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Autore: LorasWeasley    21/11/2021    1 recensioni
AU [Daisuga | Kuroken | Bokuaka | Iwaoi | Tsukkiyama]
[Accenni: Matsuhana | Tanakiyo | Kagehina | Sakuatsu | Osasuna | Ushiten | Semishira etc..]
Il racconto di un'estate tra relazioni, litigi, partite di Beach e scommesse.
Faranno la loro comparsa quasi tutti i personaggi e quasi tutte le coppie più amate.
Con Mattsun e Makki che si ritroveranno ad occuparsi di un Oikawa che non vuole far altro che dare fastidio a Iwaizumi.
Daichi che verrà intetterroto ogni volta che proverà a chiedere un appuntamento a Suga.
Kuro e Kenma che dovranno gestire i loro gatti e Bokuto, il quale non vuole altro che ottenere un pó di attenzione da Akaashi.
Tsukishima che dovrà venire a patti con i suoi sentimenti e molto altro...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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52. Quella volta della fine dell'estate
 
L’estate era finita.
Gli ultimi ragazzi avevano cercato di rimanere più giorni possibili, ma anche per loro quella era ormai l’ultima sera. Avevano quindi deciso di festeggiare, facendo un’ultima grigliata tutti insieme e Makki aveva messo a disposizione casa sua.
Suga era seduto su un divanetto in terrazza, sorseggiava una birra direttamente dalla bottiglia mentre il suo sguardo era fisso su Daichi.
Il ragazzo era alla griglia senza maglietta, nessuno poteva biasimarlo quindi se non riusciva a staccare lo sguardo.
Sentì un movimento al suo fianco, Shimizu affondò sui cuscini e quando il ragazzo si girò a guardarla lei alzò la birra nella sua direzione.
Fecero tintinnare il vetro tra di loro prima di prenderne un nuovo sorso.
-Mh- commentò la ragazza quando Suga riportò lo sguardo sul suo ragazzo –Lo vedi a torso nudo ogni giorno a mare, perché stai sbavando?
-Non sto sbavando- precisò il ragazzo –E comunque non so, ma sembra diverso da quando lo vedo in spiaggia, tipo più eccitante. Tu non trovi?
La ragazza corrugò la fronte, ma si voltò anche lei per fissare verso la griglia.
Daichi non era da solo ad arrostire carne, con lui in quel momento c’erano anche Tanaka e Noya. Quando i due ragazzi avevano preso possesso della griglia Daichi era intervenuto affermando che non poteva permettere che casa di Hanamaki venisse distrutta il giorno prima della loro partenza.
Shimizu si perse a scrutare Tanaka, solo dopo qualche secondo di silenziosa contemplazione commentò –Forse non hai tutti i torti.
Non passò che qualche secondo dalla lode della ragazza, che Noya lanciò un pezzo di carne al suo amico, il quale la prese al volo con un urlo soddisfatto, poi iniziò a tossire per il pezzo troppo caldo.
Daichi sgridò entrambi e la coppia al divanetto non poté fare a meno di sorridere.
-Non posso credere che diventerò imparentato davvero con quello- la voce schifata di Tsukishima li raggiunse, mentre si sedeva dall’altro lato del tavolino basso su un nuovo divanetto.
-Tsukki! Cosa abbiamo detto sul parlare male della gente?- lo rimproverò Tadashi raggiungendolo, aveva un piatto pieno di patatine fritte che stava mangiando con entusiasmo.
Tsukishima rispose in un borbottio indecifrabile.
Suga rise e commentò –Pensandoci, vorrei tanto poter partecipare alle feste comandate nella vostra famiglia, non oso immaginare a quanto saranno… particolari, da ora in poi.
La smorfia sul volto di Kei si fece più evidente.
-Potremmo mandarti dei video io e Tadashi- propose Shimizu.
Gli occhi di Suga si illuminarono –Li custodirò gelosamente.
-E comunque prima delle feste comandate- fece presente Tadashi –Dovremmo sopravvivere alla preparazione del matrimonio.
Kei sbuffò –Dopo che mio fratello ci ha visto far sesso penso che possiamo sopravvivere a tutto.
Suga soffocò con la sua birra –Perché non conosco questa storia!?
 
