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Autore: Illidan17    27/11/2021    1 recensioni
Sono le scelte che facciamo, a determinare chi siamo, non i nostri poteri. Usagi lo ha sempre saputo, e ora dovrà dimostrarlo... e non solo lei. Cosa sarebbe successo, nella seconda stagione, se i personaggi avessero preso decisioni diverse?
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demando/Diamond, Serenity
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda serie
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Capitolo 11

La resa dei conti 

 

Erano tutti riuniti nella sala del trono. I consiglieri riferivano diverse informazioni, una peggio dell’altra. Le scaglie del drago erano a prova di tutto. Le sue ali, sbattendo, emanavano un vento gelido che congelava ogni cosa. Il suo ruggito aveva un effetto paralizzante. Non sputava fuoco, ma un fumo nero che avvelenava ogni cosa. Se poi qualcuno aveva la disgrazia di guardarlo negli occhi, rimaneva ipnotizzato, e la bestiaccia ne approfittava per usare il suo pungiglione, che rilasciava una tossina che trasformava il malcapitato in un altro drago. 

Demando aveva un’espressione grave. Se nessuno riusciva a fermarlo, Nemesis sarebbe diventato un pianeta morto entro poche ore. E da qui alla Terra il passo era breve. Saphir, lady Neptune, lady Mercury e Zoisite si erano chiusi in laboratorio da ore a cercare una soluzione. Le porte del palazzo erano state aperte per dare rifugio ai profughi. Lo scudo attorno al palazzo reggeva, ma quanto sarebbe durato? 

Finalmente Saphir arrivò con delle buone notizie. 

-Lady Neptune ha scoperto, tramite il suo specchio, che il punto debole del drago è una corona che porta sulla testa. Ho fatto delle ricerche, e abbiamo notato che ogni volta che sferra un attacco, la corona si illumina. Deve essere la fonte dei suoi poteri. 

-Dunque dobbiamo distruggere quel gioiello. 

-Sì, lady Uranus, ma prima ancora dovremo farci strada in mezzo a tutti quei draghi. 

-Quei draghi... sono abitanti di Nemesis. Mi ripugna il fatto di doverli uccidere. 

-Lo so, fratello, ma... 

-Forse ho una soluzione. 

Si voltarono. Serenity era di nuovo in tenuta da combattimento. 

-Ovviamente, non ho intenzione di andare da sola ad affrontarli. Ragazze, con me! 

*** 

-D’accordo, Usagi, ora ci spieghi cosa conti di fare, se noi non possiamo i nostri poteri? O forse pensi che i draghi non sappiano resistere a sete e merletti? 

-Diciamo, Rei, che ho... un asso nella manica. Vedrai... nel caso non funzioni. E poi, di che ti preoccupi? Abbiamo anche le spalle coperte. 

Erano arrivate al limitare del territorio del castello. I draghi stavano svolazzando sulla capitale, un fantasma della gloria che era stata. 

-Non so perché, ma hai una sicurezza che... mi fa andare fuori di testa. Cosa ti fa pensare che andrà tutto bene? 

-Quel drago è una creatura del Chaos. Quando capisce che sta per perdere, fa un errore dietro l’altro e perde di vista il suo obiettivo. Non ha mai capito una cosa fondamentale, di tutta la sua battaglia... 

Avrebbe voluto continuare, ma i draghi si accorsero di loro. Tempo di verificare una teoria... 

-DARK MELODY! 

Cominciò a suonare il flauto. A poco a poco, i draghi cominciarono ad indebolirsi. Sentirono le ali farsi sempre più pesanti, finché non caddero tutti al suolo. Dopo diversi ruggiti e contorsioni, si arresero alla melodia che Usagi stava suonando e... tornarono umani. 

-D’accordo, Usagi. Adesso mi spieghi come hai fatto? 

-Il mio flauto è fatto di Cristallo Nero. È la loro fonte di energia. La loro origine. Non puoi ribellarti contro la tua origine, è uno dei principi della magia, Makoto. Hanno sentito il richiamo di casa. 

-E COSÍ LO HAI CAPITO! 

Si voltarono. Era talmente grande che due occhi non bastavano a vederlo nella sua interezza. Il drago aveva uno sguardo veramente malefico. Stranamente, la voce era piuttosto armoniosa. 

-Dunque i draghi sanno parlare. 

