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Autore: FalbaLove    20/11/2021    1 recensioni
Raccolta di One shots con protagonisti Neji e Tenten e con la partecipazione di (quasi) tutti i personaggi del mondo di Naruto.
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[Dalla Prima Storia]
-Mi manca- e non ci fu bisogno di aggiungere altro perché Tenten sapeva benissimo di chi stesse parlando. Aumentò la stretta di quell’abbraccio, quasi cercasse di colmare le braccia muscolose del terzo componente del loro Team. Anche un semplice gesto non sarebbe più stato lo stesso, non dopo la sua morte.
-Anche a me- si lasciò sfuggire sentendosi egoista a condividere il suo dolore di fronte ad una persona che tanto, troppo stava soffrendo.
-Ma io ci sono ancora, Lee, e ti prometto che non ti lascerò mai- e Rock Lee sapeva che poteva fidarsi delle parole della castana. Oramai il loro Team era stato distrutto, la morte di Neji aveva causato un buco nei loro cuori che mai si sarebbe rimarginato, ma dovevano andare avanti e provare a vivere.
Ci avrebbero tentato insieme.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Gli occhi color pece di Rock Lee sembravano brillare quel giorno di fine autunno: i suoi capelli, di un colore così simile a quello delle sue iridi e con un taglio che molti avrebbero giudicato improponibile, luccicarono colpiti dai raggi solari.
-Per me?- bisbigliò a labbra strette passandosi tra le dire rovinate e callose un pacchetto malamente incartato. La figura davanti a lui fece pendere il suo peso all'indietro sbilanciando il suo corpo.
-Certo- rispose non riuscendo a trattenere un sorriso radioso: un leggero venticello scompigliò i suoi castani capelli che erano imprigionati in una coda mal fatta. Rock Lee si prese ancora alcuni secondi per elaborare ogni informazione ricevuta prima di stringere con forza i pugni davanti al volto vibrante di entusiasmo.
-Sono così onorato di ricevere un regalo da te!- urlò sbracciandosi e attirando, come sempre, l'attenzione degli altri studenti che abbandonavano il cortile del liceo finita un'altra giornata di scuola.
-Piano Lee, così mi soffochi- mormorò Tenten mentre le braccia del ragazzo avvolsero il suo collo facendola traballare a causa del peso aggiuntivo.
-Il mio corpo freme di giovinezza e riconoscenza al solo sapere che hai pensato a me- continuò però il ragazzo aumentando, se possibile, i suoi urli mentre copiose lacrime iniziarono a scivolare veloci sulle sue gote. Tenten scosse la testa divertita riuscendosi finalmente a liberarsi dalle sue braccia.
-Lee, sei il mio migliore amico, è ovvio che pensi a te e poi è solo un pensiero per Natale. Non aspettarti niente di che- ma le sue parole sembrarono esser portate via veloci e inascoltate dal vento. I polpastrelli di Rock Lee scivolarono veloci sulla carta da regalo che avvolgeva il pacchetto, carta malamente tenuta insieme da una decina di pezzi di scotch che sembravano rendere lampante la scarsa manualità della ragazza. Quando finalmente l'oggetto venne rivelato gli occhi del suo migliore amico si spalancarono estasiati.
-È stupendo!- sussultò mentre le sue unghie rovinate si impigliavano nella lana ispida del maglione: una L, ricamata a caratteri cubitali, spiccava con il suo verde brillante e in netto contrasto con il filo dell'indumento che era di un marrone opaco.
-Ti piace davvero?- rispose la castana inarcando un sopracciglio e accartocciando le sue labbra: lo fece quasi inconsciamente, animata da un sentimento di insicurezza. L'entusiasmo del suo amico però non parve scemare e, prima che potesse aggiungere altro, il maglione di cachemire che avvolgeva le spalle allenate della bestia verde finì tra le braccia della sua migliore amica.
-È uno dei regali più belli che abbia mai ricevuto, mio giovane fiore- continuò il ragazzo sfoggiando il nuovo indumento che riscaldava il suo petto e iniziando a saltellare pieno di entusiasmo. Finalmente un sorriso sincero animò le gote rosate della ragazza prima che le labbra screpolate di Rock Lee le sfiorassero dolcemente.
-Devo assolutamente farlo vedere al maestro Gai- e, prima che Tenten potesse anche solo sbattere le palpebre, la giovane figura della Bestia Verde stava già correndo in direzione dell'ingresso della scuola alla ricerca del loro insegnate di Ginnastica.
Tenten piegò la testa di lato permettendo a ciuffi dei suoi capelli di ricadere sui suoi zigomi mentre sentiva ancora le sue guance ardere: un peso, di fronte all'entusiasmo del suo migliore amico, finalmente parve abbandonare il suo cuore.
