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Autore: torigingerfox    19/11/2021    1 recensioni
La vita di Draco Malfoy si è drasticamente complicata. Suo padre è ad Azkaban, sua madre è praticamente ostaggio del Signore Oscuro, e lui non ha idea di come sopravvivere al Sesto Anno, e alla guerra. Vorrebbe solo essere un sedicenne qualunque, che gioca a Quidditch e frequenta le lezioni. Un giorno durante Storia della Magia trova un bigliettino anonimo, una studentessa in cerca di un amico di penna. Spinto dalla curiosità, e dalla voglia di normalità...decide di rispondere. Ma chi sarà mai questa misteriosa sconosciuta?
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Da VI libro alternativo
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Nella sua vita, a Draco Malfoy difficilmente era capitato di restare senza parole. Era sempre stato uno di quei maghi con la risposta pronta, sempre in grado di cadere in piedi, per giunta con una certa proverbiale eleganza. Quel giorno, però, Granger e il suo linguaggio tutt’altro che oxfordiano, l’avevano lasciato lì a boccheggiare come un pesce fuor d’acqua.
Raramente la strega perdeva il controllo, abituata com’era a fare da tata a quei due buoni a nulla di Potter e Weasley. Draco pensò che, evidentemente, doveva proprio andarle straordinariamente di traverso, visto che negli anni era stato l’unico a farle perdere il controllo. Segretamente, ne andava fiero. Riuscire a suscitare in lei quelle reazioni era una metaforica tacca sulla cintura.

Sospirando, il mago si chinò a raccogliere le pergamene e le piume d’oca, sperando con tutto sé stesso che quella spina nel fianco di una Grifondoro non si fosse accorta della lettera che si era fatto scivolare dalle mani.
Il pomeriggio precedente aveva preferito prendersi del tempo, per scrivere una risposta degna della sua misteriosa compagna, visto gli argomenti delicati. Purtroppo, quando aveva cercato di sgusciare nell’aula di Storia della Magia per attaccare la lettera sotto la sedia, Pansy gli si era incollata addosso come un francobollo, rendendogli impossibile qualsivoglia tipo di operazione sotto copertura.
 
Una volta assicuratosi che tutto fosse in ordine e che la missiva fosse al sicuro sotto la solita sedia, il mago uscì dall’aula con aria guardinga e si diresse verso la Sala Grande per il pranzo. Come minimo Granger gli avrebbe aizzato contro quei due cervelli defunti che si ostinava a chiamare amici, quindi si preparò al peggio. Quando Harry Potter era coinvolto, chissà come Draco aveva sempre la peggio.
 
Varcando la soglia della Sala Grande, Draco non poté fare a meno di lanciare uno sguardo circospetto al tavolo dei Grifondoro. Granger, notò, era seduta al suo solito posto ─Draco scelse di ignorare il perché sapesse quale fosse il posto prediletto dalla strega. L’essere riuscito ad arrivare indenne al suo posto, senza maledizioni scagliategli contro dai due bambocci seduti di fronte a lei, gli fece dedurre che la strega avesse tenuto il loro scontro nascosto ai compagni. La cosa lo sorprese. In fondo, era stato lui a provocarla fino alle lacrime.
 
«Se non ti conoscessi così bene, direi che stai fissando una certa strega seduta al tavolo dei Grifondoro», gli sussurrò Theo facendolo trasalire.
 
«Sei completamente fuori di testa, Theo?!» rispose Draco, affrettandosi a smentire l’amico.
 
Forse Theodore non si rendeva conto che non era saggio mettere in giro certe (false, completamente infondate, assurdissime) voci coi tempi che correvano. Era pur vero che l’amico non condivideva casa propria con il principe delle fottutissime tenebre, e che la sua percezione del pericolo era tarata su altri livelli, però avrebbe dovuto conoscere la situazione di Draco.
 
«Per le palle di Merlino, Draco! Non si può neanche scherzare ormai?»
 
«Certo, scherza pure. Anzi, già che ci sei scherza a voce un po’ più alta, Theodore. Così la prossima volta queste simpatiche battute potrai venire a farle sulla mia tomba!»

L’amico alzò gli occhi al cielo. «Dimmi, Draco. Chi esattamente potrebbe mai sentirmi mentre ti sussurro all’orecchio? Ma soprattutto, chi mi prenderebbe sul serio?»

«Non mi interessa, smettila e basta! Come se uno come me potesse mai mettersi a fissare una come lei».

Theo scosse la testa in evidente disaccordo. «Non buttarti giù così, Draco. Magari una come lei darebbe una possibilità persino a uno come te».