-Kenma!- stava urlando Kuro, mentre rincorreva il suo ragazzo con un piatto pieno di carne in mano –Ti ho detto di mangiare!
Kenma si rifugiò dietro Akaashi con gli occhi spalancati –Sono pieno!
-Ma se non hai mangiato nulla! Vieni qui e mangia le tue proteine!
La loro corsa riprese in un zig zag tra le varie persone e i vari mobili.
-Però!- commentò Bokuto –Quando vuole Kenma riesce ad essere atletico.
Akaashi sorrise divertito, poi distolse lo sguardo dalla loro coppia di amici e fece segno al suo ragazzo di appartarsi.
Si misero vicino al muretto, i piatti e i bicchieri poggiati su questo –Allora…- iniziò il moro con gli occhi bassi, le sue mani che si stavano torturando tra di loro.
Bokuto le afferrò tra di loro per impedirgli di farsi male.
Quando Akaashi alzò lo sguardo vide che il suo ragazzo gli stava semplicemente sorridendo, si sentì più tranquillo e continuò –Ho pensato alla tua proposta e voglio che mi ascolti.
Bokuto annuì velocemente e Akaashi riprese.
-Penso di essermi davvero innamorato di te. Insomma… Sarebbe stato impossibile non farlo visto quanto sei fantastico. E mi piacerebbe davvero svegliarmi ogni giorno al tuo fianco nella nostra stanza, andare a fare la spesa insieme e adottare qualche cucciolo.
Gli occhi di Bokuto si erano fatti ancora più luminosi, ma esattamente come gli aveva chiesto Akaashi aspettò che l’altro finisse tutto il suo discorso per dire qualcosa.
-Ma allo stesso tempo ci conosciamo solo da due mesi e ho rotto definitivamente tutti i legami con i miei genitori. Quindi vorrei… Vorrei passare un anno vivendo da solo, voglio farcela da solo. Voglio dimostrare a loro, ma soprattutto a me stesso, che non ho bisogno di nessuno per vivere la mia vita. Continuerò gli studi e mi troverò un lavoro, probabilmente chiederò di fare lo stagista nel mondo dell’editoria. E se fra esattamente un anno tu vorrai ancora vivere con me allora mi trasferirò da te.
Bokuto sembrò pensarci su qualche secondo, poi domandò –è una promessa?
Akaashi sorrise annuendo –è una promessa.
-Allora va bene!- Bokuto era felice in ogni caso, gli si avvicinò per baciarlo ma a un passo dalle sue labbra si bloccò di scatto spalancando gli occhi con preoccupazione –Ma non mi stai lasciando, vero?
Keiji a quel punto non poté fare a meno di ridere –Non ho nessuna intenzione di lasciarti- e fu proprio lui a percorrere quella breve distanza rimasta per iniziare un bacio.
 
