »
Prima di uscire aveva elaborato una scusa che si augurava fosse plausibile, proprio per evitare di ritrovarsi spiazzata nel caso in cui avesse dovuto dare una spiegazione su quanto accaduto quel pomeriggio. In ogni caso, sperava che quell’ultimo commento avesse accelerato le cose.
« Esatto, le ho detto chiaramente che avrei restituito il Miraculous solo ed esclusivamente a te! » le disse l’altra, portando le mani ai fianchi con fermezza « Gli altri eroi li hanno dati a lei, pensavano davvero che fosse Ladybug. Ridicolo, non è vero? »
« Non preoccuparti, i Miraculous sono al sicuro adesso. Marinette me li ha restituiti insieme al mio dopo la battaglia di questo pomeriggio » spiegò la corvina a quel punto, pentendosi già delle menzogne che stava sfornando come ogni volta che doveva far quadrare la sua doppia vita « Mi ha anche spiegato quello che è successo… Non sarebbe dovuta andare così, spero che tu non te la prenda con lei per ciò che ha detto. Marinette ha solo cercato di proteggere la mia identità, lo ha fatto in buona fede »
« Non avrebbe dovuto fingere di essere te, non mi interessa affatto se era in buona fede! » protestò Chloé, per nulla felice di vedere che l’eroina stava giustificando un’azione tanto futile.
« Deve essere stata la prima spiegazione plausibile che le è venuta in mente… Ma non sono arrabbiata con lei, dico davvero! Vedi, i nostri orecchini sono simili e ce li siamo scambiati per sbaglio… Non avrebbe potuto spiegare perché aveva il mio Miraculous senza menzionare anche me »
L’eroina dai capelli corvini si augurava che ciò bastasse per mettere fine al discorso, ma Chloé a quel punto si lasciò andare ad una breve risata prima di prenderle la mano per invitarla a seguirla « Se vuoi qualcosa di davvero bello da indossare posso prestartelo io! Quei gioielli assolutamente ridicoli sono nulla in confronto ai miei, perché non entri e ti provi qualcosa? »
Benché presa in contropiede, Ladybug tirò immediatamente indietro la mano, accennando una risata nervosa « Grazie, Chloé… Magari un’altra volta. Non ho molto tempo adesso…  » si scusò, abbassando gli occhi per un attimo e schiarendosi la gola prima di tornare a guardare la sua interlocutrice e proseguire con il discorso « Per ora mi accontento del Miraculous, così posso rimetterlo insieme agli altri »
« Oh, d’accordo… » nonostante la punta di delusione nel tono di voce, la bionda si sfilò il Miraculous dalla chioma e lo diede all’eroina davanti a lei, che finalmente riuscì a regalarle un sorriso sincero.
« Ti ringrazio per aver aiutato Chat Noir in mia assenza. Avete fatto un ottimo lavoro, tutti quanti »
Quelle parole le pensava davvero, e quando era giusto non poteva non dare il dovuto riconoscimento anche a Chloé, che difatti dopo quel commento sembrò immediatamente risollevarsi « Lo so, sono stata davvero brava! »
La conversazione era ormai conclusa, perciò la corvina prese lo yo-yo tra le mani, segno del fatto che stava per congedarsi « Allora… Arrivederci, Chloé »
Dopo un ultimo cenno in segno di ringraziamento, Ladybug lanciò la propria arma verso il primo appiglio disponibile e si allontanò rapidamente, mentre la figlia del sindaco le gridava dietro « A presto Ladybug! Ricordati che sono sempre qui se dovessi avere ancora bisogno di me! »
 
La corvina era intenta a volteggiare tra i tetti per ritornare a casa, ma a circa metà strada decise di rallentare e di fermarsi su un tetto. Quello avrebbe potuto essere il suo ultimo giorno da Ladybug. Avrebbe dovuto assaporarlo di più, prima di consegnare il suo Miraculous a qualcuno in grado di proteggere Parigi meglio di quanto aveva fatto lei.
Presa quella decisione, si mise a cercare un posto tranquillo dal quale avrebbe potuto godere di uno splendido panorama sulla città, ed una volta trovato le ci volle poco per sedersi su un tetto e lasciarsi catturare da quei colori e da quelle luci.