-CERTO, MIA CARA PRINCIPESSA. CHE PENSIERO GENTILE, VENIRE TUTTE INSIEME. COSÍ MI DIVERTIRÒ DI PIÙ A TRASFORMARVI! 

-Spiacente, ma le scaglie non ci donano. Ma ora basta chiacchiere. BLACK BEAM! 

Dalle mani di Usagi partì una scarica di Potere Nero. Anche dalla corona del drago partì una scarica di energia. La bestiaccia stava facendo proprio quello che voleva la principessa. Così scoprì la sua carta vincente, e si concentrò sul Cristallo d’Argento. Un’altro fascio di energia, questa volta lunare, si unì al primo, raddoppiandone la potenza. Il drago però se ne accorse per tempo e creò uno scudo, che però non riuscì a completare. Ne conseguì un’esplosione, che mandò tutti a gambe all’aria. 

Endymion si riprese per primo. Così avevano scoperto tutto. Beh, questo non ritardava niente. Vide Usagi a terra, priva di sensi. Sarebbe bastata una puntura, e sarebbe stata sua. Alzò la coda con il pungiglione... 

Un urlo bestiale riempì l’aria, facendo venire i brividi agli Shitennou. E non erano uomini che rabbrividivano facilmente. Kunzite andò in avanscoperta e capì il motivo dell’urlo. 

Il drago si contorceva dal dolore. A qualche metro di distanza, giaceva il suo pungiglione, tranciato di netto dalla spada di Demando, costruita da un unico blocco di diamante. Aveva tagliato le scaglie come burro. 

-ANCORA TU! 

-La cosa ti stupisce, Endymion? Io governo questo pianeta, ed è mio dovere difenderlo! Ma non sono io il tuo vero avversario. 

Una luce bianca attirò l’attenzione del drago, il quale si voltò. 

Serenity fluttuava nell’aria, avvolta da una luce argentea, che si accompagnava ad una nebbia violacea. Persino sulla fronte era comparsa una doppia mezzaluna. La sua tuta non era più color borgogna, ma viola, con arabeschi d’argento. Anche gli stivali, i guanti e il mantello erano d’argento. E in mano teneva un nuovo Scettro Lunare, con una doppia mezzaluna, una d’argento e una nera, con il Cristallo d’Argento e il Cristallo Nero, entrambi aperti a fiore. 

Una luce argentea avvolse le guerriere Sailor, che furono in grado di trasformarsi e mettersi in posizione d’attacco, spalleggiate dagli Shitennou, dai due principi, da Rubeus, Esmeraude e persino Naru, armata di katana. Persino Chibiusa, ora, sfoggiava una tenuta da guerriera Sailor, sul rosa, difesa comunque da Luna e Artemis, che decisero di mantenere la forma umana. 

-NO! COME È POSSIBILE? 

-Il Cristallo Nero e il Cristallo d’Argento hanno la stessa origine, Endymion. Sono l’emanazione delle figlie di Nyx, le sorelle che volevano rimanere unite. Non possono essere messi l’uno contro l’altro. Il Potere Nero ha protetto il Cristallo d’Argento mentre era al sicuro nel mio corpo, e ora i due cristalli combattono insieme, come è giusto che sia! Il Chaos non ha compreso una cosa: non ha mai avuto niente per cui combattere! Noi, invece stiamo combattendo per mantenere l’equilibrio e salvare due pianeti! 

-TU MENTI! CHAOS MI HA PROMESSO IL POTERE ASSOLUTO! NON PUOI SCONFIGGERMI! 

-Addio, Endymion! 

Usagi puntò lo scettro contro di lui. Per quanto fosse potente lo scudo evocato, non poteva fare niente contro il nuovo doppio potere di Serenity, alimentato da quello dei pianeti, degli Shitennou e di tutti gli altri. La corona andò in mille pezzi, e il drago si dissolse in una luce verdastra. Per un attimo, Usagi vide il corpo del principe che un tempo aveva amato, per poi vederlo diventare cenere. 

Atterrò dolcemente, con grazia. Sailor Mars le si avvicinò. 

-Era questo che mi volevi dire, prima? 

-Sì, Rei. 

Usagi si guardò attorno. Era tutto uno sfacelo. C'era da ricostruire tutto. E prima ancora, doveva fare qualcos’altro... 

   
 
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