Kuro era riuscito a convincere Kenma a mangiare un involtino di carne.
Aveva più che altro preso il ragazzo per esasperazione, perché il biondo si era stancato di correre e perché il suo telefono era stato confiscato. Si ritrovò quindi seduto in uno scalino a mordere svogliato la carne infilzata nello stecchino che teneva in mano.
Kuro, di fronte a lui, lo guardava soddisfatto –Non far finta che non sia buono, l’ho cucinato apposta per te, con la cottura che ti piace.
Le guance di Kenma si imporporarono, era una vita che Kuro mostrava tutto il suo amore per il biondo anche il pubblico, ma lui era certo che non si sarebbe mai abituato.
-Questi spiedini sono buonissimi!- commentò Hinata raggiungendoli e sedendosi accanto all’amico.
-Lo so- disse tutto soddisfatto Kuro –questa è la miglior carne della città, avete fatto bene ad affidarvi a me per comprarla.
-Sei grande, Kuro-san!- il rosso alzò una mano per battergli il cinque.
-Non lodarlo troppo che poi si monta la testa- commentò Kenma, ma un piccolo sorriso era spuntato anche sul suo volto.
-Gattino so che vuoi lodarmi e amarmi solo tu, ma lascia spazio anche agli altri, non essere geloso.
Il calcio che gli arrivò lo colpì dritto allo stinco, Kuro saltellò sul posto mentre Hinata sghignazzava.
-Comunque- disse il corvino cambiando argomento quando smise di zoppicare –Mi ha detto Bokuto che dopodomani andrete a fare i provini per entrare in una squadra della V. League.
-Sì!- il più piccolo era super eccitato –Non vedo l’ora, spero di passare le prime selezioni!
-Non ti esaltare troppo che poi inizi a far casino, come quando hai buttato giù l’arbitro a quella partita- il commento arrivò da Kageyama che si unì a loro, aveva un onigiri in mano mezzo mangiato.
-è stato un incidente quello- si indispettì Hinata gonfiando le guance –e poi pensa per te, probabilmente farai schifo come sempre!
Kuro, per nulla preoccupato dai litigi dei due, chiese invece curioso –Oh, anche tu farai i provini?
-Non per la stessa squadra- Kageyama alzò le spalle –se già hanno preso Miya Atsumu non voglio essere la riserva della riserva, cercherò qualche squadra che cerca un setter.
-E non… volete giocare nella stessa squadra?
-Perché dovremmo? È molto più eccitante così!- gli occhi di Hinata brillavano.
Kuro lanciò uno sguardo confuso al suo ragazzo, questo alzò semplicemente le spalle come a dire “sai benissimo come sono fatti”.
La conversazione finì lì perché Asahi li raggiunse attirando l’attenzione di Kuro –Dovresti andare alla griglia, se non dai un cambio a Daichi adesso non posso garantire per l’incolumità di Tanaka e Noya.
Kuro rise –Vado, vado.
-Ehy!- gli urlò da dietro Kenma –Restituiscimi prima il telefono!
 
Oikawa era al piano di sopra, stava guardando tutti dal balcone che si affacciava dalla sua stanza.
Aveva gli occhi lucidi.
-Non hai alcun motivo di piangere.
La voce di Iwaizumi lo fece sussultare, incrociò le braccia al petto e con un broncio annunciò –Non sto piangendo.
-Sì certo, e io sono un idiota.
-Certo che lo sei.
Il successivo pizzicotto sul fianco sapeva di meritarselo, ma si lamentò comunque.
Iwaizumi sbuffò, ma allungò le braccia e se lo strinse al petto.
Oikawa si lasciò coccolare, poi sussurrò –Non riesco a credere che questa sia già la fine.
-Questa non è la fine- rispose subito Iwaizumi, risoluto e serio nella sua frase –mancano solo nove mesi alla prossima estate. Diciamo solo che è una pausa.
Oikawa sbuffò una risata divertita.
-Pensi che non cambierà nulla?
-Difficile a dirsi… considerando che si comportano già come una vecchia coppia sposata non metterei in dubbio che Suga e Daichi adotteranno presto dei bambini. O che Kuro venga mangiato dai suoi stessi gatti.
-Sono dei cambiamenti interessanti- mormorò Tooru, la malinconia che l’aveva abbandonato.
-Ci saranno sempre dei cambiamenti, ma tanto ci ritroveremo sempre qui ogni estate, non importa se per due mesi o solo per due giorni.
Oikawa aveva alzato lo sguardo su di lui, i suoi occhi erano di nuovo lucidi –Dio, ecco perché sono tanto innamorato di te.
Poi si spinse in avanti per un bacio che tolse il fiato a entrambi.
-Ehy piccioncini!- chiamò Matsukawa dal piano di sotto –Scendete che qui qualcuno ha comprato abbastanza carne per un esercito! Bisognerà pur mangiarla!
Oikawa rise –Ci penso io! Voglio avere gli stessi muscoli di Iwa-chan.
Sentì l’eco della risata di Kuro e il commento di Hanamaki –Ma neanche in un’altra vita!
Decise di ignorare l’insulto e, prendendo la mano del suo ragazzo, si diresse al piano di sotto.
Infondo, andava bene così.
  
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