-Hn- un grugnito, molto più simile ad un rumore gutturale, attirò l'attenzione della ragazza che parve immediatamente ricordare della terza figura che, silente, aveva osservato tutta la scena. Lo sguardo allegro di Tenten si posò sulla pelle pallida del ragazzo che, impassibile, si trovava a pochi passi dai lei.
-Allora ci vediamo domani, Neji?- disse non permettendo al suo sorriso di perdere luminosità: uno sguardo parve posarsi con insistenza sulla sua figura, ma Tenten continuò a ignorarlo cercando di non lasciarsi catturare dal sentimento di inadeguatezza che solo quegli occhi sembravano provocarle.
Il suo interlocutore non rispose, ma la castana notò il suo petto iniziare ad alzarsi ed abbassarsi con più velocità: un sorrisetto, compiaciuto, le sfuggì dalle labbra carnose. Per sua fortuna lo Hyuga parve non accorgersene e, accennato un saluto con il capo, riprese la sua camminata in direzione del cancello dove una figura così simile a lui lo stava aspettando.
-Possiamo andare, fratello Neji?- bisbigliò a labbra strette Hinata mantenendo lo sguardo basso mentre le sue gote pallide erano in netto contrasto con il blu profondo dei suoi capelli. Il moro non le rispose, ma, silenzioso, iniziò a camminare verso la loro solita destinazione.
-Sei un idiota- una voce, acuta e dal tono riprovevole, si levò con forza a pochi passi dietro di loro. Hinata accennò a rallentare i suoi passi, ma le dita sicure dello Hyuga avvolsero il polso della cugina costringendola a riprendere il passo.
-Neji Hyuga, tu sei un completo idiota- tuonò questa volta con più forza la ragazza mentre le parole vennero pronunciate intaccate da un forte fiatone. Neji, all'udire quella frase, finalmente si bloccò.
-Si può sapere perché non ti sei fermato?- continuò completamente alterata la castana avvicinandosi a grandi passi verso di lui: Hinata fissò la scena leggermente allarmata.
-Non ti avevo sentito- mentì impassibile il più grande dei cugini Hyuga e finalmente le sue dita allentarono la presa sul polso della cugina. Tenten si fermò a pochi passi dal suo interlocutore con la frangetta impregnata di sudore e le labbra tirate: poi, prima che le sue labbra potessero schiudersi, un enorme sorriso tornò ad illuminare il suo incarnato abbronzato.
-Oltre ad essere un idiota, sei anche un orribile bugiardo- e Hinata fu sicura di scorgere gli angoli delle labbra di suo cugino alzarsi leggermente.
-Questo è per te, volevo farti prendere male e pensare che mi fossi scordata, ma il tuo orribile atteggiamento ha come sempre rovinato tutto- concluse tirando fuori dal suo zaino un pacchetto decisamente simile a quello che poco prima stringeva tra le mani il loro migliore amico.
-Buon Natale, Neji, idiota, Hyuga- sibilò mentre un leggero rossore si dipinse sulle guance del suo volto. E, prima che un sopracciglio dello Hyuga potesse anche solo alzarsi, la castana si era già rimessa lo zaino sulle spalle correndo veloce verso il loro liceo.
Hinata la osservò incuriosita prima che scomparisse dietro il cancello che poteva ancora vedere in lontananza, poi ritornò a fare cadere i suoi occhi perlati sul cugino: Neji era ancora fermo sul polso stringendo tra le dita il regalo. Poi, accuratamente e senza dire niente, iniziò a scartarlo celando perfettamente qualsiasi emozione sul suo viso impassibile: la Hyuga lo scrutò aprirlo con particolare cura, la stessa che sicuramente non era stata usata per incartare il dono nella carta da regalo. Una manciata di secondi dopo gli occhi attenti di Neji fissavano il maglione dalla spessa, rigida e pruriginosa lana con cui era stato fabbricato. Le labbra rosate di Hinata si strinsero in una espressione quasi mortificata osservando con apprensione il volto del cugino. Lei, più di qualsiasi altro, sapeva quanto il moro ci tenesse ai suoi vestiti ed al suo impeccabile abbigliamento. Stava per mormorare qualcosa quando, sorprendente, un sorriso sincero comparve sul volto pallido di Neji.
-Andiamo Hinata, torniamo a casa- pronunciò calmo mentre la sua imperturbabile espressione ritornò ad aleggiare sul suo viso. La Hyuga annuì impercettibilmente domandandosi se quella espressione di gioia fosse davvero comparsa o si fosse solo immaginata tutto. Ripresero, come abitudine, a camminare nel più completo silenzio affiancati: tra le braccia del moro, piegato con particolare cura, era riposto il maglione dalla fattura improbabile e dalla lana di scarsa qualità. Una etichetta sfuggiva dal colletto leggermente storto rivelando una scritta stampata.
"Made with love by Tenten"
   
 
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