Con tanti pensieri per la testa, inizialmente nemmeno si accorse che il suo yo-yo si era messo a squillare, segno di una chiamata in arrivo. Non si aspettava che Chat Noir la contattasse, ma nel momento in cui aprì l’arma per rispondere e scoprì che era proprio il compagno si alzò immediatamente in piedi, lanciandosi diverse occhiate intorno con non poca preoccupazione. Per quel che ne sapeva, poteva benissimo essere successo qualcosa senza che lei se ne accorgesse, ed in quel caso sarebbe stata solo l’ennesima conferma del fatto che non era più adatta a proteggere i parigini da Papillon.
« Chat Noir? Cosa succede, dove sei? »
Dall’altro capo della linea, la voce allegra del gatto nero mise in chiaro immediatamente che non c’era alcun pericolo in vista « Buona sera, Milady! Speravo proprio di trovarti… Mi stavo chiedendo, non ti andrebbe di passare la serata con il tuo Chat Noir di fiducia? »
« Mi hai chiamato solo per questo…? » domandò l’altra, ed anche se in un primo momento il suo tono fu incredulo, poco dopo assunse una vena più scherzosa « Credevo fossi troppo impegnato per certe cose. Tipo, a firmare gli autografi, o qualcosa del genere… »
« Non sono mai troppo impegnato per passare il tempo con te, Milady »
Sentendo quelle parole, Ladybug si concesse un sorriso. Sarebbe stato bello tornare indietro di un giorno ed evitare tutte quelle preoccupazioni, ma c’erano anche momenti, come quello, che non avrebbe mai voluto cancellare.
« Dimmi dove ti trovi, ti raggiungo »
 
Il terrazzo che Chat Noir aveva scelto per quella serata speciale regalava una splendida vista sulla Torre Eiffel illuminata a giorno. Tutto attorno erano state accese alcune candele, e sulla pavimentazione erano stati sparsi petali di rosa rossi. Era perfino stata allestita una piccola zona con dei cuscini, per creare un’atmosfera più calda ed appartata.
Quando Ladybug atterrò, il biondo era già in piedi, ad attenderla con una rosa in mano ed un sorriso sincero sul volto. Nonostante tutto, vedere quanto si era impegnato per lei la rasserenò momentaneamente.
« Benvenuta, Milady » esordì il gatto nero con un inchino, mentre la ragazza si guardava intorno quasi a bocca aperta. Un attimo dopo, il ragazzo si avvicinò e le offrì il fiore, che la corvina scoprì avere una tonalità particolare, un colore intermedio tra il bianco ed il rosso.
« Questo colore si chiama carnicino. Ho controllato, sai? La rosa carnicina si regala quando si vuole promettere di mantenere un segreto » spiegò il biondo, prendendo le mani della ragazza tra le proprie « Sono felice di vederti ancora nei panni di Ladybug… »
Era chiaro che quando aveva menzionato il segreto si stava riferendo alla vera identità dell’eroina di Parigi. Pensare che il biondo avesse cercato proprio quel colore appositamente per lei la fece sentire stranamente bene. Chat Noir aveva davvero a cuore la sua felicità.
« Ti ringrazio, davvero… » Ladybug socchiuse gli occhi, annusando l’odore intenso della rosa che le era stata regalata prima di concedersi un leggero sorriso e lasciare che il compagno le prendesse le mani « Io… Sono solo stata da Chloé a prendere il Miraculous dell’ape… » aggiunse poi, spiegandogli così il motivo della sua uscita. Non voleva dargli false speranze, aveva ancora molti dubbi e, di fatto, quello era l’unico motivo che l’aveva spinta ad indossare nuovamente gli orecchini. Non voleva rischiare di fare l’ennesimo danno lasciando il Miraculous alla figlia del sindaco.
Nonostante ciò, Chat Noir non si diede per vinto tanto presto. Il suo sorriso vacillò appena, ma alla fine si scostò e chinò il busto per invitare Ladybug a sedersi insieme a lui con un gesto della mano « Milady, dopo di te. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere parlare senza il piccolissimo dettaglio della ritrasformazione imminente »
La corvina a quel punto esitò, non sapendo se accettare o meno. Si sentiva esausta, e non era certa di essere in grado di affrontare una conversazione tanto importante come quella che si prospettava all’orizzonte, ma al contempo non se la sentiva nemmeno di mandare tutto all’aria proprio quella sera. Chat Noir le era sempre stato vicino, si preoccupava sinceramente per lei, perciò meritava delle spiegazioni più dettagliate di quelle che aveva ricevuto nel pomeriggio, soprattutto se la decisione riguardante Ladybug sarebbe diventata definitiva.