Draco era famoso per molte cose, ma indubbiamente non per il suo stare allo scherzo. Dall’altro della sua estrema permalosità decise che l’amico non meritava risposta alcuna, e se ne andò, lasciandolo solo al tavolo.
Il mago si mise a marciare verso la Biblioteca, rimuginando su quanto aveva detto Theo. Tutti pensavano che odiasse Granger per le sue origini. In realtà non la sopportava per ben altri motivi.

Non la sopportava perché era in grado di farlo sentire più stupido di un Troll, e perché sprecava il suo tempo con Potter e Weasley. Non la sopportava perché sfruttava un decimo del suo talento potenziale ─sì, Draco ne riconosceva l’indubbio talento. Dopo tutto, era invidioso, non cieco.

Chissà cosa avrebbe pensato di lui la sua misteriosa amica di penna, se avesse sentito come parlava della Granger. Probabilmente l’avrebbe etichettato come un bigotto, e l’avrebbe scaricato in un istante.

Draco si rendeva perfettamente conto di come la sua immagine pubblica non riflettesse minimamente quella privata. Spesso il mago si sentiva come un iceberg. Solo la punta visibile, e un intero mondo sommerso. I suoi pensieri, le sue credenze, erano inconciliabili col ruolo che, suo malgrado doveva ricoprire. Questo dover continuamente fingere, questa maschera metaforica che era costretto a portare, gli pesava più di ogni altra cosa.

Il mago aveva cercato di essere il più sincero possibile nella sua ultima lettera, senza però esporsi eccessivamente. Stava giocando col fuoco, e se ne rendeva assolutamente conto. Avrebbe dovuto stare molto più attento, e coprire le sue tracce in modo da non rischiare di essere smascherato.

Mentre era seduto a capo chino al tavolo più recondito della Biblioteca, intento a studiare Trasfigurazione, senti qualcuno sedersi al suo fianco.

Senza neanche alzare lo sguardo bisbigliò «Vattene, Theo» prima che l’amico ricominciasse a vaneggiare.

«Vengo in pace, o biondo amico mio!»

Niente, Theo era troppo un buffone perché Draco potesse tenergli il muso. «Perché ho come l’impressione che tu sia venuto a mendicare i compiti di Pozioni?»

«Perché sei estremamente perspicace, nonché intuitivo».

«Sai invece cosa sei tu?», rispose Draco sogghignando.

«Illuminami»

«Estremamente paraculo, nonché opportunista»

Theo si mise la mano sulla fronte, fingendo disperazione. «Tu mi ferisci! Non sono opportunista, sono semplicemente un cane in Pozioni. Ti offrirei in cambio i miei compiti, se tu ne avessi bisogno».

«Peccato che io sia più intelligente di te», disse il mago porgendogli la pergamena. «Tieni, sanguisuga. Ricordati di ridarmelo entro giovedì, ho Pozioni al venerdì mattina e non voglio arrivare senza un compito che in realtà ho fatto. Hai cinque giorni di tempo per riscriverlo cambiando le parole, puoi farcela!».

«Agli ordini capo», rispose Theo infilando la pergamena nella sua cartella e alzandosi per andare.

«Non arrivare all’ultimo come al tuo solito, Theo. E non restituirmela tutta spiegazzata!»

«Precisino rompiballe»

«Oi! Ridammi quel compito!»

In tutta risposta, Theodore scappò verso l’uscita ridendo.

Draco continuò a studiare Trasfigurazione, scuotendo la testa. Chissà cosa avrebbe pensato di lui la sua amica di penna, una volta letta la sua risposta. Aveva il terrore di essersi esposto troppo, di aver messo a nudo i propri sentimenti. Ormai era troppo tardi per cambiare idea, non aveva il coraggio di tornare nell’aula di Storia della Magia per la seconda volta in un giorno, col rischio di essere beccato.

Si sentiva vulnerabile, ma nel migliore dei modi. Voleva che la misteriosa sconosciuta lo vedesse per quello che era.

Draco Malfoy aveva un disperato bisogno di non essere il cattivo della storia, per una volta in vita sua.

Nota: Ciao a tutti, so che è passata un'eternita dall'ultimo update, ma diciamo che il mondo nel frattempo è andato a rotoli, e ho avuto un po' di cose che mi hanno tenuta occupata nella vita reale. Spero che questo capitolo vi piaccia, non ho nessuna intenzione di abbandonare questa storia, e farò del mio meglio per riprendere a pubblicare capitoli con una certa regolarità! Fatemi sapere cosa ne pensate!
 
   
 
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