Alla fine, i due ragazzi si sedettero l’uno accanto all’altro in mezzo ai cuscini, e per diversi secondi rimasero in silenzio ad osservare il panorama notturno. Bastò davvero poco per tranquillizzarli. Le luci di Parigi e la presenza del proprio compagno ebbero un effetto calmante su entrambi.
« Com’è andata, con Chloé? » domandò il gatto nero, rompendo il silenzio che si era creato. Per quanto piacevole, non era sua intenzione passare tutta la serata in silenzio, soprattutto se quel silenzio diventava poco a poco più imbarazzante.
« Sai com’è fatta » Ladybug scrollò le spalle, consapevole che anche il compagno avesse avuto modo di conoscerla « Direi bene, visto che non ha protestato… Le ho lasciato credere che io e Marinette fossimo due persone diverse. Io e Chloé… Non siamo esattamente migliori amiche, perciò è meglio così »
Chat Noir a quel punto accennò un nuovo sorriso « Sì, credo di poter immaginare »
Era una sensazione strana, per Marinette, ma poter parlare con il biondo senza dover nascondere chi fosse davvero le aveva tolto un grosso peso dal cuore. Aveva bisogno di aprirsi.
« Chat Noir? » iniziò, sollevando lo sguardo per puntarlo in quello del compagno « Lo sai, ho davvero paura di quello che potrebbe accadere se continuassi ad essere Ladybug, adesso che Papillon sa chi sono. Perché lui lo sa, non è vero…? »
Il biondo abbassò appena le orecchie nel sentire quelle parole, ma dopo un attimo il suo tono divenne fermo e gentile « Sì, lo ha saputo di certo. Ma non ti devi preoccupare, Milady… Io ci sarò sempre, non permetterò che Papillon ti akumizzi una seconda volta »
Il sospiro che la ragazza fece in risposta non lo rese sicuramente più tranquillo.
« È proprio per questo che le nostre identità non dovevano essere rivelate. Per questo abbiamo protetto il nostro segreto anche a costo di mentire! Non riesco a credere che sia stato tutto inutile… »
Vedendo che la sua interlocutrice stava iniziando ad agitarsi, Chat Noir si scostò per voltare il busto verso di lei e lasciarle una carezza sulla guancia « Non è stato inutile, credimi »
« Vorrei che fosse vero… » mormorò l’altra, abbassando lo sguardo, ma passò solo qualche istante prima che tornasse a guardare il biondo negli occhi « Volevo ringraziarti per ciò che hai fatto oggi. Non ti sei fatto scoprire dopo che la trasformazione si è annullata. E per tutto il resto, ovviamente… Mi avete salvata, non lo dimenticherò mai »
Quel ringraziamento lasciò Chat Noir leggermente spiazzato, ma alla fine gli fece nascere un lieve sorriso sul volto « Sai com’è, dovevo rimediare visto che tu hai salvato la mia vita giusto un paio di volte »
La battuta fece ridacchiare anche Ladybug, che diede una piccola gomitata scherzosa al compagno « Siamo una squadra, no? O almeno, lo eravamo… » dopo quel commento, l’eroina a pois rimase in silenzio per qualche momento prima di posare il capo sulla spalla del compagno « Sii sincero, credi che Parigi potrebbe essere più al sicuro se io smettessi di essere Ladybug? Magari, con quella ragazza come sostituta… »
Si trattava di una domanda importante, e nonostante a Chat Noir facesse piacere che Ladybug fosse tanto vicina non poteva sicuramente rispondere con tanta leggerezza come suo solito.
« Tu sei insostituibile, Milady » il braccio del ragazzo andò lentamente a circondare le spalle della corvina per stringerla a sé, facendola arrossire leggermente « Non so se Parigi sarebbe più al sicuro, ma ti posso promettere che non smetterò mai di proteggerti, anche da Marinette. Potrei anche venire akumizzato nel prendere tutte le akuma destinate a te e saprei comunque di essere in mani sicure, se ci sei tu a combattere dall’altra parte… »
In quel momento, era tutto così bello e piacevole che la coccinella non poté fare a meno di sentirsi al sicuro. Chat Noir poteva anche non essere l’amore della sua vita, poteva esagerare con le battute nei momenti meno opportuni, ma mai avrebbe potuto mettere in dubbio la sua lealtà verso di lei. Stranamente, dopo quelle parole si sentì davvero rincuorata, tanto che decise di lasciarsi definitivamente catturare dal momento, chiudendo gli occhi senza aggiungere altro.
   
 
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